[MI148] [MI157] Chardonnay

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Traccia di mezzogiorno: Se ti incontrassi

L'infermiera l'accompagnò per il corridoio fino al numero 314 . 
«Non me ne importa un fico secco che è venuta fin qui dall'America. Non è orario di visita» disse risentita «Dunque un quarto d'ora. Non un minuto di più. Ha capito signorina?» 
Spalancò la porta, la spinse dentro e la richiuse con un tonfo secco. 
La donna sedeva in poltrona davanti a un finestrone affacciato sul parco. A fianco, un tavolino con una bottiglia di Chardonnay e due calici . 
«Si sieda» disse «Non perda tempo in convenevoli, la vita è breve. Che vuole sapere?» 
Ossuta, colorito grigiastro, capelli radi sul cranio, le avessero chiesto un aggettivo, mummificata sarebbe stato il primo. 
«Mi parli di Jo. Sa, fin da bambina…» 
«Certo. Tutti vogliono sapere di Jo» prese il calice dal tavolino e lo vuotò «Non mi guardi così. Lo sanno tutti che bevo. Medici, infermieri, tutti. Fanno tanto i severi, ma su questa faccenda chiudono un occhio. Del resto, alla mia età, che servirebbe negarmelo? E poi ho le mie ragioni per bere. Tutti le hanno, non crede?» 
«Sono astemia» 
«Mi dispiace. La vita dev'essere dura per quelli come voi» prese la bottiglia e riempì il bicchiere «Jo» lo disse a labbra strette, come fosse un'accusa «Una donna con le palle. Si dice così oggi, no?» 
«Beh, mi sarei accontentata di fare l'impiegata se non fosse stato… » 
«Per Jo, certo. Un faro nella nebbia della sua squallida esistenza» 
«Squallida, insomma… sì. Comunque, è stato grazie a lei che sono diventata una scrittrice» 
«Ma brava!» dette una sorsata «E quindi scrive. Di cosa, se è lecito?» 
«La vita, le cose che sembrano irrilevanti e invece…» 
«E invece lo sono» dette una sorsata e si nettò le labbra con la lingua «Il guaio dei vini zuccherini è che non sanno di essere vini. Per questo preferisco lo Chardonnay. È una questione di consapevolezza» 
«Signora March, mi dica di Jo. Sono qui per questo» 
«Perchè non mi chiede delle altre mie figlie? Tutti lo fanno» 
«E che altro c'è da sapere? Suvvia…» 
«Che non erano femmine, per esempio» 
«No, scusi, in che senso?» 
«Che le piccole donne non erano quello che vi è tanto piaciuto credere» 
«Aspetti un momento! » 
«Posso aspettare quanto vuole. Meg era l'unica femmina. Giallastra, forse il fegato, chissà. Noiosa da vomitare, si levò di torno con un bel matrimonio»
«E le altre?» 
«Gli altri. L'avessero scoperto, lo capisce, mi sarebbero andati a morire in guerra come coglioni. Amos, divenne Amy. Non gli è dispiaciuto più di tanto, lo sapevamo. Ha avuto il suo, come dire… riscontro in Francia. Le peintre. Spettacoli d'avanguardia su la Rive Gauche. Sono andata a vederlo una volta. Pennacchi e lustrini. Una dea. Era felice. E andava bene così. »
«E Beth?»
«Beth è morta»
«Non mi basta»
«Se lo faccia bastare» 
«Beth, la dolce, la comprensiva, praticamente una santa. Beth!»
«Santa un cazzo» disse e vuotò il bicchiere «Robert, questo era suo il nome, capito? Robert. Me li portava tutti a casa. Perché s'innamorava, il cretino. Ogni volta! E ogni volta era per sempre. E dovevo conoscerli e 'Mamma, stavolta è quello giusto, lo sento' e dopo tre settimane era da capo. E allora la sifilide, quella, non l'amore, quella se l'è mangiato vivo ! » 
«Signora March, adesso mi parli di Jo» 
«Jo…» 
«Jo, spirito libero. L'artista, oltre gli schemi, le regole… Jo» 
Lei strinse le labbra. Riempì ancora il bicchiere e lo vuotò d'un fiato. 
«Non le fa bene bere così» 
«Davvero? Grazie. Non lo sapevo» 
«Jo»
Lei guardava fuori dalla finestra. Il volto, una maschera di gesso. 
«Non ho molto tempo, signora March» 
«E allora vada. Che aspetta?» 
«La sua storia. Quella vera» 
Lei tirò un gran respiro. Chiuse gli occhi «Certo, quella vera» e un'ombra di sorriso le stese le labbra pallide «A che le servirà, poi? … Mah» 
«Vede, Jo è stata fonte s'ispirazione per molte donne. L'idea che si potesse essere se stesse nonostante tutto e tutti è stato un riferimento importante»
«Belle parole, cara. Dove le ha lette?» 
«Jo è stata importante, molto importante» abbassò la voce «anche per me» 
Lei la guardò «La signora Alcott è stata moto gentile. Forse in modo non del tutto disinteressato ma, in ogni caso, gentile» Si guardò le mani, annuì e risollevò la testa « Ma Fritz Bhaer, professore tedesco di filosofia, questo ha letto, no? Bene, non era quello che è stato scritto» riempì ancora il bicchiere, dette una sorsata e restò a guardare fuori dalla finestra. 
«Continui, signora March. La prego» 
Lei girò la testa «Ma perché vuole saperlo?» 
«Perché una brutta verità è sempre meglio di una bella bugia» 
«E questa è una grandissima cazzata, lo sa vero?» 
«Per favore» 
Lei sospirò «Jo era Jonathan, non so se per lei faccia differenza. Per noi mai. E se quello che aveva nelle mutande potrebbe cancellare quanto ha significato per lei, sappia che non abbiamo molto da dirci»
«Jonathan…» 
«Sì. E sappia anche che ci sono guerre che non si combattono con divisa e fucile. E che quella di mio figlio non è stata meno crudele» 
«Continui» 
«Fritz Bhaer. Jo lo amò perdutamente. Per lui avrebbe venduto l'anima» chiuse gli occhi «E questo fece».
«Dov'è adesso Jo?»
«Piccoli uomini, I ragazzi di Jo, ah! Tutte balle» disse con una smorfia «Non c'è mai stato niente
del genere» 
«Cosa allora?»
«Oh, una vita semplice: oppio, assenzio e, il sabato, morfina» si riempì il bicchiere « Poi i soldi che non bastavano e Fritz che gli diceva 'Sei un bel ragazzo, che ti costa?' e allora il marciapiede … Ma lei lo sa quanto è freddo per strada, eh? Lo sa?» 
«Posso immaginarlo, d'inverno poi… » 
«Anche d'estate, mi creda. Perché è un freddo che nasce dentro, che ghiaccia il cuore. Un freddo che non perdona» 
«Ma la scrittura? Il sogno di diventare…» 
«Oh scriveva, sì. Non ha mai smesso. E mandava i suoi racconti alle riviste, agli editori. Faceva anticamera sperando di parlare con qualcuno che lo ascoltasse. E un giorno ci riuscì. 'Forse ce l'ho fatta, mamma. È uno che conosco. Stasera lo vedo. Dice che ha una bella novità per me' Sì, lo aveva già incontrato. Ma non in ufficio. Una persona importante, con una reputazione» dette una gran sorsata a occhi chiusi «E così quello lo caricò in macchina, lo portò in una stradina appartata, tirò fuori un coltello e gli aprì il ventre come si fa coi polli» 
«E lo ha… ucciso!» 
« La reputazione, mia cara» 
«E nessuno, la polizia?» 
«Scherza? La cosa venne messa a tacere e, nel giro di qualche giorno, del tutto dimenticata» 
«Ma è orribile!» 
La donna annuì «Forse è per questo che mi lasciano in pace con il mio Chardonnay. Adesso ne vuole un calice?»
«Credo di sì» 
Restarono in silenzio a bere e a guardare il giorno che scolorava. 
«Signora March, è tempo che vada» 
«Aspetti. Ho una cosa per lei» 
La donna si alzò, andò ad aprire un vecchio baule e ne tirò fuori un cappello «Ecco. Lo indossi quando scrive. Jo diceva che senza non è la stessa cosa» «Grazie» e fece per andarsene. 
«A proposito, cara, qual è il suo nome?» 
«John. Ma credo che Jo sia meglio, non crede?»
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Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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@aladicorvo ciao!
Classe, classe e classe. Insieme al velo di realistica malinconia che ricopre i tuoi lavori che ho avuto modo di leggere, fanno di questo racconto uno splendido racconto.
Certo, man mano che proseguivo l'escalation di sfighe e lutti, mi stavo vieppiù infastidendo, ma l'ultima riga... beh: metterei su il cappello di Jo solo per potermelo togliere davanti a questo colpo di teatro.
Mi rimane solo un dubbio: ma Piccole donne lo hai odiato così tanto? 
A rileggerti!

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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@L'illusoillusore caro, grazie. 
Sfighe?  La vita ne sforna a ciclo continuo. Ti raccontassi le mie, Shakespeare, che in tre giorni ha fatto quella carneficina veronese, impallidirebbe.
Piccole donne non l'ho odiato, al contrario: è un capolavoro di eretica normalizzazione. Le donne la conoscono da sempre. 
Oggi fa figo chiamarla resilienza. Dovrebbero insegnarlo nelle scuole, invece di perdere mesi con le pippe mentali del Ragazzo meraviglioso.
Il guaio è il nostro disperato bisogno di riempire i vuoti. Dare loro un nome e, solo così, un senso.
Ma, come dice il saggio, il rovescio del rovescio non è il dritto.
Ciao!
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Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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aladicorvo ha scritto: «Jo» lo disse a labbra strette, come fosse un'accusa «Una donna con le palle. Si dice così oggi, no?» 
«Beh, mi sarei accontentata di fare l'impiegata se non fosse stato… » 
Ti segnalo che la risposta non mi sembra coerente con la domanda.

Ciao, @aladicorvo e bentornata.  :)

Un racconto che mi ha spiazzata perché, avendo amato nell'adolescenza quel libro e, come tante ragazze, la figura di Jo, non riesco a digerirne
la dissacrazione, anche se ci sta con la traccia. 
aladicorvo ha scritto: Ma, come dice il saggio, il rovescio del rovescio non è il dritto.
Ci stava anche nel racconto questa frase! 
:ciaociao:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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E' così, mia adorata @Poeta Zaza
E' cosi'.
La vita ci si trappa addosso come una sottana fuori moda
E non ci sono mani che possano tirarla giu e sotto e...  
Non c'è altro verso se non amarla. 
Come una cattiva ragazza che avevamo creduto e invece...  
Come un sogno che si scolora al mattino
Come un palpito che ci tiene vivi.
E' così.
E nient'altro.
  
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Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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aladicorvo ha scritto: E' così, mia adorata @Poeta Zaza
E' cosi'.
La vita ci si trappa addosso come una sottana fuori moda
E non ci sono mani che possano tirarla giu e sotto e...  
Non c'è altro verso se non amarla. 
Come una cattiva ragazza che avevamo creduto e invece...  
Come un sogno che si scolora al mattino
Come un palpito che ci tiene vivi.
E' così.
E nient'altro.  
Wow! Sei anche una poetessa! (y)  Devi esserci sabato ai Lampi di poesia! Vieni e vedi se ti intriga.  :)
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Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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@aladicorvo caspita, complimenti! L'idea di partenza è ottima, perchè il capovolgimento è globale in tutta casa March. A questo punto viene da chiedersi che fine abbiano fatto il signor March e i vicini di casa, Laurie e il signor Laurence, giusto per completare il quadro. A ogni modo, mi sembra che questa caterva di disgrazie bilanci bene tutta la storia delle Piccole donne, e la cosa bella di questo torneo è stata propria la libertà che ci siamo presi nello smontare certi nostri miti. Qui ci sei riuscita in pieno, non con un personaggio ma addirittura con cinque, per cui ancora meglio, e niente da eccepire. 
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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Caspita che capovolgimento @aladicorvo
E che capacità di dissacrare! 
Conosciamo tutti (più o meno) il libro della Alcott e da ragazzini mi ricordo  che ci si divideva fra chi lo adorava e chi lo giudicava melenso e troppo conformista secondo l’ottica  del tempo. 
Io per esempio preferivo I ragazzi della via Pal, questo per dirti che dissacrare Le piccole donne per me è quasi sfondare  una porta aperta. 
Certo, non ne salvi uno! Che poi, salvare. In realtà li salvi tutti perché li togli tutti dalle pastoie  del ingabbiatura della società del tempo, rendendoli liberi de essere se stessi. 
Unico appunto: per contrapposizione  qualche personaggio lo avrei lasciato vivo o simile al romanzo  anche per far risaltare di più la liberazione degli altri. 
Scritto bene e reso altrettanto bene 

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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@aladicorvo il libro che ti ha ispirato non ricordo che mi sia stato "proposto" nel percorso scolastico obbligato e non ho avuto la sfrontataggine di leggerlo mai. Ma dopo questa tua visione, a questo punto troppo breve, mi sta solleticando l'idea. 
Che maestria! Hai una dote di far incastrare le parole con una tale armonia e musicalità, con questo stile ardito, graffiante e ruvido.
I miei complimenti.

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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ciao @aladicorvo  io non l'ho letto Piccole donne, in quanto essendo maschietto, mi obbligavano a leggere altro.. tipo Zio Tom e la sua capanna... :P

Dialogo stretto e che mi fa faticare nella lettura per questione di virgole.. Si sente assai la nota drammatica del vissuto di questa donna, ma non capisco com'è la questione donne/uomini... sicuramente non conoscendo la storia non recepisco.. aspetto risposta e ciao 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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Grazie a tutti. @pale star @Almissima @Loscrittoreincolore @m.q.s. @Cicciuzza  @Kasimiro Grazie! Fossi ancora una brava ragazza arrossirei.  
@bestseller2020 hai centrato il nodo. Barriere culturali? Mah... C'è da chiedersi però come mai noi biblio-bulimiche abbiamo flirtato con Silver, scroccato sigarette a Janez e portato croccantini alle Tigri di Mompracem. Forse per lo stesso motivo per cui ce ne andiamo in giro con i pantaloni e voi mai con la gonna (Scozia a parte) 
Chiacchierando con @L'illusoillusore parlavo di eretica normalizzazione. Questo è il capolavoro della Alcott. Nonostante il titolo, non solo una storia di donne, di persone piuttosto. Ricche dentro, generose e indomite. Ma il fatto che non fossero guerrieri con spada e fucile, le ha relegate in quel ghetto aureo dove i maschi (non tutti, a onor del vero) si guardano bene dall'entrare. 
E dunque Piccole Donne, quel salotto buono pizzi e merletti che mi è piaciuto inguacchiare derapando con la bicicletta dentro una pozzanghera 
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Re: [MI148] [MI157] Chardonnay

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aladicorvo ha scritto: dom ott 31, 2021 11:33 pmSono astemia» 
«Mi dispiace. La vita dev'essere dura per quelli come voi»
:asd:  
aladicorvo ha scritto: dom ott 31, 2021 11:33 pmMa brava!» dette una sorsata «E quindi scrive. Di cosa, se è lecito?» 
«La vita, le cose che sembrano irrilevanti e invece…» 
«E invece lo sono»
Bellissima risposta!
(Ti segnalo, in vista di una tua revisione, che in tutto il racconto ricorre la mancanza dei punti fermi prima della chiusura delle virgolette, quando non usi punto di domanda o esclamativo.)
aladicorvo ha scritto: dom ott 31, 2021 11:33 pm«Vede, Jo è stata fonte s'ispirazione per molte donne. L'idea che si potesse essere se stesse nonostante tutto e tutti è stato un riferimento importante»
«Belle parole, cara. Dove le ha lette?» 
«Jo è stata importante, molto importante» abbassò la voce «anche per me» 
Ottima, velatissima anticipazione del botto finale:
aladicorvo ha scritto: dom ott 31, 2021 11:33 pmproposito, cara, qual è il suo nome?» 
«John. Ma credo che Jo sia meglio, non crede?»
A conferma del fatto che Piccole donne non è manco per niente un romanzo per bimbe romantiche.
Grazie per la lettura, @aladicorvo.
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