

bestseller2020 wrote: @Nessuno @Antares io a sette anni invece mi inventavo le storie per addormentarmi felice: ero un naufrago che approdava in una isola di sole donne........A quell'età, ruppi il mio primo specchio: dovetti aspettare fino ai quattordici per avere il motorino...![]()
Andrea D’Angelo wrote: Il 4 è una spinta interiore e non importa che sia un'illusione: ci si crede lo stesso. Nel 2021 aiuta illudersi di poterlo fare, visto il panoramaGiusto. Tutti hanno le loro illusioni, alcune sono addirittura collettive. Non vedo perché quella di migliorare il mondo dovrebbe essere più ingenua o pretenziosa delle altre
Andrea D’Angelo wrote: La scrittura è curativa, ma a me non ha mai curato angosce, perché l'angoscia è uno stato d'animo relativo al futuro. A me la scrittura ha guidato fuori dal pantano della depressione, che invece è il passato.In realtà credo che nel punto 6 Levi si riferisca proprio a questo. L'angoscia è un malessere interiore. Scrivere non è una cura, ma aiuta a fare chiarezza. È come quando si racconta un incubo a qualcuno: man mano che si racconta ci sembra sempre più ridicolo esserci spaventati per così poco. Mettere un'emozione in parole aiuta a definirla e a gestirla
Andrea D’Angelo wrote: L'1 e il 2 da soli non basterebbero a reggere il nulla cosmico come orizzonte sempiterno che spetta a noi scrittori di belle speranze…Infatti secondo me i motivi sono sempre più di uno, almeno tre o quattro. Per affrontare quell'orizzonte minaccioso però potrebbe non bastare l'intera lista
Cheguevara wrote: @bestseller2020 L'ho fatto: il problema è che, se i lettori sono pochini, lo sputtanamento resta circoscritto, quindi è inefficace.almeno ci hai provato e mostrato le palle... considera poi che il risultati possono arrivare ai posteri
bestseller2020 wrote: almeno ci hai provato e mostrato le palle... considera poi che il risultati possono arrivare ai posteriAltro problema: gli sputtanati e sputtanandi sono più o meno miei coetanei, quindi lo sputtanamento sarebbe postumo anche per loro che, con mio disdoro, non saprebbero di essere stati sputtanati
bestseller2020 wrote: @Cheguevara forse come sputtanatore non sei il massimoSe leggi il libro, che è nella mia firma, capisci che non ci sono andato leggero. Sono i lettori, che mancano.oppure dovresti metterci più cattiveria come Fidel castro..
bestseller2020 wrote: @Silverwillow ciao. Pensavo al 13 motivo: si scrive per sputtanare qualcuno...Ho riguardato tutto, e il 13 c'era già ("comunicare"), quindi questo è il 14. Devo dire che a me non sarebbe venuto in mente... Oppure l'avrei inserito nella categoria cambiare il mondo, tipo "sputtanarne uno per educarne cento"
bestseller2020 wrote: Come fece al suo tempo Baudelaire con " i fiori del male"L'ho letto anni fa, eppure non ho colto comunque il riferimento. Con chi ce l'aveva Baudelaire? Mi sembrava un tipo così tranquillo (un po' depresso ma tranquillo)
bestseller2020 wrote: io pensavo a un ulteriore motivo: perché è diventato più semplice scrivere e pubblicare..Di sicuro la maggior facilità a pubblicare spinge a scrivere anche persone che normalmente non ci proverebbero neanche, ma non lo vedo come il motivo principale. D'accordo, si può scrivere un libro in due mesi e pubblicarlo immediatamente, ma il fine di solito è vantarsi di aver scritto un libro o guadagnare qualche entrata extra. C'è sempre un altro motivo alla base, secondo me
bestseller2020 wrote: @Nessuno @Silverwillow io pensavo a un ulteriore motivo: perché è diventato più semplice scrivere e pubblicare..Un volta era un must per soli aristocratici di sesso maschile.
Oramai è alla portata di tutti, diversamente da epoche in cui stava nella possibilità delle classi nobili...
Con il self puoi farti il tuo libro e con una piattaforma digitale il tuo libro è lì in bella mostra... magari fa pena.. però non hai supplicato nessuna CE...
Antonella Andreta wrote: scrivete per essere letti. Il lettore è implicito in ogni intento di scrittura, esiste già in potenza non appena nasce il desiderio di portare un pensiero fuori dalla mente e di metterlo su carta.Continuo a pensare che lo scrittore è egocentrico. Io sono egocentrico (allora sono uno scrittore?)
JD WOLF wrote:Se non dai una connotazione negativa al termine "egocentrico", certo che ogni Autore lo è; anzi, deve esserlo. È essenziale rapportare il mondo esterno al sè, per poter elaborare un pensiero. Il punto fondamentale è la destinazione di questo pensiero, che poi fa la differenza tra un libro e un diario personale, tra un Autore di talento e un compilatore di pagine.
Continuo a pensare che lo scrittore è egocentrico. Io sono egocentrico (allora sono uno scrittore?)
Concordo col voler essere letti, cosa che completa e appaga, ma chi ha la scrittura nel sangue, scrive pure su di un'isola deserta.
Poi, naturalmente, inizierebbe anche ad insegnare a leggere alla fauna autoctona...
Nessuno wrote: Ho da raccontare in base alla mia esperienza e celo la speranza che almeno uno mi legga, altrimenti va bene lo stesso.Sono nuova qui e non ho ancora ben presenti tutte le regole, ma la tua frase mi ha rievocato istantaneamente un passo di un romanzo che ho letto, del quale non dirò nulla perché il mio scopo non è quello di fare pubblicità. Ma penso di poterlo citare comunque, senza riferimenti:
Antonella Andreta wrote:Immagino sia una domanda retorica.
Secondo te, un lettore potrebbe desiderare di più, da tre sole righe di testo?
Antonella Andreta wrote: Credo che ogni scrittore, al di là della pulsione del momento, scriva per questo motivo; e che i grandi scrittori siano quelli che nello scrivere si rivolgono al lettore dal quale vorrebbero essere letti, per essere compresi.Molti autori in realtà scrivono soprattutto per se stessi. Il primo esempio che mi viene è Kafka (che ha lasciato disposizioni di bruciare gran parte di ciò che aveva scritto), ma ce ne sono altri. Non tutti scrivono per comunicare con altre persone, forse perché ritengono che non sempre ne valga la pena. Non è il mio caso, ovviamente, dato che ho pubblicato tutto ciò che ho scritto, ma sto iniziando a invidiare la saggezza di Kafka
JD WOLF wrote: Poi, naturalmente, inizierebbe anche ad insegnare a leggere alla fauna autoctona...Io alla fauna autoctona insegnerei piuttosto a fare qualche acrobazia divertente, in modo da passare il tempo tra uno scribacchiamento inutile e l'altro
Silverwillow wrote:Un modo come un altro per ammazzare il tempo, in attesa di incontrare Venerdì ...possibilmente di Domenica
Io alla fauna autoctona insegnerei piuttosto a fare qualche acrobazia divertente, in modo da passare il tempo tra uno scribacchiamento inutile e l'altro
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