Cancellato su richiesta dell'utente
Re: A volte (sequel 2)
2Posto questo secondo sequel sulla scia dei suggerimenti di chi sosteneva che non c'era la minima apertura del personaggio narrante verso la nuova condizione del padre. La chiusura totale, e soprattutto giudicante, verso la donna. Non so se trattandosi di un "terzo flash" (non oso chiamarlo capitolo) debba essere inserito in altra categoria, anche se altri capitoli non sono in programma.
Se lo ritenete opportuno, spostatelo. Decidete voi.
Se lo ritenete opportuno, spostatelo. Decidete voi.
Re: A volte (sequel 2)
3Ciao @Adel J. Pellitteri ,
sarei lieto di leggere i racconti in sequenza ma ho difficoltà a trovarli... riusciresti per caso a linkarli in un post per facilitarmi la navigazione dall'uno all'altro?
RC
sarei lieto di leggere i racconti in sequenza ma ho difficoltà a trovarli... riusciresti per caso a linkarli in un post per facilitarmi la navigazione dall'uno all'altro?
RC
Re: A volte (sequel 2)
4viewtopic.php?p=5576#p5576
@RicMan questo è il primo sequel, adesso cerco di recuperare il primo racconto, purtroppo non so navigare bene in questo nuovo CdM, anche perché non riesco a frequentarlo con assiduità e quindi mi barcameno appena. Grazie comunque per la tua richiesta.
@RicMan questo è il primo sequel, adesso cerco di recuperare il primo racconto, purtroppo non so navigare bene in questo nuovo CdM, anche perché non riesco a frequentarlo con assiduità e quindi mi barcameno appena. Grazie comunque per la tua richiesta.
Re: A volte (sequel 2)
5viewtopic.php?p=5545#p5545
Eccolo, questo è il primo racconto.
@RicMan Ne approfitto per farti gli auguri di buon anno, che sia proficuo di idee e che ti porti, soprattutto, le risposte positive che ti aspetti.
Grazie per la tua attenzione
Eccolo, questo è il primo racconto.
@RicMan Ne approfitto per farti gli auguri di buon anno, che sia proficuo di idee e che ti porti, soprattutto, le risposte positive che ti aspetti.
Grazie per la tua attenzione

Re: A volte (sequel 2)
6Ciao @ade@Adel J. Pellitteri ,
finalmente li ho letti tutti e tre.
Devo dire che questa ultima parte é quella che mi é piaciuta di più perché, delle tre, é quella che resiste di più alla tentazione di cadere nel patetico. Sequenze come il pianto nel bano abbracciata alla madre é credibile ma non sostenibile per molte righe (parlo per me!), invece la trasformazione che si fa largo piano piano nella protagonista in questo ultimo frammento suscita curiosità: quale sarà il nuovo equilibrio in cui si assesteranno i personaggi?
Personalmente trovo che il personaggio che dovrebbe venire illuminato da una luce positiva, la madre, é proprio quello che, nella sua inerzia totale, mi piace di meno: avrà tutte le ragioni del mondo ma chi vorrebbe al proprio fianco un torrente di lagrime e mascara? Meglio invece la sua trasformazione qui in un organismo vertebrato.
Il problema é che, dal momento che il sale del racconto sta nell'evoluzione dei personaggi, invece di segmentare così la storia sarebbe bello che i tre racconti fossero uniti in uno solo. Il primo da solo effettivamente non regge, l'aggiunta del secondo porta tutto nell'indugio patetico, ma il terzo fa intravedere un'evoluzione di trama. Come avrai capito non amo molto i racconti che descrivono solo ma che non contengono una breve e significativa successione di eventi!
Devo andare, interrompo qui i quote... spero di esserti stato anche solo minimamente utile.
Contraccambio con affetto gli auguri di buon anno, a rileggerti presto!
RC
finalmente li ho letti tutti e tre.
Devo dire che questa ultima parte é quella che mi é piaciuta di più perché, delle tre, é quella che resiste di più alla tentazione di cadere nel patetico. Sequenze come il pianto nel bano abbracciata alla madre é credibile ma non sostenibile per molte righe (parlo per me!), invece la trasformazione che si fa largo piano piano nella protagonista in questo ultimo frammento suscita curiosità: quale sarà il nuovo equilibrio in cui si assesteranno i personaggi?
Personalmente trovo che il personaggio che dovrebbe venire illuminato da una luce positiva, la madre, é proprio quello che, nella sua inerzia totale, mi piace di meno: avrà tutte le ragioni del mondo ma chi vorrebbe al proprio fianco un torrente di lagrime e mascara? Meglio invece la sua trasformazione qui in un organismo vertebrato.
Il problema é che, dal momento che il sale del racconto sta nell'evoluzione dei personaggi, invece di segmentare così la storia sarebbe bello che i tre racconti fossero uniti in uno solo. Il primo da solo effettivamente non regge, l'aggiunta del secondo porta tutto nell'indugio patetico, ma il terzo fa intravedere un'evoluzione di trama. Come avrai capito non amo molto i racconti che descrivono solo ma che non contengono una breve e significativa successione di eventi!
Adel J. Pellitteri wrote: “Il crollo della borsa ha creato nuovi poveri” – dice il giornalista – e il crollo della morale? Mi chiedo. Omicidi, suicidi, femminicidi,Da qui in poi il giudice interiore della protagonista interviene troppo spesso, paradossalmente si finisce per averne abbastanza di lei anche se pensa cose condivisibili! Qui ad esempio è sufficiente la voce dello speaker, che descrive qualcosa di infinitamente distante da quello che sta accadendo. Il crollo della morale é meglio non descriverlo ma lasciarlo sentire al lettore (troppo accorata e pedante la seguente sequenza di disastri!).
Adel J. Pellitteri wrote: Mio padre se lo è già divorato in una notte di sesso?Stessa riflessione che ho fatto sopra. Che reazione dovrebbe avere il lettore? C'è poco da ridere quindi l'altra reazione possibile é l'empatia per la protagonista, ma una battuta così piccata può suscitare l'empatia solo di chi si é trovato nella stessa condizione... però cercherei di interessare un audience più ampio.
Il sesso, l’ultimo dio che ci è rimasto.
Adel J. Pellitteri wrote: sono giovane e avvenente, lo so, ma non è questo che ci ha uniti.Non suona realistica, come frase. Immaginala pronunciata in un film!
Adel J. Pellitteri wrote: «Vorrei che tu sapessi che non hai perso tuo padre, dipende però da te. Ok, per tua madre è diverso, ma il tuo rapporto con lui non è cambiato nella sostanza.»Sarò un maschilista latente, ma a questo punto vorrei mettere le mani al collo di questa donna in carriera che, dal nulla, arriva e vuole aiutare la protagonista a mettere ordine nella sua vita... come minimo deve finire nel fiume con l'auto!
Devo andare, interrompo qui i quote... spero di esserti stato anche solo minimamente utile.
Contraccambio con affetto gli auguri di buon anno, a rileggerti presto!
RC
Re: A volte (sequel 2)
7RicMan wrote: Non suona realistica, come frase. Immaginala pronunciata in un filmConcordo, e non solo su questo punto.
Sei stato di grandissimo aiuto. È sempre difficile scoprire le magagne nei propri testi, per questo il confronto è indispensabile. Ti ringrazio per l'attenzione e per aver letto tutti e tre i pezzi.
Re: A volte (sequel 2)
8Ciao @Adel J. Pellitteri
Avevo già letto e commentato la prima parte di questo racconto, mi era molto piaciuta, così come mi piace questa seconda.
Trovo molto interessante l'analisi psicologica del personaggio e catturante lo sviluppo che si prospetta nel dialogo con la nuova donna del padre.
E' una materia assai complessa quella che insceni nel racconto, un groviglio inestricabile di amori, rancori, sentimenti molto forti e toccanti.
Posso dire che riesci a portare avanti il racconto senza una caduta della tensione drammatica.
Proprio a questo proposito reputo che concludere la storia, abbandonandola sulla soglia di uno sviluppo così promettente, è un peccato mortale.
La curiosità di sapere cosa potrà accadere dopo il prospettato incontro tra le due donne è pressante.
Lo è soprattutto perché la mente si interroga su quali possano essere le risposte atte a dipanare questo ginepraio di sentimenti e situazioni che lasciano in ambasce lo smarrito lettore.
Ripensaci amica mia e ancora complimenti,
Un abbraccio
Avevo già letto e commentato la prima parte di questo racconto, mi era molto piaciuta, così come mi piace questa seconda.
Trovo molto interessante l'analisi psicologica del personaggio e catturante lo sviluppo che si prospetta nel dialogo con la nuova donna del padre.
E' una materia assai complessa quella che insceni nel racconto, un groviglio inestricabile di amori, rancori, sentimenti molto forti e toccanti.
Posso dire che riesci a portare avanti il racconto senza una caduta della tensione drammatica.
Proprio a questo proposito reputo che concludere la storia, abbandonandola sulla soglia di uno sviluppo così promettente, è un peccato mortale.
La curiosità di sapere cosa potrà accadere dopo il prospettato incontro tra le due donne è pressante.
Lo è soprattutto perché la mente si interroga su quali possano essere le risposte atte a dipanare questo ginepraio di sentimenti e situazioni che lasciano in ambasce lo smarrito lettore.
Ripensaci amica mia e ancora complimenti,
Un abbraccio

Re: A volte (sequel 2)
9@Nightafter sei sempre troppo buono con me e ti ringrazio per l'apprezzamento. Ogni commento, anche quello di altri autori nei pezzi precedenti, mi ha portato a proseguire il racconto, e questa volta sei tu a lanciarmi la "sfida". Sì, per me diventa una sfida con me stessa. Elaborare un testo dopo un suggerimento è più stimolante e complesso che scrivere sotto ispirazione (anche se poi è sempre l'ispirazione a definire i dettagli). Il cliffhanger non era premeditato, ma tant'è! Anche @RicMan ha avvertito la necessità di conoscere gli sviluppi di questa storia, e allora...
Non mi resta che scrivere.
Di questo passo, mi ritroverò a scrivere una fiction a tutti gli effetti.
Grazie infinite amico mio, per il tempo dedicatomi e per il suggerimento già recepito. Rinnovo gli auguri per l'anno appena iniziato, che sia epifanico sotto tutti i punti di vista.
Non mi resta che scrivere.
Di questo passo, mi ritroverò a scrivere una fiction a tutti gli effetti.
Grazie infinite amico mio, per il tempo dedicatomi e per il suggerimento già recepito. Rinnovo gli auguri per l'anno appena iniziato, che sia epifanico sotto tutti i punti di vista.

Re: A volte (sequel 2)
11Cara @Adel J. Pellitteri
Mal te ne in coglie, amica mia.
Sei riuscita a creare uno psico-dramma famigliare credibile e avvincente.
Hai scatenato l'ansia dei lettori per come andrà a finire questa sventurata vicenda.
Se ti fossi fermata al primo racconto con buona pace di tutti, la questione si sarebbe, nel bene o nel male, chiusa lì,
ma hai deciso di far fare questa telefonata alla perfida sfasciafamiglie, rimettendo la palla al centro.
Ora siamo tutti frementi per capire come la risolverai.
Chi è causa del suo mal....

Auguri!
Mal te ne in coglie, amica mia.
Sei riuscita a creare uno psico-dramma famigliare credibile e avvincente.
Hai scatenato l'ansia dei lettori per come andrà a finire questa sventurata vicenda.
Se ti fossi fermata al primo racconto con buona pace di tutti, la questione si sarebbe, nel bene o nel male, chiusa lì,
ma hai deciso di far fare questa telefonata alla perfida sfasciafamiglie, rimettendo la palla al centro.
Ora siamo tutti frementi per capire come la risolverai.

Chi è causa del suo mal....


Auguri!
