Sapete che c'è?

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C'è che queste ultime settimane (e voi del forum) mi avete fatto riflettere.
Di pubblicare non me l'ha ordinato il medico.
Se tornerò in possesso dei miei diritti, forse così a caso invierò cose nel tempo libero.
Per il resto, smetto la penna. Non è cosa mia, è chiaro.
Faccio pace col mio piccolo lutto e vado a farmi un giro in moto.
Ci risentiamo quando ricapito da queste parti.  :sss:

Re: Sapete che c'è?

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Come recita qualcuno, la strada è tanto lunga e tanto dura :si:

Piangersi addosso non giova a nessuno.

Scrivere è un'arte che si raffina negli anni, non si diventa Scrittrici dall'oggi al domani. Sai io quanto esercizio ho fatto prima di arrivare alla grande Pubblicazione? Tra manoscritti cestinati, brainstorming, sinossi prima elucubrate e poi bocciate...
C'è chi nasce con un talento innato - vedi Faulkner, Larsson, Bronte solo per citare qualche esempio - e chi con la semplice passione per la scrittura. 
Se accetti un consiglio, lascia perdere ormai quel testo, rimboccati le maniche e buttati a lavorare su altro.
Buona sorte!

Re: Sapete che c'è?

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LoredanaElle wrote: Per il resto, smetto la penna. Non è cosa mia, è chiaro.
Se questo nasce dal rifiuto delle ce o dalla delusione dovuta all'esperienza di una ce, non significa che tu debba smettere. Se ti piace scrivere, scrivi. Se la scrittura ti lascia qualcosa, ti fa crescere, ti fa migliorare, scrivi. Il mondo editoriale è una giungla e non sempre è una giungla buona; anche se, riflettendoci sopra, la giungla non è nè buona nè cattiva: è un mezzo che può essere utile o dannoso in base agli incontri che si fanno. Il tuo pensiero deve essere focalizzato sul fare un buon lavoro; se poi verrà qualcosa di più, tanto meglio ;)
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Sapete che c'è?

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Sono d'accordo con @M.T. Ci sono tanti motivi per cui si scrive, e sono tutti positivi. È chiaro che il desiderio maggiore è pubblicare, possibilmente con una buona CE, che ti promuove e ti incoraggia, anche al di là del numero di vendite. Ma, anche quando non succede, non è mai tempo sprecato, se scrivere è qualcosa che ti piace fare.
Per me smettere di scrivere sarebbe come smettere di usare una mano che ha preso una brutta botta. La mano è parte di quel che sono: non la posso ignorare o chiudere in una custodia d'acciaio per evitare che si graffi o si rompa.
LoredanaElle wrote: Di pubblicare non me l'ha ordinato il medico.
Dipende tutto da qui: nessuno ci obbliga a pubblicare, né tantomeno a scrivere. Ma se lo vogliamo fare di solito c'è un motivo valido.
In bocca al lupo, comunque, spero di rivederti da queste parti finito il giro in moto...
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Sapete che c'è?

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@LoredanaElle Mi associo ai consigli che ti sono stati dati. Aggiungo qualcosa di mio: se hai ancora voglia di scrivere, scrivi, ma se questa voglia se n'è andata, non importa per quale motivo, è inutile insistere. Se scrivere fa parte del tuo essere, la voglia tornerà; d'altronde, sforzarsi di scrivere quando non se ne ha voglia porta un dilettante a scrivere fetecchie e un professionista a pubblicare pappardelle il cui fine esclusivamente commerciale si percepisce sin dalle prime pagine. In ogni caso, buona vita.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

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