Adriano Strinati wrote: Non so se consigliarlo a tutti, ma di sicuro non lo sconsiglio come hanno fatto con me. Se avete voglia di spremere le meningi su un bel gruzzolo di cartelle corpose, ne vale la pena.
Condivido, al netto di tutto vale la pena leggerlo. È un libro che ha quelli che sono - secondo me, ovviamente - il pregio e il difetto abituali dei romanzi di Eco: il pregio è che ti insegna molte cose, il difetto è che in quel mare di cose rischiano troppo spesso di affogare storia e personaggi.
Un altro limite di Eco come narratore può essere la sua eccessiva razionalità, l'essere sempre presente a se stesso, un po' troppo sorvegliato, quasi mai a briglia sciolta.
Però in questo libro, almeno a tratti e soprattutto nel finale, Eco scende spesso dalla cattedra e si lascia andare a brani chiaramente autobiografici, con un conseguente coinvolgimento emotivo che raggiunge il culmine nel finale, in cui arriva a descrivere un'esperienza a modo suo quasi mistica.
Molte pagine di satira sono divertenti, sia quelle sull'editoria che quelle sul complottismo, che ha una lunga storia che precede di molto Internet.
Uno dei più famosi antesignani del repertorio Kazzenger, tutto il minestrone a base di Atlantide, alieni, piramidi, Templari, Stonehenge, etc., fu proprio un italiano, tale Peter Kolosimo, i cui libri scritti negli anni '50 vengono tutt'ora ristampati (e non a caso nella quarta di copertina c'è Giacobbo).
Tutto questo universo di complottismo, negazionismo, etc., sta molto a cuore a Eco, perché interessa la teoria della conoscenza, cioè lo studio dei criteri e degli strumenti che possediamo per accertare la "verità" dei fatti. Come possiamo essere certi che un determinato avvenimento storico (o anche di attualità) sia accaduto davvero come ci viene raccontato? Quali mezzi di verifica abbiamo? Il mettere tutto continuamente in dubbio non ci trascina in una sorta di anarchia della conoscenza, in cui tutto può essere indifferentemente vero o falso?
In tempi di web dominante e di social network in cui chiunque può dire la sua su tutto e, teoricamente, a tutto il mondo, il Pendolo è un libro che può servire a riflettere su questi temi.