Salve a tutti,
leggendo in questi giorni le varie disavventure capitate agli utenti del forum con chiusure vere o presunte di CE e le difficoltà nel recuperare i diritti delle proprie opere mi è venuto in mente una domanda che mi pare possa interessare tutti, vale a dire: quando si rientra in possesso dei diritti delle proprie opere per qualsivoglia motivo, a quale versione delle suddette si fa riferimento?
Perché è chiaro a tutti che a parte pochi casi i romanzi subiscono una lavorazione post scrittura di concerto con l'editore, dalla semplice correzione bozze, all'editing più o meno approfondito, l'impaginazione, la copertina e via discorrendo. Tutte cose che, in teoria, sono a carico della CE ma che, una volta rescisso il contratto, l'autore si ritrova a disposizione "aggratis".
Se per copertina e impaginazione mi sembra scontato che non siano riutilizzabili in una eventuale ristampa, mi chiedo se dal punto di vista etico/legislativo sia corretto usare per una seconda edizione una versione corretta e magari profondamente editata a carico di una CE che non ha più diritti sull'opera.
Spero di aver posto la questione in maniera chiara.
A voi l'ardua sentenza.
Re: Quale versione dopo la rescissione?
2È tuo diritto utilizzare la versione editata, se la trovi convincente. Eri sotto regolare contratto, non stai abusando di un diritto altrui. Se l'editor è stato pagato dalla CE, ha avuto la sua remunerazione per il lavoro svolto e la CE ha fatto ciò cui era tenuta per legge e nel suo interesse (far corrispondere la tua opera ai suoi standard editoriali). Se l'editor non è stato retribuito, non dipende da te è una questione tra editor e CE.
Sei quindi libero di usare la versione editata dalla CE, o puoi modificare ulteriormente quella secondo un tuo gusto o esigenza. Il decadere del contratto non ha effetto retroattivo sui diritti da te maturati in quel periodo annullandoli. Diverso è se il contratto regola quei determinati diritti prevedendo delle azioni specifiche una volta cessata la sua validità.
Sei quindi libero di usare la versione editata dalla CE, o puoi modificare ulteriormente quella secondo un tuo gusto o esigenza. Il decadere del contratto non ha effetto retroattivo sui diritti da te maturati in quel periodo annullandoli. Diverso è se il contratto regola quei determinati diritti prevedendo delle azioni specifiche una volta cessata la sua validità.
Re: Quale versione dopo la rescissione?
3Mi accodo e vi chiedo un parere su questi due casi limite, estremi direi (uno dei quali realmente accaduto).
1. Editing approvato dall'autore. Correzione di bozze parzialmente approvata dall'autore. L'autore, subito dopo, nega il visto si stampi. Editore annulla il contratto per evitare problemi futuri. In buona sostanza si è scoperto che le due entità, autore ed editore, non erano compatibili.
Risultato: l'editore dovrà pagare l'editor ma vieta l'uso del testo editato all'autore.
Tutto in regola? Ci sarebbero stati gli estremi per il recupero delle spese?
2. Rescissione anticipata del contratto da parte dell'autore senza motivazione (non c'è colpa nell'editore), e non a regolare scadenza di contratto. L'editore, da contratto firmato con autore, avvia il recupero delle spese sostenute fino a quel momento (editing, copertina, promozione, ecc). Tutto regolare? Immaginiamo che un autore "sfrutti" un'editore per l'editing e la copertina e voglia rescindere dopo un paio di mesi. Con la stessa logica della copertina non riutilizzabile, ciò non dovrebbe valere anche sul testo editato?
So che è stupido, perché ti giochi un libro, il nome ed eventuali future pubblicazioni. Eppure, è un caso limite.
1. Editing approvato dall'autore. Correzione di bozze parzialmente approvata dall'autore. L'autore, subito dopo, nega il visto si stampi. Editore annulla il contratto per evitare problemi futuri. In buona sostanza si è scoperto che le due entità, autore ed editore, non erano compatibili.
Risultato: l'editore dovrà pagare l'editor ma vieta l'uso del testo editato all'autore.
Tutto in regola? Ci sarebbero stati gli estremi per il recupero delle spese?
2. Rescissione anticipata del contratto da parte dell'autore senza motivazione (non c'è colpa nell'editore), e non a regolare scadenza di contratto. L'editore, da contratto firmato con autore, avvia il recupero delle spese sostenute fino a quel momento (editing, copertina, promozione, ecc). Tutto regolare? Immaginiamo che un autore "sfrutti" un'editore per l'editing e la copertina e voglia rescindere dopo un paio di mesi. Con la stessa logica della copertina non riutilizzabile, ciò non dovrebbe valere anche sul testo editato?
So che è stupido, perché ti giochi un libro, il nome ed eventuali future pubblicazioni. Eppure, è un caso limite.
Re: Quale versione dopo la rescissione?
4effeti wrote: L'autore, subito dopo, nega il visto si stampi. Editore annulla il contratto per evitare problemi futuri. In buona sostanza si è scoperto che le due entità, autore ed editore, non erano compatibili.È tutto in regola. L'editore ha pagato normalmente l'editor, ha quindi sostenuto un investimento dal quale non otterrà un ricavo, perciò è corretto che ne impedisca l'utilizzo all'autore. Il contratto non è venuto meno per cause "naturali", ma è stato risolto per volontà delle parti (incompatibilità).
Risultato: l'editore dovrà pagare l'editor ma vieta l'uso del testo editato all'autore.
effeti wrote: 2. Rescissione anticipata del contratto da parte dell'autore senza motivazione (non c'è colpa nell'editore), e non a regolare scadenza di contratto. L'editore, da contratto firmato con autore, avvia il recupero delle spese sostenute fino a quel momento (editing, copertina, promozione, ecc). Tutto regolare?Pure qui tutto regolare. La rescissione del contratto non è imputabile all'editore e anche in questo caso lui ha sostenuto delle spese, per cui ha il diritto di recuperarle.