Re: Bashir

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Questo è un gran bel racconto. Mi era rimasto impresso dal WD (immagino un MI di quelli storici) ed è scritto con maestria e grande sensibilità.
È uno di quei testi da proporre in lettura a chi se lo fosse perso, perché merita davvero.  :libro:   :si:

@Adel J. Pellitteri 

Brava! 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Bashir

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@Poeta Zaza com'è facile taggare, finalmente! Grazie infinite, anch'io tengo molto a questo racconto e mi fa piacere che tu lo abbia portato alla ribalta.  :rosa:

Re: Bashir

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@Adel J. Pellitteri ripesco questo tuo racconto perché vi trovo affinità con quello che vorrei pubblicare oggi. Me lo ricordo ancora dal WD e vorrei rileggerlo, spero non ti dispiaccia se vado a riesumarlo.
Adel J. Pellitteri wrote: Mi chiamo Bashir e ormai ho deciso. Partirò.
Ho due proposte qui: Mi chiamo Bashir e ormai ho deciso: partirò.
Mi chiamo Bashir e ho deciso di partire.
Mi sembra che, per com'è formulato adesso, l'incipit freni e non capisco bene quel partirò là da solo.
Adel J. Pellitteri wrote: Lasciare andare il proprio figlio è sempre difficile.
Lui lo può supporre, ma come fa a saperlo? Non mi sembra abbia l'età per avere un figlio che lo ha lasciato.
Adel J. Pellitteri wrote: mi ha guardato con gli occhi del bugiardo.
aggiungerei una parola per caratterizzarli, come sono gli occhi di un bugiardo?
Adel J. Pellitteri wrote: Io so che ha pianto per il sandalo, anche se poteva sembrare che piangesse per me o per quelli che alzano la polvere in fondo alla strada.
cambierei tempo verbale: Io so che piangeva per il sandalo...
Adel J. Pellitteri wrote: Non è il sandalo più importante di me, ma è importante per tutta la famiglia.
Il sandalo non è più importante di me, ma senza sandalo non si può far pascolare la capra.
Formulerei così la frase perché non c'è una vera opposizione: il sandalo è importante per tutta la famiglia, ma così lo è anche Bashir, mi sembra meglio non opporre le due cose come se annullassero il valore l'uno dell'altro.
Adel J. Pellitteri wrote: ma certe decisioni non parlano lo stesso minuto che nascono.
bellissima!
Adel J. Pellitteri wrote: La mia pancia è un pozzo, non è mai sazia abbastanza.
rimarrei sul pozzo: La mia pancia è un pozzo mai pieno.
Adel J. Pellitteri wrote: lo vedo scomparire il giorno dopo alla stessa maniera.
scompare il giorno seguente alla stessa maniera.
Adel J. Pellitteri wrote: Fa sempre liti con tutti, ha ucciso anche un uomo.
Litiga sempre con tutti e ha ucciso un uomo.
È ancora bello come lo ricordavo, ha lo stesso sapore di sabbia e di polvere. Questa volta trovo che gli servirebbe più azione e più presa diretta. Tutto è molto raccontato e questo gli dà un tono poetico e un po' epico che mette in secondo piano quello che succede. Non c'è scontro diretto con il padre, invece credo che dovrebbe vedersi. Credo anche che ci siano troppi personaggi: Quais e Samir potrebbero essere la stessa persona ed prender epiù caratterizzazione, secondo me.
Mi è piaciuto rileggere Bashir, è stato come ritrovare una sensazione amica e conosciuta  :)
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Linda e la montagna di fuoco

Re: Bashir

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@Kikki grazie per avere riesumato questo racconto, concordo su quasi tutto, le tue annotazioni mi dicono che c'è sempre qualcosa che si può migliorare.

Come sono gli occhi di un bugiardo? Giusto, avrei dovuto aggiungere "non guardano mai Baba negli occhi".
Concordo anche su " Ho deciso: partirò (lo trovo più deciso rispetto alla seconda proposta)

Bashir non può sapere cosa significa vedere partire un figlio, giusto anche questo. Potrei aggiungere "Ho visto tanti padri dopo la partenza dei loro figli"
Invece, per quanto riguarda il tuo suggerimento circa il confronto (assente) tra padre e figlio, ti dico la mia idea. Il padre cerca di parlare l'adulto che vuole portarglielo via, perché sa bene che il figlio è accecato dal desiderio di lasciare quella terra, non avrà modo di convincerlo, mentre Quais è quello che dovrebbe sapere quali sono i veri pericoli del viaggio. La discussione è volutamente mostrata tra Quais e il padre.
"Litiga sempre con tutti", andrebbe bene, solo che mi sembra troppo corretto e credo pure tolga un po' di colore al testo. 

Detto questo ti ringrazio per l'analisi attenta e puntuale. Ogni suggerimento è preziosissimo. Impone riflessione e ci aiuta tanto a migliorare quanto a definire il nostro stile.  :rosa:

Mi manca tanto il confronto quotidiano di un tempo, ho imparato tantissimo e tantissimo ancora avrei da imparare. 

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