[MI160] E Luce sia

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Traccia di mezzanotte.  Blackout



Niente può fermare la vita di una città come quella abitata da gente che conosce l'arte di arrangiarsi.


I mercati del rione sanità sono gremiti sino a sera. Fiumi di denaro contante passano di mano in mano con grande felicità dei bancarellari. I centri commerciali sono chiusi da ben due settimane a causa del blackout e una marea di persone bisognose di ogni sorta di generi alimentari e non, si accalcano sfidando borseggiatori e truffatori. Con le banche chiuse, i bancomat che non erogano niente, il pagamento tramite carte elettroniche è impossibile.
Il traffico delle auto è sparito e quelle poche che ancora girano, è grazie al mercato nero della benzina. Ma Francesco, detto Patacca, classe 1950, ha tirato fuori la vecchia carrozza in disuso con cui portava all'altare gli sposi e dopo averla ripulita, l'ha adibita al trasporto delle persone. Si è fatto imprestare “ Ciuffo”, l'ormai vecchio ronzino dal suo amico Dario con cui divide spese e guadagni.
Esegue la tratta verso Piazza del Plebiscito assieme al nipote Pietruccio:
“Zio! Ciuffo sta a cacà di nuovo!!”.
“Ancora? Per la miseria!

Nel mentre Daniele con Pinuccio stanno organizzando il colpo della sera: scassinare la serranda del garage e rubare la 500 FIAT all'interno custodita. Si sono portati appresso un litro di benzina poiché sanno che l'auto è ferma senza un goccio di carburante nel serbatoio.

Anche Antonio è in agitazione: alla moglie Rita si sono rotte le acque e si dispera. Lui esce sul balconcino di casa e si mette a strillare: “o'criature sta nascendo! Chiamate l'infermiera!”
La richiesta d'aiuto viene ripresa dalle donne che richiamate dalle grida a loro volta rilanciano il messaggio che prende a rimbalzare nei stretti vicoli. L'ospedale è troppo lontano e auto in giro funzionanti non ve ne sono.

Anche Mariuccia è lontana dal luogo dove Rita è in pieno travaglio. Viene raggiunta da un ragazzino in bicicletta che l'avvisa della donna che sta per partorire. Realizza che per arrivare sul posto ci vuole almeno un'ora e si domanda come fare per arrivare in tempo utile. Prende ad allungare il passo lungo la strada senza illuminazione che data l'ora di tarda sera è deserta. Pensa alla povera donna che ha scelto un brutto momento per partorire. Sa bene di non poter chiamare nessuno, tanto i cellulari neanche funzionano. Spera di poter incrociare qualcuno in auto per darle un passaggio.
Ma ecco apparire dal fondo della via una carrozza trainata da un cavallo. Mariuccia non esita a mettersi in mezzo alla strada per bloccarla. Francesco, detto Patacca, tira le redini per fermare Ciuffo, che molto volentieri, ferma il suo trottare.
“Ma vuole farsi ammazzare?” esclama, mentre Mariuccia gli spiega la situazione d'emergenza. Patacca non è per niente intenzionato a portarla dov'è richiesta. Dice che è impegnato a portare da tutt'altra parte, le persone che hanno pagato la corsa. Mentre discutono animatamente, ecco una faccia sporgersi fuori dall'interno della carrozza per chiedere qual'è il problema. Alla notizia della situazione di emergenza l'uomo invita la donna a salire e ordina a Patacca di dirigersi nel luogo indicato. All'interno, Massimiliano, Federico e Karim parlano con la donna che a sua volta, non può fare a mano di notare i vestiti eleganti dei tre. Massimiliano le spiega che dato che è la sera di vigilia di Natale stanno andando a una festa.
Sanno bene del momento di blackout e delle difficoltà che molte persone stanno vivendo ma loro non ci possono fare niente. Mariuccia neanche risponde per non sembrare irrispettosa o per non avanzare alcun rimprovero e pensa: “beati voi giovani”. Ma tra i tre si accende la discussione su cosa sarebbe meglio fare: “io direi di andare a dare una mano alla nostra amica con le doglie: che ne pensate? Sarebbe il nostro primo intervento da neolaureati in medicina che facciamo e per giunta la notte di Natale!” esclama Massimiliano. “Ma sì! Facciamolo! Il dovere prima di tutto”. Ed ecco che sono arrivati a destinazione e Mariuccia è veloce a scendere dalla carrozza. Conosce molto bene il rione sanità per averci vissuto la sua infanzia e averci messo casa.
Anche se poi dovette trasferirsi in periferia non si è dimenticata dei suoi ex vicini.
Una voce da un balcone gli grida” Corri Mariù! Rita, la figlia di Lella sta con le acque rotte e si dispera!”.
A sentire quel nome, Francesco detto Patacca, ha un sussulto: “Per San Gennaro! Ma è la figlia di mia sorella! Sapevo che aspettava ma che stesse lì per lì!”.

L'esercito di salvatori si catapulta dentro la casa di Antonio, che sorpreso di quanta gente venuta per soccorrere la moglie prende a piangere.

“ Ho avuto paura per Rita e il bambino, madonna mia! Ma chi lo diceva che proprio in questo casino succedesse di queste doglie! I dottori avevano detto che se ne parlava a fine mese o inizio dell'anno prossimo!”.
La camera da letto viene adibita a sala parto. I tre amici si sono messi in camicia e tirato su le maniche. Mariuccia è corsa a mettere la pentola sul fuoco per scaldare l'acqua. Antonio esegue gli ordini e tira fuori asciugamani e panni di ogni genere. La situazione sembra seria. Rita da quel che si rileva ha il bambino in posizione podalica.
I quattro cercano di far ruotare il bambino nella posizione cefalica: sono minuti di ansia.
Rita si dispera e si lamenta ma qualcuno la conforta e incoraggia.
Il vicinato è tutto lì ad ascoltare le voci che provengono dalla casa di Antonio e molti sono già sull'uscio impazienti. Arrivano pure Daniele e Pinuccio che si sono liberati prima del previsto, avendo rinunciato a fare il colpo del furto della 500. Si catapultano dentro casa e incontrano lo zio Francesco, detto Patacca e il cugino Pietruccio. Il silenzio sembra scendere per dare spazio a quello che ben presto si dovrebbe sentire. Si è fatta mezzanotte e neanche pochi secondi ecco un possente vagito annunciare la nascita del nuovo arrivato.
Un urlo di gioia investe la casa che prende a propagarsi per tutto il vicinato.

Dentro la camera da letto piangono quasi tutti dalla commozione. La madre Rita, papà Antonio, Mariuccia e i tre amici si congratulano. Tra ringraziamenti vari e gli auguri di Natale qualcuno stappa le bottiglie di spumante e tutti si danno alla gioia.

Sarà la magia del Natale che ha trasformato quella sala parto improvvisata in una camera povera di un alloggio di Nazaret? Rita madida di sudore guarda con tanto amore la sua bambina. A fianco di lei Antonio che anche lui non ha occhi che per lei. I tre amici e Mariuccia si accingono a scrivere il certificato di nascita. Come la chiamate? Chiede Massimiliano. “ Volevamo chiamarla Maria Luce ma con questo blackout mi pare fuori luogo” dice Antonio con un filo di voce. La luce? Quella che manca? Ma sì! Questa bimba ve ne porterà tanta in sostituzione!” Dice Massimiliano.

Ma Antonio ribatte. Parla di quella luce elettrica che da casa sua manca ancor prima del blackout.
Confessa di che gliel'hanno staccata per morosità due settimane prima. Parla del lavoro perso presso dove lavorava e che era a ridosso della produzione della Whirlpool: i primi ad andare a casa sono stati loro e senza neanche avere disoccupazione.
Ma allora chiamatela Maria Sole. Il sole è una bella fonte di luce e come dite voi napoletani “ il sole è tutto! Il sole mio che sta a fronte a me! E che ti riscalda gratuitamente tutto l'hanno!

I tre amici a questo punto si disfano di orologi, anelli e portafogli e li posano sul letto.

“ Dato che noi in questo momento ci sentiamo padrini di questa bimba, vogliate accettare questo aiuto, anche se sappiamo che avrete una vita difficile per l'impegno economico che vi aspetta.”

Antonio è commosso: “questo blackout finirà prima o poi. Questo periodo buoi finirà! Da oggi noi sappiamo cosa  illuminerà le nostre giornate.   Adesso guarda Rita e allunga delicatamente la mano verso la testolina pelata della figlia.


“ Io ho deciso che la chiameremo Maria Luce! E luce sia.”
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI160] E Luce sia

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@beststeller2020

"Questo periodo buoi finirà!"
Questo refuso ti ha tradito: hai scritto lasciandoti ispirare dal presepe.
I tuoi personaggi tratteggiati con poche pennellate sono davvero belli e vivi; mi é piaciuto come i legami fra gli uni e gli altri emergano passo a passo. Ho gradito i tre magi-medici che senza stella cometa, grazie al blackout sono comunque arrivati per tempo, sia per aiutare che per dare una mano.
La struttura del tuo racconto mi ricorda certi quadri ieni di dettagli, che sembra in un primo momento abbiano poco da contribuire alla narrazione, ma che invece passo dopo passo dimostrano la loro importanza.
Di tutti i tuoi racconti che io ho letto, questo é, a mio avviso, quello riuscito meglio. Per quanto la storia sia semplice, ossia la rivisitazione della nativitá, la tua messa in scena ha un certo spessore e il black out é il pretesto ideale per creare una serie di ostacoli e quindi anche quella suspence necessaria ad ogni racconto. D'altra parte non potevi far resuscitare Erode.
La scena della carrozza, non so perché, mi ha evocato alcune descrizioni di DIckens: deve essere stata quella latente atmosfera natalizia.
La storia fila via che é un piacere; l'unica cosa che on ho del tutto capito é stata la tua scelta di mettere in corsivo certe parti di testo. Per me é superfluo, perché nonostante il fatto che ci siano molti personaggi diversi, ognuno con la sua particina, lo svolgimento degli eventi non risulta confuso.

Re: [MI160] E Luce sia

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bestseller2020 ha scritto: E luce sia.”
Un racconto "caldo", ricco di riferimenti religiosi ben orchestrati e della tua consueta, lodevolissima attenzione al sociale. Bella e significativa la chiusa, che raccorda tutti gli eventi narrati nel biblico fiat lux
bestseller2020 ha scritto: I tre amici a questo punto si disfano di orologi, anelli e portafogli e li posano sul letto.
Non manca niente: neppure i doni dei re magi!
bestseller2020 ha scritto: per chiedere qual'è il problema. 
Dal punto di vista ortografico, ti segnalo solo la frase qui sopra: "qual è" sempre senza apostrofo.
Piacevolissima e istruttiva lettura, @bestseller2020, grazie! 
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Re: [MI160] E Luce sia

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Ciao @bestseller2020
Che storia! Penso che un Black out così tanto prolungato ci porterebbe alla pazzia. Una vera apocalisse per noi che siamo abituati ad avere tutto ciò che l’energia elettrica ci consente. (Cosa che dovremmo tenere sempre ben presente). 
Mi è piaciuta da morire la scelta della città. L ‘ingegno, la creatività del popolo napoletano che hai rappresentato alla grande con la chicca della carrozza.
Penso sia il momento più riuscito e da solo vale la lettura di questo bel testo. 
Complimenti per questa idea luminosa!  :cool:

Re: [MI160] E Luce sia

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bestseller2020 ha scritto: del rione sanità
Aaaaaaah, abbiamo scelto la stessa città. Best, ti devo [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]tirare le orecchie, però : Sanità va in maiuscolo! [/font]
bestseller2020 ha scritto: Sanno bene del momento di blackout e delle difficoltà che molte persone stanno vivendo ma loro non ci possono fare niente
Questo mi sembra un intervento del narratore un po' didascalico, ovvero spiega l'ovvio. Toglierei, anzi taglierei. Zack! 


Bello davero, best! Ritengo abbia un limite : ti lascio passare la carrozza perché il blackout può funzionare da espediente per recuperare vecchie tecnologie. Ma non ti posso lasciar passare un lessico napoletano (molto convincente peraltro) del passato se la storia è al giorno d'oggi. Venisse un blackout non ci cambierebbe la lingua, paisà (che peraltro non si dice più, ora di dice "fra'").
Mi è piaciuto, comunque. Davvero. Molto teatrale. Molto di genere e molto molto coraggioso. Provare a mischiare passato e presente espone a rischi. Bravo 
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI160] E Luce sia

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bestseller2020 ha scritto: I quattro cercano di far ruotare il bambino nella posizione cefalica: sono minuti di ansia.
Rita si dispera e si lamenta ma qualcuno la conforta e incoraggia
Questa parte non mi convince: tre neolaureati in medicina che vogliono eseguire una manovra del genere a travaglio avviato.. è una manovra rischiosa che non tutti i ginecologi sanno fare (parlo per esperienze diretta: il mio secondo bambino era podalico e ho dovuto fare il cesareo). 
bestseller2020 ha scritto: E che ti riscalda gratuitamente tutto l'hanno!
Tutto l'anno.

Va be', a presto questi dettagli il racconto è ben orchestrato e ha una bella ambientazione. Un filino troppo didascalico in alcune descrizioni.
Piaciuto, comunque.
Ciao Best!

Re: [MI160] E Luce sia

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bestseller2020 ha scritto: Niente può fermare la vita di una città come quella abitata da gente che conosce l'arte di arrangiarsi.
Bell'incipit. Bravo!
bestseller2020 ha scritto: mercati del rione sanità sono gremiti sino a sera.
Sanità maiuscolo
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pmcon grande felicità dei bancarellari.
bancarellisti (Treccani)
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pm Il traffico delle auto è sparito e quelle poche che ancora girano, è grazie al mercato nero della benzina. 
togli quella virgola che non serve
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pmla vecchia carrozza in disuso con cui portava all'altare gli sposi e dopo averla ripulita, l'ha adibita al
fai l'inciso con la prima virgola dopo la "e"
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pmNel mentre Daniele con Pinuccio stanno organizzando il colpo della sera: scassinare la serranda del garage e rubare la 500 FIAT all'interno custodita. Si sono portati appresso un litro di benzina poiché sanno che l'auto è ferma senza un goccio di carburante nel serbatoio.
Potresti forse precisare chi sono questi due che compaiono sulla scena, magari anche solo con:
Nel mentre,  i due amici Daniele e Pinuccio...
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pmDice che è impegnato a portare da tutt'altra parte, le persone che hanno pagato la corsa. 
toglierei quella virgola
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pm Antonio è commosso: “questo blackout finirà prima o poi. Questo periodo buoi finirà! Da oggi noi sappiamo cosa  illuminerà le nostre giornate.   Adesso guarda Rita e allunga delicatamente la mano verso la testolina pelata della figlia.
Secondo me, Antonio guarda Rita come a dire: Sei d'accordo, amore mio? ... E, solo con la sua conferma, tramite lo sguardo, può pronunciare a nome di entrambi la decisione sul nome della figlia.
bestseller2020 ha scritto: dom dic 12, 2021 9:54 pmIo ho deciso  Noi abbiamo deciso che la chiameremo Maria Luce! E che luce sia.”
Caro @bestseller2020   - Hai scritto un racconto natalizio che mi ha commosso davvero.  :)
Mi dimostri qui di avere inclinazione e il giusto tocco per generi letterari di diverso tenore e registro. Bravo!

P.S.: l'espressione corretta è: darsi alla pazza gioia. Significa concedersi un'avventura, o anche solo qualcosa che gratifica il soggetto.
Quindi, dove dici: tutti si danno alla gioia - non dice il vero significato della frase fatta. Anche se si capisce bene cosa vuoi dire tu ed è una un'espressione che non stona affatto!  ;)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI160] E Luce sia

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Ciao @bestseller2020 
Molto poetico, commovente, caotico, mediterraneo... Edoardo ci avrebbe fatto una commedia, i presupposti ci sono tutti e volendo potresti anche pensarci.
La trovata della carrozza mi è piaciuta molto e anche il tentativo di rubare la 500, che poi questi "delinquenti" non sono per niente cattivi ma figurerebbero benissimo in un presepe.
Una bella storia natalizia con lieto fine e tanto di nascita. Forse, se mancasse davvero la luce, ma dico mancare davvero... torneremmo a essere di nuovo più umani? Ho dubbi ma la tua storia fa ben sperare.
I refusi... sono cose che capitano. Non tolgono niente alla storia, uno spaccato di umanità come non se ne sentono quasi più...
Ciao  :)
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI160] E Luce sia

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@bestseller2020 ciao!
 
A memoria penso che questo sia il tuo racconto che mi è piaciuto di più!
Come storia (seppur non originale, vista la fonte :) )  e come cura ella scrittura. Decisamente un bel balzo in avanti!
Ho trovato stridenti solo due passaggi.
Questo dialogo, chi mi è suonato un po' artificioso:
bestseller2020 ha scritto: Ma tra i tre si accende la discussione su cosa sarebbe meglio fare: “io direi di andare a dare una mano alla nostra amica con le doglie: che ne pensate? Sarebbe il nostro primo intervento da neolaureati in medicina che facciamo e per giunta la notte di Natale!” esclama Massimiliano. “Ma sì! Facciamolo! Il dovere prima di tutto”.
E questo passaggio che non serve alla narrazione:
bestseller2020 ha scritto: A sentire quel nome, Francesco detto Patacca, ha un sussulto: “Per San Gennaro! Ma è la figlia di mia sorella! Sapevo che aspettava ma che stesse lì per lì!”.
Complimenti!

Re: [MI160] E Luce sia

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ciao @Poeta Zaza  grazie per le correzioni... ogni volta mi prometto di controllare e leggere bene il testo prima di postare e invece lascio stare: in effetti ero distrutto dalla stanchezza... beh! non sarei io se non ne facessi qualcuno  :D

Sulla questione che mi fai notare sulla decisione di Antonio hai ragione ed è giusto come l'hai evidenziata te... grazie.

<3 <3 <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI160] E Luce sia

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ciao @ivalibri grazie del passaggio molto gradito. Ti devo fare una confessione: intendevo fare un po di ironia sulla situazione di parto podalico. Infatti ho scritto qualche battuta ma poi le ho eliminate perché ero fuori con i caratteri. Una di queste è:

" o'creature già sta nascendo col piede sbagliato! San Gennaro! già fa la guagliona!"  :D :asd:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
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