Traccia: Tutto era pronto per la festa a sorpresa organizzata da Sara per il marito, quando un incontro inaspettato stravolse i suoi piani in un istante."
Boa: Serpente a sonagli.
Sarebbe stato un bel tramonto, da osservare dalla veranda con lo sguardo perso verso l’orizzonte; un gran bel tramonto, di quelli sanguigni come le arance, se non fosse stato offuscato dalla sabbia che turbinando andava a posarsi sui viali, sulle case, sulle sedie a dondolo vuote che cigolavano al vento. In giro per le strade non si vedeva un’anima.
Non succedeva spesso, per fortuna, ma quando il vento soffiava prepotente dal deserto, gli abitanti di Bisbane mettevano stracci bagnati sulle fessure di porte e finestre e si tappavano in casa, irritati e scontenti di esser nati e cresciuti in uno sputo di paese, dal clima che poteva diventare torrido come una fornace.
Olivia quel giorno era molto agitata, oltre che scontenta. Andava alla finestra a scrutare fuori, cercava requie su una poltrona, si alzava di scatto per andare a guardare da un’altra finestra e tornava a sedersi su una sedia. Aveva chiamato al telefono uno a uno gli invitati alla festa a sorpresa per il quarantaduesimo compleanno del marito, e tutti e diciotto le avevano assicurato sarebbero stati lì, all’ora stabilita, perché, ne erano certi, il vento si sarebbe calmato. Nessuno però le aveva detto che avrebbe presenziato a qualsiasi costo, foss’anche il vento avesse acquistato forza fino a diventare un uragano; a dimostrare con i fatti, e non a parole, quanto bene volevano a suo marito, l’essere più buono della terra, generoso e disponibile con tutti. L’unico uomo che l’avesse mai amata per com’era fatta dentro, con cui invecchiare felicemente, anche se i figli non erano arrivati. Finché morte non vi separi, in un buco dimenticato da Dio e dagli uomini civili.
“Ingrati! Sanguisughe!”
Mise sul fuoco il bollitore, per farsi una tisana calmante.
Neanche il cognato, che guardava le sue serie preferite dal televisore da quaranta pollici che suo marito gli aveva regalato e che più spesso di quanto la sua dignità avrebbe dovuto permettergli chiedeva prestiti che non avrebbe mai restituito, aveva minimizzato quel po’ di fastidio che danno sabbia e polvere quando ti si infilano nella gola, nelle orecchie, nel naso, in ogni poro del corpo.
“Etciuumm!”
No, il vento non si sarebbe calmato.
Olivia diede un morso rabbioso a una tortilla chip, senza quasi sentirne il sapore. Tutte quelle ore sprecate a friggere un plotone di polli, farcire panini, preparare salse, impastare crostate, disporre sui tavoli vassoi, brocche di limonata e birra ghiacciata, a gonfiare stupidi palloncini che si muovevano agitati da uno spiffero che riusciva a entrare da chissà dove.
Soprattutto quello a terra, vicino alla poltrona a pochi metri da lei. Olivia aggrottò le sopracciglia. Perché soprattutto quello? Si alzò lentamente dalla sedia, con gli occhi fissi sul palloncino. Un brivido le percorse la schiena: un’ombra era uscita da sotto il divano e ora avanzava sul pavimento, con calma, diretta verso il tavolo del buffet. Verso di lei.
I pensieri della donna si affastellarono caotici l’uno sull’altro, mentre il suo corpo era paralizzato dalla paura. Due volte, in vita sua, aveva visto così da vicino dei serpenti vivi: la prima volta a scuola, con gli occhi sgranati e il naso appiccicato sul vetro della teca in cui era rinchiuso un innocuo boa in fase digestiva, con la pancia ridicolmente gonfia. La seconda volta mentre prendeva il tè nel giardino di una sua compagna di scuola: era stato un incontro più istruttivo, perché il giardiniere aveva ordinato a entrambe di restare perfettamente immobili mentre correva a prendere il lungo rastrello con cui aveva fatto volar via, e poi infilzato, un crotalo tanto piccolo quanto pericoloso.
Il vento e gli scricchiolii della casa sembrarono azzittirsi, in attesa, quando l’ombra, accortasi della presenza di Olivia, forse avvertendo nell’aria il suo sudore diventato improvvisamente rancido, alzò la testa, con la lingua guizzante.
Olivia trattenne il respiro. Dal canto suo il serpente, tranquillizzato ed evidentemente molto attratto dall’odore del cibo, anziché cambiare strada riprese ad avanzare verso il tavolo del buffet. Olivia, a quel punto, mandò al diavolo gli insegnamenti del giardiniere e cominciò a indietreggiare senza troppa cautela verso il bollitore che proprio in quel momento cominciò a fischiare. Il serpente, sentendosi minacciato, si avvolse su sé stesso e fece agitare la coda con un suono secco e ripetuto, come di nacchere.
Quello che accadde in seguito restò in parte inspiegabile alla stessa Olivia, probabilmente a causa, come dissero al telegiornale, “del forte shock subito”. Ricordava solo che indietreggiando aveva sbattuto contro il bollitore facendolo cadere a terra, che il serpente aveva fatto un balzo per attaccare, che lei era inciampata e si era poi rialzata per scappare, che aveva aperto la porta e che con il vento i palloncini avevano cominciato a volare da tutte le parti. I pompieri dissero quello che era già ovvio a tutti, e cioè che il vento torrido aveva contribuito ad alimentare il rogo che aveva distrutto la casa degli Hamilton.
“Per fortuna, Bill, la festa non era ancora cominciata” disse la giornalista.
“Avrebbe potuto diventare una immane tragedia, Candice” annuì il giornalista, guardando la telecamera con la faccia seria. “Ricordiamo che la catena di solidarietà continua, vedete scorrere i numeri per contribuire a ricostruire la casa dei Hamilton.”
“Secondo te possiamo imparare qualcosa da quanto è successo, Bill? “
“Beh, di sicuro che non bisogna fare movimenti bruschi se ci si imbatte in un serpente a sonagli, Candice.”
Re: [CC25] Un gran bel tramonto
2Un racconto sintetico, veloce, come un espresso.
Una serie di eventi, personaggi tratteggiati col carboncino, è più un quadro di un racconto.
Mi manca l'apice che sostenga la fine, a tratti mi sembra una relazione tecnica.
L'incipit forse non ti ha dato molto spazio, ma secondo me un po' di margine c'era.
Scritto molto bene, ma non proprio un racconto.
Una serie di eventi, personaggi tratteggiati col carboncino, è più un quadro di un racconto.
Mi manca l'apice che sostenga la fine, a tratti mi sembra una relazione tecnica.
L'incipit forse non ti ha dato molto spazio, ma secondo me un po' di margine c'era.
Scritto molto bene, ma non proprio un racconto.
Re: [CC25] Un gran bel tramonto
3Ciao @Ilaris. Complimenti per la scrittura, fluida pulita ed elegante. Trattandosi di un contest a tema carnevalesco immaginavo che il serpente a sonagli proposto negli scherzi fosse uno di quei rettili di gomma che si usano appunto per fare gli scherzi, ma in effetti, nella lista si parla di un rettile non specificando che sia in gomma. Il racconto viaggia a due velocità: la prima parte molto accurata e vivida, la seconda concitata e un po’ spiazzante.
Re: [CC25] Un gran bel tramonto
4@Ilaris Bentrovata!
Un gradevole racconto-cammeo per la tua partecipazione al Carnevale, e il serpente a sonagli non è finto! Non è uno scherzo!

Un gradevole racconto-cammeo per la tua partecipazione al Carnevale, e il serpente a sonagli non è finto! Non è uno scherzo!

Re: [CC25] Un gran bel tramonto
5Racconto più che gradevole, @Ilaris . Con pennellate nervose, tratteggi uno scenario tormentato da un vento maligno che brucia tutto, ancora prima dell’incendio finale.
L’ho vista, l’ho sentita, l’attesa amara di Olivia, il fantasma di una famiglia che non è mai come dovrebbe, lo sforzo per tenere tutto insieme, il sapore del fallimento che nessuna tisana riuscirà a placare.
Ottima la chiusa col cinismo del notiziario, la buona coscienza ripulita dalle donazioni
L’ho vista, l’ho sentita, l’attesa amara di Olivia, il fantasma di una famiglia che non è mai come dovrebbe, lo sforzo per tenere tutto insieme, il sapore del fallimento che nessuna tisana riuscirà a placare.
Ilaris wrote: Sun Mar 09, 2025 11:28 pmNo, il vento non si sarebbe calmato.E poi la nemesi, ignara, innocente, che striscia sedotta dal profumo di cose buone.
Ottima la chiusa col cinismo del notiziario, la buona coscienza ripulita dalle donazioni
Ilaris wrote: Sun Mar 09, 2025 11:28 pm“Secondo te possiamo imparare qualcosa da quanto è successo, Bill? “Brava
“Beh, di sicuro che non bisogna fare movimenti bruschi se ci si imbatte in un serpente a sonagli, Candice.”

Re: [CC25] Un gran bel tramonto
6Il mio commento obbligatorio @Sira
https://www.costruttoridimondi.org/forum/viewtopic.php?p=72336#p72336
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Già.