Ciao @bestseller2020
Ci vedo molto del tuo pensiero in questa poesia.
Confesso che avevo scritto un commento più lungo e soprattutto diverso, ricco di osservazioni che però esulavano troppo in sentieri che potevano dare adito a interventi di utenti non daccordo con chi si discosta da questo dannato pensiero unico, perciò tento di rimanere nei canoni, per quanto modellati sempre a modo mio.
bestseller2020 wrote: Mon Apr 24, 2023 8:08 amNon lasciate ai vostri dittatori il compito di decidere per voi
la pigrizia è serva della schiavitù.
Questa purtroppo è un’utopia. La maggior parte degli uomini (e donne, anche se per me era sottinteso ma da anni bisogna sempre penosamente disquisire e puntualizzare…) non solo cercano ma vogliono qualcuno che decida per loro, che li guidi. Basta guardare i bambini che seguono senza ribattere i loro coetanei più dotati di spirito d’iniziativa, attitudine a dirigere, carisma… Questi bambini poi, da grandi, si accoderanno a individui vari nei governi come negli spettacoli, che poi sono entrambi simili. Avranno l’illusione di aver trovato lo scopo della loro vita, addirittura la libertà…
Se seguiranno un “capo” eseguiranno direttive e ordini, anche assurdi, anche a discapito loro, purché abbiano il vigliacco potere di infierire, con l’autorità data dall’omologazione, contro chi non la pensa come loro.
Basta guardarsi intorno. Il brutto è che a rendersi conto della cosa sono solo quelli che non si adeguano, gli altri si indignano, convinti di essere nel giusto. La cosa ancora più brutta è che gli omologati (brutto termine, ma per restare in una parvenza di linguaggio accettabile), possono anche sentirsi autorizzati a fare del male agli altri, auto assolvendosi perché non si considerano malvagi ma operanti in nome e per conto del bene, del loro bene naturalmente, in nome della pace, libertà, uguaglianza e tutte le parole belle sorte dal sangue, consapevole e inconsapevole, ma snaturate e rivoltate del loro significato originario.
bestseller2020 wrote: Mon Apr 24, 2023 8:08 amcon la morte dell’appeso
tra la soddisfazione della folla,
Qui ho dovuto censurarmi. Inutile domandare perché si infierisce sui vinti, è molto facile farlo. Più difficile è combattere contro i vivi, specie se reagiscono in massa. Da qui dividere e disorganizzare. Conviene.
bestseller2020 wrote: Mon Apr 24, 2023 8:08 ambestseller2020É solo partecipazione.
Anche io mi sono ricordato di una canzone del grande Gaber.
bestseller2020 wrote: Mon Apr 24, 2023 8:08 amQuesto penso del poter decidere,
come una droga a cui non posso rinunciare
che sta consumando l’esistenza.
Nel dolore di vedermi imprigionato da nuovi spazi liberi, infiniti e falsi.
Non voglio essere sano agli occhi del Sistema.
La normalità è figlia della rassegnazione:
deve obbedienza ai nuovi profeti
dell’unico pensiero imposto.
Quest’ultima strofa è molto pessimista, ma come darti torto? I vari sistemi, di tutti i colori, hanno bisogno di seguaci se non proprio rassegnati per lo meno quieti, che non diano fastidio. Poi ci sono vari modi per testare la fedeltà e farla pagare cara a chi non la dimostra. C’è poco da girovagare: basta guardarsi intorno e nel mondo. Ribellarsi? Si dovrebbe, ma è difficile, molto difficile.
Un testo che più che di poesia inserirei in una sorta di lamentazione sociale su base filosofica. Purtroppo la filosofia è solo un’espressione umana. Per quanto accattivante e in taluni casi dotata di una logica apparentemente ferrea non ha mai risolto i problemi dell’uomo.
Del resto, se non c’è riuscito nemmeno il Figlio di Dio...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)