[H24] Quattro per cento

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Immagine numero 30
https://i.ibb.co/yBMYqTN/30.jpg
I passi rimbombavano nell’atrio del vecchio palazzo rompendo il silenzio palpabile come quello di certe chiese in cui Livio, a volte, si rifugiava per mettere in ordine i pensieri. Non che fosse credente, se mai avesse avuto il dono della fede  gli studi intrapresi prima, e la professione poi, avevano fatto a brandelli quel poco che restava dell’infanzia trascorsa nella scuola cattolica. Il silenzio lo conduceva in una dimensione quasi mistica,  quella dello spazio profondo che tanto amava. 
Lo scatto metallico dell’ascensore lo riportò alla realtà. Strinse forte le narici coi polpastrelli deciso a non respirare fino all’arrivo al proprio piano: l’odore di stantio frammisto a sudore, fumo e dopobarba che aleggiava nella cabina gli aveva sempre dato il voltastomaco e quel giorno sembrava anche peggio di come lo ricordava.
Premette con decisione  il pulsante numero tre e iniziò il conto alla rovescia mentale. Quanto avrebbe potuto resistere senza respirare? Coi suoi polmoni non allenati, al massimo un minuto e mezzo. Novanta  secondi, giusto il tempo di arrivare al piano. Giulia, invece,  aveva un’altra tempra e poi adorava il mare ed era abituata: lei poteva resistere almeno tre minuti. Lui lo sapeva bene.
In quel momento, un alito di vento gli accarezzò la nuca soffermandosi per qualche istante all’altezza della gola. Gli parve di sentire una leggera pressione. Si voltò di scatto. Lo specchio gli  restituì l’immagine di un uomo di mezza età, solo, con le occhiaie profonde e violacee, infagottato in un vecchio loden color verde bottiglia coi bottoni di cuoio scoloriti al centro.
“In realtà, vediamo solo una piccolissima percentuale di ciò che ci circonda”.
Le parole del professor Liguori continuavano a rimbalzargli nella scatola cranica con la cadenza lenta e inesorabile di una campana a lutto.
Era stato in dubbio se partecipare o meno alla conferenza, ma il collega aveva insistito tanto e, da un angolo del cuore, Giulia gli aveva sorriso. In fin dei conti era una buona occasione per tornare in città e dare un po’ d’aria a casa… dopo la sua morte non ci era più entrato; prima o poi, avrebbe dovuto decidersi a venderla. Sospirò.
Una piccola scossa lo fece sobbalzare. Le porte della cabina si aprirono; uscì e si avviò verso l’appartamento che non abitava da tre anni.
Estrasse il pesante mazzo di chiavi dalla tasca del cappotto e inserì quella più grande nella serratura.
L’investì un sentore di chiuso. Dagli scuri filtrava una luce tenue che lasciava intravedere  la danza di granuli di polvere attivata dall’apertura della porta. Guardò in basso, decine di buste di corrispondenza erano sparse sul pavimento. Tra le tante, ne notò una piccola, rosa, simile a quelle che i fiorai consegnano insieme ai bouquet.
Troppo allegra per contenere un messaggio di condoglianze, si disse.
Si chinò per raccoglierla e, prima di aprirla, l’annusò. Emanava ancora un’intensa fragranza fiorita che Giulia, ne era sicuro, non avrebbe apprezzato. All’interno, il biglietto recava solo una scritta con una grafia femminile: 11 novembre 20.. L’anno non era completo.
D’istinto sollevò lo sguardo verso il calendario perpetuo appeso alla parete. Un’ombra parve staccarsi dal muro e i fogli iniziarono a svolazzare sospinti da uno spiffero gelido che sembrava provenire dal bagno in fondo al corridoio. Si fermarono solo quando apparve la data 10 novembre. Un’occhiata all’orologio da polso gli confermò che la data proprio quella del giorno stesso. Rabbrividì.
Si recò a chiudere la finestra, ma non ce ne fu bisogno: era serrata a dovere come ricordava di averla lasciata.Deglutì a vuoto. Lo sguardo gli scivolò sulla vasca: il volto di Giulia affamato d’aria sembrò emergere all’improvviso da uno spesso strato di vapore.
Possiamo vedere solo il quattro per cento dell’Universo, quello costituito da materia che riflette la luce, il resto è costituito da materia oscura ed energia oscura.”
Giulia, la sua energia… una suggestione, si disse. 
Con le mani tremanti, estrasse la chiave dalla serratura, chiuse  la porta dall’esterno e tornò a esaminare la posta cercando di riacquistare la calma, ma,  ogni volta che tentava di raccogliere una busta, questa gli cadeva di mano. 
Il biglietto rosa continuava ad attrarre la sua attenzione. Il profumo di gelsomino che sprigionava, gli penetrò nel cervello come una lama affilata nel burro, aprendo un varco da cui iniziarono a defluire i ricordi.
Era sempre stato un marito fedele, ma c’era stata una ragazza, sì, una del primo anno, che lo aveva fatto vacillare: capelli neri lucidi come il manto di un corvo, lo sguardo un invito al peccato, e le gambe… oh, quelle le accavallava con sadica lentezza tanto da permettergli di assaporare con la coda dell’occhio l’assenza dell’abbigliamento intimo. La vedeva effimera e bellissima come un desiderio inappagabile.
L’immagine si materializzò all’istante premendo con vigore sulla patta dei pantaloni.
Appese il cappotto all’attaccapanni e slacciò la cravatta col cuore che galoppava e il respiro affannato. Si accasciò sul divano cercando di riprendere fiato.
Maledetto profumo…
Giulia non avrebbe mai dovuto accorgersene: quella studentessa era solo un ombra che alimentava le sue pulsioni più intime. Era sempre lì, tra loro due… solo lei sapeva come accendere i suoi istinti, gli faceva scorrere nelle vene una voglia potente, segreta, vermiglia. Almeno finché Giulia non l’aveva vista “coi propri occhi” tessere la ragnatela del tradimento.
Livio ancora si chiedeva come ci fosse riuscita: la poverina si era suicidata qualche settimana prima e non era apparso nemmeno un trafiletto nella cronaca locale… aveva controllato ogni maledetto giorno. Ne era sicuro.
Eppure, lei l’aveva vista e qualcosa tra loro due si era spezzato.
“Possiamo vedere solo il quattro per cento dell’Universo”.
Possibile che Giulia avesse un dono speciale? Che potesse vedere qualcosa in più delle altre persone, una percentuale del tutto insignificante dell’insieme…
Lo avrebbero di sicuro cacciato via e nessun ateneo lo avrebbe assunto. Divorziato e disoccupato. Situazione del tutto imprevista e inaccettabile.
Cos’altro avrebbe dovuto fare?

“11 novembre 20..”  Rilesse il biglietto decine di volte a voce bassa come se stesse recitando un mantra, finché le palpebre divennero pesanti.
L’oscurità avvolse l’ambiente facendo cessare, col suo ingresso, la macabra danza della polvere.
Livio si risentì che era passata mezzanotte. Avrebbe voluto alzarsi, ma le gambe sembravano di piombo. Avrebbe voluto gridare, ma le labbra sembravano saldate in unico ammasso di carne.
Il turbinare dei pensieri gli dava la nausea. La stanza sembrava sottosopra: il pavimento al posto del soffitto, il lampadario si ergeva dal pavimento oscillando come un metronomo che batteva i bpm del suo cuore impazzito. Dovette chiudere gli occhi per non vomitare.
Restò immobile, il respiro sospeso. Contò centoventi secondi prima di riaprirli. Fu in quel momento che la vide: una creatura tentacolare stava sospesa a mezz’aria. Una quantità innumerevole di fibre sottili si dipartivano dal suo ventre sferico avviluppando ogni oggetto che incontravano. Quelle spire sottili, gli costringevano la gola obbligandolo a contorcersi per cercare il ristoro di un filo d’aria, mentre con le mani annaspava nel vuoto come per ripulire lo spazio circostante da nuvole di ragnatele.
Un freddo intenso gli penetrò le ossa, mentre tutto intorno a lui assumeva la forma e la consistenza di un groviglio vischioso come bava di lumaca. Sembrava che ogni cosa, persino le pareti dell’appartamento, fossero costituite dalla spessa trama dei filamenti emessi dallo strano essere.
La sfera ruotava su sé stessa seguendo traiettorie imprevedibili. Arretrava e avanzava in ogni direzione sostando solo di tanto in tanto prima di riprendere a vorticare. La creatura non aveva né occhi né bocca. Rotolava e vibrava, sbavava e filava…  ogni cosa al suo passaggio pareva perdere i contorni e sfumare lasciando solo buio, vuoto e silenzio.
Livio avvertì una forte fitta alla testa e l’essere sparì come un’ombra inghiottita dal buio. Frammenti d’immagini affiorarono dal nulla come legni deposti dalla furia delle onde sulla riva: il corpo aggraziato di una donna senza volto abbigliata con un abito di chiffon rosa pallido vaporoso e leggero; un calendario perpetuo; una siepe fiorita e aulente di gelsomino. Tutto sembrava solo un inganno dei sensi, una vibrazione dissonante della realtà: la rottura di un qualche equilibrio che dava accesso a un’altra dimensione.
Distinse, con insolita chiarezza, una mano affusolata stringere una piuma nera che terminava in un pennino dorato. La donna lo intingeva con estrema delicatezza nell’inchiostro color sangue prima di vergare, con tratto sicuro, le parole in un bigliettino rosa. Riuscì a leggere il contenuto. Diceva:  non dimenticare: ci hai uccise tu. Noi non lo scorderemo.

Lo smartphone prese a vibrare, ma Livio non rispose. Lo trovarono ancora lì seduto qualche giorno dopo. Ai suoi piedi, giaceva un bigliettino rosa spiegazzato. Illeggibile.
Il medico legale non ebbe dubbi, il decesso era avvenuto l’11 novembre.

Re: [H24] Quattro per cento

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@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmNon che fosse credente, se mai avesse avuto il dono della fede  gli studi intrapresi prima, e la professione poi, avevano fatto a brandelli quel poco che restava dell’infanzia trascorsa nella scuola cattolica. Il silenzio lo conduceva in una dimensione quasi mistica,  quella dello spazio profondo che tanto amava. 
Lo scatto metallico dell’ascensore lo riportò alla realtà. Strinse forte le narici coi polpastrelli virgola deciso a non respirare fino all’arrivo al proprio piano: l’odore di stantio frammisto a sudore, fumo e dopobarba che aleggiava nella cabina gli aveva sempre
La frase: Non che fosse credente apre a varie spiegazioni. E' proprio questo il caso di servirsi dei due punti esplicativi e non della semplice virgola.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmGuardò in basso, decine di buste di corrispondenza erano sparse sul pavimento. Tra le tante, ne notò una piccola, rosa, simile a quelle che i fiorai consegnano insieme ai bouquet.
 
Anche dopo l'inizio del periodo sopra, ci vanno i due punti esplicativi, secondo me. Cosa vede in basso? ... decine di buste ecc. ecc.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmD’istinto virgola sollevò lo sguardo verso il calendario
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmUn’occhiata all’orologio da polso gli confermò che la data proprio quella del giorno stesso. Rabbrividì.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pm [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Deglutì a vuoto. Lo [/font]sguardo gli scivolò sulla vasca: il volto di Giulia affamato d’aria sembrò emergere
C'è la promessa di un mondo di visioni e di fantastico in questa storia. Brava! (Qui sopra ci sono i Font Open Tahoma da fare eliminare se vuoi).
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmil volto di Giulia affamato d’aria sembrò emergere all’improvviso da uno spesso strato di vapore.
Possiamo vedere solo il quattro per cento dell’Universo, quello costituito da materia che riflette la luce, il resto è costituito da materia oscura ed energia oscura.”
Giulia, la sua energia… una suggestione, si disse. 
Per curiosità, e non perché abbia soverchia importanza (ai fini della tuua storia è lo stesso) ma tu perché hai deciso per il quattro per cento?
Per esempio, io mi ricordavo una percentuale diversa, questa, che ti copio dal Web:

I ricercatori hanno stimato che la materia totale – sia quella visibile che conosciamo sia quella oscura – rappresenta il 31,5% di tutta la composizione dell'universo (che include materia e energia). Mentre la restante parte (il 68,5%) è data dall'energia oscura, ancora sconosciuta.

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@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmIl profumo di gelsomino che sprigionava, gli penetrò nel cervello come una lama affilata nel burro, aprendo un varco da cui iniziarono a defluire i ricordi.
Un bel mondo di aprire la mente del protagonista ai ricordi.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmGiulia non avrebbe mai dovuto accorgersene: quella studentessa era solo un ombra che alimentava le sue pulsioni più intime. Era sempre lì, tra loro due… solo lei sapeva come accendere i suoi istinti, gli faceva scorrere nelle vene una voglia potente, segreta, vermiglia. Almeno finché Giulia non l’aveva vista “coi propri occhi” tessere la ragnatela del tradimento.
Non capisco la frase sopra, sulla moglie che aveva "visto" il tradimento. Detta da lui, dal marito, e non dal narratore onnisciente.
Inoltre, se Livio "sa" che lei aveva visto, perché non lo racconta, non lo proietta nelle sue visioni? Oppure Giulia ha visto "oltre", nella mente del marito?
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmLivio si risentì si riebbe che era passata mezzanotte.
preferibile, secondo me
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmQuelle spire sottili, gli costringevano la gola obbligandolo a contorcersi per cercare il ristoro di un filo d’aria, mentre con le mani annaspava nel vuoto come per ripulire lo spazio circostante da nuvole di ragnatele.
Quella virgola dopo il soggetto no!
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmUn freddo intenso gli penetrò le ossa, mentre tutto intorno a lui assumeva la forma e la consistenza di un groviglio vischioso come bava di lumaca. Sembrava che ogni cosa, persino le pareti dell’appartamento, fossero costituite dalla spessa trama dei filamenti emessi dallo strano essere.
La sfera ruotava su sé stessa seguendo traiettorie imprevedibili. Arretrava e avanzava in ogni direzione sostando solo di tanto in tanto prima di riprendere a vorticare. La creatura non aveva né occhi né bocca. Rotolava e vibrava, sbavava e filava…  ogni cosa al suo passaggio pareva perdere i contorni e sfumare lasciando solo buio, vuoto e silenzio.
Livio avvertì una forte fitta alla testa e l’essere sparì come un’ombra inghiottita dal buio. Frammenti d’immagini affiorarono dal nulla come legni deposti dalla furia delle onde sulla riva: il corpo aggraziato di una donna senza volto abbigliata con un abito di chiffon rosa pallido vaporoso e leggero; un calendario perpetuo; una siepe fiorita e aulente di gelsomino. Tutto sembrava solo un inganno dei sensi, una vibrazione dissonante della realtà: la rottura di un qualche equilibrio che dava accesso a un’altra dimensione.
Qui catapulti il lettore nell'incubo di Livio: mi sembra funzionare bene.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmDistinse, con insolita chiarezza, una mano affusolata stringere una piuma nera che terminava in un pennino dorato. La donna lo intingeva con estrema delicatezza nell’inchiostro color sangue prima di vergare, con tratto sicuro, le parole in un bigliettino rosa. Riuscì a leggere il contenuto. Diceva:  non dimenticare: ci hai uccise tu. Noi non lo scorderemo.
Per me è un buon colpo di scena, brava!
Entrambe le donne sapevano l'ana dell'altra e lo odiavano per non aver saputo scegliere? Per essere stato imbelle e ondivago?
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmLo smartphone prese a vibrare, ma Livio non rispose. Lo trovarono ancora lì seduto qualche giorno dopo. Ai suoi piedi, giaceva un bigliettino rosa spiegazzato. Illeggibile.
Il medico legale non ebbe dubbi, il decesso era avvenuto l’11 novembre.
La data di morte prevista dal biglietto che recava il profumo dell'amante. Perché, se era stato il messaggio di entrambe le sue donne?

Ho apprezzato la lettura del tuo horror.  :libro:   :si:  Complimenti, @@Monica
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H24] Quattro per cento

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Grazie.! Sempre troppo buona e riesco ad i are le mie virgole killer! Nonostante conosca benissimo la regola ogni volta che rileggo ne lascio qualcuna a spasso. Questo sì che è un vero incubo!
La materia visibile (cosiddetta barionica cioè che riflette la luce) è stimata in  circa il 4/5 per cento della materia esistente in buon 70 percento circa è energia oscura il restante 25/26 per cento è materia oscura (invisibile ma con effetti gravitazionali comprovati) quindi il mio 4 per cento si riferisce a cosa è possibile vedere tutto il resto esiste ma non si vede (salvo doni particolari che la fantasia ci consente)
Le percentuali che ti ho indicato sono sempre suscettibili di variazioni almeno fin quando la scienza non otterrà conferme ma sono dati attuali che puoi tranquillamente riscontrare nei siti ufficiali che si occupano di astrofisica.

Re: [H24] Quattro per cento

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@@Monica ciao.

Premesso che la paura è molto soggettiva, io non ne ho avvertito... Ma perché siamo assuefatti alle visioni più terribili e credo che la stessa rappresentazione venga meglio attraverso le immagini. Detto ciò, ho letto con interesse e mi aspettavo di vedere il sangue. Questo compare solo come inchiostro e fa effetto. Hai raccontato cercando di creare la giusta tensione e questo si percepisce con l'atmosfera che hai creato dentro a quella stanza.
Il colpo di scena dove si scopre che lui sarebbe un assassino. Anche se "Ci hai uccise tu" lascia spazio a varie interpretazioni, tipo quella solita con cui si identifica il marito aguzzino, ma in senso buono. Forse qualche indizio su questi omicidi lo dovevi seminare, senza rivelare nulla,  giusto per poi collimare col finale.
Chiudo con questa osservazione: come si può affermare che non vediamo oltre il 4%? Gli scienziati dovrebbero conoscere l'esistenza di quello che non si vede. Ma se essi stessi non vedono questo 96% restante, come fanno a dire che esiste? Con lo stesso criterio, potrei dire che io vedo tutto quello che esiste al mondo! Chi lo potrebbe contestare?  :D 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [H24] Quattro per cento

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Ciao @bestseller2020 grazie della lettura e del commento.

Torno su questo benedetto 4% … Questa percentuale è relativa alla sola materia che riusciamo a vedere coi nostri sensi (dell’intero spettro della luce vediamo una porzione minuscola, tutte le frequenze più basse onde radio, infrarosso ecc. o altissime, raggix, gamma ecc. non le possiamo vedere ma sappiamo che esistono. È quello il concetto. I nostri sensi sono limitati ma col tempo e l’avanzaee della tecnologia abbiamo capito che c’è un mondo non osservabile ma che esiste! Pensa, banalmente, se non avessimo scoperto i raggi X e il modo di utilizzarli nonostante non li vediamo. Oppure i positroni che ci permettono di fare le TAC. Per quanto riguarda la materia oscura si suppone che esista da molte osservazioni di fenomeni che in qualche modo ne rivelano la presenza. Pensa a un buco nero… non lo vediamo ma vediamo gli effetti che produce. Insomma, l’argomento, almeno per me, è affascinante e interessante ma è probabile che ad altri non interessi affatto!  Grazie ancora 

Re: [H24] Quattro per cento

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Ciao @@Monica

Cerco sempre di non addentrarmi nella scienza, specie quella moderna, perché non ho competenze e perché non la amo. Se fossi stato uno scienziato sarei stato uno scienziato eretico, messo ai margini dall’ufficialità.
Non posso fidarmi, non posso credere, non posso basarmi su teorie matematicamente esatte ma basate su presupposti a mio parere infondati. Mi dicono che non possiamo vedere la maggior parte di quanto ci circonda, che ci sovrasta, quindi sanno che esiste? Però negano l’esistenza dell’anima, di un essere superiore, di un paradiso, di un inferno, probabilmente concetti che non piacciono, quindi favole a prescindere.
Mi dicono che otto miliardi di uomini la Terra non li può reggere; in antichi poemi dell’India si parla di una Terra popolata da cento miliardi di uomini e c’era spazio, acqua e cibo per tutti e ne avanzava.
Ma vengo al tuo racconto.
Il carattere, il comportamento iniziale di Livio mi piace, mi interessa come lo hai delineato. È sempre affascinante un uomo che ha perso la fede dopo esserci vissuto, guarda cos’ha fatto Martin Luther.
La scena degli odori nell’ascensore l’ho trovata molto veritiera, in un racconto ci deve quasi sempre essere un richiamo alle facoltà dei sensi, io mi ci appiglio spesso, per me è importante.
Nella descrizione delle tentazioni di Livio sulla sua allieva mi sarei soffermato un pochino di più, questo baratro peccaminoso lo meritava per i suoi primordiali richiami. Purtroppo il comportamento della disinibita allieva è uno dei classici che fanno uscire di testa quasi tutti gli uomini, si può arrivare a una guerra per cose del genere, guarda un po’ cosa è successo quando Paride ha rapito Elena.
Non mi è molto chiaro il biglietto finale con l’accusa a Livio, presumo che questi abbia eliminato due donne, la moglie e l’allieva ma se è così, pur non avendolo descritto esplicitamente lo si immagina, forse sbaglio però, a volte prende delle cantonate colossali. Quel biglietto è però sufficiente a creare un’aria di disagio e inquietudine, è qualcosa di soprannaturale.
Le visioni finali di Livio in quell’appartamento sembrano l’anticamera di un qualche inferno, visioni suggestive.
La mano che scrive intingendo il pennino nel calamaio con inchiostro di sangue è un’ottima scena, con richiami ad epoche passate, più tenebrose e non tecnicizzate, non come le intendiamo oggi, quando gli incubi erano ancora orribili e con effetti anche sulla vita reale, in grado di far rabbrividire, venire la pelle d’oca, rizzare i capelli senza cambiare canale.
Comunque alla fine, a quanto pare, Livio ha scontato le sue colpe, qualunque esse siano, punito da altre orrorifiche dimensioni.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [H24] Quattro per cento

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Grazie @Alberto Tosciri so per esperienza che introdurre elementi di “scienza” è  una roba potenzialmente killer per i racconti ma io sono appassionata e dunque preferisco sempre scrivere di qualcosa che mi appassiona. L’immagine mi ha proprio richiamato il fatto che ci sono elementi tutti intorno a noi che i nostri sensi non sono “abilitati” passami il termine a vedere. Tuttavia io sono una di quelle persone che crede nell’anima e in tutto ciò che necessita del dono della fede. Ci sono anche scienziati credenti e tutto sommato, personalmente, più mi addentro in certe tematiche e più le trovo coerenti con l’esistenza di Dio. Vai a capire… 

Re: [H24] Quattro per cento

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Cara @Monica, ecco uno di quei racconti che non ti fanno mollare finché non arrivi alla fine, voce del verbo m’è piaciuto.
Anche se, ormai mi conosci, non posso esimermi dal rompere le scatole.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmDivorziato e disoccupato. Situazione del tutto imprevista e inaccettabile.
Cos’altro avrebbe dovuto fare?
Qui si intuisce che il nostro eroe ha risolto la faccenda alla radice. È un semplice accenno, appena spruzzato di Cadavèr n5, e la cosa intriga. 
Ma poi hai avuto fretta di tuffarti nella nebbia, invece di cavalcarla. Arriva il ragno cattivone e, una bava tira l’altra, alla fine Livio muore con la rivelazione che la bestiola era stata ingaggiata dalle ragazze.
Sono perplessa.
Le ha uccise entrambe, perché? A mio parere avrebbe funzionato meglio se la procedura avesse riguardato solo una delle due.
Tenendosi la moglie, per esempio, e andando avanti in modalità come se niente fosse.
Oppure tenendosi l’amante, inaugurando una stagione di massa oscura, alla dottor Jekyll e Mr. Hyde per intenderci, che si riaggancia al titolo e gli dà spessore.
In entrambi i casi ci sarebbe stato ampio spazio per definire appieno la psicologia del nostro eroe, che invece rimane un po’ grigino, quasi in balia di eventi che non comprende e senza nemmeno le palle per essere lo stronzo supremo che sembrava promettere.
E poi c’è il ragno. Fa il suo lavoro con scrupolo e dedizione, ma rimane un personaggio avventizio. Chi è? E dico Chi, non cosa, perché gli spetta.
È forse l’incarnazione del protagonista, il suo oscuro 4% che, come un Uroboro  se lo pappa a cena e ripristina l’ordine cosmico? O della giovine smutandata, nemesi del fedifrago?
Lasciato così non funziona al meglio.
Avrebbe meritato di più. E non solo il ragno.
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Re: [H24] Quattro per cento

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Ciao @@Monica

il racconto secondo me è valido a livello di atmosfere e descrizioni (pur con alcuni errori formali piuttosto gravi, vedi più avanti) ma non mi ha convinto nella trama, che forse non ho capito. In più, alcune soluzioni mi sono sembrate un po' scontate, già viste.

La trama, dunque: il protagonista ritorna nell'appartamento in cui aveva vissuto con Giulia, la moglie, morta suicida. Il motivo del suicidio è esplicitato: il protagonista aveva tradito la moglie con una studentessa. Nell'appartamento il protagonista precipita in una dimensione onirico-orrorifica in un cui un ragno mostruoso lo uccide; grazie ai pensieri del protagonista, capiamo che Giulia sapeva e anche che lo stesso protagonista ha fatto fuori la studentessa.

Io l'ho trovato abbastanza confuso, ti dirò, e poco verosimile. A partire da Giulia, che prima si ammazza e poi ammazza. non poteva ammazzarlo direttamente? E poi perché fare fuori anche la studentessa? Una o l'altra, direi. Il ragno lascia un po' perplessi nella costruzione complessiva, sembra c'entrare poco.

Il calendario perpetuo con la data della morte e il bigliettino delle due morte mi sono sembrate le soluzioni un po' troppo "di genere", già sentite, direi finte.

Gli errori formali e imprecisioni lessicali che ho riscontrato:
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmIl profumo di gelsomino che sprigionava, gli penetrò nel cervello come una lama affilata nel burro,
Tra soggetto e verbo non va mai la virgola
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmun ombra
Il vero orrore è qui (scherzo eh)
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmLivio si risentì che era passata mezzanotte.
Cioè, si offende?  E' vero che in teoria risentirsi può stare anche per "riaversi", ma è un uso letterario, aulico, che mal si intona in un testo dal linguaggio piano e quotidiano come questo.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmbatteva i bpm
BPM starebbe per battiti per minuto, ma in un racconto non lo userei...in generale non userei proprio acronimi, sono brutti
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmaulente
Stesso discorso di prima... aulente è troppo aulico visto il contesto
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmQuelle spire sottili, gli costringevano la gola
Ancora la virgola tra soggetto e verbo...


Un ultimo dubbio. Ma perché essere insegnante dovrebbe avergli tolto la fede? oppure ti riferivi a un'altra professione che il protagonista svolgeva prima di insegnare?


Per chiudere, la parte del ragno presa di per sé mi è piaciuta molto, sei riuscita a trasportare il lettore dentro la scena.

Re: [H24] Quattro per cento

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Grazie @Sineddoche per il feeedback. 
Non so come tu possa aver capito che Giulia si sia suicidata… Giulia è stata uccisa nella vasca da bagno dal marito fedifrago. La “suicida” è la studentessa anche se nella mia idea (non riuscita)  il suicidio è una messa in scena perché in realtà, ancora una volta, l’assassino è Livio.
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmuanto avrebbe potuto resistere senza respirare? Coi suoi polmoni non allenati, al massimo un minuto e mezzo. Novanta  secondi, giusto il tempo di arrivare al piano. Giulia, invece,  aveva un’altra tempra e poi adorava il mare ed era abituata: lei poteva resistere almeno tre minuti. Lui lo sapeva bene.
Lui lo sapeva bene (Giulia ha impiegato un bel po’ a morire).
@Monica ha scritto: lun ott 28, 2024 4:00 pmD’istinto sollevò lo sguardo verso il calendario perpetuo appeso alla parete. Un’ombra parve staccarsi dal muro e i fogli iniziarono a svolazzare sospinti da uno spiffero gelido che sembrava provenire dal bagno in fondo al corridoio. Si fermarono solo quando apparve la data 10 novembre. Un’occhiata all’orologio da polso gli confermò che la data proprio quella del giorno stesso. Rabbrividì.
Non sono un’appassionata del genere e dunque non ho pensato di scrivere una cosa già fritta e rifritta. Grazie della segnalazione.

per gli “orrori” formali (virgole tra soggetto e verbo e mancanza dell’apostrofo nell’articolo, ti ringrazio. Ti assicuro che non sono analfabeta e magari le stesse cose puoi segnalarle senza essere troppo pesante. Scusa ma mi sei parso così e non sono una permalosa. 

Peace & love

Re: [H24] Quattro per cento

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@Monica ha scritto: lun nov 11, 2024 6:14 pmLa “suicida” è la studentessa anche se nella mia idea (non riuscita)  il suicidio è una messa in scena perché in realtà, ancora una volta, l’assassino è Livio.
Aaaah. Ok. Avevo premesso che non avevo capito bene la trama. 
@Monica ha scritto: lun nov 11, 2024 6:14 pmle stesse cose puoi segnalarle senza essere troppo pesante.
Ok, consiglio recepito! 
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