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by M.T.
Ci sono giornate in cui non si vorrebbero sentire cavolate e invece...
Stamane, accendendo la tv e apprendendo la morte di Papa Francesco, su Rai1 c'era Tajani che parlava, dicendo le solite frasi che si dicono in casi del genere. Fin qui, nulla da dire; poi se ne esce con "una scomparsa che ha colpito i ministri, specialmente quelli molto religiosi come Salvini"... La religiosità non è essere bicotti e ipocriti, come lo è la persona citata.
Di fronte a un evento mondiale come lo è questa scomparsa, saltano fuori poi le polemiche per il rinvio delle partite di calcio, le lamentale dei tifosi che erano già partiti per andare a vedere i vari match. Hanno rinviato una partita dove un giocatore (della Fiorentina) si è sentito male in campo, figurarsi dinanzi a un fatto come la morte del papa (che piaccia o no, che si sia credenti o meno, si parla di una figura molto conosciuta e presente a livello internazionale).
Poi c'è la scivolata che non ti aspetti, anzi, più che una scivolata, la pestata di un vero e proprio m*****e. Saviano se ne esce con un "Gol Bologna contro curva ndranghetista e Inter società ambigua coi clan". Si sa che Saviano è tifoso del Napoli e non può non esultare per questa sconfitta dei rivali per lo scudetto. Peccato che Saviano si sia fatto anche simbolo della legalità e di ciò che deve essere regolare. E da bolognese non sono contento di come si è vinto, perché il gol che ha dato al vittoria al Bologna era irregolare. Riporto quanto detto da un ex arbitro, Cesari "La regola 15 dice che il pallone va rimesso nel punto in cui lascia le linee perimetrali, se non lo fai la rimessa va all'altra squadra. Il pallone esce dove ci sono l'area tecnica di Inzaghi e l'assistente Baccini che potrebbe tranquillamente controllare se il modo di riprendere il gioco è corretto. Succede invece che c'è questo passaggio di mano del pallone ed è molto bravo Lucumi che vede un compagno in avanti e a questo punto Miranda effettua la rimessa dieci metri più avanti. Anche il quarto uomo Marcenaro doveva accorgersene. Anche quella battuta successivamente e che porta al gol viene battuta 7 metri più avanti ed è una rimessa sbagliata."
Saviano, simbolo di legalità, esulta per un'irregolarità che falsa il risultato. Non solo, se ne esce con un "curva e società ndranghetista"; è vero, ci sono stati degli elementi legati alla malavita tra gli ultras interisti, ma sia la curva sia la società, una volta venuta a galla la cosa, se ne sono discostati. Bisongerebbe ricordare a Saviano che in tutte le società, grandi e piccole, ci sono infiltrazioni malavitose, anche nel suo Napoli (e non poco). Non solo: Saviano si è dimenticato che sono stati proprio dei tifosi del Napoli a uccidere un tifoso interista a Milano? Non ho trovato nulla in rete, ma a oggi, da quanto è dato sapere, quei tifosi che hanno ucciso sono ancora a piede libero. Visto a cosa si è erto, Saviano dovrebbe riflettere un poco di più prima di fare certe uscite.
E visto che sentire certe boiate non è che mi faccia tanto piacere, sono stanco di sentire esaltare il Napoli, una squadra che gioca uno dei peggiori calci d'Italia e d'Europa, con un allenatore che si lamente sempre ed è sempre dietro ad accusare e fare pretese: dopo che è stato accontentato in tutto nel calciomercato (sono stati spesi decine e decine di milioni), si lamenta che vuole ancora più giocatori, che bisogna spendere di più o se ne va. Non solo: dopo che il suo Napoli gioca solo una volta a settimana, dice che i giocatori sono stanchi, non ce la fanno più. Cosa deve dire allora l'Inter che gioca ogni tre giorni da mesi? E non gioca contro squadre come il Monza, ma come il Bayern Monaco.
Il Napoli merita lo scudetto? Sapete chi merita lo scudetto? Con molti, ma molti meno soldi spesi, e giocando molto ma molto meglio, il Bologna merita molto di più. Ci si stanca di essere presi in giro. Giocatori eroici? Squadra miracolosa? Il Napoli? Ma per favore. Quella di Spalletti sì che è stata una grande squadra che ha vinto meritatamente, quella di Conte proprio per niente.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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