Echi nel vuoto senza confini
non tornano indietro.
Ogni macchia di nero crede
di essere il tono più scuro.
Un'arancia sbucciata
senza interrompere il taglio
lascia spirali polimorfe
di paure mai vinte
e parentesi aperte
in epoche vuote
di uomini.
La mente non le sa chiudere.
Re: A gambe incrociate -Spiegare il pensiero
2Talia wrote: Echi nel vuoto senza confiniChe immagine forte! Certi echi non possono rifrangersi e ritornare... Mai.
non tornano indietro.
Talia wrote: Ogni macchia di nero credeSul credersi - sul ritenersi - sulla sicurezza dell'autovalutarsi...
di essere il tono più scuro.
Talia wrote: Un'arancia sbucciataUna metafora con la mente e le sue spirali di paure e di domande sull'essere uomini.
senza interrompere il taglio
lascia spirali polimorfe
di paure mai vinte
e parentesi aperte
in epoche vuote
di uomini.
La mente non le sa chiudere.
La conoscevo già, ma andando a ritroso nelle poesie del WD l'ho ritrovata e, nel rileggerla. ci ho trovato di più della prima volta.
Brava, @Talia

Re: A gambe incrociate -Spiegare il pensiero
3@Talia Non so perché ma ho un ricordo molto diverso di questa poesia. Forse mi confondo con un'altra, anche se sono abbastanza sicuro di averla commentata in occasione di un contest. In ogni caso, ne approfitto per commentare anche questa, i cui versi mi suonano nuovi ma ugualmente piacevoli
Echi nel vuoto senza confini
non tornano indietro.
Suggerisci uno spazio privo di vita, di dimensioni - forse l'oblio, forse la morte per come ci è dato di immaginarla (da vivi, fortunatamente) - e un senso di dispersione, di cose o persone o magari soltanto idee e pensieri che vanno alla deriva, senza costrutto. O perlomeno questo è ciò che i primi versi suggeriscono a me.
Ogni macchia di nero crede
di essere il tono più scuro.
E' credo una presunzione che appartiene al nero in sè in quanto potrebbe essere considerato la nemesi di qualsiasi altro colore. Ma il nero, come il bianco, ha più il carattere di un'assenza di colore, più che di un colore vero e proprio, tanto che, questa volta a differenza del bianco, non è in grado di mescolarsi alle altre tonalità senza annientarle. Quindi di nuovo una sensazione di nulla, di sterilità, di vuoto appunto.
Un'arancia sbucciata
senza interrompere il taglio
lascia spirali polimorfe
di paure mai vinte
e parentesi aperte
in epoche vuote
di uomini.
Mi piace molto, questa parte. Rientra perfettamente nei canoni del tuo modo di fare poesia, semplice ma raffinato, elegante e non privo di contenuto, tutt'altro. Fresco, nuovo. A suo modo è originale e vivace, giocosa nelle parole di cui si avvale e densa di molte possibili associzioni e metafore. Bravissima.
Talia wrote: La mente non le sa chiudere.
Ottima chiusa. ComplimentiNon so se davvero il testo originale è cambiato radicalmente, se quel titolo raggruppa una serie di diverse poesie, o se più semplicemente sono io che mi confondo, ma sta di fatto che l'originalità e la verve poetica rimangono di ottimo livello. Ciao!