L'ultimo arrivato

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C’è una novità a scuola: a un mese dall'inizio, è arrivato un nuovo compagno. È alto come me, cioè molto, dato che sono nell’ultimo banco.
E infatti ce l’ho vicino io.
Prima, però, il maestro ce l’ha presentato:
"Si chiama Amir, viene dal Kenia ed è stato adottato due anni fa. I suoi genitori si sono appena trasferiti qui da noi per lavoro e per viverci."
È passato un mese e siamo amici. Voglio dire che con gli altri, anche se ci vado d’accordo e stiamo bene insieme, a scuola e fuori, con lui mi faccio più del ridere e quindi sto più bene.
Mi ricordo che all’inizio era timido e pauroso: cercava di farsi piccolo nel banco.
Teneva le mani nere aperte sul foglio grande dell’album da disegno bianco.
Le apriva al massimo, distanziando più che poteva tutte e cinque le dita, di tutte e due le mani.
Poi mi guardava di sottecchi e le girava, per farmi vedere che sotto erano rosa.
Un giorno, nell’intervallo, gli ho detto che se uno lo incontrava di notte, nudo, non se ne accorgeva nemmeno perché non lo vedeva (era uno scherzo). Ma lui è più in gamba di me, perché mi ha risposto: “Non se rido” e mi ha mostrato una dentatura bianchissima splendente.
Ci siamo messi a ridere da piegarci in due. Io gli ho messo in mano il pennarello nero e gli ho detto:
“Allora, se non vuoi farti vedere di notte e vuoi ridere lo stesso, passati questo sui denti, prima!”
Amir ha voluto provare. Detto fatto, è andato in bagno ed è tornato coi denti neri.(Anche se si capiva che con la saliva un po’ veniva via).
Il maestro se n'è accorto e l’ha mandato a lavarsi; poi gli ha messo una nota sul registro. Io ho detto che era anche colpa mia e mi sono preso la nota che mi spettava.
Nel doposcuola, facciamo i compiti insieme: lui si impegna molto a migliorare il suo italiano. E poi, coi suoi genitori è facilitato; non come Jerry, il cinesino, che a casa parla solo cinese. Come può imparare bene l’italiano? Glielo abbiamo detto tutti. Lui ha risposto che deve ancora imparare bene il cinese. Dev’essere vero. Io l’ho visto scritto, con tutti quei segni strani, e l’ho sentito parlare. Come faranno a capirsi? Mah!
Amir mi parla degli elefanti e dei leoni dell’Africa: per definirli dice mkuu che vuol dire “maestoso”, come una maestà, cioè come un re. E leone si dice Simba, pensa un po’, questa la sapevo. Elefante si dice “tembo” che non c’entra niente, e mamma mama e papà papa, senza l’accento. Voler bene si dice mapenzi.
Ci sono cose che dice che mi fanno pensare più di quelle che mi dicono gli altri compagni.
“La mia mamma è bianca, ma ha lo stesso modo di carezzarmi della mamma nera che non ho più.”
“Il mio cielo di notte nel Kenia fa più luce del tuo e la sabbia del mio paese è tanto bianca che splende. Ma di giorno qui ho meno paura.”
Noi due abbiamo lo stesso colore delle lacrime. Me ne sono accorto quando ci siamo scontrati le teste mentre giocavamo a calcio in cortile. E anche la stessa testa dura!

"Rafiki" mi ha chiamato un giorno. Mi sono girato. Cosa vuol dire? Lasciami indovinare.
Amico? Mi ha fatto il segno dell’ok. Mi piace di più che lui mi chiami Rafiki piuttosto che Aldo.
Anche perché spesso dice “Ado” che nella sua lingua è “rumore”. E se mi lamento, ridendo dice che io sono ado per le sue orecchie.
È questo quello che tu chiami “l’ultimo arrivato”, mamma, e voglio presentartelo presto.
E sai una cosa, mamma … Lui, la voce l’ha italiana!

***

Dal W.D.: https://www.writersdream.org/forum/foru ... -arrivato/
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: L'ultimo arrivato

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@Poeta Zaza , un pezzo dolce come l'amicizia sincera che nasce tra questi due ragazzini. Aldo, che la sua altezza ha relegato in fondo alla classe, riesce a familiarizzare con lo straniero scoprendo cose importanti, come avere le lacrime dello stesso colore e riconoscere nel nuovo amico la medesima voce italiana. Mi sono piaciuti molto gli elementi che hai usato per mostrarci la loro sintonia. La speranza di abbattere barriere sta sempre nelle nuove generazioni.
Non mi pare ci siano punti critici nel testo, e ho trovato buono anche il registro che hai usato.
Ciao e alla prossima.

Re: L'ultimo arrivato

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Adel J. Pellitteri ha scritto: @Poeta Zaza , un pezzo dolce come l'amicizia sincera che nasce tra questi due ragazzini. Aldo, che la sua altezza ha relegato in fondo alla classe, riesce a familiarizzare con lo straniero scoprendo cose importanti, come avere le lacrime dello stesso colore e riconoscere nel nuovo amico la medesima voce italiana. Mi sono piaciuti molto gli elementi che hai usato per mostrarci la loro sintonia. La speranza di abbattere barriere sta sempre nelle nuove generazioni.
Non mi pare ci siano punti critici nel testo, e ho trovato buono anche il registro che hai usato.
Ciao e alla prossima.
Ti ringrazio della lettura e dell'apprezzamento, @Adel J. Pellitteri :)
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Poeta con te - Tre spunti di versi
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