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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente

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Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò

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Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza

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Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto,

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Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque,

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque, minacciando parecchie

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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque, minacciando parecchie anatre[/font]

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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ps: @swetty mi si incasina l'editor nuovo, come faccio a fare il bold senza tutto questo macello?[/font][/font]

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julia1983 wrote: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque, minacciando parecchie anatre[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]PACDUBOSLETNEQUZIFRVAGIHOM[/font][/font]
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[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ps: @swetty mi si incasina l'editor nuovo, come faccio a fare il bold senza tutto questo macello?[/font][/font]
Julia, anch’io ho lo stesso problema. Per risolvere ho copiato in una pagina esterna il tuo testo e l’ho rincollato qua.
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque, minacciando parecchie anatre


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Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque, minacciando parecchie anatre carnivore,

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