Traccia 2 In memoria
Rumore,
si spezza in un silenzio bianco
dinanzi all'orrore.
Terra brucia, mondo tace.
Sgomento,
bisbigli si rincorrono veloci
tra la folla in strada.
Notizia corre, paura imperversa.
Dal giorno dopo,
nulla fu come prima.
Mondo si spezzò in due,
buoni e cattivi in lotta.
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
2ciao @Emy . Poesia molto diretta e improvvisa, come un flash... un perfetto lampo poetico...
la parte che più mi piace è " tra la folla in strada-notizia corre- paura imperversa"
Sicuramente è lo stato d'animo degli americani lì, sulle strade della city, di fronte a quei simboli che si stavano sgretolando, assieme alla idea di sicurezza che crollava all'interno dei propri confini. Non concordo sulla parte " buoni e cattivi in lotta", perché credo che ancora non possiamo dire chi a tutti gli effetti, erano i buoni e i cattivi. Ovviamente senza confondere le vittime dai carnefici, fatto che mi sembra chiaro. Ciao Emy...
la parte che più mi piace è " tra la folla in strada-notizia corre- paura imperversa"
Sicuramente è lo stato d'animo degli americani lì, sulle strade della city, di fronte a quei simboli che si stavano sgretolando, assieme alla idea di sicurezza che crollava all'interno dei propri confini. Non concordo sulla parte " buoni e cattivi in lotta", perché credo che ancora non possiamo dire chi a tutti gli effetti, erano i buoni e i cattivi. Ovviamente senza confondere le vittime dai carnefici, fatto che mi sembra chiaro. Ciao Emy...

Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
4bestseller2020 wrote: ciao @Emy . Poesia molto diretta e improvvisa, come un flash... un perfetto lampo poetico…Ciao, @bestseller2020, e bentrovato! Grazie! Non ho avuto molto tempo per scrivere, e quindi è un vero e proprio flash. Le prime due strofe le ho scritte di getto, sai che la maggior parte delle mie poesie sono dirette (anni passati a lavorare come giornalista si riflettono spesso nel mio stile, anche se si sente di più nella narrativa), e ne sono abbastanza contenta. Con la chiusa, francamente, non ero del tutto soddisfatta. A maggior ragione mi dici
bestseller2020 wrote: Non concordo sulla parte " buoni e cattivi in lotta", perché credo che ancora non possiamo dire chi a tutti gli effetti, erano i buoni e i cattiviIn un primo momento ero orientata a mettere il bene e il male in lotta, ma mi sembrava pretenzioso. Altre parole, purtroppo, non mi venivano. Ci dovrò riflettere. Ti ringrazio per il passaggio, per l'apprezzamento e per la critica costruttiva. A rileggerci!

Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
5Che bello ritrovarti nei Contest, cara @Emy 
Ed è bello leggere i tuoi versi, con il loro stile particolare a "telegramma":
Così, mi permetto di suggerirti come cambierei la strofa finale:
Dal giorno dopo
nulla fu come prima.
Il mondo si spartì
tra il bene e il male in lotta.

Ed è bello leggere i tuoi versi, con il loro stile particolare a "telegramma":
Emy wrote: Rumore,Il "silenzio bianco" è una espressione molto efficace. Dopo "Rumore" vedo meglio i due punti, che precedono sempre una spiegazione.
si spezza in un silenzio bianco
dinanzi all'orrore.
Terra brucia, mondo tace.
Emy wrote: Sgomento,Come nella prima strofa, vedo i due punti esplicativi dopo "Sgomento".
bisbigli si rincorrono veloci
tra la folla in strada.
Notizia corre, paura imperversa.
Emy wrote: Dal giorno dopo,Secondo me, era meglio, come hai detto tu, la tua prima versione, del bene e del male in lotta. Perché questo è, e non sarebbe stato pretenzioso come tu paventavi. È invece il codificare le persone in buoni e cattivi pretenzioso (e impossibile), ma il bene e il male, in questo contesto, puoi legittimamente individuarlo!
nulla fu come prima.
Mondo si spezzò in due,
buoni e cattivi in lotta.
Così, mi permetto di suggerirti come cambierei la strofa finale:
Dal giorno dopo
nulla fu come prima.
Il mondo si spartì
tra il bene e il male in lotta.
post_id=21312 wrote:
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
6Ciao, @Emy, che bello ritrovarti!
Un testo volutamente "rigido", come manifesti omettendo quasi tutti gli articoli, come se fosse difficile far uscire fuori le parole. Mi ha lasciato perplessa l'uso del passato remoto solo per l'ultima strofa, dove avrei invece visto bene il presente storico, ben utilizzato nelle strofe precedenti. Forse è una scelta voluta?
Un abbraccio!
Un testo volutamente "rigido", come manifesti omettendo quasi tutti gli articoli, come se fosse difficile far uscire fuori le parole. Mi ha lasciato perplessa l'uso del passato remoto solo per l'ultima strofa, dove avrei invece visto bene il presente storico, ben utilizzato nelle strofe precedenti. Forse è una scelta voluta?
Un abbraccio!
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
7Emy wrote: umore,Il ritmo duro di queste tre chiuse è incalzante e sicopatico. si presta bene all'intento.
Terra brucia, mondo tace.
Notizia corre, paura imperversa.
buoni e cattivi in lotta
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
8Emy wrote: Rumore,Ciao @Emy questa prima quartina così asciutta irrompe nella pagina proprio come un frastuono che spezza il silenzio.
si spezza in un silenzio bianco
dinanzi all'orrore.
Terra brucia, mondo tace.
Non avrei a utilizzato la forma riflessiva (si spezza) . Anche se ha messo la virgola dopo Rumore, quel si spezza pare riferito proprio al rumore stesso. Oppure potresti togliere la preposizione in. Ad esempio
Rumore,
spezza un silenzio bianco
Rumore,
si spezza un silenzio bianco
Il resto del tono di questi versi crea un’ atmosfera forte.
Sembra l’inquadratura di una bocca che elenca cose terribili pur restando inespressiva. Ho avuto la sensazione di trovarmi in mezzo a una folla composta nel dolore ad ascoltare in silenzio il suono delle parole. Mi è davvero piaciuta.
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
9@Emy ho letto il tuo lampo, il tono così asciutto è adeguato alla gravità di ciò che è successo e il passaggio dal "mondo che tace" ai "bisbigli" che seguono le sgomento è l'esatto istante in cui il mondo si è diviso. Il bisbiglio è forse la prima forza vocale riemersa dalla macerie.
Un riassunto in pochi versi, come se non ci fosse il tempo per dire di più, come se avessi lo spazio solo per esprimere l'essenziale e le emozioni istintive (orrore, sgomento, paura) risaltano da questi versi con forza. Brava.
Un riassunto in pochi versi, come se non ci fosse il tempo per dire di più, come se avessi lo spazio solo per esprimere l'essenziale e le emozioni istintive (orrore, sgomento, paura) risaltano da questi versi con forza. Brava.

"Fare o non fare, non c'è provare." Yoda - Star Wars
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
10a me il tuo stile da lampo fulmineo è piaciuto @Emy lo sai che sono una fan dell'improvvisazione 
Commentando i tuoi versi ci trovo tono asciutto perfettamente adeguato al tema trattato, ma mi trasmette anche una scossa adrenalinica per la brevità e la sintesi, Brava.

Commentando i tuoi versi ci trovo tono asciutto perfettamente adeguato al tema trattato, ma mi trasmette anche una scossa adrenalinica per la brevità e la sintesi, Brava.
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
11@Emy bentrovata nei contest di CdM.
Nella tua poesia ho trovato il tentativo apprezzabile di lavorare sulla forma. Ci presenti delle istantanee telegrafiche che esprimono una necessità di sintesi. Le prime due strofe si aprono con una parola isolata a cui fa da contrappunto il resto della strofa, c'è la ricerca di un ordine, l'elemento su cui lavorare secondo me è il rapporto di quest'ordine con il testo pensato come un'unità. È quella che viene definita significanza, dove la forma si fa contenuto e tiene assieme il testo.
La poesia per essere incisiva richiede una forma, che le conferisce bellezza, ma anche forza; che si ottiene con l'originalità. E vale sia per la forma che per il conteuto. L'originalità conferisce autenticità e dunque verità a un insieme di parole. Per capirci questo non vuol dire che le tue non siano vere ma che la loro autenticità si misura nel loro lampo (è un po' questa la funzione di questo contest), ovvero nella scintilla creativa che contengono. Forma e contenuto si trovano se la poesia allude a questi due elementi armandone le conflittualità, le linee di faglia che un insieme di parole condensa.
Per toccare qualche punto specifico fai un uso particolare degli articoli in poesia. In questa trovo corretta la loro assenza nei primi versi delle strofe, un po' incerta negli altri casi e decisamente poco opportuna nel penultimo verso. In quest'ultimo caso l'effetto rischia di essere quasi tribale inserendo un aspetto che nell'economia del componimento non mi sembra utilizzabile.
Un altra incertezza l'ho trovata nell'ultimo verso con una contrapposizione buoni-cattivi che richiama una morale troppo semplicistica.
Nonostante queste incertezze apprezzo il tuo tentativo di asciugare il linguaggio perché rivela comunque una sensibilità poetica. A volte la soluzione non sta tanto nel togliere un articolo ma nel pensare ogni elemento in relazione all'insieme. Sulla sintesi ci sei, e questo dà incisività alla poesia. A mio avviso occorre un lavoro di limatura sulla struttura delle frasi e una prossimità maggiore tra la forma e il contenuto. L'uso di una metafora o di qualche altro espediente formale ti avrebbe evitato quella debolezza nell'ultimo verso che rimane come un blocco grezzo da cui andrebbero trovate e estratte le parole e le immagini più efficaci.

Nella tua poesia ho trovato il tentativo apprezzabile di lavorare sulla forma. Ci presenti delle istantanee telegrafiche che esprimono una necessità di sintesi. Le prime due strofe si aprono con una parola isolata a cui fa da contrappunto il resto della strofa, c'è la ricerca di un ordine, l'elemento su cui lavorare secondo me è il rapporto di quest'ordine con il testo pensato come un'unità. È quella che viene definita significanza, dove la forma si fa contenuto e tiene assieme il testo.
La poesia per essere incisiva richiede una forma, che le conferisce bellezza, ma anche forza; che si ottiene con l'originalità. E vale sia per la forma che per il conteuto. L'originalità conferisce autenticità e dunque verità a un insieme di parole. Per capirci questo non vuol dire che le tue non siano vere ma che la loro autenticità si misura nel loro lampo (è un po' questa la funzione di questo contest), ovvero nella scintilla creativa che contengono. Forma e contenuto si trovano se la poesia allude a questi due elementi armandone le conflittualità, le linee di faglia che un insieme di parole condensa.
Per toccare qualche punto specifico fai un uso particolare degli articoli in poesia. In questa trovo corretta la loro assenza nei primi versi delle strofe, un po' incerta negli altri casi e decisamente poco opportuna nel penultimo verso. In quest'ultimo caso l'effetto rischia di essere quasi tribale inserendo un aspetto che nell'economia del componimento non mi sembra utilizzabile.
Un altra incertezza l'ho trovata nell'ultimo verso con una contrapposizione buoni-cattivi che richiama una morale troppo semplicistica.
Nonostante queste incertezze apprezzo il tuo tentativo di asciugare il linguaggio perché rivela comunque una sensibilità poetica. A volte la soluzione non sta tanto nel togliere un articolo ma nel pensare ogni elemento in relazione all'insieme. Sulla sintesi ci sei, e questo dà incisività alla poesia. A mio avviso occorre un lavoro di limatura sulla struttura delle frasi e una prossimità maggiore tra la forma e il contenuto. L'uso di una metafora o di qualche altro espediente formale ti avrebbe evitato quella debolezza nell'ultimo verso che rimane come un blocco grezzo da cui andrebbero trovate e estratte le parole e le immagini più efficaci.
Re: [LP18] Il giorno in cui tutto cambiò
12Ciao @Emy
la tua poesia è un "lampo" di tensione e di orrore che ben descrive l'atmosfera dell'11 settembre, anche con quelle espressioni "contratte", come congelate
Ciao
la tua poesia è un "lampo" di tensione e di orrore che ben descrive l'atmosfera dell'11 settembre, anche con quelle espressioni "contratte", come congelate
Emy wrote: Notizia corre, paura imperversa.Una bella prova, anche se, su
Emy wrote: buoni e cattivi in lotta.non sono tanto d'accordo (eravamo in lotta già prima; magari senza sapere chi di preciso fosse il buono e chi il cattivo).
Ciao
