Trasferisco dal WD lo stupendo commenti lasciato al mio libro da
@L'antipatico che poi tanto antipatico non è
(Mi ha dato il permesso lui

e lo ringrazio ancora).
Lettura terminata, anche perché il racconto è lodevolmente breve (per quanto, tecnicamente, si tratti di un racconto lungo).
In due parole: molto carino. Si legge con piacere e lo svolgimento è tale da mantenere vivo l'interesse per lo sviluppo della storia.
Punto forte, ovviamente, è l'ambientazione surreale dovuta alla tragica improbabilità dei personaggi, a partire dal protagonista e dalla sorella cuoca "provetta".
Tre osservazioni in ordine sparso:
1) La collezione di tessere telefoniche mi ha fatto tornare giovane per un attimo! I nati dopo il '90 probabilmente non sanno neppure di cosa parliamo, ma quando ero ragazzo le tessere telefoniche (da usare nei telefoni pubblici) erano onnipresenti, e un sacco di gente le collezionava per davvero (non io, che non ho mai collezionato niente).
2) Tra le molte schifezze propinate dalla sorella del protagonista, mi viene da sorridere pensando che un bel piatto di tagliatelle con burro e marmellata sarebbe probabilmente apprezzato da tanti tedeschi (e altri popoli del nord Europa), così come amano la pizza all'ananas!
3) Dal punto di vista letterario, la mia frase preferita è la seguente: "Ele incattivì le sopracciglia." Ispirato.
Ho trovato debole solo il finale. Dopo una preparazione tanto accurata, mi sarei aspettato qualcosa di più coinvolgente, più sentito. Tanto più che hai inserito un colpo di scena non da poco, che avrebbe meritato, a mio modo di vedere, molto più pathos a sottolineare la drammaticità del momento e di certe scelte. Forse per paura di appesantire un racconto giocato sempre sul filo dell'ironia, secondo me sei stato un po' troppo timido nella fase conclusiva, che mi è parsa quasi incompiuta.
Nel complesso, impressione positiva.
