M.T. wrote: Chissà com'è che salta fuori un video contro la giudice che si è opposta alle decisioni prese dal governo. E chissà com'è che a girarlo, amatorialmente s'intende, sia stato un carabiniere e sia finito nelle mani di Salvini...
Non voglio difendere nessuno, per carità. Tutta la vicenda sarebbe da cancellare (preferivo la polemica sulla pesca, almeno era divertente) ma tre giorni fa al TG, parlando dell'autobus caduto dal cavalcavia, uscivano immagini di decine di persone affacciate alla voragine col telefono in mano, a riprendere i soccorsi, i morti o quant'altro. Mi ha dato un senso di nausea e disgusto. A me non verrebbe mai in mente, ma va a sapere cosa passa per la mente delle altre persone (alcuni magari pensavano di aiutare, registrando tutto a fini di indagine). Il punto è che ogni cosa che succede, negli ultimi anni, verrà facilmente ripresa da qualcuno.
Il video e le polemiche sulla giudice mi paiono veramente una scemenza. Immagino che tutti i pubblici ufficiali: giudici, poliziotti, politici, militari, ecc. abbiano le loro idee. Per me possono tenersele, ma è normale che un governo di ideologia opposta cerchi di strumentalizzarle. Ciò che non è normale è che siamo in una fase di seria difficoltà, in cui non dovremmo fissarci su pesche, giudici o altro. Lo facciamo perché, con ogni evidenza, non abbiamo soluzioni.
Ciò che succede in Israele può anch'esso essere sfruttato come distrazione. Con un forte senso di orrore e straniamento generale, perché buona parte della comunità mondiale quegli orrori li giustificherà, comprese le violenze su donne e bambine, o sugli anziani e invalidi portati via. Molti (ancora non ho guardato i social) daranno la colpa a Israele, come se sparare, uccidere, torturare e ammazzare sia una questione di provenienza. Troppe persone avranno difficoltà a separare vittime e ideologia, quando la questione, vista dal lato umano, è ovvia. Se ci fosse davvero una Giustizia superiore, cose del genere non accadrebbero mai più.
Noi italiani ci lamentiamo sempre, ma dovremmo ringraziare ogni giorno qualsiasi pseudo-divinità in ascolto, quelle in cui nemmeno crediamo, per il fatto di vivere in un Paese democratico e pacifico, pur con un governo inadeguato che non ci piace.