[CN24] Pietre feconde

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Pacco n 17. L'incipit.

  
Mancavano pochi minuti all’inizio della messa di mezzanotte. Il giovane diacono aveva già indossato la dalmatica e i chierichetti non stavano nella pelle per l’eccitazione; solo Simone, il più piccolo di tutti, soffocava a stento gli sbadigli. Don Luigi provò un brivido improvviso. Cosa sarebbe accaduto se avessero scoperto che non era un vero sacerdote?

Zahra.
Era stata prelevata per strada da un gruppo di uomini armati e rinchiusa in un seminterrato buio e umido. Era il giorno di yalda, la prima notte del mese di jadi, solstizio d’inverno a kabul,
Quanto aveva pianto durante i tre giorni di prigionia, pensando a cosa gli sarebbe successo se le cose non fossero andate come volevano i suoi rapitori. Angosciata, infreddolita, impaurita dal buio della cella, cercava conforto accarezzandosi il grembo gravido ed esausto dei giorni d’attesa, nell’ascolto degli spostamenti del figlio oramai prossimo alla nascita: l’unico segnale di vita che l’accompagnava da giorni.

Don Luigi.
Si era seduto sullo scranno per la stanchezza; si passava il fazzoletto per asciugare il sudore freddo sulla fronte. Oramai vestito dei paramenti appariva preoccupato agli occhi del diacono che non capiva perché lui aveva rifiutato il suo aiuto nell'indossare gli abiti sacri. Poi don Luigi guardò l’orologio sulla parete e si alzò: si era fatta mezzanotte. Fece cenno al diacono di organizzare il trasporto delle candele accese da parte dei chierichetti, e quando questi furono in fila, pronti per seguirlo, lui prese il turibolo dell’incenso fumante, e lasciò la statua del Bambinello alle cure del diacono.

Cappella cattolica all’interno dell’Ambasciata d’Italia a Kabul.
Vi era un silenzio impenetrabile tra i pochi banchi occupati dai fedeli. Aleggiava un qualcosa di sinistro, di angosciosa attesa per quella che sarebbe stata la prima vigilia di Natale dopo il ritorno dei talebani al governo del paese e la fuga precipitosa dei soldati americani. Per la comunità cristiana si preannunciavano tempi duri di repressione e l’imposizione della religione di Stato.

Asad Hazrat.
Stava seduto al primo banco. Vestito in giacca e cravatta, nascondeva sotto gli occhiali scuri il suo attento movimento degli occhi nel scrutare ogni singolo fedele che attendeva l’inizio della messa. L’ingresso del piccolo Simone a capo della fila, con in mano la piccola candela, accese l’attenzione del pubblico. Asad si rizzò e diede l’ultimo sguardo a chi, dietro di lui, attendeva istruzioni. Tutti fecero l’ingresso nella piccola saletta, i chierichetti presero ordinatamente posto sui lati, mentre il diacono e don Luigi salirono sulla pedana dell’altare. Il diacono aprì il messale sotto gli occhi di don Luigi che, come pietrificato, a capo chino, indugiava. Poi, questo alzò gli occhi, allungò la vista verso i fedeli, e disse con voce rotta dall’ansia “perdonatemi tutti per quello che sto per fare; che Dio ci assista e ci accolga tra i suoi figli”. Detto questo, mise le mani sotto i paramenti, come se cercasse qualcosa: chiuse gli occhi e premette il congegno. Fu un lungo e interminabile secondo.
Don Luigi riaprì gli occhi: non era successo nulla, l’ordigno non era esploso, era ancora vivo. Preso dal terrore tentò a più riprese di far scattare il congegno, ma senza risultato. A questo punto, si liberò del paramento mettendo bene in vista la cintura esplosiva. Il diacono, accortosi del pericolo, incredulo di quello che stava succedendo, abbandonò l’altare, tirandosi appresso il gruppetto dei chierichetti. Ma tra i banchi dei fedeli nessuno si mosse. Di fronte alla surreale reazione di chi stava di fronte, don Luigi prese a controllare i cavi e a schiacciare il comando sempre più freneticamente. Come impazzito prese a urlare “No! No! Non ci posso credere. Dio, ti prego, non farmi questo!”.

Ma tra i banchi qualcuno disse ad alta voce “Aziz! É inutile che insisti, la bomba non esploderà, l’abbiamo resa innocua”. Asad Hazrat lasciò il banco e si avvicinò a don Luigi, che vistosi attorniare da diversi uomini, capì che era stato scoperto. Si portò le mani sulla testa e scrosciò in un pianto disperato che gli piegò le gambe. Si accasciò a terra sconfitto: il piano era fallito. Un solo pensiero per la testa, un solo nome ripetuto a fil di voce: “Zahra”.

Su di una terrazza non lontano da lì, qualcuno aveva aspettato l’apparire della fiammata che il botto avrebbe prodotto sull’edificio della ambasciata. Aspettò qualche minuto ancora, scrutando l’orizzonte che rimase nascosto dalla notte. A questo punto scese i gradini che portavano al piano terra dove diversi uomini armati aspettavano i suoi ordini. Il gruppo prese a muoversi e dopo aver percorso qualche decina di metri, si infilò in un vicolo stretto, dove altri due uomini armati controllavano l’edificio dove Zahra era tenuta prigioniera. Gli uomini entrarono nella prigione passando per le buie scale.

Zahra li sentì scendere le scale e capì che per lei era arrivata la fine. Quando vide il fascio della luce della torcia irrompere nella stanza, si rannicchiò stringendo forte il grembo tra le braccia.
Prese a piangere disperatamente. L’uomo che comandava il gruppo le si avvicinò; nell’oscurità, il luccichio delle sue scarpe, era l’unica cosa che poteva vedere Zahra del suo boia.

“La bomba non è esplosa” disse rompendo il silenzio, “sai cosa ti attende, ora!”.

Zahra si mise in ginocchio e prese a supplicare “Risparmiate i miei genitori almeno, i miei fratelli. Uccidete me e mio figlio, vi prego in nome di Dio.”

Anche don Luigi in quel momento stava in ginocchio e piangeva disperato: “Sono stato costretto, tenevano mia moglie in ostaggio, a quest’ora l’avranno già uccisa con quella creatura che porta in grembo”.
Asad lo guardò severamente, qualcuno gli si era avvicinato e gli aveva sussurrato che non vi erano complici tra i fedeli. Anche ambasciatore li aveva raggiunti facendo ingresso nella cappella.
Avvicinatosi ad Asad, stese la mano per salutarlo: “La ringrazio per la sua opera, ispettore. Non ho parole per esprimerle il ringraziamento del mio paese per quanto fatto dal suo ufficio.”

“Questo non cambierà l’orientamento del mio governo verso voi cattolici” disse Asad, “Questo lo può ben capire, ambasciatore.”

“Certamente, ma comunque speriamo in un ripensamento del regime, anche se abbiamo deciso di chiudere anche questo ultimo luogo dove i cristiani potevano manifestare la propria fede. Questo è stato un segnale chiaro a cui non possiamo non tenere conto, anche se, il vostro governo, ci abbia voluto proteggere.”

“Devo essere franco con lei”, rispose Asad, “Il governo non vi vuole qui, farà di tutto per accelerare che ve ne andiate. Ma di certo non poteva permettere questa strage da parte di alcuni integralisti con la tendenza ad agire per conto proprio.”

“Capisco! Cosa ne sarà adesso di questo uomo?” chiese l’ambasciatore.

“Non le posso dire niente a riguardo. Benché sia di madre italiana, il padre era afgano, e per questo, a tutti gli effetti cittadino obbligato alle nostre leggi. Saremo noi a giudicarlo.”

L’ambasciatore rimase sorpreso: “La madre italiana?”.

“Sì! Li abbiamo monitorati per mesi. Gli integralisti hanno scelto bene la persona da utilizzare come bomba umana, facendolo passare per un vostro prete. La persona giusta per sostituire quello incaricato per questa notte e che sarebbe passata inosservata ai vostri controlli. In effetti era già conosciuto negli ambienti cristiani. La madre aveva conosciuto il marito tra le persone che lavoravano come lei per gli americani. Lui aveva deciso di convertirsi e per questo era stato ucciso. Sono cose che avvennero nella comune indifferenza, passati per fatti a cui non interessava nessuno. La madre poi fece ritorno in Italia, consapevole di cosa sarebbe accaduto di lì a qualche anno, con il ritiro degli americani. Aziz è rimasto solo ed è rimasto vicino alla comunità cristiana. Ha incontrato Zahra, si è sposato con rito cristiano, rinunciando ai voti per i quali studiava da qualche anno. Non sappiamo con certezza se sia stata la sua una decisione voluta o se sia stato obbligato a farlo. Comunque sia andata, gli daremo il modo di chiarire la sua posizione.”

L’ambasciatore scosse la testa e prima di lasciare l’uomo nelle mani della polizia, gli rivolse l’ultimo sguardo, combattuto tra compassione e disprezzo.

Asad si riavvicinò a don Luigi che singhiozzava e ripeteva il nome della moglie Zahra.
“Tirati su, Aziz, devi venire con noi” gli ordinò. Aziz venne sollevato di peso dagli uomini che lo controllavano e si lasciò condurre fuori dalla ambasciata. Venne caricato su di un’auto e portato fuori dalla città. Durante il cammino, Asad non gli rivolse la parola, ma lo osservò attentamente.

L’auto poi si ritrovò in periferia, a ridosso di un’area disabitata, con i segni evidenti lasciati dalla perenne guerra. Si fermò a ridosso di una costruzione diroccata, dove stazionavano alcune auto e un vecchio camion. Aziz fu fatto scendere dall’auto e condotto all’interno della costruzione e fatto sedere su una sedia posta al centro della stanza. Asad fece segno agli uomini di lasciarlo solo con lui. L’uomo prese a scrutarlo, pensieroso. Faceva due passi di lato e poi altri due dall’altro lato, andava e tornava come se stesse pensando a qualcosa che lo turbava.

“Stai pensando alla giustificazione con cui ti laverai la coscienza?” gli disse Aziz prendendo coraggio. Le parole colpirono Asad che si fermò dal movimento andirivieni e gli si piazzò di fronte.

“Stavo pensando a come devo chiamarti, e se preferisci che ti chiami don Luigi” disse con sottile ironia. Aziz non si scompose: “Fai tu! Tanto a che ti serve sapere? O che servirebbe a me, ora che sto per morire.”

Asad sorrise maliziosamente: “E già. Voi cristiani quando vi immolate finite per essere annoverati tra i santi. Quando sono i musulmani a farsi saltare in aria, sono candidati per l’inferno. Per questo ti ho fatto questa domanda. Pensavi di finire in paradiso o all’inferno, dato che per salvare tua moglie e tuo figlio, volevi ucciderti e portarti appresso tante persone innocenti! Ma che dico! Colpevoli a secondo il punto tuo di vista, magari da musulmano potevi ritenere degni di morte i cristiani che erano nella sala. Vedi, non ho ancora capito da che parte stai veramente.”

Aziz abbassò il capo e riprese a singhiozzare: “Perché mi tormenti, non credi che già abbia un peso enorme da portarmi appresso nella tomba? Sono solo un uomo di carne. Infierisci pure, non mi sottrarrò al giudizio di Dio, ma stai attento, anche tu non ti sottrarrai”.

“ Sai cosa mi da più fastidio su tutto?” disse Asad, “Che voi cristiani volete sempre apparire migliori di quello che siete. Siete come gli ebrei di cui parlò il profeta Isaia. Si credevano il popolo prediletto e per questo migliori tra tutti. Non per niente disse -Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere figli di Abramo. Pure il vostro messia disse ai suoi discepoli le stesse parole -Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere dei discepoli- tanto divenne forte la loro convinzione di essere migliori tra gli ebrei e i pagani.”

Aziz non rispose e rimase in silenzio. Poi scosse la testa e invocò il nome della moglie: “Zahra, almeno tu sarai tra gli eletti e alleverai nostro figlio nel regno di pace di Dio onnipotente”.

“Sai quali sono state le ultime sue parole?” disse Asad, “Uccidete me e mio figlio, ma lasciate in vita i miei genitori e i miei fratelli." Avete avuto tutti e due la stessa posizione. Entrambi complici verso i vostri carnefici, pronti a far morire altre persone, ma pronti a salvare i propri cari. Il classico distinguo che sapete ben fare tra gli esseri umani. Anche lei tra i vostri cristiani. Forse non vi è scritto - chi non ripudierà il proprio padre, marito, figlio o fratello, non è degno di seguirmi? Le parole del vostro profeta non contano niente per voi?”

Aziz non rispose e rimase ancora in silenzio. Asad non aggiunse altra parola. Si allontanò di qualche metro da lui e fece cenno con la mano di seguirlo a chi stava fuori. Il passo lento di chi camminava parve ad Aziz il camminare della morte: rimase col capo chino, in attesa di morire.

Ma chi gli si era piazzato di fronte non aveva armi; inaspettatamente si mise a singhiozzare e chiamarlo per nome” Aziz!”.

Quella voce ebbe la potenza di farlo sobbalzare. Alzò il capo e spalancò gli occhi, urlò “Zahra! Zahra!”. Si sollevò di scatto dalla sedia e corse ad abbracciarla. Ma nella penombra si accorse che lei stringeva tra le braccia qualcosa. Si avvicinò lentamente, mentre all’interno di quel fagotto, alcuni vagiti segnalavano la presenza del neonato.
Aziz, incredulo, si inginocchiò ai piedi di Zahra e pianse. Lei s’inchinò su di lui, anche lei travolta dal pianto.

Asad non si commosse, ma rimase accanto a loro, ascoltando il pianto unisono. Poi, ruppe quel momento di commozione tra i due che si erano ritrovati a un passo dalla morte.

“Questo serva di lezione ad entrambi. Anche noi sappiamo avere pietà delle persone e capire l’animo umano. Avremmo potuto lasciarvi ammazzare tra di voi, e far finire il lavoro ad altri.
Ebbene. Non so chi abbia deciso per voi, ma la vita vi è stata risparmiata. Ma non potete stare più in questo paese. C’è ancora in giro chi vi vuole morti e vi cercherà. Io non vi posso garantire la sopravvivenza, ho fatto sin troppo. Ho organizzato la vostra fuga dal paese. Fuori vi aspetta un mezzo che vi porterà al confine. Poi sarete prelevati da chi vi porterà a destinazione, in Turkmenistan. Poco oltre il confine, vi è la comunità cristiana che vi nasconderà e cercherà di integrarvi. Lì, avrete più possibilità di vivere secondo il vostro credo. Adesso andate, non voglio vedervi oltre, non vorrei pentirmi di avervi lasciato andare.”

Vi è sempre un cielo notturno carico di stelle nelle gelide notti in Afganistan. Aziz e Zahra, seduti dietro al camion, protetti dal freddo grazie alle coperte messe a disposizione da Asad, non distoglievano lo sguardo dal piccolo venuto al mondo da appena un’ora, a causa dello spavento, e grazie a un gesto di pietà. Tutti e tre in fuga verso la libertà, come Giuseppe e Maria col piccolo Gesù, affresco di un presepe contemporaneo. Aziz pensò anche alle parole di Asad. Pensò a quelle pietre capaci di far sorgere esseri umani grazie alla misericordia divina.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmsolstizio d’inverno a kabul,
K iniziale va maiuscola e manca il punto.
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmpensando a cosa gli le sarebbe successo
parli di Zahra
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmOramai vestito dei paramenti virgola appariva
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pme virgola quando questi furono in fila, pronti per seguirlo, lui prese il turibolo dell’incenso fumante, e lasciò la statua del Bambinello alle cure del diacono.
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmnel nello scrutare ogni singolo fedele che attendeva l’inizio della messa. 
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmpiccola saletta
saletta significa sala piccola; piccola saletta è una ripetizione
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmPoi, questo questi alzò gli occhi
preferibile, riferito a una persona
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmallungò la vista verso i fedeli, e disse con voce rotta dall’ansia “perdonatemi Perdonatemi tutti per quello che sto per fare; che Dio ci assista e ci accolga tra i suoi figli”. 
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmdon Luigi, che virgola vistosi attorniare da diversi uomini, capì che era stato scoperto
per aprire l'inciso
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmIl gruppo prese a muoversi e virgola dopo aver percorso qualche decina di metri, si infilò in un vicolo stretto, dove altri due uomini armati controllavano l’edificio dove Zahra era tenuta prigioniera. 
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmil luccichio delle sue scarpe, era l’unica cosa che poteva vedere
Quella sopra è una virgola da togliere perché separa il soggetto dall'azione.
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmboia.

“La bomba non è esplosa” disse rompendo il silenzio, “sai cosa ti attende, ora!”.
Ti suggerisco:
"La bomba non è esplosa" disse rompendo il silenzio: "Sai cosa ti attende, ora!"

bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmQuesto è stato un segnale chiaro a di cui non possiamo non tenere conto
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmIl governo non vi vuole qui, farà di tutto per accelerare che ve ne andiate la vostra partenza.
suggerimento
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmL’ambasciatore scosse la testa e virgola prima di lasciare l’uomo nelle mani della polizia, gli rivolse l’ultimo sguardo, combattuto tra compassione e disprezzo.
per aprire l'inciso
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmPensò a quelle pietre capaci di far sorgere esseri umani grazie alla misericordia divina.
Pietre? Non capisco come hai composto questa espressione. Forse volevi dire "posti di pietre dove nascono..."?
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmVi è sempre un cielo notturno carico di stelle nelle gelide notti in Afganistan. Aziz e Zahra, seduti dietro al camion, protetti dal freddo grazie alle coperte messe a disposizione da Asad, non distoglievano lo sguardo dal piccolo venuto al mondo da appena un’ora, a causa dello spavento, e grazie a un gesto di pietà. Tutti e tre in fuga verso la libertà, come Giuseppe e Maria col piccolo Gesù, affresco di un presepe contemporaneo.
L'epilogo lo fisserei qui. Ed è quasi cronaca contemporanea.
Complimenti @bestseller2020  per la complessità dell'idea e per lo svolgimento della trama.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN24] Pietre feconde

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bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmPacco n 17. L'incipit.

  
Mancavano pochi minuti all’inizio della messa di mezzanotte. Il giovane diacono aveva già indossato la dalmatica e i chierichetti non stavano nella pelle per l’eccitazione; solo Simone, il più piccolo di tutti, soffocava a stento gli sbadigli. Don Luigi provò un brivido improvviso. Cosa sarebbe accaduto se avessero scoperto che non era un vero sacerdote?

Zahra.
Era stata prelevata per strada da un gruppo di uomini armati e rinchiusa in un seminterrato buio e umido. Era il giorno di yalda, la prima notte del mese di jadi, solstizio d’inverno a kabul,
Quanto aveva pianto durante i tre giorni di prigionia, pensando a cosa gli (refuso: le) sarebbe successo se le cose non fossero andate come volevano i suoi rapitori. Angosciata, infreddolita, impaurita dal buio della cella, cercava conforto accarezzandosi il grembo gravido ed esausto dei giorni d’attesa, nell’ascolto degli spostamenti del figlio oramai prossimo alla nascita: l’unico segnale di vita che l’accompagnava da giorni.(puo concludere la frase con"nei giorno d'attesa". La parte che ho evidenziato in grassettorisulta ridondante, apesantisce inutilmente).

Don Luigi.
Si era seduto sullo scranno per la stanchezza; si passava il fazzoletto per asciugare il sudore freddo sulla fronte. Oramai vestito dei paramenti appariva preoccupato agli occhi del diacono che non capiva perché lui aveva rifiutato il suo aiuto nell'indossare gli abiti sacri. Poi don Luigi guardò l’orologio sulla parete e si alzò: si era fatta mezzanotte. Fece cenno al diacono di organizzare il trasporto delle candele accese da parte dei chierichetti, e quando questi furono in fila, pronti per seguirlo, lui prese il turibolo dell’incenso fumante, e lasciò la statua del Bambinello alle cure del diacono.

Cappella cattolica all’interno dell’Ambasciata d’Italia a Kabul.
Vi era un silenzio impenetrabile tra i pochi banchi occupati dai fedeli. Aleggiava un qualcosa di sinistro, di angosciosa attesa per quella che sarebbe stata la prima vigilia di Natale dopo il ritorno dei talebani al governo del paese e la fuga precipitosa dei soldati americani. Per la comunità cristiana si preannunciavano tempi duri di repressione e l’imposizione della religione di Stato.

Asad Hazrat.
Stava seduto al primo banco. Vestito in giacca e cravatta, nascondeva sotto gli occhiali scuri il suo attento movimento degli occhi nel scrutare ogni singolo fedele che attendeva l’inizio della messa. L’ingresso del piccolo Simone a capo della fila, con in mano la piccola candela, accese l’attenzione del pubblico. Asad si rizzò e diede l’ultimo sguardo a chi, dietro di lui, attendeva istruzioni. Tutti fecero l’ingresso nella piccola saletta, i chierichetti presero ordinatamente posto sui lati, mentre il diacono e don Luigi salirono sulla pedana dell’altare. Il diacono aprì il messale sotto gli occhi di don Luigi che, come pietrificato, a capo chino, indugiava. Poi, questo alzò gli occhi, allungò la vista verso i fedeli, e disse con voce rotta dall’ansia “perdonatemi tutti per quello che sto per fare; che Dio ci assista e ci accolga tra i suoi figli”. Detto questo, mise le mani sotto i paramenti, come se cercasse qualcosa: chiuse gli occhi e premette il congegno. Fu un lungo e interminabile secondo.
Don Luigi riaprì gli occhi: non era successo nulla, l’ordigno non era esploso, era ancora vivo. Preso dal terrore tentò a più riprese di far scattare il congegno, ma senza risultato. A questo punto, si liberò del paramento mettendo bene in vista la cintura esplosiva. Il diacono, accortosi del pericolo, incredulo di quello che stava succedendo, abbandonò l’altare, tirandosi appresso il gruppetto dei chierichetti. Ma tra i banchi dei fedeli nessuno si mosse. Di fronte alla surreale reazione di chi stava di fronte, don Luigi prese a controllare i cavi e a schiacciare il comando sempre più freneticamente. Come impazzito prese a urlare “No! No! Non ci posso credere. Dio, ti prego, non farmi questo!”.

Ma tra i banchi qualcuno disse ad alta voce “Aziz! É inutile che insisti, la bomba non esploderà, l’abbiamo resa innocua”. Asad Hazrat lasciò il banco e si avvicinò a don Luigi, che vistosi attorniare da diversi uomini, capì che era stato scoperto. (questa frase suona come una stonatura, don Luigi aveva già capito di essere stato scoperto. Va riformulata). Si portò le mani sulla testa e scrosciò in un pianto disperato che gli piegò le gambe. Si accasciò a terra sconfitto: il piano era fallito. Un solo pensiero per la testa, un solo nome ripetuto a fil di voce: “Zahra”.

Su di una terrazza non lontano da lì, qualcuno aveva aspettato l’apparire della fiammata che il botto avrebbe prodotto sull’edificio della ambasciata. Aspettò qualche minuto ancora, scrutando l’orizzonte che rimase nascosto dalla notte. A questo punto scese i gradini che portavano al piano terra dove diversi uomini armati aspettavano i suoi ordini. Il gruppo prese a muoversi e dopo aver percorso qualche decina di metri, si infilò in un vicolo stretto, dove altri due uomini armati controllavano l’edificio dove Zahra era tenuta prigioniera. Gli uomini entrarono nella prigione passando per le buie scale.

Zahra li sentì scendere le scale ("scendere" è già sufficiente, "scale" è  una ripetizione ravvicinata) e capì che per lei era arrivata la fine. Quando vide il fascio della luce della torcia irrompere nella stanza, si rannicchiò stringendo forte il grembo tra le braccia.
Prese a piangere disperatamente. L’uomo che comandava il gruppo le si avvicinò; nell’oscurità, il luccichio delle sue scarpe, era l’unica cosa che poteva vedere Zahra del suo boia.

“La bomba non è esplosa” disse rompendo il silenzio, “sai cosa ti attende, ora!”.

Zahra si mise in ginocchio e prese a supplicare “Risparmiate i miei genitori almeno, i miei fratelli. Uccidete me e mio figlio, vi prego in nome di Dio.”

Anche don Luigi in quel momento stava in ginocchio e piangeva disperato: “Sono stato costretto, tenevano mia moglie in ostaggio, a quest’ora l’avranno già uccisa con quella (meglio sostituire con "la") creatura che porta in grembo”.
Asad lo guardò severamente, qualcuno gli si era avvicinato e gli aveva sussurrato che non vi erano complici tra i fedeli. Anche ambasciatore (refuso, manca l') li aveva raggiunti facendo ingresso nella cappella.
Avvicinatosi ad Asad, stese la mano per salutarlo: “La ringrazio per la sua opera, ispettore. Non ho parole per esprimerle il ringraziamento del mio paese per quanto fatto dal suo ufficio.”

“Questo non cambierà l’orientamento del mio governo verso voi cattolici” disse Asad, “Questo lo può ben capire, ambasciatore.”

“Certamente, ma comunque speriamo in un ripensamento del regime, anche se abbiamo deciso di chiudere anche questo ultimo luogo dove i cristiani potevano manifestare la propria fede. Questo è stato un segnale chiaro a cui non possiamo non tenere conto, anche se, il vostro governo, ci abbia voluto proteggere.”

“Devo essere franco con lei”, rispose Asad, “Il governo non vi vuole qui, farà di tutto per accelerare che ve ne andiate. Ma di certo non poteva permettere questa strage da parte di alcuni integralisti con la tendenza ad agire per conto proprio.”

“Capisco! Cosa ne sarà adesso di questo uomo?” chiese l’ambasciatore.

“Non le posso dire niente a riguardo. Benché sia di madre italiana, il padre era afgano, e per questo, a tutti gli effetti cittadino obbligato alle nostre leggi. Saremo noi a giudicarlo.”

L’ambasciatore rimase sorpreso: “La madre italiana?”.

“Sì! Li abbiamo monitorati per mesi. Gli integralisti hanno scelto bene la persona da utilizzare come bomba umana, facendolo passare per un vostro prete. La persona giusta per sostituire quello incaricato per questa notte e che sarebbe passata inosservata ai vostri controlli. In effetti era già conosciuto negli ambienti cristiani. La madre aveva conosciuto il marito tra le persone che lavoravano come lei per gli americani. Lui aveva deciso di convertirsi e per questo era stato ucciso. Sono cose che avvennero nella comune indifferenza, passati per fatti a cui non interessava nessuno. La madre poi fece ritorno in Italia, consapevole di cosa sarebbe accaduto di lì a qualche anno, con il ritiro degli americani. Aziz è rimasto solo ed è rimasto vicino alla comunità cristiana. Ha incontrato Zahra, si è sposato con rito cristiano, rinunciando ai voti per i quali studiava da qualche anno. Non sappiamo con certezza se sia stata la sua una decisione voluta o se sia stato obbligato a farlo. Comunque sia andata, gli daremo il modo di chiarire la sua posizione.” (tutto questo paragrafo fa un po' spiegone, la parte dedicata alla madre mi suna  superflua. Riformulame snellendo)

L’ambasciatore scosse la testa e prima di lasciare l’uomo nelle mani della polizia, gli rivolse l’ultimo sguardo, combattuto tra compassione e disprezzo.

Asad si riavvicinò a don Luigi che singhiozzava e ripeteva il nome della moglie Zahra.
“Tirati su, Aziz, devi venire con noi” gli ordinò. Aziz venne sollevato di peso dagli uomini che lo controllavano e si lasciò condurre fuori dalla ambasciata. Venne caricato su di un’auto e portato fuori dalla città. Durante il cammino, Asad non gli rivolse la parola, ma lo osservò attentamente.

L’auto poi si ritrovò in periferia, a ridosso di un’area disabitata, con i segni evidenti lasciati dalla perenne guerra. Si fermò a ridosso (sostituire il secondo "rodosso" con un sinonimo) di una costruzione diroccata, dove stazionavano alcune auto e un vecchio camion. Aziz fu fatto scendere dall’auto e condotto all’interno della costruzione e fatto sedere (anche questa ripetizione di "fatto" è cacofonica) su una sedia posta al centro della stanza. Asad fece segno agli uomini di lasciarlo solo con lui. L’uomo prese a scrutarlo, pensieroso. Faceva due passi di lato e poi altri due dall’altro lato, andava e tornava come se stesse pensando a qualcosa che lo turbava. (semplifica, la lettura risulta ostica).

“Stai pensando alla giustificazione con cui ti laverai la coscienza?” gli disse Aziz prendendo coraggio. Le parole colpirono Asad che si fermò dal movimento andirivieni e gli si piazzò di fronte.

“Stavo pensando a come devo chiamarti, e se preferisci che ti chiami don Luigi” disse con sottile ironia. Aziz non si scompose: “Fai tu! Tanto a che ti serve sapere? O che servirebbe a me, ora che sto per morire.”

Asad sorrise maliziosamente: “E già. Voi cristiani quando vi immolate finite per essere annoverati tra i santi. Quando sono i musulmani a farsi saltare in aria, sono candidati per l’inferno. Per questo ti ho fatto questa domanda. Pensavi di finire in paradiso o all’inferno, dato che per salvare tua moglie e tuo figlio, volevi ucciderti e portarti appresso tante persone innocenti! Ma che dico! Colpevoli a secondo il punto tuo di vista, magari da musulmano potevi ritenere degni di morte i cristiani che erano nella sala. Vedi, non ho ancora capito da che parte stai veramente.”

Aziz abbassò il capo e riprese a singhiozzare: “Perché mi tormenti, non credi che già abbia un peso enorme da portarmi appresso nella tomba? Sono solo un uomo di carne. Infierisci pure, non mi sottrarrò al giudizio di Dio, ma stai attento, anche tu non ti sottrarrai”.

“ Sai cosa mi da più fastidio su tutto?” disse Asad, “Che voi cristiani volete sempre apparire migliori di quello che siete. Siete come gli ebrei di cui parlò il profeta Isaia. Si credevano il popolo prediletto e per questo migliori tra tutti. Non per niente disse -Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere figli di Abramo. Pure il vostro messia disse ai suoi discepoli le stesse parole -Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere dei discepoli- tanto divenne forte la loro convinzione di essere migliori tra gli ebrei e i pagani.”

Aziz non rispose e rimase in silenzio. Poi scosse la testa e invocò il nome della moglie: “Zahra, almeno tu sarai tra gli eletti e alleverai nostro figlio nel regno di pace di Dio onnipotente”.

“Sai quali sono state le ultime sue parole?” disse Asad, “Uccidete me e mio figlio, ma lasciate in vita i miei genitori e i miei fratelli." Avete avuto tutti e due la stessa posizione. Entrambi complici verso i vostri carnefici, pronti a far morire altre persone, ma pronti a salvare i propri cari. Il classico distinguo che sapete ben fare tra gli esseri umani. Anche lei tra i vostri cristiani. Forse non vi è scritto - chi non ripudierà il proprio padre, marito, figlio o fratello, non è degno di seguirmi? Le parole del vostro profeta non contano niente per voi?”

Aziz non rispose e rimase ancora in silenzio. Asad non aggiunse altra parola. Si allontanò di qualche metro da lui e fece cenno con la mano di seguirlo a chi stava fuori. Il passo lento di chi camminava parve ad Aziz il camminare della morte: rimase col capo chino, in attesa di morire. (anche questa frase mi convince poco).

Ma chi gli si era piazzato di fronte non aveva armi; inaspettatamente si mise a singhiozzare e chiamarlo per nome” Aziz!”.

Quella voce ebbe la potenza di farlo sobbalzare. Alzò il capo e spalancò gli occhi, urlò “Zahra! Zahra!”. Si sollevò di scatto dalla sedia e corse ad abbracciarla. Ma nella penombra si accorse che lei stringeva tra le braccia qualcosa. Si avvicinò lentamente, mentre all’interno di quel fagotto, alcuni vagiti segnalavano la presenza del neonato.
Aziz, incredulo, si inginocchiò ai piedi di Zahra e pianse. Lei s’inchinò su di lui, anche lei travolta dal pianto.

Asad non si commosse, ma rimase accanto a loro, ascoltando il pianto unisono. Poi, ruppe quel momento di commozione tra i due che si erano ritrovati a un passo dalla morte.

“Questo serva di lezione ad entrambi. Anche noi sappiamo avere pietà delle persone e capire l’animo umano. Avremmo potuto lasciarvi ammazzare tra di voi, e far finire il lavoro ad altri.
Ebbene. Non so chi abbia deciso per voi, ma la vita vi è stata risparmiata. Ma non potete stare più in questo paese. C’è ancora in giro chi vi vuole morti e vi cercherà. Io non vi posso garantire la sopravvivenza, ho fatto sin troppo. Ho organizzato la vostra fuga dal paese. Fuori vi aspetta un mezzo che vi porterà al confine. Poi sarete prelevati da chi vi porterà a destinazione, in Turkmenistan. Poco oltre il confine, vi è la comunità cristiana che vi nasconderà e cercherà di integrarvi. Lì, avrete più possibilità di vivere secondo il vostro credo. Adesso andate, non voglio vedervi oltre, non vorrei pentirmi di avervi lasciato andare.”

Vi è sempre un cielo notturno carico di stelle nelle gelide notti in Afganistan. Aziz e Zahra, seduti dietro al camion, protetti dal freddo grazie alle coperte messe a disposizione da Asad, non distoglievano lo sguardo dal piccolo venuto al mondo da appena un’ora, a causa dello spavento, e grazie a un gesto di pietà. Tutti e tre in fuga verso la libertà, come Giuseppe e Maria col piccolo Gesù, affresco di un presepe contemporaneo. Aziz pensò anche alle parole di Asad. Pensò a quelle pietre capaci di far sorgere esseri umani grazie alla misericordia divina
Dopo questi miei noiosi appunti, aggiungo che la trama è molto interessante, hai fatto un buon svuluppo della trama. Tema attuale.
Il racconto rivela un’atmosfera tesa e angosciante, sospesa tra la sacralità di un momento religioso e l'inquietudine di una minaccia imminente. Il contrasto tra la solennità della messa di mezzanotte e la tragedia che si sta preparando è il cuore del testo e si trascina nel prosieguo della storia. La tensione è ben costruita.
L'alternanza tra il dialogo con Asad e i pensieri di Aziz, i suoi tormenti morali e la consapevolezza della sua colpa, creano un forte contrasto che fa crescere la suspense. Il dialogo, ricco di riferimenti religiosi e filosofici, sottolinea i dilemmi morali e le contraddizioni di tutti i personaggi coinvolti.
Bello il confronto tra cristiani e musulmani: siamo tutti uomini uguali nella natura, non tutti cattivi, non tutti buoni.
Fermo restando che andrebbe un po’ ripulito, l’ho trovato un bel racconto.

Re: [CN24] Pietre feconde

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Ciao @Poeta Zaza per il gradito passaggio e delle note correttive.. :D
Poeta Zaza wrote: Thu Dec 26, 2024 9:58 pm Pietre? Non capisco come hai composto questa espressione. Forse volevi dire "posti di pietre dove nascono..."?
Rispondo a questa buona osservazione. Da autore del testo ho voluto essere super partes. Aziz pensa alla lezione di Asad, e a quelle pietre sterili, immobili e senza anima, che possono essere feconde e partorire. Il giudizio sulle pietre è sul singolo, e non sui popoli e la loro terra. "Posti di pietra" renderebbe l'idea che l'Afganistan e il suo popolo, sia una terra arida e pietrosa, dove, solo Dio, potrebbe far nascere degli esseri umani, intesi nel pieno di virtù e amore. Se Aziz avrebbe pensato in questo modo, ripeto, la lezione di Asad, non gli sarebbe servita a niente, perché avrebbe dimostrato la sua convinzione di essere migliore rispetto a lui, solamente per essere cattolico. Niente critiche, quindi, verso il mondo dei talebani e la loro chiusura ai valori occidentali. Ognuno la pensi come vuole, ma credo che non ci dovrebbe scappare di mano la questione che vede il nostro cattolicesimo millenario, sotto la dura critica del mondo musulmano. e da questo, porci delle serie domande: siamo migliori o siamo forse tutti noi delle pietre? Ciao  :super:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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ciao @Adel J. Pellitteri grazie di essere passata e delle tue impressioni.

Adel J. Pellitteri wrote: Mon Dec 30, 2024 12:53 pmFermo restando che andrebbe un po’ ripulito, l’ho trovato un bel racconto.
Grazie, Adel. Sai cos'è? Avevo ancora tanti caratteri a disposizione e non ho avuto problemi di tagliare, e ho lasciato il testo così, com'era. A parte che ho scritto con i fumi dell'influenza e sinceramente, non ero neanche in grado di fare una rilettura efficace.. Avrei dovuto aspettare, ma quando ho le doglie, devo liberarmi velocemente del bambino! :D Ciao e grazie ancora (Augurissimi)!
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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  wrote:bestseller2020Quanto aveva pianto durante i tre giorni di prigionia, pensando a cosa gli sarebbe successo se le cose non fossero andate come volevano i suoi rapitori. Angosciata, infreddolita, impaurita dal buio della cella, cercava conforto accarezzandosi il grembo gravido ed esausto dei giorni d’attesa, nell’ascolto degli spostamenti del figlio oramai prossimo alla nascita: l’unico segnale di vita che l’accompagnava da giorni.
Un ottimo inizio, sappiamo che siamo in un paese tragico per il genere femminile e c'è una donna, incinta, in pericolo.
Hai reso l'immagine e l'empatia, Da adesso chiunque legga non potrà smettere fino a che non saprà se la donna si metterà in salvo.
  wrote:bestseller2020Si era seduto sullo scranno per la stanchezza; si passava il fazzoletto per asciugare il sudore freddo sulla fronte. Oramai vestito dei paramenti appariva preoccupato agli occhi del diacono che non capiva perché lui aveva rifiutato il suo aiuto nell'indossare gli abiti sacri. Poi don Luigi guardò l’orologio sulla parete e si alzò: si era fatta mezzanotte. Fece cenno al diacono di organizzare il trasporto delle candele accese da parte dei chierichetti, e quando questi furono in fila, pronti per seguirlo, lui prese il turibolo dell’incenso fumante, e lasciò la statua del Bambinello alle cure del diacono.
La riscriverei così:
Don Luigi.
Si sedette sullo scranno, stanco. Si asciugò il sudore freddo dalla fronte con un fazzoletto. Ormai vestito dei paramenti, appariva preoccupato agli occhi del diacono, che non capiva perché avesse rifiutato il suo aiuto per indossare gli abiti sacri. Don Luigi guardò l’orologio sulla parete e si alzò: era mezzanotte. Fece cenno al diacono di organizzare il trasporto delle candele accese da parte dei chierichetti. Quando questi furono in fila, pronti a seguirlo, prese il turibolo dell’incenso fumante e lasciò la statua del Bambinello alle cure del diacono.
Senza i fumi dell'influenza  :D

  wrote:bestseller2020Di fronte alla surreale reazione di chi stava di fronte, don Luigi prese a con
Ripetizione


  wrote:bestseller2020Su di una terrazza non lontano da lì, qualcuno aveva aspettato l’apparire della fiammata che il botto avrebbe prodotto sull’edificio della ambasciata. Aspettò qualche minuto ancora, scrutando l’orizzonte che rimase nascosto dalla notte. A questo punto scese i gradini che portavano al piano terra dove diversi uomini armati aspettavano i suoi ordini. Il gruppo prese a muoversi e dopo aver percorso qualche decina di metri, si infilò in un vicolo stretto, dove altri due uomini armati controllavano l’edificio dove Zahra era tenuta prigioniera. Gli uomini entrarono nella prigione passando per le buie scale.
Qui ci fai temere per la donna, io ancora non sospetto che la libereranno, anzi. La descrizione della scena è ben fatta, forse avrei fatto parlare qualcuno di loro; il fatto che la bomba non sia esplosa doveva provocare una reazione negli animi.


  wrote:bestseller2020Anche don Luigi in quel momento stava in ginocchio e piangeva disperato: “Sono stato costretto, tenevano mia moglie in ostaggio, a quest’ora l’avranno già uccisa con quella creatura che porta in grembo”.
Asad lo guardò severamente, qualcuno gli si era avvicinato e gli aveva sussurrato che non vi erano complici tra i fedeli. Anche ambasciatore li aveva raggiunti facendo ingresso nella cappella.
Avvicinatosi ad Asad, stese la mano per salutarlo: “La ringrazio per la sua opera, ispettore. Non ho parole per esprimerle il ringraziamento del mio paese per quanto fatto dal suo ufficio.”
Questa parte è poco chiara ma ho capito e seguito la trama. 


  wrote:bestseller2020Asad sorrise maliziosamente: “E già. Voi cristiani quando vi immolate finite per essere annoverati tra i santi. Quando sono i musulmani a farsi saltare in aria, sono candidati per l’inferno. Per questo ti ho fatto questa domanda. Pensavi di finire in paradiso o all’inferno, dato che per salvare tua moglie e tuo figlio, volevi ucciderti e portarti appresso tante persone innocenti! Ma che dico! Colpevoli a secondo il punto tuo di vista, magari da musulmano potevi ritenere degni di morte i cristiani che erano nella sala. Vedi, non ho ancora capito da che parte stai veramente.”

Aziz abbassò il capo e riprese a singhiozzare: “Perché mi tormenti, non credi che già abbia un peso enorme da portarmi appresso nella tomba? Sono solo un uomo di carne. Infierisci pure, non mi sottrarrò al giudizio di Dio, ma stai attento, anche tu non ti sottrarrai”.

“ Sai cosa mi da più fastidio su tutto?” disse Asad, “Che voi cristiani volete sempre apparire migliori di quello che siete. Siete come gli ebrei di cui parlò il profeta Isaia. Si credevano il popolo prediletto e per questo migliori tra tutti. Non per niente disse -Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere figli di Abramo. Pure il vostro messia disse ai suoi discepoli le stesse parole -Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere dei discepoli- tanto divenne forte la loro convinzione di essere migliori tra gli ebrei e i pagani.”

Aziz non rispose e rimase in silenzio. Poi scosse la testa e invocò il nome della moglie: “Zahra, almeno tu sarai tra gli eletti e alleverai nostro figlio nel regno di pace di Dio onnipotente”.

“Sai quali sono state le ultime sue parole?” disse Asad, “Uccidete me e mio figlio, ma lasciate in vita i miei genitori e i miei fratelli." Avete avuto tutti e due la stessa posizione. Entrambi complici verso i vostri carnefici, pronti a far morire altre persone, ma pronti a salvare i propri cari. Il classico distinguo che sapete ben fare tra gli esseri umani. Anche lei tra i vostri cristiani. Forse non vi è scritto - chi non ripudierà il proprio padre, marito, figlio o fratello, non è degno di seguirmi? Le parole del vostro profeta non contano niente per voi?”

Aziz non rispose e rimase ancora in silenzio. Asad non aggiunse altra parola. Si allontanò di qualche metro da lui e fece cenno con la mano di seguirlo a chi stava fuori. Il passo lento di chi camminava parve ad Aziz il camminare d
Questo brano mi sembra sia il nocciolo della questione. La storia trova in questo punto il vero conflitto. La differenza religiosa.
E anche se non ho capito la frase sottolineata ho cercato di comprendere la posizione di entrambi, lo scontro tra un musulmano e un cattolico.
Il dialogo nel brano è coerente con la narrazione e le emozioni dei personaggi, ma credo sia poco realistico rispetto a una conversazione interreligiosa tipica nella vita reale. 
Comunque se penso a personaggi di quel tipo non si sa mai cosa possano realmente credere.
La citazione "Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere figli di Abramo" è attribuita a Giovanni Battista nel Vangelo di Matteo e non a Isaia. 
Mentre la frase "chi non ripudierà il proprio padre, marito, figlio o fratello, non è degno di seguirmi" è una parafrasi di una delle tante parabole di Gesù nel Vangelo di Matteo,  che significa: "Chi ama il padre o la madre, il figlio o la figlia più di me non è degno di me. Ma in punto di morte si può chiedere una grazia, Gesù l'avrebbe perdonata.
Hai usato queste citazioni per sottolineare la percezione di superiorità morale e religiosa di  Asad, e sembra strano che un musulmano pronunci questa frase: Che voi cristiani volete sempre apparire migliori di quello che siete. L'islam non ha una percezione del cristianesimo così "alta." Loro non possono credere che i cristiani si sentano migliori, una affermazione del genere li farebbe sentire automaticamente inferiori, discriminati, cosa che nell'islam non esiste proprio. Sanno, e ne sono convinti, di essere loro nel giusto.
Poi io non trovo che i protagonisti  siano entrambi complici con i loro carnefici: Lei è pronta a morire e chiede di salvare i genitori e i fratelli, lui è pronto a morire per salvare lei e a sacrificare i fedeli presenti nella cappella, mi sembra un po' diverso. Lui aveva scelta, poteva evitare la cintura esplosiva e farsi ammazzare, lei no non ne aveva. In mano ai rapitori, senza l intervento di Asad, sarebbe morta lei e forse anche i genitori e i fratelli.
Scusami per la riflessione rompina, ma è materia di studio e approfondimento per me, sono atea, assolutamente al di sopra di tutte le parti, non parteggio per nessuna fede ma ho letto la bibbia, tutta, e mi interesso molto di altre religioni, tra cui l'Islam.

Torniamo alla tua storia: 
In conclusione, è così ben congegnata che, a parte l'influenza che ha provocato qualche svista, devo dire mi ha portato fino alla fine con curiosità e interesse. Le descrizioni sono davvero vivide, i personaggi, a parte Asad, sono molto riusciti. Asad, non so perché, non sono riuscita a immaginarlo, è rimasto come una bocca che parla, a differenza di Aziz e la donna incinta, che li ho immaginati nei loro corpi.
Per me è un pollice in su. 

Re: [CN24] Pietre feconde

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Ciao @Albascura grazie del passaggio e delle note.  
Albascura wrote: Wed Jan 01, 2025 5:34 pma citazione "Da queste pietre, Dio potrebbe far sorgere figli di Abramo" è attribuita a Giovanni Battista nel Vangelo di Matteo e non a Isaia. 
Sì! Ma non solo. In alcuni passaggi, Giovanni Battista cita Isaia e comunque, Isaia espresse bene quel concetto.
Albascura wrote: Wed Jan 01, 2025 5:34 pmHai usato queste citazioni per sottolineare la percezione di superiorità morale e religiosa di  Asad, e sembra strano che un musulmano pronunci questa frase: Che voi cristiani volete sempre apparire migliori di quello che siete. L'islam non ha una percezione del cristianesimo così "alta."
In effetti è così, ma non dico, né voglio far intendere che Asad si senta migliore di Aziz, se lo facesse, tutto il suo discorso andrebbe farsi friggere. la cosa che vorrebbe dire Asad è che nessuno è migliore agli occhi di Dio. Grazie per la tua analisi. Ciao 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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bestseller2020 wrote: Wed Jan 01, 2025 6:55 pmSì! Ma non solo. In alcuni passaggi, Giovanni Battista cita Isaia e comunque, Isaia espresse bene quel concetto.
Scusami, è solo per pignoleria personale. Mi puoi citare il versetto? Io non lo trovo, così ripasso.
Io ho trovato solo questo e non cita Isaia:

Matteo (3:9):
"Non crediate di poter dire dentro di voi: 'Abbiamo Abramo per padre'; perché io vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere figli ad Abramo."

Re: [CN24] Pietre feconde

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Ciao @Albascura 

Albascura wrote: Wed Jan 01, 2025 8:49 pm Scusami, è solo per pignoleria personale. Mi puoi citare il versetto? Io non lo trovo, così ripasso.
Io ho trovato solo questo e non cita Isaia:

Matteo (3:9):
"Non crediate di poter dire dentro di voi: 'Abbiamo Abramo per padre'; perché io vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere figli ad Abramo."
Ci vorrebbero giorni per cercare, ma ho già detto che a livello concettuale Isaia espresse chiaramente il principio che gli ebrei fossero come della inutile terra che aveva bisogno del suo vasaio per avere forma.. Guarda anche In Giobbe il ragionamento del Vaso e del vasaio. A riguardo, in Isaia trovi la maggiore critica verso il "popolo di Abramo" che mai troveresti in altre parti. Il Vangelo secondo Matteo è stracarico di citazioni di Isaia, e tutti i vangeli ne fanno uso, persino il Messia. D'altronde tutto il Nuovo testamento non è altro che un continuo citare dei profeti. Uno su tutti è la stessa esistenza del Giovanni Battista e la sua comparsa " Predicazione di Giovanni. Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia: 
Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada; Voce di chi grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. (Matteo-1) 

Quindi, Isaia è stato colui che ha preannunciato l'arrivo del Giovanni Battista e la sua predicazione è frutto della dottrina dei profeti del vecchio testamento. Dovrei anche notare che la nostra Bibbia è stata costruita a seconda le necessità del Papato e quindi, non comprende la galassia dei vangeli, compreso quelli apocrifi. Ciao e grazie. <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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Grazie per la tua risposta dettagliata sul ruolo di Isaia e sulle citazioni bibliche.
Chiariamo però che la citazione non è sul libro di Isaia, ma è attribuita a Giovanni Battista. Nel nostro caso riflette soltanto un concetto teologico a cura dei teologi stessi e non riportato dalla Bibbia e che può essere collegato alla critica di Isaia verso il "popolo di Abramo" e alla necessità di una vera conversione del cuore. Anche sul concetto del vasaio ... 
Non è questo il luogo e non voglio andare ancor di più in OT. Se l'argomento è di tuo interesse puoi chiedermi in privato.

Re: [CN24] Pietre feconde

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Preferisco non fare l'elenco di errori e refusi, poiché ci hanno pensato altri lettori. Indubbiamente ce ne sono molti (anche alcuni relativamente all'uso dei tempi verbali, che non mi pare ti siano stati segnalati), incluso un uso della punteggiatura da migliorare.
Ciò detto hai scelto uno svolgimento coraggioso e attuale che si prestava allo sviluppo di un climax drammatico che, a mio avviso, stenta a maturare nel modo opportuno, e questo per due ragioni principali: 1) il racconto è attraversato da una certa implausibilità di fondo che trova il suo massimo punto nel finale, che hai voluto salvifico (con un'analogia con la Sacra Famiglia che ci stava bene perché siamo a Natale, ma non rende giustizia al senso narrativo che il lettore potrebbe apprezzare); 2) la necessità che hai sentito di fornire "spiegazioni", al lettore, con parti didascaliche che rallentano la prosodia e tagliano la ricerca del climax.
Conclusione: buona l'idea, un po' meno la realizzazione.

Re: [CN24] Pietre feconde

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ciao @bezzicante grazie del passaggio e delle note.
bezzicante wrote: Fri Jan 03, 2025 10:49 amPreferisco non fare l'elenco di errori e refusi, poiché ci hanno pensato altri lettori.
Lo sai che ogni dieci refusi Esselunga mi da 50 punti fragola?  :D Scherzo, come sempre. Sai che sono pigro e non mi va mai di rileggere? Che gioco sarebbe se gli amici non ti facessero l'elenco dei refusi?
bezzicante wrote: Fri Jan 03, 2025 10:49 amil racconto è attraversato da una certa implausibilità di fondo
Ancora? Dimmi dove lo trovi implausibile, a questo punto, se mi vuoi aiutare. Ti sembra inverosimile che un musulmano parli a questo modo? Ma noi che ne sappiamo di loro e di come uno su tutti la potrebbe pensare? Siamo o non siamo autori che possono anche trovare un personaggio fuori dalle righe? Poi, l'idea e la mia realizzazione è compatibile con il senso di questo contest. Se lo dovessi riscrivere, dovrei spenderci tanto tempo. Ci vuole molta attenzione con certi argomenti. Grazie e rispondimi, che ci tengo... :D
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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bestseller2020 wrote: Fri Jan 03, 2025 6:42 pmDimmi dove lo trovi implausibile
Guarda, io trovo un "clima" poco plausibile in generale; poi ci sono le fasi cruciali del racconto: non mi pare realistico che le autorità lascino il finto prete iniziare la messa, aspettare che faccia cilecca la bomba per poi dirgli "Noi lo sapevamo". A parte che mi sembra un comportamento stupido, qualunque organo di polizia l'avrebbe arrestato immediatamente, anche in vista di suoi (del terrorista) piani "B" (un complice, una seconda bomba...). Poi: il poliziotto Azad, il QUEL Paese, con QUELLA cultura generale e poliziesca in particolare, lasciano andare un terrorista (sia pure obtorto collo) e la sua donna, con una semplice ramanzina ("Che vi serva di lezione")? Insomma... Anche Ethan Hunt è totalmente implausibile, sia chiaro... Sei in buona compagnia.  :)

Re: [CN24] Pietre feconde

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Ciao @bezzicante , grazie, vedo di risponderti.
bezzicante wrote: Fri Jan 03, 2025 9:26 pmnon mi pare realistico che le autorità lascino il finto prete iniziare la messa, aspettare che faccia cilecca la bomba per poi dirgli "Noi lo sapevamo
Asad conosce il piano e fa che tutto finisca come deve finire. Il motivo? Fare bella figura di fronte al governo italiano. Come tu dici, vedere se ci fossero complici. Inoltre, far apparire il governo talebano come rispettoso della religione altrui e così potrei continuare. 
bezzicante wrote: Fri Jan 03, 2025 9:26 pm. Poi: il poliziotto Azad, il QUEL Paese, con QUELLA cultura generale e poliziesca in particolare, lasciano andare un terrorista (sia pure obtorto collo) e la sua donna, con una semplice ramanzina ("Che vi serva di lezione")? Insomma... Anche Ethan Hunt è totalmente implausibile, sia chiaro... Sei in buona compagnia.  :)
Vedi, su questo potrei ricordarti una certa punizione che si davano ai traditori al posto della morte, non ricordo dove... Lasciarli in vita con disonore, che era peggio della morte.  Tutto può essere plausibile, e quando non si parla di fantastorie, basta trovare luoghi, persone con culture diverse per scriverci qualcosa... Ciao e grazie
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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bezzicante wrote: Fri Jan 03, 2025 9:26 pmGuarda, io trovo un "clima" poco plausibile in generale; poi ci sono le fasi cruciali del racconto: non mi pare realistico che le autorità lascino il finto prete iniziare la messa, aspettare che faccia cilecca la bomba per poi dirgli "Noi lo sapevamo". A parte che mi sembra un comportamento stupido, qualunque organo di polizia l'avrebbe arrestato immediatamente, anche in vista di suoi (del terrorista) piani "B" (un complice, una seconda bomba...). Poi: il poliziotto Azad, il QUEL Paese, con QUELLA cultura generale e poliziesca in particolare, lasciano andare un terrorista (sia pure obtorto collo) e la sua donna, con una semplice ramanzina ("Che vi serva di lezione")?
Scusami ancora ma mi dimenticavo di una cosa, dato che nessuno ha colto un lato misterioso del comportamento di Asad. Ho lasciato il dubbio di proposito sulle motivazioni del suo comportamento, sperando che qualcuno la cogliesse. E se l'attentato fosse stato gestito da lui stesso solo per far bella figura e dare una lezione al governo italiano? Come dire, noi talebani siamo migliori di voi che le stragi di stato le conoscete bene? O magari fare lui stesso carriera e far sparire i testimoni scomodi, senza macchiarsi le mani di sangue? Ti sembra plausibile così! Ciao (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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Hai scritto una favola moderna caro @bestseller2020 e come favola io l’ho letta e apprezzata. Potrei prestarti la mia scopa da Befana per dargli una bella ripulita perché i tanti errorucci frenano la lettura, ma a parte quelli, ti faccio i complimenti per aver scritto un racconto tensivo che, per buona parte, mi ha tenuta incollata al testo. Tanti cari auguri.

Re: [CN24] Pietre feconde

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bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmAsad sorrise maliziosamente: “E già. Voi cristiani quando vi immolate finite per essere annoverati tra i santi. Quando sono i musulmani a farsi saltare in aria, sono candidati per l’inferno.
Purtroppo credo che anche i musulmani che si fanno saltare in aria producendo devastazione e morte sono convinti di essere dei martiri che andranno in paradiso.

bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmEbbene. Non so chi abbia deciso per voi, ma la vita vi è stata risparmiata. Ma non potete stare più in questo paese. C’è ancora in giro chi vi vuole morti e vi cercherà. Io non vi posso garantire la sopravvivenza, ho fatto sin troppo. Ho organizzato la vostra fuga dal paese. Fuori vi aspetta un mezzo che vi porterà al confine. Poi sarete prelevati da chi vi porterà a destinazione, in Turkmenistan. Poco oltre il confine, vi è la comunità cristiana che vi nasconderà e cercherà di integrarvi. Lì, avrete più possibilità di vivere secondo il vostro credo. Adesso andate, non voglio vedervi oltre, non vorrei pentirmi di avervi lasciato andare.”
Qui purtroppo entriamo nel pensiero estremista di non tolleranza per le altre religioni e Asad ne è consapevole e sembra accettarlo. Non è un pensiero globale ma evidentemente chi ha il potere della forza non si risparmia dal non utilizzarla.

Ciao @bestseller2020 piacere di ritrovarti. Un racconto tosto, come tu sai tirar fuori. Mi sembra che tocchi il punto cruciale dalla metà in poi, quando Asad inizia a fare una riflessione filosofica con Aziz con riferimenti e citazioni bibliche. Trovo sempre interessante questo tipo di disquisizioni. Un campo complesso dove all'interno dello stesso Islam ci sono molteplicità di interpretazioni sul modo di seguire la religione. Penso ai Sufi e tanti altri.
La parte iniziale sembra una preparazione per l'incontro a quattrocchi, forse un po' più spezzettata. Ci avrei visto bene tutto il racconto incentrato sul dialogo tra Asad e Aziz.
Il finale poi... da appassionato di fiabe non posso che apprezzare.
Sempre interessante leggere i tuoi scritti.
A presto

Re: [CN24] Pietre feconde

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Ciao @bestseller2020

Interessante questo racconto, denso di avvenimenti e implicazioni. Si potrebbe approfondire, però è da considerare il poco spazio concesso.
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmGli integralisti hanno scelto bene la persona da utilizzare come bomba umana,
È una bomba umana, ma  da una parte o dall'altra dei musulmani si potrebbero definire martiri.

bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmLa persona giusta per sostituire quello incaricato per questa notte e che sarebbe passata inosservata ai vostri controlli.
I sacerdoti cattolici che vanno in certi luoghi sono controllati oltre che all’arrivo anche alla partenza.
A Roma c’è uno speciale dicastero, l’Ordinariato militare, il cui comandante è un generale di corpo d’armata, un cardinale, dove vengono istruiti i sacerdoti destinati ad andare in tutte le forze armate. Anche per le ambasciate, specie di posti “caldi” i sacerdoti sono scelti in altre sedi in base ai loro curriculum. Aziz-don Luigi non aveva certo effettuato quei passaggi, figurava da tempo sul luogo.  Aveva solo effettuato gli studi primari. Questo per dire che comunque sostituirsi a un sacerdote accreditato in un'ambasciata, nonostante sembri facile, non lo è. Per sfuggire i controlli doveva avere credenziali false oppure qualificarsi come sostituto dell’effettivo avente diritto a quel posto. E che fine avrà fatto il vero sacerdote?
Tutte cose possibili e gestibili a livello di Servizi in collaborazione fra le due parti. Non è una cosa facile, ci vuole un lungo lavoro.
Aziz è credibile nelle sue motivazioni che in pratica lo hanno costretto a farsi esplodere, nonostante le remore che avrebbe dovuto avere, ma si trattava di salvare sua moglie Zahra e il figlio che stava per nascere.
Però la situazione mi sembra ambigua, contorta. Era più proficuo, visto che era stato scoperto, arrestarlo subito, sgomberare la zona ed effettuare un’esplosione a vuoto, a beneficio dei mandatari e poi muoversi di conseguenza. Ma ci sono sempre dei motivi per agire in maniera che sembrano all’apparenza incongruenti.
Come viene liberata Zahra, chi la teneva prigioniera?
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmVedi, non ho ancora capito da che parte stai veramente.”
Qui sono d’accordo con Asad. La posizione di Aziz, le sue motivazioni sono chiare, quello che appare non dico contorto ma forzato per i modi comportamentali dei servizi afgani è l’atteggiamento troppo incline al discorso, alla comprensione da parte di Asad.
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pm“Questo serva di lezione ad entrambi. Anche noi sappiamo avere pietà delle persone e capire l’animo umano. Avremmo potuto lasciarvi ammazzare tra di voi, e far finire il lavoro ad altri.
Magari i taliban della Jihad  fossero così... La lezione che sanno dare di solito culmina con la morte del nemico o la loro, a meno che non ricevano ordini superiori come a quanto pare ha ricevuto Asad, che pure fa parte delle forze governative. Penso comunque che se fosse dipeso da lui avrebbe torturato e ucciso Aziz. Il suo scopo doveva essere arrivare ai taliban antigovernativi. Asad non ama, non vuole apprendere nulla dall’occidente, che pure sembra conoscere, sia per il suo mestiere che per i fondamenti che l’Islam ha in comune con Ebraismo e Cristianesimo. Asad mi piace, nel senso che posso comprenderlo.
Mi rimane sempre  il dubbio su chi teneva prigioniera Zahara e su chi l’abbia liberata. Taliban contrari al nuovo governo?
La storia ha un lieto fine che ricorda la fuga di Giuseppe in Egitto.
Una bella ambientazione, un thriller spionistico in un Medio Oriente martoriato da troppa guerra, troppo sangue, troppa crudeltà.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN24] Pietre feconde

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ciao @Alberto Tosciri e grazie del tuo passaggio e delle osservazioni giuste.
Premesso che la parte che mi interessava di più era quella sullo scontro spirituale e culturale, e non dell'attentato. Come mi ha fatto osservare Bezzi, ci sono alcune parti che apparirebbero implausibili. A questo ho già risposto. Ma tu hai messo in evidenza in modo preciso dei fatti che appaiono pieni di mistero e che, come già detto, li ho lasciati tali, perché erano di secondo piano.
Alberto Tosciri wrote: Tue Jan 07, 2025 7:35 pmQuesto per dire che comunque sostituirsi a un sacerdote accreditato in un'ambasciata, nonostante sembri facile, non lo è. Per sfuggire i controlli doveva avere credenziali false oppure qualificarsi come sostituto dell’effettivo avente diritto a quel posto. E che fine avrà fatto il vero sacerdote?
Tutte cose possibili e gestibili a livello di Servizi in collaborazione fra le due parti. Non è una cosa facile, ci vuole un lungo lavoro.
Nella storia è Asad il grande manovratore, quello che muove i fili dei burattini. Conosce il piano dei "cani sciolti" e lascia che lo attuino. Fa in modo che Aziz passi come sacerdote, fa in modo che l'ordigno fatto entrare di proposito  in ambasciata venga reso inattivo, e poi assiste alla scena. Non si oppone che venga sequestrata Zahra, e fa controllare tutte le persone coinvolte. L'uomo della terrazza è uno dei suoi, che assieme ad altri sorvegliano la zona già libera dai "cani sciolti". Lui non ha bisogno di far saltare la bomba (povera ambasciata) per arrestarli tutti: li ha già in pugno. Il resto è tutta messinscena  per prendere applausi e per altri motivi. Dovrei fare un sequel per spiegare tutto. Grazie ancora, a si biri..
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN24] Pietre feconde

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Vabbè, ci sono un mucchio di cose che, come la giri la giri, non funzionano. Però, che ti devo dire, @bestseller2020? Ammemmi è piaSCciuto.
Il cattivone che fa la ramanzina al finto buono e lo manda a cuocersi nella sua brodaglia con la degna consorte
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pm“Risparmiate i miei genitori almeno, i miei fratelli. Uccidete me e mio figlio, vi prego in nome di Dio.”
 Da prenderla a schiaffoni!
Ma soprattutto la chiusa, in modalità Perle ai porci, voce del verbo Ma allora ho parlato al muro.
bestseller2020 wrote: Thu Dec 26, 2024 9:12 pmAziz pensò anche alle parole di Asad. Pensò a quelle pietre capaci di far sorgere esseri umani grazie alla misericordia divina.
 A dimostrazione che se indichi la luna a un cretino, quello ti fissa il dito. 
Mi preoccupa solo la creatura in mano a quei due  :facepalm:
 
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... ataccia-2/
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https://emanuelasommi.wixsite.com/manu

Re: [CN24] Pietre feconde

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Ciao cazzuta ragazza!  :D

aladicorvo wrote: Thu Jan 09, 2025 1:09 pmA dimostrazione che se indichi la luna a un cretino, quello ti fissa il dito. 
Mi preoccupa solo la creatura in mano a quei due  :facepalm:
Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono! (Aristotele. forse)

Ciao e grazie del passaggio e delle note..  <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

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