Ancient Régime

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La poesia è rivoluzione,
scriveva Amiri Baraka,
e rivoluzionario è chi maledice le disuguaglianze
dalla strada.
Il rap è stato rivoluzionario, all’inizio,
la trap per dieci secondi, nell’idea,
i Beat per una ventina d’anni,
il jazz finché è stato nero.
La poesia italiana la sua rivoluzione
la esprime nella rima baciata
o in parole tipo lugubre, teschio, cimiteriale.
I Classici, dice.
La Conservazione, intende.
Distanze/E quindi ce ne andremo/senza poterci salutare

Re: Ancient Régime

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Elisa Audino ha scritto: sab gen 02, 2021 12:32 pm La poesia è rivoluzione,
scriveva Amiri Baraka,
e rivoluzionario è chi maledice le disuguaglianze
dalla strada.
Il rap è stato rivoluzionario, all’inizio,
la trap per dieci secondi, nell’idea,
i Beat per una ventina d’anni,
il jazz finché è stato nero.
La poesia italiana la sua rivoluzione
la esprime nella rima baciata
o in parole tipo lugubre, teschio, cimiteriale.
I Classici, dice.
La Conservazione, intende.
Titolo quanto mai azzeccato, in quanto l'Italia sembra davvero un gomitolo ingarbugliato di vecchi regimi. Sui forum letterari la politica è vista comprensibilmente come il fumo negli occhi, ma quel tipo di conservatorismo, di lotta per il potere e conseguente avversione per qualsiasi tipo di progressismo - o, se vogliamo, voglia di inventare, di cambiare aria, di svecchiare regole che hanno valore soltanto per chi se ne avvale - tocca, io credo, tutti i campi, compreso quello intellettuale. E' bello sentire la tua voce chiara come una birra alla spina che se ne prende gioco. Bello il tuo modo di fare poesia, che diventa tutt'uno, ne sono sicuro, con il tuo modo di vivere e pensare, perché ne è l'espressione diretta, perché non scegli mai io credo di scrivere per essere poeta, ma perché la tua sensibilità reagisce al mondo che la circonda, va in ebollizione e poi cerca una valvola di sfogo nell'arte. Che poi è pure abbastanza normale, mi viene da dire.
A volte mi coglie il pensiero di voler cominciare a scrivere poesia sul serio, cioè con costanza e periodicità, ma non c'è verso. La poesia deve germogliare dentro di noi e poi uscire quando è il momento. Ci sono brevi scritti di molti anni fa che continuo a trovare più autentici e significativi di altri attuali magari più maturi e meglio costruiti. Sto parlando per me, chiaramente. Ci sono tanti modi e motivi per scrivere e non credo nel meglio o peggio. Semplicemente ci sono poesie che muovono il mio interesse e altre no, anche se sono tutte valide. Ma a quel conservatorismo di cui parli, quell'annale esperienza di chi ha imparato le regole del gioco e sa come ingraziarsi il gusto di chi conta qualcosa - anche scrivendo cose eccelse, secondo un certo metro, ma che a una persona che vive i problemi della società attuale non possono essere di nessuna utilità - bè che gli possiamo fare? Nulla, credo. Possiamo solo perseguire i nostri scopi e tu lo fai come sempre, perché nello stesso momento in cui ti arrabbi, in cui critichi, sprezzante e sarcastica come sempre, in quello stesso momento tu fai anche poesia. Nuova, energica, spietata e soprattutto lucida. E quanto leggo cose come le tue, mi viene da dire che quello che conta è esserci per quello che siamo e per ciò in cui crediamo. O in cui non crediamo. Ciao Elisa.

Re: Ancient Régime

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Bob66 ha scritto: dom gen 03, 2021 7:50 pm la tua sensibilità reagisce al mondo che la circonda, va in ebollizione e poi cerca una valvola di sfogo nell'arte.
Che bello ritrovarti @Bob66 (imparerò come taggare anche qui). Hai ragione, io scrivo per reazione e mi sono chiesta anch'io spesso come evitare di farlo, o meglio come scrivere senza dover per forza aspettare qualcosa che non va. Una parziale risposta sta nel sedermi e buttare delle parole. A volte serve, le parole rimangono lì, sono relative a qualcosa che si sta scaldando senza ancora bollire, provo a incastrarle, non sempre trovo la strada, ma mi sto sforzando di continuare con questo esercizio. Anche perché spesso le parole che abbiamo in mente arrivano quando stiamo facendo altro e spariscono l'attimo dopo.
Quando a questa poesia, è nata in questo caso dopo aver letto un testo di Amiri Baraka, La poesia è rivoluzione. Uno dei rari casi di non reazione. Il testo di Amiri Baraka è ottimo, nella prima parte forse ci sono dei dati storici e politici da chiarire, ma quella sulla creatività, sul modo in cui lui ha iniziato a fare poesia e perché è illuminante. Oltretutto, Amiri Baraka amava moltissimo la musica e usa la musica per spiegare la creatività in poesia. Ho amato molto questa parte, perché spesso scrivere, soprattutto quando divento grafica o quando gioco con alcuni suoni delle consontanti, per me ha a che fare con i tasti di un pianoforte, altre volte la musica ha a che fare con un'orchestra.
Di certo, per me la poesia non ha più a che fare con la conservazione a tutti i costi della poesia classica. Siamo contemporanei e abbiamo bisogno di trovare una nostra voce, altrimenti la poesia sarà sempre sterile e non sarà rivoluzione, non avrà a che fare con la strada e con quel che vediamo. Il che per me è fondamentale, sebbene a volte mi limiti a scrivere di altro.
A presto ...Bob ;)
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Re: Ancient Régime

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Bella poesia @ElisaAudino! Bella e sarcastica al punto giusto! Una rivoluzionaria schietta e diretta, direi: mi piace!
E sono d'accordo con quanto dici qui:
Di certo, per me la poesia non ha più a che fare con la conservazione a tutti i costi della poesia classica. Siamo contemporanei e abbiamo bisogno di trovare una nostra voce, altrimenti la poesia sarà sempre sterile e non sarà rivoluzione, non avrà a che fare con la strada e con quel che vediamo. Il che per me è fondamentale, sebbene a volte mi limiti a scrivere di altro.
https://lapoesianonsimangia.myblog.it/c ... i-sono-io/

Re: Ancient Régime

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Ecco uno scorcio di luce nel nuovo forum. :)
Elisa è sempre piacevole muoversi nel tuo ordine delle parole. Il disporre le parole è già un modo di pensare e di conseguenza riagganciandomi all'argomento trattato, un atto politico. Lo è lo studio dello spazio nella pittura, così come il dibattito sul linguaggio in epoca moderna (razionalismo, ideismo, empirismo...).
La poesia ha un rapporto stretto con la verità, ma non quella dei concetti, di una sapienza legata alla conoscenza. Ma all'origine della nostra espressione: il flusso di parole poetico è un ruscello che sgorga in prossimità della sorgente. Dunque dov'è il suo carattere rivoluzionario? Sta nel mostrare i significati nel loro sorgere, nei loro paradossi, nel loro urtarsi. Portare il senso al limite del conosciuto, di quel lembo condiviso.
Nel momento in cui mostri con il finale il senso della poesia italiana esprimi la necessità del suo superamento. Qui c'è tutto il senso del tuo componimento. Belli quei versi centrali che come strali raccontano il carattere innovativo di alcuni generi musicali, ma il senso è tutto condensato nel finale. La poesia potrebbe essere ridotta agli ultimi cinque versi è manterrebbe il suo messaggio.
Trovo sempre molto interessante quando qualcuno usa il linguaggio per cercare un'espressività, parlo di qualcosa in più che esprimere un pensiero definito, perché nel momento in cui un'idea si definisce non ha più bisogno di essere poesia e, anzi, sembra di vestirla con un abito non adeguato. E allora parliamo quanto meno di retorica.
In sostanza la capacità di presentare un'immagine e il modo di farlo sono la poesia.
È il tuo terreno di sperimentazione. Un terreno sempre fresco. Perché riesci sempre a mantenere un tocco estemporaneo e di immediatezza nei tuoi testi. Il bicchiere mezzo vuoto può essere quello di continuare a cercare un metodo per tenere sotto scacco quello che la poesia italiana intende. Non è facile condensare porzioni di quell'intensità che nel suo essere stata rivoluzionaria la poesia classica ha fissato nel tempo. Non di meno oggi è giusto cercare una voce attuale, che non è certo classica ma ha tutta la freschezza del nuovo. Spesso può non essere nitida come la poesia che segue regole sicure ma in arte anche l'incertezza e l'errore possono essere tratti espressivi. Tu hai coraggio poetico, e questo rende forti i tuoi versi.
A presto.

Re: Ancient Régime

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Irene ha scritto: lun gen 04, 2021 2:35 pm Bella poesia @ElisaAudino! Bella e sarcastica al punto giusto! Una rivoluzionaria schietta e diretta, direi: mi piace!
Anglares ha scritto:Non di meno oggi è giusto cercare una voce attuale
:arrossire: grazie! Ho appena aperto Tradurre poesia, di Joyce Lussu, una vecchia edizione del 1967. In apertura c'è una citazione di Mayakovsky che spero di poter riportare perché trovo calzante e, appunto, ha a che fare con la parola poetica e con la sua rivoluzione: "La rivoluzione ha rovesciato nelle strade il ruvido linguaggio di milioni di uomini, e il gergo delle periferie si è riversato nei viali del centro. La lingua entra in una nuova era. Come renderla poetica? Tra i poeti, i deboli rimangono al loro posto e aspettano che l'avvenimento passi, per rispecchiarlo; i forti invece si slanciano in avanti per trascinare con sé il tempo stesso". Con questo non voglio certo dire di essere forte, ma mi interessa questo nella poesia: creare qualcosa che ha a che fare con chi siamo adesso.
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Re: Ancient Régime

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Elisa Audino ha scritto: sab gen 02, 2021 12:32 pm ,
scriveva Amiri Baraka,
e rivoluzionario è chi maledice le disuguaglianze
dalla strada.
Il rap è stato rivoluzionario, all’inizio,
la trap per dieci secondi, nell’idea,
i Beat per una ventina d’anni,
il jazz finché è stato nero.
La poesia italiana la sua rivoluzione
la esprime nella rima baciata
o in parole tipo lugubre, teschio, cimiteriale.
I Classici, dice.
La Conservazione, intende.
Ciao Elisa, ho esitato a venire a commentare per via di quelle ultime righe; perché tutto si potrà dire di me, meno che non abbia il vizio di scrivere in rima; anche se non credo che i Conservatori si distinguano principalmente per il fatto di esprimersi in rima, piuttosto sono i Rivoluzionari quelli che si riconoscono "dalla pronuncia delle virgole e delle parentesi"; e comunque certo non ti riferivi a me (al rap? perché anche il rap ha le rime).
Ho letto Leroi Jones con passione a suo tempo e lo ricordo come un grande. Sugli altri versi ho qualche dubbio:
rivoluzionario è chi maledice le disuguaglianze dalla strada
perché per me è più rivoluzionario chi fa;
La poesia è rivoluzione
come qualunque altra cosa; io direi il contrario: La rivoluzione è poesia;
il jazz finché è stato nero
anch'io la pensavo così; però poi mi sono accorto che anche Lennie Tristano, Django Reinhardt, Michel Petrucciani tutto sommato erano neri, e d'altra parte
tutti i cristiani sono neri come Caino
come diceva Phillis Wheatley; quanto ancora alla
Conservazione
io penso che in questa epoca retrograda e barbarica sia più rivoluzionario guardare "anche" indietro che "solo" avanti; almeno per non rifare gli sbagli del passato.
Se poi fosse possibile mettere qui anche qualche poesia politica (sul WD me n'ero sempre guardato), ne approfitterò subito!
PS scusa se ho messo qualche citazione di troppo, però ho notato che abbiamo tutti riferimenti culturali che definire "sparpagliati" sarebbe un eufemismo, e perciò, confrontiamoli!

Re: Ancient Régime

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Gianfranco P ha scritto: ven gen 08, 2021 10:03 am la rivoluzione è poesia;
Entrambe le cose, direi. La rivoluzione ha in sé un tratto lirico e, allo stesso tempo, la poesia per averlo deve saper leggere anche il presente, altrimenti diventa qualcosa di inerente solo al passato. E il passato non ci muove mai quanto quello che stiamo vivendo, intendo fisicamente, emotivamente. Mi commuovo sul passato, rimango incredula, mi pongo domande, certo, ma è il presente che vivo e con quello parlo, se voglio comunicare.
Sono d'accordo sulla validità dei riferimenti jazzisti, a partire da Petrucciani, che mi piace moltissimo, ma il jazz non è più stato rivoluzionario come quando era voce poetica di una differenza sociale, collettiva e aveva in sé un certo dolore, una certa libertà espressiva, che poi è diventata altro, o è passato ad esprimere rivoluzioni individuali. Comunque, non così. Non come Miles Davis, per fare un nome, che era figlio del suo tempo, di tutte quelle disparità laceranti (non sono sparite oggi, sono solo diverse, con un altro noi).
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