Ciao
@Bob66
Provo a commentare. Ci vuole un bel commento corposo per partecipare al contest quindi mi scuso fin d'ora se scriverò cose sbagliate.
La prima impressione alla prima lettura è stata molto positiva. Hai comunicato quanto il titolo promette e cioè delle immagini belle potenti, toccanti.
Complimenti.
Vado a rileggere e a commentare.
Il titolo mi introduce nel testo. Mi aspetto un'immagine monocromatica, qualcosa tra la montagne accadrà e avrà colori contrastanti, avrà contorni delineati dalla luce e dalle ombre.
leggo il primo verso:
Bob66 wrote: S’ergono
nubi in formazione
nel pomeriggio
nel cielo roso di ruggine sbavata,
la scena ci mostra il cielo in un pomeriggio, forse è sera, quasi al tramonto, la ruggine sbavata richiama alla mente certi tramonti striati. Non dico che sarebbe meglio cambiare con
nella sera, ma il richiamo al giorno che sta per finire è bello chiaro.
Eliminerei la ripetizione
nel pomeriggio
nel cielo
Io immagino così il secondo verso:
È dalla valle che arriva il fronte di nubi. Gli occhi del poeta osservano l'avanzata veloce e poi i monti già fremono d'elettricità. Io ho immaginato una scena sui toni del blu, l'immagine che arriva è poetica e rende molto: sento già qualche tuono roteare nell'aria.
Bob66 wrote: scavalcano
i pioppi e la casa
in un balzo
verso il dorso elettrico delle montagne,
E infatti:
Bob66 wrote: tremano
gli infissi e l’ardesia
del tetto,
beccheggia un vecchio furgone Ford,
Molto carino il furgone che beccheggia, lo vedo sulla stradina dissestata che si arrampica. Avrei omesso la marca, non era necessaria alla frase, ma forse hai voluto citare un furgone in particolare, un ricordo?
Bob66 wrote: i fiori
si piegano in giardino
forti
di una resilienza silente e tenace
Ottimo verso. Quello che accade in cielo ha ripercussioni anche sulla terra. La terra è casa, sicurezza, se stai con i piedi per terra sei al sicuro. E poi,
Bob66 wrote: - il lago è un cratere nero, potrebbe
precipitarvi il cielo stesso -,
la tempesta
si attesta a nord,
ribolle
come un paiolo fumante, e a lui
in piedi,
alla finestra di un salotto
sommerso,
gigantesco e potente appare
Qui non ho capito i trattini, mi dispiace. Comunque si slegano questi versi da quelli citati prima. Non so più se è il poeta a vedere il lago e il paiolo fumante o é il personaggio introdotto nel terzo verso citato.
Sommerso, gigantesco, potente sono parole che suggeriscono l' idea di impotenza che prova l'uomo di fronte a uno spettacolo simile.
Infatti l'impotenza è ben rappresentata nel prossimo verso
Bob66 wrote: e fragile, ansiosa
timida
la piccola cavalcata di un uomo
Bob66 wrote: Eppure, il cielo
strappa, ricuce
e concede soltanto questo,
un brandello
di bufera
L'avverbio, eppure, mi lascia perplessa. È come dire: ma si sa che questo concede il cielo, (fato) strappi e toppe. La tempesta è un'evento voluto da una forza inevitabile e dobbiamo rassegnarci al nostro destino. Questo fatalismo, alla fine, mi toglie qualcosa di essenziale che avevo colto all'inizio.
Insomma mi sono piaciuti moltissimo i primi versi ma, siccome io sono una persona abbastanza combattiva alla fine son rimasta un pò male.
Se poi quel brandello di bufera è quel poco di vita gagliarda che ci tocca, mi sento ancora più triste.
Ora, Bob, non fare troppo caso alle mie impressioni.
buon contest e a rileggersi presto.