Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
Le emaciate efflorescenze
dei virgulti d’ansia in boccio,
gli innesti dell’ultima ora
sul genealogico inizio della fine,
le stentoree cromie di un deserto,
i cinerei sogni di lucro e l’ultimo rigurgito
delle perlacee stelle, spiaggiate.
Il nero sul viola malato
degli tsunami d’odio, la danza
dei numeri sugli orizzonti lontani,
Gi-20, Gi-8, Gi-7, Gi-cazzo me ne frega, e poi?
Poi la nebbia dell’indifferenza, i mostri
che nessuno poteva prevedere.
La nuova generazione nerd
- habemus yoga, Buddha, Yoda -,
le finestre aperte sul nulla
per simulare altrove la vita,
gli stormi di tappeti volanti,
di Aladini sognanti,
il marketing onirico degli altoparlanti.
E intanto qualcosa si dibatte
ai margini dell’occhio, il respiro del mare
non lo puoi dimenticare.
03 gennaio 2023
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
2@Bob66 credo che ci sia qualche problema con il link delle tracce.
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
3Colori, rabbia, sogno, più o meno nell'ordine in cui si susseguono le prime tre parti della poesia
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
4Mi aspettavo un testo potente @Bob66 e non mi hai delusa. La scelta estetica delle parole e degli aggettivi quasi intimorisce a prima lettura.
Tutta la prima parte dedicata al colore è un tripudio di termini sontuosi, poi il tema diventa più chiaro, la rabbia è espressa nel disappunto condivisibile delle storture che contraddistinguono i nostri tempi. Argomento “facile” ma espresso con originalità.
C’è molto ragionamento che, a mio parere di lettore, offusca un po’ il sentimento di rabbia.
I versi finali mi sono piaciuti tanto tanto. A mio avviso sono i più riusciti. Ma il sogno dov’è?
Tutta la prima parte dedicata al colore è un tripudio di termini sontuosi, poi il tema diventa più chiaro, la rabbia è espressa nel disappunto condivisibile delle storture che contraddistinguono i nostri tempi. Argomento “facile” ma espresso con originalità.
C’è molto ragionamento che, a mio parere di lettore, offusca un po’ il sentimento di rabbia.
I versi finali mi sono piaciuti tanto tanto. A mio avviso sono i più riusciti. Ma il sogno dov’è?
Bob66 wrote: Tue Jan 03, 2023 11:04 pmE intanto qualcosa si dibatte
ai margini dell’occhio, il respiro del mare
non lo puoi dimenticare.
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
5@Monica wrote: Wed Jan 04, 2023 10:42 pmTutta la prima parte dedicata al colore è un tripudio di termini sontuosi,Ciao Monica. Sì, nelle letture successive alla stesura l'ho trovata anch'io un po' eccessiva, ma non mi è riuscito di tagliare nemmeno un aggettivo, perché ogni parola si inanellava bene nel filo logico che seguivo e aveva una sua rilevanza. Forse fra qualche mese, rileggendola, avrò il coraggio di rinunciare a qualcosa e semplificarla. Per ora, mi sono detto che ci sta. Non è la cifra stilistica che sposerei, ma è bello giocare con le parole.
@Monica wrote: Wed Jan 04, 2023 10:42 pmArgomento “facile”Giusto, fin troppo facile, sono d'accordo.
@Monica wrote: Wed Jan 04, 2023 10:42 pmMa il sogno dov’è?Il sogno, per come l'ho vista io, è nella terza parte, ma non è inteso nella sua accezione positiva che usiamo comunemente. E' il sogno di chi non riesce più a distinguere la differenza fra illusione e realtà, la finestra aperta sul nulla che ti mostra solo quello che vuoi vedere ma che non c'è, il piacere dell'eterna aspettativa che non coagula mai in qualcosa di concreto.
Grazie sempre.

Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
7Ciao @Bob66 Una poesia che esplode nei contrasti tra descrizioni metaforiche e sarcastiche, di momenti senza tempo e di un tempo preciso.
Concordo che è un pezzo potente, con un finale che ci pone di fronte a qualcosa che va oltre, immenso.
Mi ha piacevolmente colpito.
A risentirci
Concordo che è un pezzo potente, con un finale che ci pone di fronte a qualcosa che va oltre, immenso.
Mi ha piacevolmente colpito.
A risentirci
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
8Bob66 wrote: Tue Jan 03, 2023 11:04 pma nuova generazione nerdQua, mi è salita la voglia di sentire Guccini,
- habemus yoga, Buddha, Yoda -,
le finestre aperte sul nulla
per simulare altrove la vita,
gli stormi di tappeti volanti,
di Aladini sognanti,
il marketing onirico degli altoparlanti.
Hai scritto un bellissimo testo, lo sai, le parole altisonanti in questa poesia ci stanno, non cambiarle.
PS. Prova a leggere qualche strofa con in testa la musica della canzone del Maestro, "Lettera." A me ha dato un forte sensazione.
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
9@Alba359 Habemus Francesco!
Grazie Alba. Ultimamente vengo fatto oggetto di accostamenti che non merito, ma comunque molto graditi.
Grazie Alba. Ultimamente vengo fatto oggetto di accostamenti che non merito, ma comunque molto graditi.
Alba359 wrote: Thu Jan 12, 2023 9:43 pmProva a leggere qualche strofa con in testa la musica della canzone del Maestro, "Lettera."Ci provo.

Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
10@Kasimiro Grazie della lettura. Ci risentiamo nel fine settimana, in cui posso fare con calma il giro dei commenti. Ciao
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
11ciao @Bob66 . Io credo di non capire niente di poesia! Di fronte a questi testi bisogna essere preparati per dare un giudizio. Io, posso solo dire che ritengo la poesia un libero sfogo dell'anima per via del mezzo espressivo di cui si dispone: ognuno come può. La prima parte l'ho trovata molto ostica, a differenza della seconda, in cui ho trovato, quel libero sfogo dell'anima. Una poesia piaciuta per metà, ma non togliendo nulla al merito complessivo.
Ciao e a presto
Ciao e a presto

Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
12bestseller2020 wrote: Sat Jan 14, 2023 12:12 pmIo credo di non capire niente di poesia!Benvenuto nel club!

Re: [N2022P] Qualcuno dia da mangiare ai pesci, per favore
13Bob66 wrote: Tue Jan 03, 2023 11:04 pm Le emaciate efflorescenzeBen vengano, sempre, tutte le sperimentazioni con le parole, che ci fortificano e ampliano i nostri orizzonti. Qui, quello che ho notato dopo le prime letture, è una sorta di eclettismo dove, però, le singole parti non si fondono in un unicum ma restano giustapposte l'una all'altra. Il che, a ben vedere, non è necessariamente un difetto, ma una specie di strana dissonanza.
dei virgulti d’ansia in boccio,
gli innesti dell’ultima ora
sul genealogico inizio della fine,
le stentoree cromie di un deserto,
i cinerei sogni di lucro e l’ultimo rigurgito
delle perlacee stelle, spiaggiate.
Il nero sul viola malato
degli tsunami d’odio, la danza
dei numeri sugli orizzonti lontani,
Gi-20, Gi-8, Gi-7, Gi-cazzo me ne frega, e poi?
Poi la nebbia dell’indifferenza, i mostri
che nessuno poteva prevedere.
La nuova generazione nerd
- habemus yoga, Buddha, Yoda -,
le finestre aperte sul nulla
per simulare altrove la vita,
gli stormi di tappeti volanti,
di Aladini sognanti,
il marketing onirico degli altoparlanti.
E intanto qualcosa si dibatte
ai margini dell’occhio, il respiro del mare
non lo puoi dimenticare.
Un saluto e grazie, @Bob66.