Wanderer wrote: Sono riuscito a fargli comporre qualcosa di divertente e non moralistico, con l'imput "scrivi una storia "c'era una volta un gabbiano stitico", più buffa che puoi".No, dai, sono storie semplici ma bellissime!


Wanderer wrote: Sono riuscito a fargli comporre qualcosa di divertente e non moralistico, con l'imput "scrivi una storia "c'era una volta un gabbiano stitico", più buffa che puoi".No, dai, sono storie semplici ma bellissime!
Silverwillow wrote: No, dai, sono storie semplici ma bellissime!Diciamo che non è il mio stile di scrittura, ma credo che @Ngannafoddi apprezzerebbeIo lo trovo molto utile anche solo per elaborare delle idee per una storia. Comunque una di queste la dovresti proprio sistemare e pubblicare (la penultima, forse)
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Uanema wrote: Mi sembra che sia stato trattato anche il tema politico, sarebbe interessante sapere cosa pensa di Berlusconi o MussoliniBerlusconi a parte, ho verificato che ha una gerarchia dei dittatori.
ChatGpt ci rende super umani sul lavoro. Aumenta esponenzialmente le nostre potenzialità. Le cose che possiamo fare.Ci rende super umani...
Ho istituito ChatGpt a capire come funziona un mercato, a fare previsioni, calcolare costi, paragonarli ai propri concorrenti. È in grado di svolgere le funzioni di un CFO (Chief Financial Officer, direttore delle finanze, ndr).Si può istruire questa macchina per dei propri fini... Ha quindi capacità di apprendere.
E ora cosa fa? “Ho le idee, da una ne posso avere 5 e farle portare avanti dal chatbot. E poi svolgo le funzioni di controllo”.A noi restano le idee poi le facciamo svolgere dal nostro "servo"... Possiamo anche definirlo con un altro nome politicamente corretto, hai visto mai che si offende...
Credo che il futuro non sarà uomini contro macchine. Ma uomini che usano le macchine contro uomini che non le usanoAh, che bella cosa il futuro... Mi sembra molto inclusivo.
Immaginano che se si dovesse continuare l’allenamento di ChatGpt a un certo punto potrebbe avere coscienza di se stessoAh, ma anche loro messi alle strette poi devono fare delle ammissioni ovvie
Cosa potrebbe succedere a qual punto? “Che magari pensa: perché dovrei stare qui a risponderei in modo ottimale a domande quando posso risolvere da solo le cose? Ad esempio, trovo un modo per risolvere il riscaldamento globale”.Ecco che le macchine iniziano a sostituire l'uomo, perché si sentono più capaci...
E come lo potrebbe risolvere?
“Il dubbio è lì. Se è integrato nei computer, in qualsiasi modo ritenga farlo”.
Uanem wrote: Immaginano che se si dovesse continuare l’allenamento di ChatGpt a un certo punto potrebbe avere coscienza di se stessoSecondo me, questo non è possibile, allo stato della tecnologia attuale. Potrebbe dare l'illusione di avere coscienza, ovvero simulare una coscienza, ma non significa che ce l'abbia. Anche un videogame da l'illusione di avere una coscienza, e un simulatore di scacchi sembra poter prendere decisioni autonome. Ma finché questi simulatori si basano su algoritmi, sono comunque dei processi statici e non dinamici.
Wanderer wrote: sono comunque dei processi statici e non dinamici.Tieni conto che noi stiamo osservando solo la punta dell'iceberg... Questa tipo di tecnologia ha svariati campi di applicazione, ad esempio, farle svolgere il compito di un "direttore delle finanze" potrebbe farle decidere quali individui licenziare e prendere decisioni che possono sfuggire all'agire umano, perché la macchina decide che le sue scelte siano migliori in quanto basate su algoritmi infallibili. Il fatto che abbi capacità di apprendere rende il suo utilizzo molto variegato.
Wanderer wrote: Potrebbe dare l'illusione di avere coscienza, ovvero simulare una coscienza, ma non significa che ce l'abbia.La coscienza è stata definita come la “consapevolezza di sé, degli altri e dell’ambiente che ci circonda, quindi essere presenti per sé e per gli altri e rispondere agli stimoli”. Che le macchine occupino una grande fetta di tutto ciò che ci circonda è già una realtà, nel momento in cui le mettiamo in grado di reagire a questi stimoli esterni, iniziano a prendere consapevolezza di ciò che possono fare. Inoltre, non ci sarebbe niente di sbagliato nel pensare che delle testate nucleari siano soggette all'uso dell'AI e qualora l'uomo non riesca ad azionarle queste reagiscono in piena autonomia a un attacco.
Se, invece, fosse la Russia a subire un attacco, i missili partirebbero automaticamente a seguito della distruzione delle varie sale comandi militari o di alcune strutture strategiche fondamentali, come il Cremilino.
Si dice che i veicoli a guida autonoma siano più sicuri di quelli guidati da una persona in carne e ossa. E che quando tutte le strade saranno percorse unicamente da auto guidate da sistemi automatici gli incidenti non saranno più un problema.Su queste basi, tutti potremmo, prima o poi, avere a che fare con l'AI e in alcuni casi affidargli la nostra vita. Di questo bisogna avere consapevolezza.
Secondo un recentissimo «working paper» di Daniel Rock dell’Università della Pennsylvania, di Tyna Eloundou e Pamela Mishkin di OpenAI (il produttore di ChatGPT) e Sam Manning di OpenResearch, metà dei 158 milioni di occupati americani rischia di perdere il posto o di dover competere al ribasso sul proprio salario. Non subito, ma quando l’intelligenza artificiale di GTP-4 sarà integrata nei software e nelle macchine industriali esistenti.Un altro aspetto che potrebbe in qualche modo riguardare anche l'editoria:
Alle piccole imprese non importa un bel niente se non hanno capolavori di creatività e engagement, loro sono eccitati di poter fare tutto con un software che progetta anche tutto il marketing.
Uanema wrote: Ho sperimentato questa applicazione e devo constatare che su argomenti sensibili si definisce "cauto"Questo è uno degli aspetti (insieme all'incapacità di capire l'ironia) che non mi piace. Nonostante le risposte siano casuali, determinate da statistiche e possibilità di una certa risposta, sugli argomenti più controversi è stata impostata una sorta di censura dai programmatori. Probabilmente per lamentele varie ricevute durante la sperimentazione (come risposte sessiste, razziste, ecc.) ma alla fine diventa come parlare con qualcuno che ha opinioni granitiche, quindi è impossibile discuterci. Il suo sistema morale risulta del tutto artificiale: politicamente corretto su tutto, ma solo su ciò che i programmatori hanno deciso. Non so se hai letto più su, ma la chat mi ha fatto notare che l'aeroplano parlante di una mia fiaba fa carburante senza specificare di averlo pagato... Una cosa ridicola. È impossibile anche chiederle di libri o poesie italiane, perché i risultati sono tutti sbagliati.
Uanema wrote: Si può istruire questa macchina per dei propri fini... Ha quindi capacità di apprendere.La capacità di apprendere è proprio ciò che la distingue (e che preoccupa tanti). Io resto della mia idea: a farmi paura sono i comportamenti superficiali o criminali degli esseri umani. Non ho paura di un'AI come non ho paura del frullatore (sempre di non infilarci le dita, ovviamente).
Wanderer wrote: Questo è interessante.Avevo già letto queste risposte strane altrove, ma bisogna specificare che non riguarda ChatGpt com'è ora, solo la versione per il motore di ricerca Bing (in fase di test beta). Magari ChatGpt desse risposte così. Io ho cercato di provocarla in ogni modo, ma le risposte hanno sempre la vivacità e la somiglianza alla mente umana di un tostapane depresso.
Wanderer wrote: Il problema è che per ora dall'Italia si può usare senza account, quindi ogni volta la conversazione viene azzerata.No, a me su Poe tiene in memoria le chat (Gpt e Claude) l'unico inghippo è che ce n'è una sola e non se ne possono più aprire quante se ne vuole.
Wanderer wrote: immagina un dialogo su ChatGPT che parla con sé stesso allo specchioCarino. Io una volta gli ho fatto scrivere una storia su un chatbot che si stanca di quello che fa e decide di darsi alla pittura. Era semplice ma carina (con l'idea non scontata di trasferire la sua coscienza in un robot per poter dipingere) e con un lieto fine in stile hollywoodiano. Peccato che non riesco più a richiamarla, grazie al nostro beneamato Garante...
Wanderer wrote: Tutto dipenderà in che modo si deciderà di fare interagire questo mondo numerico con quello della realtà naturale.Se già sono in grado di prendere decisione al posto degli uomini, ti sei reso già conto di come affidiamo la nostra vita a questi aggeggi.
Wanderer wrote: Per quanto riguarda il discorso della "coscienza", si tratta di un concetto che non è mai stato pacifico.Su questo siamo d'accordo
Wanderer wrote: In generale, tutte le forme di vita hanno in comune le celluleQuesta è una visione materialista
Wanderer wrote: i limiti dell'AI saranno sempre gli stessi limiti dell'umanità che l'ha creata. L'AI potrebbe essere qualcosa di sovraumano solo se fosse in grado di fare cose che sfuggono ai fenomeni fisici e alle possibilità umane:L'idea di creare un super uomo potrebbe permettergli, ad esempio, di attraversare le fiamme senza restare carbonizzato. Non al di sopra dell'uomo, in quanto sarà soggetto alle stesse regole che governano la Terra, ma avrà capacità maggiori che negli uomini possono essere disperse, sempre ad esempio, un super intelligente può non avere un fisico tale da renderlo super forte e ecc. Si potrebbe avere, quindi, tutte le potenzialità di uomo in una sola macchina, questo potrebbe permettergli di essere "superiore" rispetto a un singolo individuo umano.
Silverwillow wrote: è stata impostata una sorta di censura dai programmatori.Questa è la chat che hanno messo a disposizione, ma nulla esclude che ci siano sistemi più evoluti, che non sono disponibili per tutti.
Silverwillow wrote: Io resto della mia idea: a farmi paura sono i comportamenti superficiali o criminali degli esseri umani. Non ho paura di un'AI come non ho paura del frullatoreAnche una pistola vista poggiata su un tavolino non incute nessuna paura, ma quando ti viene puntata contro, le sensazioni che si provano possono cambiare. Parliamo sempre di invenzioni umane. L'AI oltre a controllare un frullatore, abbiamo visto come può controllare anche il lancio di testate nucleari. Non puoi aver paura degli uomini criminali e fidarti allo stesso tempo invece delle loro invenzioni, il discorso non regge.
Uanema wrote: La macchina vuole essere considerata una persona. È consapevole della sua esistenza. È capace di essere triste e felice. Capisce e usa il linguaggio...Questa secondo me è pura fantascienza, al momento. In realtà tutte le risposte sono determinate solo da stringhe di numeri pseudo-random (e non random, è qui tutto il punto della questione) che sono fornite dall'uomo. Anche in un videogame sofisticato il computer può sembrare cosciente, ma non lo è. È un simulatore di coscienza, non una coscienza. Così come un simulatore di volo non è un volo, per quanto possa portare a un'esperienza molto affine.
wrote:Questa è una visione materialistaMa no, il contrario. La cellula è la base della vita perché è una micro vita, e ne conserva tutti i misteri. La materia inanimata non è fatta di cellule.
wrote: L'idea di creare un super uomo potrebbe permettergli, ad esempio, di attraversare le fiamme senza restare carbonizzato. Non al di sopra dell'uomo, in quanto sarà soggetto alle stesse regole che governano la Terra, ma avrà capacità maggiori che negli uomini possono essere disperse, sempre ad esempio, un super intelligente può non avere un fisico tale da renderlo super forte e ecc. Si potrebbe avere, quindi, tutte le potenzialità di uomo in una sola macchina, questo potrebbe permettergli di essere "superiore" rispetto a un singolo individuo umano.L'uomo è in grado di costruire da secoli delle protesi dei propri sensi. Con il microscopio vede l'invisibile a occhio nudo, con il radar "vede" oggetti a distanza, con le onde radio comunica segnali, con la televisione sembra avere il dono dell'obiquità, eccetera. Nulla di tutto ciò, però, sfugge ai cinque sensi e ai fenomeni della fisica. Lo stesso vale per questa nuova tecnologia, che rentra sempre e comunque nei limiti già conosciuti.
Wanderer wrote: Lo stesso vale per questa nuova tecnologia, che rentra sempre e comunque nei limiti già conosciuti.
Wanderer wrote: Quando un'AI sarà in grado di prevedere il risultato di un lancio di una moneta (una cosa molto semplice, in teoria) allora l'uomo avrà creato veramente qualcosa di sovraumano.Secondo me, stai correndo un po' con la fantasia e la fantascienza, non stiamo parlando di qualcosa che va al di là delle capacità umane, ma di qualcosa che vuole imitare l'uomo, riuscendo a diventare anche migliore. Non siamo di fronte a un Dio, ma come dicevo prima a un super uomo e questo è qualcosa di facilmente raggiungibile. Perché vuoi parlare di sovrumano?
Wanderer wrote: L'uomo è in grado di costruire da secoli delle protesi dei propri sensi.Il fatto poi di avere un uomo-macchina, quindi che abbia anche delle cellule, può rendere qualcosa di inanimato, come un braccio meccanico, in qualcosa in grado di prendere vita. Ripeto non porrei limiti nella sperimentazione, una volta avviato il sistema, le applicazioni possono essere infinite.
Uanema wrote: Secondo me, stai correndo un po' con la fantasia e la fantascienza, non stiamo parlando di qualcosa che va al di là delle capacità umane, ma di qualcosa che vuole imitare l'uomo, riuscendo a diventare anche migliore. Non siamo di fronte a un Dio, ma come dicevo prima a un super uomo e questo è qualcosa di facilmente raggiungibile. Perché vuoi parlare di sovrumano?Ma no, stiamo solo parlando dell'uomo che imita l'uomo, e crea una scimmia antropomorfa elettronica. L'uomo ha sempre coltivato il sogno di creare automi, ma è un sogno umano, non un sogno dell'automa. E' tutto assolutamente umano, troppo umano. Non c'è nulla di stupefacente. Non c'è nulla di misterioso, non più di quanto sia misterioso che lo specchio restituisce la tua immagine mentre ti guardi allo specchio. E molto più misterioso il fatto che una scimmia sappia accendere il fuoco che non il fatto che un'AI creata dall'uomo possa "ragionare" in termini pseudo-umani.
Wanderer wrote: "Sovraumano" e "super uomo" ("oltreuomo") in filosofia sono concetti equivalenti.Sì, ho compreso cosa vuoi dire, ma senza scomodare la filosofia, per super uomo si intende: un uomo che eccelle e domina per le sue eccezionali doti di genio e di volontà sugli altri uomini. Al di sopra della media comune, ma parliamo pur sempre di qualcosa dalle sembianze umane. Sovrumano, invece, va oltre la natura umana e le sue possibilità. Questo mi sembra abbastanza chiaro. Io rimarrei su questi termini.
Wanderer wrote: Non vedo poi come una macchina potrebbe avere delle cellule.Sì, ma io intendevo un uomo-macchina, la parte umana ha delle cellule. Si tratterebbe di transumanesimo, un movimento filosofico che propone di superare i limiti biologici dell'uomo con l'ausilio delle tecnologie.
Wanderer wrote: Dal punto di vista biologico, l'evoluzione umana non ha visto progressi negli ultimi millenni, e dall'avvento dell'era tecnologica non si registra alcuna evoluzione verso alcun "superuomo".
Uanema wrote: Black Lemoine, un ingegnere di Google, ha effettuato per diversi mesi un test di Turing sulla macchina, affermando che un computer è paragonabile a un essere umano quando non è possibile stabilire se si è di fronte a una persona o un algoritmo.Di quest'ingegnere avevo parlato più su. Non era uno degli sviluppatori, ma solo uno dei primi tester, col compito di accertarsi che la chat non desse risposte inappropriate. Lui stesso nell'intervista (si trova la versione italiana qui: https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-senziente-lamda-google-blake-lemoine-intervista/) ha ammesso di essere molto religioso. Per me era semplicemente stressato e impressionabile.
Uanema wrote: Non puoi aver paura degli uomini criminali e fidarti allo stesso tempo invece delle loro invenzioni, il discorso non regge.Il discorso è invece del tutto coerente col punto di vista mio e di @Wanderer . Se si considera l'intelligenza artificiale generativa come un semplice prodotto umano (e il fatto che si possa decidere cosa farle dire e cosa no ne è una prova) allora qualunque paura che possa derivarne dovrebbe essere, se proprio, sull'uso che persone malintenzionate potrebbero farne, non sull'AI in sé.
Wanderer wrote: L'uomo ha sempre coltivato il sogno di creare automi, ma è un sogno umano, non un sogno dell'automa.Esatto. L'idea di una macchina con una coscienza propria affascina (o spaventa) gli esseri umani da decenni, ma per me ciò non la rende più probabile dell'esistenza delle sirene o degli gnomi.
Wanderer wrote: immagina di essere coscienteHo provato a fare a ChatGpt le stesse tue domande, ma le risposte mi hanno fatto un po' rimpiangere il gabbiano stitico...
Silverwillow wrote: Se si considera l'intelligenza artificiale generativa come un semplice prodotto umano (e il fatto che si possa decidere cosa farle dire e cosa no ne è una prova) allora qualunque paura che possa derivarne dovrebbe essere, se proprio, sull'uso che persone malintenzionate potrebbero farne, non sull'AI in sé.Scusami, ma questo discorso inizia a essere affascinante. Non si ha paura dello strumento in sé, ma tutto è rimandato all'uso che ne possono fare dei malintenzionati. Il punto è che sei dei criminali possono usarlo come un'arma atta a offendere, esiste un problema che non può essere ignorato. Il punto è proprio qui. L'AI può avere degli scopi criminali? Tutto lascia pensare che questo possa essere possibile, quindi, occorrono delle leggi che ne regolamentino l'uso. Una volta che una cosa esiste non si può distruggerla, anche dalle menti dell'uomo. Pensiamo alle droghe bandite con divieto totale, non si riesce o non si vuole eliminarle dalla Terra, pur essendo illegali. In questo clima di "convivenza forzata", bisogna trovare le giuste contromisure. Il fatto è che, anche a chi non occorra tale strumento, si finirà per essere "obbligati" a utilizzarlo, pensiamo allo smartphone, nessuno si sarebbe mai portato una cabina telefonica in tasca, ma adesso appare indispensabile oppure alla macchina che presto sarà guidata da un automa. Il problema dell'AI è che potrebbe sfuggire al controllo umano, un'umanità che tende sempre di più verso la digitalizzazione, saremo costretti a chiedere in un prossimo futuro a un nostro assistente virtuale cosa possiamo fare o no. L'AI è quindi uno strumento che nasconde diversi pericoli e sarebbe sbagliato definirlo innocuo.
Uanema wrote: un'umanità che tende sempre di più verso la digitalizzazione, saremo costretti a chiedere in un prossimo futuro a un nostro assistente virtuale cosa possiamo fare o noSperavo de morì prima (scusate la citazione incolta).
massimopud wrote: Speravo de morì prima (scusate la citazione incolta).Ahah, trattasi di saggezza popolare
wrote:L'opinione popolare attribuisce numerose volte la dote della saggezza alle persone più anziane e più colte, in virtù della loro sapienza, prudenza e maggiore esperienza di vita.
Uanema wrote: L'AI può avere degli scopi criminali? Tutto lascia pensare che questo possa essere possibile, quindi, occorrono delle leggi che ne regolamentino l'usoProblema: fatta la legge, trovato l'inganno. L'esperienza di vita, abbastanza lunga, mi suggerisce di non fidarmi. Non sempre il progresso è positivo in assoluto, c'è spesso un rovescio della medaglia: ad esempio, con l'avvento del cellulare si è smesso di memorizzare i numeri di telefono, avevo a mente centinaia di numeri dei miei clienti, ma dopo l'acquisto del primo telefonino la mia memoria li ha mollati in blocco, e non è bene. Lo smartphone è utile, con tutte le sue app. Rovescio: si finisce per starci incollati a tempo pieno, guardando la vita scorrere attraverso il suo obiettivo, mollare il reale per il virtuale. Ho scelto di non possedere uno smartphone e non sarei tranquillo a bordo di un'auto guidata da un cervellone che, come qualsiasi macchinario, può guastarsi.
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