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MATAME (OVVERO IL CAPEZZALE TECNOLOGICO DELLA LIBERTÀ)
Louz.mata preparò l’endovena
Gli occhi vacui dell’ultracentenario indugiarono sulle labbra
rosse dell’infermiera, come la bombola dell’ossigeno
che lo teneva in vita
- Vita, Louz?
- Sì. Perchè ridi, Guillermo? È ancora vita, la tua
- Che differenza fa morire adesso, fra un mese o fra un anno?
- Non lo so, ma intanto sei vivo. Stendi il braccio, ora
L’uomo fu un giovane ministro degli esteri del suo paese
che sognava di essere assassinato
- a più di un secolo di distanza - come John F. Kennedy
diventare un’icona del cambiamento
Diventò un discusso capo di stato, invece
e infine un alto funzionario del direttivo europeo
Così passarono gli anni per un uomo abituato a contare
e quel letto attrezzato divenne lo stadio finale
dove non ebbe più alcun potere
Gli storni passavano sul vetro della finestra
come un documentario sulla libertà del tempo che fu
specchiati nel frammento di cielo dentro gli occhi del vecchio
sembravano potergli attraversare la fronte e
scomparire oltre l’attaccatura dei radi capelli
migrare altrove, come la vita stessa
Non si voltò a guardarla, quando
con tono sognante le si rivolse
- Matame
- Non posso, Guillermo. Tu devi vivere
- Porqué?
- Non lo so. Nessuno lo sa. Ma sono programmata per questo
Tenerti in vita
- No, tu sei crudele…
Gli occhi cerulei di lei non fecero una piega mentre lasciava la stanza
Quelli dell’ultracentenario indugiarono, invece
sul culo oscillante
(come i due piatti di ottone dell’orologio a bilancia che Cleto gli aveva regalato in occasione dell’ultima visita – quattro anni prima – come vola il tempo, cazzo)
L’aritmia delle natiche era evidente
In una donna poteva essere considerato un difetto, ma
in un androide chiaramente un primo segnale di logorio
Dunque Louz.mata morirà, pensò il vecchio
e con lei sarò libero di morire anch’io,
sorrise, ma in realtà Louz.mata rimase operativa
per molto tempo ancora, mentre Guillermo moriva
a dispetto dei progressi continui della medicina
Il giorno del funerale, prima domenica di marzo
si processò l’idea del grande statista
sgravata dall’imbarazzo del corpo inguardabile
che depauperava i sogni di massa
Louz.mata era bellissima, una favola
il corpo statuario, fasciato di nero
La favola di un uomo e di un’idea che
non erano più di questo mondo
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