Pensieri

1
Pensieri che vanno leggieri
nei primi giorni di maggio
Pensieri come macigni
lanciati nel lago dei cigni
Pensieri di mente ignorante
che li dipana esitante
Pensieri che rodono dentro
un vuoto tonante
Pensiero di avere coraggio
fino alla fine di maggio
Pensiero che tutto s'acqueta
per chi raggiunge la meta.

Non scrivo poesie. A una persona cara fa piacere ricevere dei commenti!
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

Re: Pensieri

2
All’apparenza sembra niente più che una filastrocca, una serie di frasi recitate da bambini felici di sapere qualcosa di universale. Niente più che un giochetto di suoni che si incontrano e si ripetono. Ma non è così, o meglio, non è solo questo.
Ho riletto questi versi più volte. Li ho letti nella chiave dell’analisi della condizione umana che nell’attività del sognare evade nell’altrove (vv. 1-2; 9-12) per non annegare nella pesantezza autodistruttiva del proprio pensiero (vv. 3-8). Non importa quanto siano realistici i sogni ma importa che si sogni per stare bene e l’uomo non può fare a meno di sognare perché ricerca egli stesso il benessere.
Gli ultimi due versi sono la ciliegina di questa piccola opera. Li leggo così: tutto è sopportabile per chi sa che questo dolore, questa sofferenza avranno fine e che alla fine ci sarà, sia pure per il pensiero indefinito, qualcosa di migliore.
Ci si legge, @sefora ! E spero di rileggere anche il tuo amico.
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Pensieri

3
I versi brevi, le anafore e le rime baciate conferiscono al componimento un ritmo veloce: quasi che anche l'io lirico si voglia affrettare a concludere e raggiungere la meta. Vi è piacevolezza nel recitare questi versi ad alta voce, perché allitterazioni e rime donano una sonorità regolare e ordinata, la quale però, d'altro canto, mi pare soffochi la tragicità del contenuto. Se ho ben compreso, il mese di maggio è palcoscenico di una battaglia: i pensieri che nei primi giorni di quel mese sono lievi divengono via via confusi e pesanti come macigni. La motivazione può risiedere, ad esempio, in un esame medico di cui si aspetta con ansia il risultato. L'io lirico pone la fine del mese come meta agognata, ed esorta a lottare fino ad allora. Il contenuto del componimento è molto interessante e attuale; meno, ai miei occhi, la veste formale. Molte grazie per la condivisione, @sefora, e un saluto.
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Re: Pensieri

4
L'autore ringrazia per i commenti puntuali e approfonditi. Concorda e si complimenta con Elegiac per l'acutezza della interpretazione; sulla forma dà ragione a Ippolita. In sintesi (mia), ritiene che la poesia dilettantesca si nutra di improvvisazione. Un minimo di metrica e musicalità sono però indispensabili.
Si "diletta" occasionalmente , se me lo chiederà condividerò qualcos'altro (preavvertito, s'intende, lo staff).
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Re: Pensieri

5
Chiedo scusa in anticipo se sarò prolisso!

Per quanto sia – mi pare di aver letto – dilettantesca, questa poesia è stata capace di farmi sorridere: è leggera, non semplice.

E per quanto sia – ho letto – dilettantesca, c’è una correttezza metrica in quasi tutti i novenari che danno la spinta, costruendo una immagine ogni due versi, alternandosi ad un verso che dovrebbe essere ottonario, per quanto l’accento secondario sia erratico, ma crea un bell’andamento ondoso, come una filastrocca o una nenia e dà quasi l’idea di un pendolo che oscilla di pensiero in pensiero. L’anastrofe della parola Pensieri e la rima baciata, per nulla scontate, mi ha aiutato molto a figurare un ritmo che andasse verso questa direzione. Tuttavia, non mi convincono versi come: “Pensieri come macigni / lanciati nel lago dei cigni”; l’immagine è fra le mie preferite dello scritto, però in un andamento così costante, forse stona perdere il novenario del primo verso e l’allungarsi del secondo. Tuttavia sono combattuto, perché la “stonatura” si sposa davvero bene con la traumatica e dirompente azione presentata. Altrettanto, il verso “un vuoto tonante” è più corto e fa zoppicare il ritmo del componimento, ma anche questo è azzeccato con il momento "descritto" dai versi. Penso sia una questione di gusti!

Le immagini presentate sono la parte migliore del componimento, in particolare il macigno che dirompe nello specchio del lago dei cigni, che quasi sembra deflagrare in una suggestione che generalmente in poesia ho visto associare alla giovinezza - per esempio in Yeats. Anziché pensare alla giovinezza in senso stretto, ho pensato all'attimo in cui un pensiero nasce e scaturisce, all'ispirazione nuda e cruda dell'attimo che immediatamente fugge. Subito dopo viene l’esitare di una mente che matura questa folgorazione, forse poco prona all’escapismo e trovo evocativa la scelta della parola “dipanare”, perché è un lavoro di fino, meditativo e laborioso. I due versi successivi mi sembrano esprimere la rabbia nata dall’incapacità di poter lanciare di nuovo quel macigno, forse per la disillusione che ha portato la realtà e l’esitazione che rende troppo tenui i pensieri e il rodere è dato dall’assenza della spinta immaginifica che la realtà di tutti i giorni ci toglie o la frustrazione di non poter ripetere a mente fredda, coscienziosamente la purezza di un'ispirazione improvvisa.
Un bell’elemento – che mi azzardo a dire originale - è come la poesia debutti nei “primi di maggio” e non si chiuda alla fine di maggio, ma con un augurio di resistere sino alla fine di questo mese di passaggio, come ci fosse una speranza per guadagnare l’agognata estate e forse ritornare a poter guardare il lago dei cigni. Non mi è piaciuta troppo la chiusa, invece. In una poesia densa di immagini in equilibrio fra la chiarezza e la metafora, ho trovato quasi sbrigativa la chiarezza dell’ultimo verso.

In definitiva, mi è piaciuta e spero di non aver detto stupidaggini nel mio commento!
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