viewtopic.php?p=66659#p66659
[CP16]
Terza immagine, The Silent Drifters, John Pitre
Senza ragione
ho una scritta sulla pelle
indelebile
dice "mendicanti di senso"
Cammino senza via
non c'è luce
respiriamo a malapena
cantando Guantanamera
Parole
di chi cerca in una chitarra
la cura
nella schiuma della birra
il mare
che trasporta senza meta
Nudo
sulla spiaggia un altro corpo
vuoto, assente
riecheggia una voce
"barboni, buffoni!"
almeno abbiamo i sogni
Lottare, amare, patire
sentimenti sconosciuti
a menti deboli
di attimi vissuti
Caduti, alzati
altalena della vita
qua si parla
di cuori calpestati
Parlate, Lottate
per chi non è riuscito
a raggiungere questo lato
ed infine sedete
ascoltate le onde
pregando
di non dovervici mai scontrare
Re: Mendicanti di senso
2ciao @altea, ho letto i tuoi curiosi versi, ma sono stanco per ragionarci su! Domani torno..ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [CP16] Mendicanti di senso
3Ero proprio curiosa di sapere quali versi avrebbe ispirato la terza immagine così strana, onirica, surreale…
@altea trovo che la poesia restituisca bene tali sensazioni. C’è un passaggio che mi ha colpita in particolare modo e che mi è piaciuto moltissimo.
Mi ha fatto pensare agli artisti di strada, “ai suonatori un po’ sballati ai balordi come me” (citazione della canzone “Dedicato” della Berté.)
La lettura dei tuoi versi è stato come ascoltare il “delirio” alcolico e al contempo lucido e accusatorio di un uomo che ha vissuto l’altalena della vita. Uomini che vivono per strada, che cerchiamo di scansare perché ci fa paura vederli “sconfitti dalla vita”, vorremmo tenerci alla larga dalle onde che li hanno travolti.
Nell’insieme mi arriva un messaggio del tipo “Vai, bagnati nel mare, rischia la tempesta, vivi appieno la tua vita, coltiva i tuoi sogni.
Scusa se ho travisato tutto… comunque quando i versi ti danno da pensare e suscitano sensazioni vuol dire che funzionano!
@altea trovo che la poesia restituisca bene tali sensazioni. C’è un passaggio che mi ha colpita in particolare modo e che mi è piaciuto moltissimo.
Mi ha fatto pensare agli artisti di strada, “ai suonatori un po’ sballati ai balordi come me” (citazione della canzone “Dedicato” della Berté.)
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmParole
di chi cerca in una chitarra
la cura
nella schiuma della birra
il mare
che trasporta senza meta
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmCammino senza viaNella quartina qui sopra invece mi ha sorpresa il cambio in corsa del narratore che passa dalla prima persona - Cammino senza via - al plurale - respiriamo a Malapena
non c'è luce
respiriamo a malapena
cantando Guantanamera
La lettura dei tuoi versi è stato come ascoltare il “delirio” alcolico e al contempo lucido e accusatorio di un uomo che ha vissuto l’altalena della vita. Uomini che vivono per strada, che cerchiamo di scansare perché ci fa paura vederli “sconfitti dalla vita”, vorremmo tenerci alla larga dalle onde che li hanno travolti.
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmParlate, Lottate
per chi non è riuscito
a raggiungere questo lato
ed infine sedete
ascoltate le onde
pregando
di non dovervici mai scontrare
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmCaduti, alzatiForse l’uomo è nudo, seduto di fronte al mare della vita perché non l’ha davvero vissuta. È vuoto, assente, non ha subito l’altalena delle maree, non ha rischiato di affogare, ma si ritrova solo, senza neppure i sogni.
altalena della vita
qua si parla
di cuori calpestati
Nell’insieme mi arriva un messaggio del tipo “Vai, bagnati nel mare, rischia la tempesta, vivi appieno la tua vita, coltiva i tuoi sogni.
Scusa se ho travisato tutto… comunque quando i versi ti danno da pensare e suscitano sensazioni vuol dire che funzionano!
Re: [CP16] Mendicanti di senso
4Ciao Altea.
Credo che sia la prima volta che ti leggo.
Dovrebbe essere scritto sulla pelle di tutti quelli che non si lasciano vivere ma vivono cercando il senso della vita.
O forse sarà la morte stessa a rivelarci quel senso che cerchiamo nella schiuma della birra?
Da mendicante di senso ti dico brava! Bellissimi versi.
Credo che sia la prima volta che ti leggo.
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmSenza ragioneSolo un particolare mi ha colpito: se ho colto bene il significato della poesia, sulla pelle dovrebbe esserci scritto Mendicante di senso.
ho una scritta sulla pelle
indelebile
dice "mendicanti di senso"
Dovrebbe essere scritto sulla pelle di tutti quelli che non si lasciano vivere ma vivono cercando il senso della vita.
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmParlate, LottatePreghiamo di non doverci mai scontrare col senso della vita, raggiungere quel lato forse sarà sconvolgente, il distacco sarà simile alla morte?
per chi non è riuscito
a raggiungere questo lato
ed infine sedete
ascoltate le onde
pregando
di non dovervici mai scontrare
O forse sarà la morte stessa a rivelarci quel senso che cerchiamo nella schiuma della birra?
Da mendicante di senso ti dico brava! Bellissimi versi.
Re: [CP16] Mendicanti di senso
5altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pm viewtopic.php?p=66659#p66659La chiusa è la giusta conclusione di questa poesia che ho apprezzato molto. Il mare con le sue onde rappresenta la vastità e il disorientamento, tutte le difficoltà che la vita ci pone davanti; pericoloso scontrarsi con esso.
[CP16]
Terza immagine, The Silent Drifters, John Pitre
Senza ragione
ho una scritta sulla pelle
indelebile
dice "mendicanti di senso"
Chi ha il coraggio di farsi domande alle quali è difficile rispondere è un "mendicante di senso"
Cammino senza via
non c'è luce
respiriamo a malapena
cantando Guantanamera
Parole
di chi cerca in una chitarra
la cura
nella schiuma della birra
il mare
che trasporta senza meta
Le metafore di questo verso, chitarra/cura, schiuma/birra/mare sono splendide.
Nudo
sulla spiaggia un altro corpo
vuoto, assente
riecheggia una voce
"barboni, buffoni!"
almeno abbiamo i sogni
Lottare, amare, patire
sentimenti sconosciuti
a menti deboli
di attimi vissuti
la parte più ostica, se così vogliamo definirla, l'ho trovata negli ultimi due versi di questa strofa: a menti deboli di attimi vissuti (?)
Caduti, alzati
altalena della vita
qua si parla
di cuori calpestati
La vita è un'altalena
Parlate, Lottate
per chi non è riuscito
a raggiungere questo lato
ed infine sedete
ascoltate le onde
pregando
di non dovervici mai scontrare
Molto brava.
Re: [CP16] Mendicanti di senso
6ciao@altea
Senza ragione
ho una scritta sulla pelle
indelebile
dice "mendicanti di senso"
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Se è una scritta sulla pelle indelebile riguarda il vissuto o il proprio carattere. A questo punto, perché essere mendicanti di senso, se inteso come coloro che cercano un senso nella vita sentendosi smarriti? Il girovago non è mai smarrito, vive quella condizione perché la trova consona al suo stile di vita, alle sue scelte... Vi sono troppi contrasti nei versi che seguono. Contraddizioni che non rendono comprensibile "Il senso"
Senza ragione
ho una scritta sulla pelle
indelebile
dice "mendicanti di senso"
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Se è una scritta sulla pelle indelebile riguarda il vissuto o il proprio carattere. A questo punto, perché essere mendicanti di senso, se inteso come coloro che cercano un senso nella vita sentendosi smarriti? Il girovago non è mai smarrito, vive quella condizione perché la trova consona al suo stile di vita, alle sue scelte... Vi sono troppi contrasti nei versi che seguono. Contraddizioni che non rendono comprensibile "Il senso"

Adel J. Pellitteri wrote: Wed Oct 09, 2024 12:44 pmparlate, LottateQuesto pezzo finale mi appare come un ammonimento. Ci vedo qualcosa della disgrazia in mare di Cutro. Le onde difficili da attraversare, nella ricerca di quel lato di sponda: la salvezza. Ciao
per chi non è riuscito
a raggiungere questo lato
ed infine sedete
ascoltate le onde
pregando
di non dovervici mai scontrare
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [CP16] Mendicanti di senso
7Benvenuta nel mondo dei Contest di CdM, @altea 
Hai scelto la traccia dei vagabondi silenziosi, che tracciano la loro rotta in un mondo fantastico, spostandosi alla ricerca di un senso alla vita.
Caduti e rialzàti
nell'altalena della vita:
qua si parla
di cuori calpestati.
Comunque, hai dato prova di profondità con questa prova. Hai anche un apprezzabile senso del ritmo poetico. Brava!

Hai scelto la traccia dei vagabondi silenziosi, che tracciano la loro rotta in un mondo fantastico, spostandosi alla ricerca di un senso alla vita.
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmCammino senza viaNon serve una strada, non serve la luce, manca l'aria ma si canta la libertà.
non c'è luce
respiriamo a malapena
cantando Guantanamera
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmParoleFa meditare questa strofa.
di chi cerca in una chitarra
la cura
nella schiuma della birra
il mare
che trasporta senza meta
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmNudoQui parli di migranti?
sulla spiaggia un altro corpo
vuoto, assente
riecheggia una voce
"barboni, buffoni!"
almeno abbiamo i sogni
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmLottare, amare, patire"menti deboli di attimi vissuti" è una similitudine azzeccata per descrivere chi non ha dovuto combattere per vivere e non si è forgiato con le dure prove del sopravvivere.
sentimenti sconosciuti
a menti deboli
di attimi vissuti
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmCaduti, alzatiTi suggerisco:
altalena della vita
qua si parla
di cuori calpestati
Caduti e rialzàti
nell'altalena della vita:
qua si parla
di cuori calpestati.
altea wrote: Tue Oct 08, 2024 2:13 pmParlate, LottateLa chiusa mi convince sui migranti. E' così, @altea ?
per chi non è riuscito
a raggiungere questo lato
ed infine sedete
ascoltate le onde
pregando
di non dovervici mai scontrare
Comunque, hai dato prova di profondità con questa prova. Hai anche un apprezzabile senso del ritmo poetico. Brava!
Re: [CP16] Mendicanti di senso
8La poesia come atto politico, come voce per gridare il dissenso e l'indignazione. Ma anche per raccogliere il disagio e guidarlo al cambiamento.
Cara Altea, tu devi sapere di esserti avviata per una strada complessa e tutta in salita, affrontando un tema d'attualità sociale con un testo poetico.
Scrivo questo perché la poesia, a differenza della prosa, non ha l'obbligo di seguire regole linguistiche o grammaticali, ma solo emotive: l'unica cosa che comanda e che deve sentirsi è il concetto nudo e crudo. Senza filtri e senza mediazioni: più è autentico e più funziona.
Cosa che, purtroppo, non sempre è possibile nel testo socio-politico, dove il processo razionale agisce da tramite, spiegando e convincendo gli altri.
In sintesi: o vivi la questione socio-politica, per cui quando scrivi lo fai con la violenza delle tue emozioni, oppure parli per 'intelletto', quindi con meno intensità e convinzione. Mi vengono in mente a tal proposito le poesie di un poeta come Ahmed Douma, dove lo stile viene dopo il messaggio, anche e soprattutto perché quelle stesse poesie le scriveva in carcere (come e quando poteva).
La tua poesia qui è perfettamente leggibile e comprensibile: spiega e chiarisce, illustra e fa intendere bene tutto. Ed è proprio per questo che non mi convince. E non perchè hai sbagliato qualcosa, anzi: a livello stilistico è ottima. Piuttosto perché non trattiene dolore: non è sbavata, non è straziata, né crocifissa, né annegata, né alienata a morte.
Capisci perchè scrivo che ti sei infilata per una strada complessa e tutta in salita?
Se sei troppo viscerale farai allontanare i lettori che vuoi attirare e convincere.
Se sei troppo didascalica e razionale, non conquisterai il loro cuore.
L'equilibrio, se c'è in poesie simili, è sempre una questione di fragili sfumature.
Se accetti questo invito/esercizio alla riscrittura, fai questo gioco: ricorda il momento della tua vita dove ti sei sentita più sola. Lontana dai luoghi noti, senza risorse e senza direzione. Ricordalo e trattiene nel ricordo le emozioni che hai sentito. NON censurarle.
Subito dopo prova a rileggere il testo e a pensare, se ti fossi trovata nella situazione che stai descrivendo con che parole e in che termini l'avresti scritta. Razionalizza poco, possibilmente niente.
Abbaia, piangi e urla. Ma fallo con assoluta onestà.
Se non ti ho infastidita troppo con questo commento, a rileggerti presto.
Cara Altea, tu devi sapere di esserti avviata per una strada complessa e tutta in salita, affrontando un tema d'attualità sociale con un testo poetico.
Scrivo questo perché la poesia, a differenza della prosa, non ha l'obbligo di seguire regole linguistiche o grammaticali, ma solo emotive: l'unica cosa che comanda e che deve sentirsi è il concetto nudo e crudo. Senza filtri e senza mediazioni: più è autentico e più funziona.
Cosa che, purtroppo, non sempre è possibile nel testo socio-politico, dove il processo razionale agisce da tramite, spiegando e convincendo gli altri.
In sintesi: o vivi la questione socio-politica, per cui quando scrivi lo fai con la violenza delle tue emozioni, oppure parli per 'intelletto', quindi con meno intensità e convinzione. Mi vengono in mente a tal proposito le poesie di un poeta come Ahmed Douma, dove lo stile viene dopo il messaggio, anche e soprattutto perché quelle stesse poesie le scriveva in carcere (come e quando poteva).
La tua poesia qui è perfettamente leggibile e comprensibile: spiega e chiarisce, illustra e fa intendere bene tutto. Ed è proprio per questo che non mi convince. E non perchè hai sbagliato qualcosa, anzi: a livello stilistico è ottima. Piuttosto perché non trattiene dolore: non è sbavata, non è straziata, né crocifissa, né annegata, né alienata a morte.
Capisci perchè scrivo che ti sei infilata per una strada complessa e tutta in salita?
Se sei troppo viscerale farai allontanare i lettori che vuoi attirare e convincere.
Se sei troppo didascalica e razionale, non conquisterai il loro cuore.
L'equilibrio, se c'è in poesie simili, è sempre una questione di fragili sfumature.
Se accetti questo invito/esercizio alla riscrittura, fai questo gioco: ricorda il momento della tua vita dove ti sei sentita più sola. Lontana dai luoghi noti, senza risorse e senza direzione. Ricordalo e trattiene nel ricordo le emozioni che hai sentito. NON censurarle.
Subito dopo prova a rileggere il testo e a pensare, se ti fossi trovata nella situazione che stai descrivendo con che parole e in che termini l'avresti scritta. Razionalizza poco, possibilmente niente.
Abbaia, piangi e urla. Ma fallo con assoluta onestà.
Se non ti ho infastidita troppo con questo commento, a rileggerti presto.
Re: [CP16] Mendicanti di senso
9@Nerio grazie davvero per il tuo commento alla poesia. Proverò certamente a fare l'esercizio che mi hai consigliato, anzi, sono contenta di poterci ancora riflettere per migliorare, sperando di riuscire a farlo.
@Poeta Zaza ciao! grazie del commento! è così si, mi riferisco alle persone che giudicano, che chiudono ponti e costruiscono muri, coloro che non sanno ascoltare e non hanno il coraggio di vedere.
Non mi esce mai dalla testa la domanda "se fosse tuo figlio/a?" che ho provato a riformulare in altro modo con "ascoltate le onde sperando di non dovervici mai scontrare". Il succo è che non si può rimanere indifferenti, mai.
@Poeta Zaza ciao! grazie del commento! è così si, mi riferisco alle persone che giudicano, che chiudono ponti e costruiscono muri, coloro che non sanno ascoltare e non hanno il coraggio di vedere.
Non mi esce mai dalla testa la domanda "se fosse tuo figlio/a?" che ho provato a riformulare in altro modo con "ascoltate le onde sperando di non dovervici mai scontrare". Il succo è che non si può rimanere indifferenti, mai.