Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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ElleryQ wrote: Che ci si schieri è sacrosanto, preferisco persone che si schierano da una parte opposta alla mia e che argomentano in maniera pacifica (senza emboli che partano), piuttosto che trovarmi dinanzi a ignavi che preferiscono non decidere, non scegliere da che parte stare, non informarsi
Sottoscrivo. E penso che schierarsi non significa condividere al 100% le idee della parte in cui ci si schiera. Per quanto mi riguarda sono da sempre schierato a sinistra, senza per questo esimermi dal criticare da un lato l'eccessiva influenza degli ex democristiani all'interno del PD, dall'altro alcuni comportamenti degli altri partiti del cosiddetto campo largo. Non è umanamente possibile, per un elettore, individuare un partito in cui identificarsi supinamente, qualsiasi siano le decisioni intraprese al suo interno, ma l'atteggiamento peggiore è quello di non esercitare il diritto-dovere del voto "perché non mi sento rappresentato da nessuno" o "perché tanto i politici sono tutti uguali". Salvo poi criticare le azioni di governo. Chi non vota perde il diritto di critica e attenta, inconsapevolmente, alla democrazia, perché se a votare ci va una minoranza, sarà una minoranza a imporre al popolo le proprie leggi, e la democrazia ne uscirà distrutta.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
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Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Nightafter wrote: La mia preoccupazione è per tutti quelli che ancora non son giunti alla mia età e rischiano di non a arrivarci se le cose continuano così.
Esatto! Io infatti ripeto sempre che il nostro mondo ha un problema soprattutto educativo, nel senso che nessuno può essere considerato un modello da seguire. Putin non può essere considerato un modello educativo da seguire. Non direi mai ai miei nipotini che lui, insieme ad altri guerrafondai che carinamente abitano sul pianeta, è uno a cui ispirarsi in senso educativo.

Per chiarire meglio quello che dicevo ieri, alcuni anni fa un paracadutista americano si perse durante un'esercitazione e per errore atterrò nel giardino del mio vicino. Noi gli abbiamo medicato le ferite (solo un po' di sangue su un polpaccio), lo abbiamo fatto mangiare e bere e poi, in una sorta di corteo automobilistico improvvisato, lo abbiamo riaccompagnato alla base comodamente. Poi accendo la TV e Trump mi dice che siamo scrocconi. Se permetti, a me un po' mi girano :P

Inoltre, elicotteri da guerra americani (di colore verde militare e con la bandiera USA dipinta), durante le esercitazioni, stazionano sul tetto di casa mia a pochi metri, tanto che si vedono i piloti. Di nuovo, accendo la TV e c'è Trump che mi dice che siamo scrocconi. Non ti dico del frastuono del rotore degli elicotteri, un rumore assordante e fuori legge secondo il nostro codice civile! E quando passano i caccia americani? Ma noi passiamo per scrocconi! O lo scroccone è lui che esercita una sovranità di fatto sul nostro territorio? La violazione di legge chi la punisce? Ah, ma loro sono americani e per loro la legge si sospende e non si applca, dimenticavo! Se lo faccio io, mi arrestano se la violazione è ripetuta. Così è la loro: ripetuta.
Cheguevara wrote: qualsiasi sia il motivo storico per il quale Putin ha deciso di invadere l'Ucraina, ha compiuto un atto esecrabile condito dal sistematico attacco alla popolazione civile
Assolutamente d'accordo! Non c'è nessuna giustificazione per certe azioni!
Cheguevara wrote: La NATO è ormai una struttura in corso di liquidazione e spendere miliardi per sostenerla è assurdo, ma non lo è impegnarsi per una difesa comune, indispensabile per dissuadere chiunque  dall'intraprendere altre azioni militari speciali.
Vedo che sei d'accordo con lo stato europeo che dicevo prima :) Dici di non essere d'accordo, ma in realtà lo sei :) E vabbuo'! :P
Cheguevara wrote: Il mondo ha iniziato a percorrere nuove vie, e i vasi di coccio sono destinati ad andare, prima o poi, in frantumi.
Ma dai! Incredibile! Sei d'accordo con lo stato europeo. Non me lo sarei mai aspettato! :-) L'anagrafe fa il suo corso :P



Per ribattere alla solita propaganda falsa dei Russi, che dicono che in Crimea parlano tutti in russo e vogliono essere Russi, ecco una cantante crimeana (Jamala) che gareggia nel 2016 per l'Ucraina. La canzone è bilingue inglese e tataro crimeano (non russo) e narra di un episodio bellico del 1944. Dice: Gli stranieri ti entrano in casa, uccidono tutti e poi dicono "Noi non c'entriamo niente". L'Umanità piange! Dove avete il cuore? Vi sentite dei, ma tutti muoiono. Non inghiottite la mia anima, la nostra anima! La Russia gareggia separatamente…
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4278
dyskolos wrote: Ma dai! Incredibile! Sei d'accordo con lo stato europeo. Non me lo sarei mai aspettato! :-) L'anagrafe fa il suo corso :P
Caro Dyskolos, credo che stavolta non ci siamo capiti. L'anagrafe non c'entra, visto che sono sì una vecchia cariatide, ma non ancora rincoglionito. Se vai a rileggerti i miei precedenti post, vedrai che non sono contrario a un unico stato chiamato Europa, molto semplicemente lo considero un'utopia irrealizzabile. Auspico, invece, un'Unione Europea forte e dotata di un sistema di difesa comune che possa fungere da deterrenza, in sostituzione di una NATO ormai inaffidabile e, quindi, da non finanziare ulteriormente, in quanto manovrata da Trump. Soluzione, questa, sempre difficile da realizzare a causa dei vari sovranismi, ma non impossibile, soprattutto se si deciderà di abolire la clausola del voto unanime e, magari, buttare fuori paesi come l'Ungheria di Orban. Spero di aver chiarito l'equivoco.
 
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Cheguevara wrote: L'anagrafe non c'entra, visto che sono sì una vecchia cariatide, ma non ancora rincoglionito.
Un attimo, c'è un equivoco. Non mi riferivo a te, ma ai vasi di coccio destinati a rompersi. Quelli prima o poi si romperanno per motivi anagrafici. Per esempio, Orban e Putin moriranno prima o poi. Trump morirà, io morirò, ecc… Non mi sono mai sognato di darti del rincoglionito. Spero di aver chiarito l'equivoco :-)
Cheguevara wrote: Spero di aver chiarito l'equivoco.
Chiarito perfettamente. Quello era il post degli equivoci. Comunque io la penso quasi come te, solo ho una visione del mondo più ottimistica, ma si tratta di sfumature. Nulla di importante.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4280
Cheguevara wrote: Sottoscrivo. E penso che schierarsi non significa condividere al 100% le idee della parte in cui ci si schiera. Per quanto mi riguarda sono da sempre schierato a sinistra, senza per questo esimermi dal criticare da un lato l'eccessiva influenza degli ex democristiani all'interno del PD, dall'altro alcuni comportamenti degli altri partiti del cosiddetto campo largo. Non è umanamente possibile, per un elettore, individuare un partito in cui identificarsi supinamente, qualsiasi siano le decisioni intraprese al suo interno, ma l'atteggiamento peggiore è quello di non esercitare il diritto-dovere del voto "perché non mi sento rappresentato da nessuno" o "perché tanto i politici sono tutti uguali". Salvo poi criticare le azioni di governo. Chi non vota perde il diritto di critica e attenta, inconsapevolmente, alla democrazia, perché se a votare ci va una minoranza, sarà una minoranza a imporre al popolo le proprie leggi, e la democrazia ne uscirà distrutta
D’accordo su tutto :)
Io dico, quando me lo chiedono, che sono “culturalmente di sinistra”. Bisogna fare attenzione a quel “culturalmente”, che indica che non sono sempre d’accordo con i partiti di sinistra. Io ho certe idee e pazienza se non tutti i politici di sinistra la pensano come me! Anzi spesso penso che alcuni non siano di sinistra anche se lo dicono. Esempio personale. Io detesto le etichette, ma una delle poche che accetto è “ambientalista”. L’ultima volta ho votato per AVS, dove V sta per Verdi: mi sta benissimo. Per loro non bisogna inviare armi all’Ucraina, mentre per me sì. Però loro dicono che bisogna istituire una riserva naturale nell’area dello Stretto di Messina, anche per scongiurare il ponte. Ebbene, sono d’accordo.
Allora dico che voto per atmosfera o, se preferisci, voto per i meno peggio. Nessuno è perfetto! Che atmosfera migliore c’è per un ambientalista? In ogni caso, non ho mai saltato un’elezione da quando mi è concesso di votare e quindi posso lamentarmi :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4282
Perché gli editori devono cambiare il titolo di un libro? Questa è una cosa che ho notato in diverse occasioni: tenere sempre lo stesso no?
In un mercatino dell'usato ho trovato Il mondo di Roccanon di Ursula Le Guin e credendo di non averlo, l'ho preso. Poi, mettendolo con gli altri che ho della stessa autrice, mi sono accorto che già lo possedevo, ma aveva il titolo L'ultimo pianeta al di là delle stelle; non è per la spesa, è stata cosa da poco, ma m'infastidisce questo voler cambiare i nomi, che può confondere un lettore (vorrei proprio vedere se qualcuno, non conoscendo il testo, poteva pensare che Il mondo di Roccanon e L'ultimo pianeta al di là delle stelle erano lo stesso. Avevano fatto qualcosa di simile con un altro suo romanzo, ma lì era facile capire che si trattava dello stesso romanzo, dato che La mano delle tenebre è diventata La mano del buio). E ho visto fare la stessa cosa per esempio con Igor Sibaldi.
Gli editori credono che dare un titolo diverso faccia pensare a un libro "nuovo" e così indurre all'acquisto?
Mah... non sarebbe meglio lasciare le cose come stanno?
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4283
@M.T., domanda: la casa editrice era la stessa? A volte il titolo cambia se il libro viene ripubblicato da un altro editore.
Altre volte, invece, l'editore è lo stesso ma è differente la collana in cui il libro viene riedito (per esempio in una collana economica).
È diversa anche la quarta di copertina? Pure questa può variare da editore a editore. In ogni caso, pur cambiando la quarta, dalla sintesi si può anche intuire se si tratta di uno stesso libro benché con titolo differente.

Edit: ho visto in rete che si tratta di due diverse edizioni, con CE differenti e traduttori differenti, a 11 anni di distanza (1973-1984). Direi che la variazione del titolo (cosa puramente facoltativa), ci possa anche stare. Quello dell' '84 è la traduzione del titolo originale inglese.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4284
@ElleryQ Avendo preso la prima edizione anni prima e non avendolo ancora letto, la quarta di copertina non me la ricordavo quando l'ho acquistato ma così su due piedi direi che sono differenti, forse si cita Roccanon, ma uno può pensare che facciano parte di una stessa serie. Non avendo però con me la rete (sì, sono tra i pochi che quando va in giro non è sempre connesso) non ho potuto accorgermene, solo qaundo sono stato a casa e ho guardato quante opere aveva scritto la Le Guin ho visto che questo libro aveva due titoli e così ora ho le due edizioni. Non è un problema, ma non mi piace che la stessa cosa la si chiami in due modi differenti.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4285
M.T. wrote: Non è un problema, ma non mi piace che la stessa cosa la si chiami in due modi differenti.
Probabilmente la prima CE, nel '73, ha pensato di dare un titolo che le sembrava più accattivante rispetto all'originale inglese. Le logiche di mercato sono costituite anche da parole di tendenza, o evocative di un qualcosa in una determinata epoca. 
 "Pianeta", "stelle", negli anni '70 in cui Star Trek e Spazio 1999 erano particolarmente popolari, potevano essere più di richiamo. Negli anni '80 siamo diventati più filoamericani e forse la seconda CE ha preferito mantenere il titolo originale, traducendolo direttamente. 
Capisco che possa non piacere, ma le logiche di mercato valgono anche per l'editoria.  :(
E se proprio vogliamo, la seconda CE ha ripristinato l'originalità dell'opera con un intento che può sembrare almeno filologico, non esclusivamente teso a proporre qualcosa di nuovo. Poi, magari, c'era anche quello, bisogna vedere se in prefazione o da qualche altra parte è specificato.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4286
Cheguevara wrote: Ho un grosso problema etico: non riesco a rattristarmi per la scomparsa di Kirk
Per me il problema è diverso. Ho appreso che il governatore dello stato (Utah) in cui è avvenuto il fatto ha chiesto la pena di morte per l'assassino. NO alla pena di morte! Se Trump vuole il Nobel per la pace (sostenuto da Netanyahu), cominci a usare gli "ordini esecutivi" per vietare la pena di morte, anziché per distribuire dazi a tutto il mondo, pinguini compresi.
M.T. wrote: Perché gli editori devono cambiare il titolo di un libro? Questa è una cosa che ho notato in diverse occasioni: tenere sempre lo stesso no? […] Gli editori credono che dare un titolo diverso faccia pensare a un libro "nuovo" e così indurre all'acquisto?
La cosa è ancora più odiosa per i libri scolastici. È proprio una cattiva abitudine degli editori. Ci cambiano una parola o spostano una figura o tolgono un esercizio e poi mettono "nuova edizione" in copertina ed ecco fatto. Et voilà. Libro "nuovo" e da riacquistare! Tu magari hai due figli, un maschio di sette anni e una femmina di sei anni e vorresti passare il libro di lettura della prima elementare alla sorellina più piccola, dato che il fratellino nel frattempo è passato alla seconda elementare e non usa più i libri della prima, ma non puoi perché l'editore ha cambiato una parolina e adesso il libro è nuovo come per magia (c'è scritto "nuova edizione", eh!) e lo dovresti ricomprare. Per fortuna la gente, dalle mie parti, è abbastanza anarchica e non accetta imposizioni esterne e i prof ignorano del tutto la scritta "nuova edizione" e per loro va bene un'edizione vecchia, vecchia per modo di dire perché, quando confronti "vecchia" e "nuova", scopri che sono praticamente uguali. Tieni conto che i libri della scuola elementare costano un occhio della testa, quindi un genitore passerebbe volentieri da 50 euro a 45 euro per un libro di lettura.
Te ne racconto un'altra. Una mia conterrOnea ha scritto un libro e ci ha messo un titolo in siciiano. Bene! La CE milanese le ha cambiato il titolo sostituendolo con la traduzione in italiano, peccato solo che la traduzione era sbagliata. Hai voglia a protestare contro i Milanesi per l'errore di traduzione! Quelli non hanno capito e del libro non se ne è fatto nulla.
M.T. wrote: sì, sono tra i pochi che quando va in giro non è sempre connesso
Io sono uno di quei pochi :-) Pensa che sul cellulare ho ancora una tariffa a consumo "vecchio stampo" e la compagnia telefonica mi invita di continuo a passare ad un piano tariffario più "moderno", ma io non cambio :D e pazienza se il cellulare non mi funziona fuori casa :P
Last edited by dyskolos on Mon Sep 15, 2025 10:40 am, edited 1 time in total.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4287
@ElleryQ Io sono per cercare di restare il più fedele possibile al titolo originale.

@dyskolos Con i libri scolastici è un salasso...
dyskolos wrote: Una mia conterrOnea ha scritto un libro e ci ha messo un titolo in siciiano. Bene! La CE milanese le ha cambitato il titolo sostituendolo con la traduzione in italiano, peccato solo che la traduzione era sbagliata.
Ecco, quello che ho risposto a ElleryQ: restare fedele al titolo originale.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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