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sbatti wrote: Personalmente la mia passione per la scrittura l'ho coltivata così perché mi sembrava impossibile creare qualcosa da zero pur avendo molte idee. Parlo principalmente di personaggi e ambientazioni. Nelle fanfiction non ci sono regole e puoi fare un po' quel che ti pare, anche portare due personaggi medievali nell'iperspazio, ma c'è un senso di sicurezza nel fatto che conosci già i personaggi, la loro storia, e non devi inventartela di sana pianta. Almeno per quanto mi riguarda. 
I fratelli De Angelis, compositori di diverse colonne sonore, hanno dichiarato, in una intervista di qualche decennio fa, che per comporre la loro musica partivano sempre da una composizione esistente; la rielaboravano nota su nota fino a farla diventare tutt'altro. 
 

Il premio Nobel per la letteratura di quest'anno, lo sceneggiatore ungherese  Laszlò  Krasznahorkai, si è distinto per diversi motivi. I suoi racconti non hanno quasi trama, con periodi lunghissimi scorrono come un unico flusso di pensiero. Nel suo Vagabondaggio da fermi (libro Avanti va il mondo), ad esempio, non esiste nemmeno un punto, solo virgole, punti e virgola e trattini. La storia parla di un tizio indeciso se prendere la direzione a destra oppure quella a sinistra, certo che siano buone sia l'una che l'altra. Dopo un lungo riflettere, disquisire, immaginare..., finisce per rimanere fermo. Certo si intravede tutta la metafora dell'immobilità, il rifiuto ad affrontare l'ignoto, così come l'incapacità di prendere una decisione. Ma nella sostanza non c'è trama, non c'è cambiamento, il personaggio resta tale e quale a come lo abbiamo conosciuto (senza alcuna descrizione fisica, perché neanche quella serve al fine della non-trama).  

Detto questo parlare di originalità è sempre difficile, io semplifico così: ognuno di noi è diverso e unico, per questo l'originalità è più facile trovarla nel proprio sentire. 
Le sperimentazioni posso avere il loro perché, ma alla fine, a me personalmente, stancano. 

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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Adel J. Pellitteri wrote: Detto questo parlare di originalità è sempre difficile, io semplifico così: ognuno di noi è diverso e unico, per questo l'originalità è più facile trovarla nel proprio sentire. 
Vero, Adel sono d'accordo con te. Su tutto. L’originalità non è una qualità fissa e uguale per tutti. Dipende da chi giudica, dal contesto storico-culturale, dal mezzo e dagli scopi artistici.

Un’opera è percepita come originale quando introduce una combinazione riconoscibile di elementi — idea, forma, prospettiva, linguaggio o modalità esecutiva — che produce un effetto nuovo sulla ricezione: non solo qualcosa che non si era mai visto, ma qualcosa che cambia il modo in cui le persone leggono, guardano o pensano quel tipo di esperienza artistica.
Teoricamente un autore potrebbe essere anche inconsapevole della sua originalità e, allo stesso tempo, chi ce la mette tutta potrebbe risultare per nulla originale. Tutto dipenderebbe dal riscontro emotivo e cognitivo che l’opera suscita nel suo pubblico.

Comunque io credo, nella mia visione magari errata, che l'originalità di un opera non sia da confondere con l'originalità di un prodotto copiato o contraffatto. Non stiamo parlando di cinture, scarpe o altro. 
Qui per originalità s'intende la capacità di assemblare pezzi di realtà e finzione, di cui già ampiamente scritto, in un prodotto nuovo e irreplicabile. In un prodotto che risuoni autentico, personale e allo stesso tempo diverso per ognuno che ne fruisce. 
In letteratura ci sono decine di esempi di opere che nessun altro ha nemmeno eguagliato. Quello più scopiazzato nel fantasy, per esempio, è Tolkien. Ma quando uscirà un fantasy altrettanto potente …?

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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Albascura wrote: Teoricamente un autore potrebbe essere anche inconsapevole della sua originalità e, allo stesso tempo, chi ce la mette tutta potrebbe risultare per nulla originale. Tutto dipenderebbe dal riscontro emotivo e cognitivo che l’opera suscita nel suo pubblico.

Comunque io credo, nella mia visione magari errata, che l'originalità di un opera non sia da confondere con l'originalità di un prodotto copiato o contraffatto. Non stiamo parlando di cinture, scarpe o altro
Esatto! Hai ampliato il concetto di originalità, spiegandolo ancora meglio. 

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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io invece voglio andare controcorrente... mi riallaccio al video del topic ufficiale: sarà una visione tutta mia e probabilmente sarà sbagliata, ma sono d'accordo soltanto in parte con quello che dice Valenza. 
Sono d'accordo con il finale, certo, è fondamentale una voce originale, se non c'è una voce originale di che stiamo parlando? Però non è tutto, non so se avete letto il dio delle piccole cose, libro bellissimo, per carità, tutto voce, però la voce dell'autrice è tremendamente ispirata a salman rushdie, anche se lei ha sempre negato e contronegato. Questo non me lo farà mai considerare un capolavoro, proprio perché pur essendo una voce molto originale, non è autentica. E qui mi riallaccio al discorso delle cinture e delle scarpe. Originalità e autenticità per me non sono discorsi così distanti, anzi. Essere originali senza essere autentici è qualcosa di sinistro.  
La storia che ormai tutto è stato già detto, tutto è stato già scritto, invece mi fa quasi arrabbiare. Mi sembra una posizione di comodo. I temi ancora da esplorare, secondo me, sono infiniti. Basta spulciare questo forum per vedere che ogni tanto qualche bella intuizione viene fuori. Un'idea originale dovrebbe essere sempre alla base di ogni opera, solo dopo averla trovata bisognerebbe saperla raccontare con una voce originale. Una voce originale che racconta una storia già sentita, non vorrei dare giudizi assoluti, ma raramente sfocia in un capolavoro o anche solo in un bel libro. Può capitare, certo, si può riprendere un tema trattato in passato e dargli una connotazione più moderna. Ma in fondo sono davvero pochi i casi in cui un remake è meglio dell'originale. Arrendersi in partenza con la ricerca di una buona idea mi sconforta. Viviamo in un'epoca di sovrapproduzione musicale, artistica e letteraria, è ovvio che non possono uscire 300 buoni libri al giorno o una buona canzone ogni 10 secondi. Ed è altrettanto ovvio che è più facile trovare una buona voce che una buona idea... però non confondiamo la causa con l'effetto, non arrendiamoci alla banalità. Di scrittori ne spuntano ogni giorno come funghi, di Dostoesvkij ne nasce uno, una sola volta nella storia dell'umanità e mai più. È quella l'originalità, è quella l'autenticità. Ricantatemi con una voce più melodiosa Delitto e Castigo, io penso che non ci siano possibilità di eguagliare un libro del genere. Per me non ha senso seguire sempre il filone, scopiazzare chi si inventa il genere musicale, fare Mare Fuori dopo Gomorra, o tutti libri con il commissario napoletano o le migliori amiche napoletane... belle le voci, bella Napoli, ma è solo mercato, mercato e nulla più. 
Hai mai assaggiato le lumache?
Sì, certo
In un ristorante, intendo

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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@NanoVetricida secondo me, l'originalità non mi dice nulla. Potrei sostituirla con l'immaginazione di mondi inesistenti, di umani alle prese con questi mondi a cui le persone mai potrebbero eccedere. Solo lo scrittore, tramite la sua visione, può creare quello che stupisce, aprendo la strada a un viaggio nuovo. Senza l'idea del viaggio, non vi è scrittore, non vi è lettore.. 
Viaggio sconsolato tra i ricordi dello Stato.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio.
Io malata in fuga.

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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NanoVetricida wrote: Ricantatemi con una voce più melodiosa Delitto e Castigo, io penso che non ci siano possibilità di eguagliare un libro del genere. Per me non ha senso seguire sempre il filone, scopiazzare chi si inventa il genere musicale, fare Mare Fuori dopo Gomorra, o tutti libri con il commissario napoletano o le migliori amiche napoletane... belle le voci, bella Napoli, ma è solo mercato, mercato e nulla più. 
Prendo solo questo del tuo interessante intervento, che merita tutto una approfondita discussione, tanto è ricco di spunti.
Eguagliare Delitto e Castigo magari no, ma ci sono tanti altri delitti e castighi al giorno d'oggi. Solo che andrebbero saputi raccontare. Purtroppo vedo che in Italia, non so all'estero, appena avviene un delitto "intrigante", come tanti che ne sono avvenuti, inutile fare nomi, si scatena per prima la televisione con  servizi speciali, talk show, ricostruzioni dei movimenti di vittime e assassini con attori e quant'altro e il tutto imperversa  da qui all'eternità. Stanno rievocando, come tele novelas, delitti di venti anni fa e anche di più, con nuove prove, nuove analisi, nuove... Insomma: ti creano uno stomachevole spettacolo da circo, tra una pubblicità e l'altra. Sinceramente io cambio canale. Non che non mi interessi niente delle vittime, ma sono disgustato per come viene sfruttata e spolpata la loro storia.
Ok: ho parlato di televisione. Ma anche con i libri: scrivono libri, ognuno con la sua verità, la verità su qualsiasi cosa. 
Tutto per fare soldi. Nessuno ama la verità. La verità vera dovrebbe saltare fuori nei tribunali, una volta per tutte.

In quanto ai vari commissari... sinceramente mi sembra che si sia fatto il pieno. Non mi pronuncio su alcune serie, su alcuni episodi perché scatenerei una rivolta in chi magari le ama. Ne ho abbastanza di luoghi comuni  di certi ambienti tipici di una certa mentalità italiana che non ha vissuto quegli ambienti e li racconta per stereotipi e sentito dire fritti e rifritti fino a essere rancidi se non patetici. Ma nessuno ha mai pensato di scrivere romanzi sulla vita di un semplice Appuntato dei Carabinieri degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e anche Ottanta?  Nella remota provincia italiana? Magari reduce di guerra addirittura? Ne uscirebbe una Recherche proustiana, te lo assicuro. Conosco molto bene quell'ambiente. Perchè per fare una cosa non banale bisogna  anche conoscere l'ambiente, i personaggi di cui si parla. O documentarsi a lungo.  Molto a lungo. Altrimenti diventa anche quello una serie di barzellette e luoghi comuni.

Tom Clancy, scrisse Caccia a Ottobre Rosso, di cui fecero anche il film. Non sapeva niente di sommergibili, di Marina sovietica e americana. Chiese alla Marina USA il permesso di potersi imbarcare su un sommergibile nucleare americano che era molto simile a quello sovietico della classe Ottobre Rosso e visse imbarcato sul sommergibile per due anni. Due anni. Alla fine ne sapeva abbastanza da poter scrivere qualcosa di notevole, direi originale e non per sentito dire, ma per averlo vissuto.

Certamente non bisogna però prendere alla lettera quello che diceva Hemingway, e cioè che uno scrittore debba scrivere solo di ciò che conosce, come faceva lui. Ma non tutti avevano partecipato, come lui, alla Prima e alla Seconda Guerra mondiale, alla Guerra di Spagna, alle corride in Spagna e ai safari in Africa, materia su cui è incentrata buona parte della sua narrativa.

Ma nemmeno Salgari era mai stato nei luoghi che descrisse. Solo che si documentò con una pazienza da monaco certosino.

Penso che si possa scrivere di tutto, anche rielaborando ambientazioni classiche. L'importante è calarsi, totalmente, nei particolari, nell'anima dei personaggi e della storia. Ogni uomo cammina in modo diverso dal suo simile. Su questa diversità bisogna concentrasi.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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originali possono essere anche singole caratteristiche di una scrittura: la capacità di descrivere paesaggi, o stati d'animo, sintetizzare trame o, al contrario, creare storie di grande respiro, l'unica cosa che però non può mancare è il punto d'arrivo di ogni narrazione: il bersaglio da colpire è sempre il lettore. 

non esiste un canone capace di definire l'originalità, e anche i tempi dettano leggi in proposito.  Un po' come succede con la moda.
Se devo pensare a una voce originale, a me viene in mente quella di Stefano Benni.

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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@Alberto Tosciri scrivere di ciò che si conosce è pacifico, o meglio, scrivere di ciò che non si conosce diventerebbe una farsa che non ingannerebbe alcun lettore. Anche Orwell si è andato a fare un po' di guerra civile prima di scrivere Omaggio alla Catalogna, ma non ha potuto documentarsi per scrivere 1984, l'ha soltanto potuto immaginare, creando un'opera senza tempo, fatta solo di immaginazione di mondi inesistenti che tanto contrariano l'amico @bestseller2020
Mi piace l'idea del viaggio, ma non capisco perché originalità debba per forza significare mondi fantastici o qualcosa di inesistente. L'originalità può anche trovarsi in un'opera psicologica, o sociologica, o concettuale.   
Hai mai assaggiato le lumache?
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Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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Personalmente io con l'originalità ci litigo, ne ho sempre avuto una concezione distorta. Ho visto che molti per originale intendono "qualcosa che non è mai stato visto prima", mentre io non ho mai ritenuto un delitto la combinazione di generi/ispirazioni/composizioni già viste. Mi viene sempre in mente quel pezzo della Storia Infinita in cui Bastiano, cercando di ritornare a casa incappa nei vecchi imperatori e questi stanno costruendo storie.

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Ma se vai ancora avanti per cento, mille, centomila anni a fare lo stesso gioco, secondo il più banale calcolo delle probabilità dovrebbe poter venir fuori almeno una poesia. E quando poi lo si fa per l'eternità, in questo modo devono per forza venir fuori tutte le storie, tutte quelle che esistono e che sono praticamente possibili, e con queste anche le storie delle storie e persino questa storia in cui ora stiamo parlando. Logico, non ti pare?»

«Ma è spaventoso», disse Bastiano.
Questa è una critica sull'originalità e mi sembra che dia un'interpretazione del significato. Originale NON è ciò che viene combinato senza intenzionalità e capacità creativa, solo allo scopo di comporre qualcosa. Ma io mi sono sempre chiesto: e se una persona lo fa in maniera intenzionale? Dopotutto nessuno di noi è impermeabile alle storie che abbiamo già visto/letto e finiamo per trasporle sulle pagine. Anche parlare soltanto di ciò che abbiamo soltanto vissuto... alla fine la nostra testa non distingue tra ciò che ha vissuto e ciò che ha provato.

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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Se ci pensiamo, stando a quello che si racconta della creazione dell'uomo pochi anni dopo l'inizio del tutto ci fu già il primo omicidio con tanto di thriller e investigazione sul colpevole. Però nei duemila anni successivi qualcuno è riuscito a scrivere robe interessanti che avevano al centro uno o più omicidi. E, probabilmente, nei prossimi secoli qualche altro ci riuscirà. Per come la vedo io non è l'oggetto dello scrivere ma la costruzione intorno ad esso che fa la differenza. Si può essere originali anche scrivendo della vita di un impiegato, che probabilmente è la cosa con meno originalità che esista (e parlo per esperienza personale), così come si può scrivere di un mondo fantastico e partorire una cagata. 
Perdonate l'incursione veloce e forse poco argomentata. 

p.s. per ragioni di tempo non parteciperò al contest ma non vedo l'ora di leggervi.
L.
"Scrivo per autodifesa"

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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Intervento di moderazione
Questo intervento riguarda lo scambio di battute intercorso tra @bestseller2020 e @Poeta Zaza  ed è frutto di una attenta riflessione da parte di tutto lo staff.
La prima critica di bestseller nei confronti delle affermazioni di Poeta Zaza può apparire legittima visto che Poeta Zaza si è esposta parlando delle proprie scelte di scrittura. Anche se non siamo in un topic in cui i commenti si riferiscono a un testo specifico è possibile allargare l'interpretazione della critica di bestseller come "commento" allo stile di scrittura di Poeta Zaza posto da lei stessa come argomento.
La risposta di Poeta Zaza, in questo senso, confligge con questo articolo del regolamento:
  wrote:L’utente che pubblica un testo è invitato ad accettare critiche e commenti negativi, senza rispondere punto per punto all’autore del commento: l’opinione del lettore non dovrebbe essere messa in discussione. È ammessa la discussione pacifica con il lettore. L’utente che commenta è invitato a essere sincero, senza timore di offendere l’autore del testo: consigliamo di leggere lo spirito sul quale si fonda questa comunità.
La risposta di bestseller a sua volta confligge con lo stesso articolo, che più avanti recita:
  wrote:L'utente è invitato a non rispondere a un commento a un testo terzo.
La frase "Poi, se tanti dicono che sei originale, questo è un fatto originale per davvero!" oltre che apparire potenzialmente offensiva, coinvolge terze persone che possono avere opinioni differenti.

Il nostro intervento è mirato unicamente a ribadire lo spirito che deve animare la nostra comunità e per questo invito tutti a rileggere questo  e evitare in futuro discussioni inutili, fonte unicamente di dissapori e cercare di mantenere uno spirito più costruttivo.

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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bestseller2020 wrote: @Poldo mi scuso con tutti. Vogliate accettare, in primis @Poeta Zaza , le mie sincere scuse, come al solito non riesco a trattenere l'umor inglese.
:sss:
Scuse accettate, @bestseller2020 . Anch'io ho sforato riguardo allo spirito del Forum, e mi dispiace davvero. 

Sei stato super partes, @Poldo .

D'altronde, abbiamo un buono Staff, si sa.  :si:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Labocontest n.18 - Discussione generale - Originale?

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Mi viene da sorridere. Ieri mentre mi imbattevo in una corsia del supermercato di cibo spazzatura mi è venuto in mente il labcontest.
Di fronte a prodotti come le Pringles e i fonzies, a lato o sotto c'era scritto: original.
A parte gli scherzi trovo molto interessante questo labcontest. Dal mio punto di vista l'originalità parte da un modo di interpretare la vita. Può essere anche la più noiosa, faticosa o frustrante. Ma da queste condizioni la nostra mente può attingere a risorse infinite con la creatività e la fantasia.
Per fare un esempio: uno che lavora in una catena di montaggio e compie lo stesso gesto ripetuto per tutto il giorno, tra frastuono o colleghi che hanno qualcosa di molto lontano dall'essere umano, può trovare un senso, magari estraniandosi, concentrandosi sul suo gesto e carpire tutte le possibili infinite oscillazioni, dando l'occasione di acuire la sensibilità sul proprio corpo come una specie di meditazione. Oppure anche alcuni sfortunati del periodo dei sequestri in tempi addietro che venivano messi in una buca e incatenati, per non impazzire iniziavano a osservare le formiche, i ragni, moscerini, zanzare, le loro abitudini, i movimenti, magari anche a comunicare idealmente con loro, costruendosi un mondo intorno al quale in altre condizioni non avrebbero assolutamente pensato.
Quindi l'originalità credo sia insita in ogni gesto, ogni pensiero che facciamo. La difficoltà è poi tradurla a se stessi e al lettore. Qui si entra nel campo delle competenze, dell'esperienza, degli studi nel nostro percorso e anche di doti magari innate.
Da ragazzo ricordo che quando lessi la metamorfosi di Kafka rimasi impressionato per l'idea e la scrittura, le sensazioni che trasmise che reputai assolutamente originali.

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