Cheguevara wrote: Tra il 1961 e il 63 (i miei 17/19 anni) mi scrivevo con una ragazza svedese di nome Monica (ricordo perfettamente anche il cognome). Scrivevo in inglese, mandavo poesie, lei, che era un pezzo di ragazza, bella, biondissima, alta un metro e ottanta, apprezzava e diceva che non vedeva l'ora di fare una vacanza in Italia per conoscermi di persona. Peccato che quando arrivò, nel '64, io stavo altrove come militare, e quando tornò, l'anno successivo, ero già sposatoPeccato


Cheguevara wrote: Io a 25/28 anni venivo spesso scambiato per minorenne e la cosa mi dava un certo fastidioSuccedeva anche a me. Una volta ci rimasi male: avevo 26 anni e un tizio sosteneva che avevo meno di 18 anni. Voleva che gli mostrassi la carta d'identità ma per decenza non lo feci. Era convinto e l'ho lasciato bollire nel suo brodo

Silverwillow wrote: Io mi devo ancora abituare a sentirmi dare del lei (sono perenne adolescente dentro) Ogni volta che sento cose tipo: "Prego, signora" anziché grazie mi verrebbe da rispondere "Signora lo dici a tua sorella". Questa è la situazione qui...






Silverwillow wrote: Jannik ha dato il via a una rivoluzione in questo senso, i circoli di tennis hanno sempre più iscritti. Ma il suo è un esempio che può ravvivare tutti gli sport, staccare tanti ragazzi dal telefono per farli appassionare a qualcosa di più sano e utile, sia per il fisico che per la mente. Io non ne ho mai praticati (e adesso mi dispiace) ma aiutano i ragazzi a gestire lo stress, a mantenere un obiettivo, a crescere anche come personeSperiamo che succeda davvero. Comunque è facile aprire circoli di tennis in posti dove ci vanno ricconi. Totò Schillaci ha fatto una scuola calcio in un quartiere povero di Palermo. Indimenticabile! Ha investito i soldi guadagnati in una scuola calcio a Palermo, mica a Montecarlo.
Quando andavo al liceo, c'era un circolo di tennis, ma potevano permetterselo in pochissimi per quanto era caro: ci andavano solo i miei compagni ricconi, quelli che avevano il telefonino figo. Ricordo che negli anni 1993-1994 e giù di lì i telefonini erano CARISSIMI. Accanto un signore aveva aperto un campetto di calcetto in erba sintetica e lo affittavo per pochi spiccioli. Preferivo andamene lì a giocare a pallone con quattro soldi. Intanto vedevo i ricconi che andavano al "circolo del tennis" con i vestiti firmati e il telefonino in evidenza sulla cinta dei pantaloni Lacoste (quello col coccodrillo appiccicato sopra), mentre io indossavo una maglietta mezza-scolorita del Barcellona e un paio di pantaloncini con la scritta "Chicago Bulls" sulle cosce. Niè, ho sempre vissuto il tennis come uno sport elitario, da fighetti e figli di papà (con le tasche piene, ovviamente)

Silverwillow wrote: Schillaci me lo ricordo a qualche mondiale, forse a quello di Italia '90? I tempi sono molto cambiati da alloraPerdonami ma questo modo di liquidare un vero campione mi consiglia di andare fuori a prendere una boccata d'aria prima di rispondere. Sto tornando… Arriecchime, pant pant… Adesso ho calmato i bollenti spiriti

