Allora non posso non raccontarti che in questi giorni ho dovuto controllare l'Inno Omerico dedicato ad Apollo per una questione relativa all'Oracolo di Delfi, e ho riletto i versi in cui il dio uccide l'enorme drago Pitone (che darà il nome alla Pizia).
Sentiamo se anche @Poeta Zaza ha avuto a che fare coi draghi di recente!
Ippolitawrote:Sentiamo se anche @Poeta Zaza ha avuto a che fare coi draghi di recente!
Posso solo citare Wikipedia: Il drago è una creatura mitico-leggendaria dai tratti solitamente serpentini o comunque affini ai rettili, ed è presente nell'immaginario collettivo di tutte le culture, in quelle occidentali come essere malefico portatore di morte e distruzione, in quella orientale come creatura portatrice di fortuna e bontà.
In Cina, i draghi sono da tempo immemorabile, assieme alla fenice, simbolo della famiglia imperiale. Il drago è divenuto quindi una creatura mitico-leggendaria presente nell'immaginario collettivo di molte culture, sia come essere malefico (il drago nella Bibbia simboleggia il male supremo, il diavolo) ma anche come guardiano e difensore di antichi tesori e luoghi magici e portatore di grandissimo sapere e conoscenza. Inoltre, non è infondato pensare che queste fantasie possano essere state alimentate dal ritrovamento di fossili di dinosauro, per l'epoca impossibili da spiegare altrimenti: per esempio, già nel 300 a.C., un misterioso fossile ritrovato a Wucheng, Sichuan, in Cina, è stato etichettato come fossile didrago.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.
Coincidenze? sentite questa. @Poeta Zaza@Ippolita@Galvan
Una mattina di pioggia. Mentre apro la serranda del mio laboratorio, un topone grassoccio esce da un tombino; lui mi guarda e io lo guardo. Passa per stada una moto che interrompe, per fortuna, la nostra indecisione: la pantegana, spaventata dal rumore, scappa sotto un muretto e si infila dentro una siepe.
Passano un paio di giorni, mia figlia parcheggia davanti alla scuola, fa scendere il bambino e va ad aprire il bagagliaio per prendere lo zainetto: una Zoccola (come si dice a Roma) le impedisce il passaggio e pure parecchio imbruttita, non le resta che risalire in macchina e cambiare parcheggio.
Dopo la pausa pranzo sono solita chiudere gli occhi per una ventina di minuti; me ne sto seduta sul divano davanti al televisore, mi lascio andare finchè mi si chiudono le pelpebre. Quel giorno rilfettevo sulla mia esperienza sul WD e CdM, pensavo al MI che stava per avvicinarsi e al racconto che avrei scritto nel caso avessi partecipato. Riapro gli occhi, in televisione stava andando in onda un documentario (manco a dirlo) sui topi e la peste nera.
Naturalmente non vi dico i sogni che feci in seguito. Il sabato notte, topi, topini, sorci bianchi e verdi mi tormentarono fino alla domenica mattina.
A Mezzogiorno leggevo le tracce del MI 149. Io ho seguito quella sui sorci naturalmente!
Curiosità: Sognare topi, tra gli altri significati, può predire una situazione intricata dalla quale non si riesce ad uscire. Grosse preoccupazioni potrebbero essere la causa di questi sogni ripugnanti.
Io non ci credo molto al significato dei sogni, anche se Freud mica era l'ultimo arrivato éh! Comunque ieri mattina ho chiamato il mio commercialista e gli ho dato conferma della mia decisione di chiudere la mia attività. Sto sotto a un treno per il dispiacere, ma ho meno preoccupazioni adesso, Grazie alla pandemia sono disoccupata e il sonnellino in pausa pranzo da oggi durerà almeno mezz'ora via!
Ippolitawrote:Di cosa ti occupavi, se hai voglia di raccotarcelo?
Certo, la mia attività principale nella mia ditta era insegnare ricamo, e metodo sartoriale di cucito e taglio.
Ma mi occupavo anche di spose, cerimonie e accessori, in particolare avevo da poco creato una linea di borse in fibra di ananas: Piñatex
Questo era il progetto a cui tenevo di più; era un'idea ecologica che stavo portando avanti con mia figlia.
Comunque dai! penso, che superato il periodo buio, vedrò una luce che illuminerà la mia creatività. In questo momento sto facendo tre passi indietro, ma solo per prendere la rincorsa.
Sull'Isola dei Draghi ci sarà un importante festival musicale, il Drago Festival. Una delle band che vi parteciperà è quella di Ananas (Ananas e le Drago Fruttine), e Nocedicocco vorrebbe formarne un suo gruppo per far vedere a tutti che è migliore di lei. I suoi piani non andranno come aveva sperato e si ritroverà senza una band. L'amicizia con Matilda e Oscar però, gli darà la forza di risollevarsi e di formare un'altra band: la band degli Emarginati...
... ossia un percorso che determinerà una (o più) coincidenza.
Se non avete mai partecipato a un simile evento (siete in buona compagnia, neppure io...) questa è l'occasione per provarci o almeno assistervi.
Per restare nell'ambiente di CDM ho preso questa foto di un musicista (che penso pochi non riconosceranno) intento alla lettura di un libro... ma la copertina è sfuocata (anche ricercando l'immagine con google non si ottiene di più), per cui il primo passo di questo inusuale percorso è scoprire quale sia il libro...
Legge "Don't look back" di Bob Dylan (metto la foto, anche se la scritta è posizionata in modo diverso):
Ma la cosa che mi ha lasciato senza parole è questa.
Mentre stavo cercando la foto da postare, mi è apparsa l'immagine di un libro (o forse era un film) dallo stesso identico titolo di quello di Dylan, che ha in copertina proprio il soggetto del mio romanzo che sta cercando casa in questo periodo!
In un post sulle coincidenze, non poteva essere più azzeccata!
Sono piacevolmente sorpreso della coincidenza che hai descritto , senz’altro alquanto azzeccata.
Non ti chiedo qual sia il soggetto del tuo romanzo a cui auguro un buon accasamento.
Tempo fa un amico mi raccontò come le coincidenze non solo si possono sperimentare (passivamente) ma addirittura se non determinarle perlomeno innescarle, che è quanto, assieme, abbiamo dimostrato quasi in tempo reale.
Se ci saranno altre persone interessate potremmo approfondire l’argomento.
Prezzo13 € - Luogo Benevento Data:07 ago 2020
Vendo libro usato, ma in buone condizioni: Arcipelaghi. Calvino e altri personaggi, oggetti, libri, immagini Epifanio Ajello - LIGUORI EDITORE
Il libro è usato e presenta delle sottolineature con evidenziatore, come si evince dalle foto, comunque la leggibilità dello stesso risulta essere buona.https://keej.it/annuncio/libri-e-rivist ... 915774.htm
(I testi letterari sono come delle isole e talvolta, senza volere, formano arcipelaghi, e quindi può accadere che alcuni di essi vadano, per mareggiate, sulla superficie di altri testi (su altre isole) e vi lascino qui e là il ricordo di esservi stati per un tempo effimero. Ed è così che, a volte, sui litorali delle isole-testo si notano incrostazioni di altre scritture come calcificazioni di licheni, semplici venature di zone lessicali o tematiche. La cosa bizzarra è che questi arcipelaghi non sono segnati su nessuna mappa, ma bisogna montarne di volta in volta le geografie, apprezzarne le distanze, calcolarne le grandezze e poi credere che da qualche parte stiano veramente, o siano soltanto fate morgane intraviste nelle nebbie. In questo libro, per zone, si cerca di dare conto di questo effetto.https://www.libreriarizzoli.it/Arcipelaghi-Calvino-altri-Epifanio-Ajello/eai978882076318/)
Secondo le più antiche leggende, le streghe beneventane si riunivano sotto un immenso noce lungo le sponde del fiume Sabato; invocate da una cantilena, che recitava "'nguento 'nguento, mànname a lu nocio 'e Beneviente, sott'a ll'acqua e sotto ô viento, sotto â ogne maletiempo", esse tenevano i loro sabba in cui veneravano il demonio sotto forma di cane o caprone.
La janara usciva di notte e si intrufolava nelle stalle dei cavalli per prendere una giumenta e cavalcarla per tutta la notte. Avrebbe avuto inoltre l'abitudine di fare le treccine alla criniera della giovane cavalla rapita, lasciando così un segno della sua presenza. https://it.wikipedia.org/wiki/Janara
https://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Calvino#Il_periodo_combinatorio - In questa nuova fase produttiva Calvino si avvicina ad un tipo di scrittura che potrebbe essere definita combinatoria perché il meccanismo stesso che permette di scrivere assume un ruolo centrale all'interno della produzione; Calvino infatti è convinto che ormai l'universo linguistico abbia soppiantato la realtà e concepisce il romanzo come un meccanismo che gioca artificialmente con le possibili combinazioni delle parole: anche se questo aspetto può essere considerato il più vicino alla Neoavanguardia, egli se ne distanzia per uno stile ed un linguaggio estremamente comprensibili. Questa nuova concezione di Calvino risente di numerosi influssi: lo strutturalismo e la semiologia, le lezioni parigine di Roland Barthes sull'ars combinatoria e la frequentazione del gruppo di Raymond Queneau… . .
I fiori blu
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Nei ventuno capitoli, Queneau racconta la storia di due differenti personaggi che si sognano reciprocamente. …………..
Da un lato vi è dunque un viaggiatore, il Duca, che percorre la storia dal Medioevo fino all'età contemporanea, dall'altro, Cidrolin, una figura statica già al limite della storia che contempla quest'ultima nei suoi sogni, con la tipica indifferenza del saggio. I due personaggi, anche se sotto molti aspetti complementari, non sono però intercambiabili e seppur portano il medesimo nome, Joachin, non sono due figure inverse e nemmeno una il doppio dell'altra. Cidrolin e il Duca d'Auge sono autonomi l'uno all'altro e hanno una vita propria, tanto che quando alla fine del romanzo s'incontrano, continuano a condurre la propria esistenza individuale, pur avviandosi insieme verso la chiusura della storia, o, che è lo stesso, verso l'origine di essa. Tutto il romanzo, quindi, sia dal punto di vista formale che da quello dei contenuti, è all'insegna del doppio sogno e dell'incontro dei contrari, messo in chiaro dall'autore ancor prima della prima riga. Infatti ci sono due citazioni, anch'esse tratte da opere agli antipodi fra loro, che introducono la narrazione e la pongono sotto questi auspici. La prima, che si trova commentata nel risvolto di copertina della prima edizione del romanzo, è tratta da un testo di saggi cinesi, lo Chuang Tzu, tradotto in italiano col titolo Sull'eguaglianza di tutte le cose: «Secondo un celebre apologocinese, Chuang-tzé sogna d'essere una farfalla; ma chi dice che non sia la farfalla a sognare d'essere Chuang-tzé?». E in questo romanzo, è il Duca d'Auge che sogna d'essere Cidrolin o è Cidrolin che sogna d'essere il Duca d'Auge?[3] La seconda citazione, invece, è tratta dal Teeteto di Platone proprio per sottolineare, anche prima di iniziare il romanzo, lo sfiorarsi dei contrari: "ὅναρ ἀντὶ ὀνείρατος"[4] ("il sogno in cambio del sogno") che costituisce la chiave di lettura del romanzo. https://it.wikipedia.org/wiki/I_fiori_blu
…..
Bien sûr des coïncidences, ils valent peu ou rien mais ils restent dans l'esprit…
nel quale due commentatori riportano la coincidenza del cognome Robinson = robin/pettirosso + son/figlio
1.06.2016 - Un’altra leggenda racconta invece che il pettirosso, impietosito da Cristo morente sulla croce con in testa una corona di spine, si avvicinò a lui per togliere con il becco una spina dal suo capo sanguinante. Una goccia di sangue gli macchiò le piume del petto, ma l’uccellino la conservò in ricordo di quel grande atto d’amore fatto per Cristo. E così dalla sua infinita bontà quell’uccellino qualunque è diventato noto a tutti come pettirosso. https://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/127224-la-leggenda-del-pettirosso-luccello-dellinverno-e-delle-festivita/
Una “cover” non coincide con l’originale per l’interpretazione, il testo e altri elementi significativi. Quel che si può dire una coincidenza su livelli diversi…
Quando mi rivolgo ai miei ricordi
Quand je me tourne vers mes souvenirs
Vedo la casa dove sono cresciuto
Je revois la maison où j'ai grandi
Ho un sacco di cose che mi tornano in mente
Il me revient des tas de choses
Vedo le rose in un giardino
Je vois des roses dans un jardin
Dove vivevano gli alberi ora la città è qui
Là où vivaient des arbres maintenant la ville est là
E la casa, i fiori che tanto amavo
Et la maison, les fleurs que j'aimais tant
Non esiste più
N'existent plus
Sapevano ridere, tutti i miei amici
Ils savaient rire, tous mes amis
Sapevano così bene come condividere i miei giochi
Ils savaient si bien partager mes jeux
Ma tutto deve finire nella vita
Mais tout doit finir pourtant dans la vie
E sono dovuto partire con le lacrime agli occhi
Et j'ai dû partir, les larmes aux yeux
I miei amici mi chiedevano
Mes amis me demandaient
Perché piangere?
Pourquoi pleurer?
Scoprire il mondo è meglio che restare
Découvrir le monde vaut mieux que rester
Troverai tutte le cose che non vediamo qui
Tu trouveras toutes les choses qu'ici on ne voit pas
Un'intera città che si addormenta di notte nella luce
Toute une ville qui s'endort la nuit dans la lumière
Quando ho lasciato questo angolo della mia infanzia
Quand j'ai quitté ce coin de mon enfance
Sapevo già di aver lasciato il mio cuore lì
Je savais déjà que j'y laissais mon cœur
Tutti i miei amici, sì, invidiavano la mia fortuna
Tous mes amis, oui, enviaient ma chance
Ma io, penso ancora alla loro felicità
Mais moi, je pense encore à leur bonheur
Alla disattenzione che li ha fatti ridere
À l'insouciance qui les faisaient rire
E mi sembra di sentirmi dire loro
Et il me semble que je m'entends leur dire
Tornerò un giorno, una bella mattina tra le tue risate
Je reviendrai un jour, un beau matin parmi vos rires
Sì, un giorno prenderò il primo treno della memoria
Oui je prendrai un jour le premier train du souvenir
Il tempo è passato ed eccomi di nuovo qui
Le temps a passé et me revoilà
Cercando invano la casa che amavo
Cherchant en vain la maison que j'aimais
Dove sono le pietre e dove sono le rose
Où sont les pierres et où sont les roses
Tutte quelle cose a cui tenevo?
Toutes ces choses auxquelles je tenais?
Di loro e dei miei amici non c'è più traccia
D'elles et de mes amis plus une trace
Altre persone, altre case hanno rubato i loro posti
D'autres gens, d'autres maisons ont volé leurs places
Dove vivevano gli alberi ora la città è qui
Là où vivaient des arbres maintenant la ville est là
E la casa, dov'è, la casa dove sono cresciuto?
Et la maison, où est-elle, la maison où j'ai grandi?
Non so dove sia casa mia
Je ne sais pas où est ma maison
La casa dove sono cresciuto
La maison où j'ai grandi
Dov'è casa mia?
Où est ma maison?
chi sa dov'è casa mia?
qui sait où est ma maison?
Casa mia, dov'è casa mia?
Ma maison, où est ma maison?
………………………….
Questa è la storia
Di uno di noi
Anche lui nato per caso in via Gluck
In una casa, fuori città
Gente tranquilla, che lavorava
Là dove c'era l'erba ora c'è
Una città
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà Questo ragazzo della via Gluck
Si divertiva a giocare con me
Ma un giorno disse
Vado in città
E lo diceva mentre piangeva
Io gli domando amico
Non sei contento
Vai finalmente a stare in città
Là troverai le cose che non hai avuto qui
Potrai lavarti in casa senza andar
Giù nel cortile Mio caro amico, disse
Qui sono nato
In questa strada
Ora lascio il mio cuore
Ma come fai a non capire
È una fortuna, per voi che restate
A piedi nudi a giocare nei prati
Mentre là in centro io respiro il cemento
Ma verrà un giorno che ritornerò
Ancora qui
E sentirò l'amico treno
Che fischia così
"Uah, uah" Passano gli anni
Ma otto son lunghi
Però quel ragazzo ne ha fatta di strada
Ma non si scorda la sua prima casa
Ora coi soldi lui può comperarla
Torna e non trova gli amici che aveva
Solo case su case
Catrame e cemento Là dove c'era l'erba ora c'è
Una città, ah
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà, ah Non so, non so
Perché continuano
A costruire, le case
E non lasciano l'erba
Non lasciano l'erba
Non lasciano l'erba
Non lasciano l'erba Eh no
Se andiamo avanti così, chissà
Come si farà
Chissà Chissà
Come si farà
Il testo francese riadattato alle sonorità della lingua “ospite”, in alcuni passaggi (a volte felici, a mio avviso) interpreta differentemente il contesto, per esempio:
Ma verrà un giorno che ritornerò
Ancora qui
E sentirò l'amico treno
Che fischia così
"Uah, uah"
Tornerò un giorno, una bella mattina tra le tue risate
Je reviendrai un jour, un beau matin parmi vos rires
Sì, un giorno prenderò il primo treno della memoria
Oui je prendrai un jour le premier train du souvenir
Il tempo è passato ed eccomi di nuovo qui
Le temps a passé et me revoilà
………..
Già, il treno della memoria, il meraviglioso e terribile giocattolo a nostra disposizione...
e, coincidenza d'oggi, di un altro treno parla nel suo ultimo album (2018) la cantante:
‘Train Spécial‘ dove “posso cantare solamente su questo treno che mi porterà fuori da questo mondo“.
Una coincidenza per immagini creata (involontariamente) da Ippolita ed elaborta da me.
Il nero inferiore dell'altalena e quello superiore della lettrice ben si fondono, come sono (quasi) simili le tinte (sfondo e abiti) nelle due immagini.