[MI 155] Sensazioni di Gregory

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Traccia di mezzogiorno: La fobia.

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Gregory avrebbe voluto continuare la scuola con studi classici ma aveva scelto una direzione artistica. Amava la bellezza, immaginava di diventare un pittore, mostrare al mondo il suo ideale di bellezza. Questa idea lo affascinava. Ma sospettava ed ebbe la certezza che il suo passaggio dall’infanzia all’adolescenza non sarebbe stato facile né piacevole come per tutti i suoi compagni. 
Alcuni li conosceva dalle medie, non poteva dire di essere loro amico, lui non aveva amici, però si era abituato alla loro presenza e loro alla sua. Ma nel liceo in città era diverso. C’erano tanti alunni, tanti professori, lui non amava trovarsi in mezzo alla gente. Si chiudeva a riccio, voleva diventare invisibile. Veniva notato ancora di più. Aveva i suoi motivi per nascondersi, sapeva di essere brutto. 
Quest’aggettivo aveva una connotazione precisa nella sua mente, non potevano esserci scorciatoie. Gregory portava occhiali con lenti a fondo di bottiglia, denti storti, capelli oleosi… tutte cose risolvibili oggi, ma Gregory non si era affacciato alla vita oggi, bensì tanto tempo fa. Chi era come lui rimaneva così in quella lunga eternità che è l’adolescenza. Si era sempre isolato fin da bambino, defilandosi appena vedeva gente. Rimanendo solo il suo carattere si era inasprito, era diventato taciturno, scontroso. 
Aveva il terrore dell’ora di ricreazione, quando i professori lasciavano le aule per andare a prendere un caffè al bar di fronte alla scuola. Finché c’era lezione si sentiva come  protetto, nessuno poteva fargli del male. Ma alla ricreazione  il suo cuore batteva fino a stordirlo,  mentre fingeva di controllare con calma appunti e disegni sparsi sul suo banco, l’ultimo della fila, solo.  A volte i compagni si disinteressavano di lui, uscivano dall’aula, passeggiavano nei corridoi, andavano a fumare di nascosto nei bagni, flirtavano con le ragazzine… Ma quando non sapevano cosa fare lo circondavano. Si divertivano davvero tanto a scimmiottarlo, alcuni avevano costruito con del filo di ferro trovato in un ripostiglio la sagoma di un paio di occhialoni e con della carta degli enormi denti che si appiccicavano ai loro con saliva, come zanne, poi gli danzavano attorno  sganasciandosi dalle risa. Gregory non reagiva, piegava la testa aspettando che tutto finisse. Vedeva in lontananza, attraverso le lenti degli occhiali appannati dalle lacrime le ragazze che in gruppo ridevano. Solo una non rideva, Eleonora, il viso assorto guardando nella sua direzione. Gregory provava dolore al suo sguardo di pena. Voleva provare dolore solo per quello sguardo. Pregava che tutto finisse presto. Finiva. Ma poi ricominciava.
Ormai aveva delle tappe fisse Gregory. La mattina, appena sceso dal bus, andava a scuola lentamente, facendo passare il tempo in modo da entrare per ultimo. Non poteva permettersi di aspettare il suono della campanella nella piazza antistante la scuola, il regno dell’anarchia dove lo avrebbero annientato. 
In questo itinerario se la cavava bene, poi c’era il fine lezioni, anche lì doveva calcolare i tempi in modo da uscire di scuola fra i primi, di corsa, per non trovarsi in mezzo a tutti. Era faticoso, ma anche in questo se la cavava bene.
Una mattina che camminava guardando l’orologio si sentì chiamare. Eleonora stava alle sue spalle, sola contrariamente al suo solito. Gregory non era abituato a sentire il suo nome pronunciato da una ragazza, questo gli provocò sensazioni sconosciute. Era sempre paura, nessuno poteva averlo in simpatia, ma questa volta era una paura diversa, non avrebbe saputo spiegare.
— Finiamo assieme la strada? — gli disse lei con il sorriso più bello e più buono del mondo.
— Beh… io… 
— Qui allunghi troppo. Vieni, passiamo sotto.
Eleonora voleva scendere in una lunga scalinata che li avrebbe portati direttamente davanti alla scuola; Gregory di proposito non ci passava quasi mai. Ma non se la sentiva di rifiutare quell’invito tutto per lui. 
Il primo invito di una ragazza in vita sua… Il cuore gli stava battendo sulle tempie, si sentiva male.
— No, non starmi dietro… Cammina al mio fianco altrimenti inciampi — disse lei sorridendo gentile.
Questo era davvero troppo: Eleonora che gli diceva di camminargli a fianco, come fossero… Ma no, ma no. Gregory non si faceva illusioni, ma forse per la prima volta in vita sua provò una sensazione di leggerezza, di felicità. Era davvero bello essere come tutti gli altri. Quanto era bello. 
Si era del tutto dimenticato che si sarebbe trovato davanti alla scuola con i ragazzi ancora fuori. Presto fu notato e che fosse al fianco di Eleonora ancora di più. I ragazzi della sua classe lo guardarono divertiti.
I due gemelli, Valentino e Pieter in particolare erano i più accaniti contro di lui. Bellissimi, biondi e con gli occhi verdi. Inutile dire un sorriso perfetto e luminoso. Tutti amavano questi bravi ragazzini. 
Valentino aveva sempre in mezzo a un album da disegno dei denti di carta finti e Gregory provava terrore al pensiero che se li sarebbe messi adesso per prenderlo in giro. Ma non lo fece. Afferrò Gregory per la collottola del giaccone, lo sollevò come un burattino appoggiandolo al portone ancora chiuso della scuola e cominciò a sbattergli la testa ritmicamente.
— Dai, conta. Conta! Su! Dai! Uno, due… Conta! Ma cosa ti sei messo in testa deficiente!
E Gregory contava. Ogni volta che sbatteva la testa contava.
— Uno, due, tre…
I ragazzi ridevano di gusto, spruzzando la loro sacra saliva in faccia a Gregory, che ne sentiva il sapore come un reietto.
— Dai Vale, fai fare anche a me! — diceva Pieter eccitato e diede il cambio al gemello.
Gregory continuava a contare, gli occhiali di sghimbescio in faccia, contava e lacrimava. Vide Eleonora che lo guardava  allibita e come indignata, sbalordita che Gregory non reagisse.
Si entrò in classe.
Il professore di ornato e modellato era un tranquillo e nascosto amante del peccaminoso, ma siccome indossava giacca e cravatta passava come rispettabile, in quei tempi come oggi. Alla sua ora faceva mettere tutte le ragazze in prima fila, così dalla sua cattedra, senza troppo clamore, poteva guardare le gambe.  Quel giorno inscenò come lezione la fantasia.
— Come vedete ho portato questa bella zucca dell’ortolano — disse mostrando una grossa zucca arancione messa sulla cattedra, — perché la copiate e trasformiate secondo i vostri desideri.
— Possiamo trasformarla come vogliamo?
— Come volete.
— Possiamo mettergli degli occhiali  e dei denti finti?
— Ancora meglio. Arte astratta. Ma rispettando la prospettiva.
Tutti risero. I due gemelli applicarono alla zucca gli occhiali di filo di ferro e i dentoni di carta, fissando il tutto con del bostic.
— Bene, copiate. Prospettiva e ombra.
Si sentì in fonda all’aula come un scroscio d’acqua  scaraventato a terra d’un colpo. Gregory si era alzato dal banco e aveva vomitato.
Venne l’ora di ricreazione. Gregory era stato tenuto in segreteria in attesa che gli passasse il malessere. All’epoca non intervenivano ambulanze, polizia e giornalisti per eventi considerati naturali.
Gregory si era tolto gli occhiali per lavarsi la faccia in bagno. Sentì delle urla irrompere alle sue spalle. Valentino danzava reggendo in testa la zucca con gli occhiali e i dentoni, Pieter e gli altri tutti dietro di lui. Gregory allungò le mani prese la zucca, spintonò Valentino e corse via come un vento. Tutti lo rincorsero urlando e ridendo. Gregory entrò dentro il ripostiglio del materiale di pulizia.
Valentino, furioso ed eccitato prese a calci la porta che si aprì. Entrò e la porta si richiuse.
Si sentì qualcosa sbattere, un sospiro prolungato, soffocato. Gregory uscì con la zucca tra le mani macchiate di rosso, la scaraventò nella tromba delle scale facendola sfracellare.
Valentino non usciva.
— Vai a trovare il tuo gemellino — disse Gregory a Pieter che entrò e subito si mise a urlare con una voce stridula e sgraziata.
Mentre tutti andavano a vedere, Gregory buttò via una spatola in metallo lunga e appuntita che si usava per rifinire le composizioni di argilla.
 
 
 
 
 
 
 
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Grazie per l'apprezzamento @Loscrittoreincolore 
Anchio ho provato un certo malessere nello scrivere, ho assistito a scene del genere (non con il morto, ma ci stava...). Non c'è niente di più tremendo della vendetta di una vittima, spesso quando all'inizio non si difende. Le reazioni vanno oltre, non tornano indietro e non ci ripensano. Gregory era nel giusto.
I giusti non perdonano. E fanno bene. Perché perdonare?
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Mi associo anch'io ai complimenti, la storia è scritta davvero bene e, nella semplicità dei momenti quotidiani, è stata capace di descrivere molto bene le angosce che certe situazioni provocano. Il finale mi ha fatto venire in mente uno dei successi dei Pearl Jem, "Jeremy", che non parla proprio di questo ma ci va vicino. Mi permetto però di fare una domanda, nel senso che non credo di avere capito benissimo quale sia la fobia di cui si parla? E' la fobia di essere brutto che prova il protagonista? Oppure la fobia degli altri, che deriva dagli atti a cui è sottoposto il protagonista?
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Grazie per la lettura e i complimenti @pale star 
La fobia è un po' diluita in tutti i protagonisti: Gregory che tutti i giorni va a scuola camminando piano e guardando l'orologio, per essere sicuro di entrare per ultimo dopo che sono già entrati tutti;
Gregory che scatta al termine delle lezioni per scappare dall'aula e dalla scuola senza mischiarsi con gli altri per paura delle prese in giro;
I suoi compagni che lo prendono in giro metodicamente, ogni giorno, con comportamenti idioti che assurgono a riti quotidiani tremendi, che fanno star male anche fisicamente Gregory;
Il professore "perbene" e guardone che mette sempre in prima fila le ragazze quando lui fa lezione, assolutamente ottuso e indifferente...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Alberto Tosciri ha scritto: @pale star 
Ho visto il video dei Pearl Jem - Jeremy -
Non lo conoscevo, l'ho molto apprezzato, grazie.  (y)
Lieta di esserti stata di aiuto! Non sono una gran fan dei Pearl Jam, ma questo è uno dei brani che mi piacciono di più- 
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Alberto Tosciri ha scritto: Anchio ho provato un certo malessere nello scrivere, ho assistito a scene del genere (non con il morto, ma ci stava...). Non c'è niente di più tremendo della vendetta di una vittima, spesso quando all'inizio non si difende. Le reazioni vanno oltre, non tornano indietro e non ci ripensano. Gregory era nel giusto.
I giusti non perdonano. E fanno bene. Perché perdonare? 
Ti trovo drastico con questo autocommento, @Alberto Tosciri

Io nel racconto ci trovo una combinazione di sfortune patite dalla vittima del bullismo, una catena di colpe, in primis della famiglia, poi degli insegnanti, poi dei compagni, anche la "brava" compagna che non va a denunciare il trattamento del compagno a un adulto.
Certo, il disinteresse assoluto da parte dei grandi verso questo bambino, il non accorgersi della sua sofferenza, alla lunga mina la fragilità del piccolo e lo porta alla vendetta estrema.
Diciamo che Gregory è stato messo nella condizione di non sopportare più. Figuriamoci perdonare! E non ha neppure pensato a farsi aiutare, perché non aveva nessuna bella persona adulta che avrebbe potuto aiutarlo. 
Un racconto tristissimo sul deserto degli affetti e sulle conseguenze, rare per fortuna, di un grave bullismo che dilaga nell'indifferenza altrui,
Grazie per la lettura.  :)  
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Grazie @Poeta Zaza  poi passerò a dare un'occhiata da te.
Ho ambientato la storia negli anni Settanta. A quell'epoca non si parlava di bullismo nelle scuole ma c'era, come c'è sempre stato. Solo che non c'erano gli aiuti vari che ci sono oggi, se vogliamo chiamarli aiuti.
Uno doveva cavarsela da solo, non era facile, e oggi penso sia ancora più difficile in questa società dove tutto è degenerato, sia il male che anche il bene, che non è più bene ma non so cosa. 
So solo che rifiuto per principio questo male e questo bene falsamente "buono", in realtà ancora più letale, in quanto deriva da ideologie di gente priva di moralità, priva di amore per i propri simili, perché si sono liberati del pensiero di Dio, di cosa è giusto e di cosa è sbagliato, mettendosi loro al posto di Dio.
Cosa da rifiutare. Come sempre, discorso che sarebbe troppo lungo, non necessario, anche inutile.
In fondo siamo qui per divertirci no?
Poeta Zaza ha scritto: Ti trovo drastico con questo autocommento, @Alberto Tosciri
Si, vero. E anche poco cristiano. La cristianità che cerco disperatamente di avere, di ritrovare, che voglio assolutamente ritrovare ho paura di averla persa guardandomi intorno.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Ciao @Almissima 
grazie per la lettura e il commento e sono daccordo con le tue giuste notazioni.
Avrei dovuto caratterizzare di più oltre alla ragazza anche parecchio altro, ero già uscito di molto dai limiti di carattere e come sempre ho dovuto tagliare.
Nella prima bozza copiata in word (prima scrivo quasi sempre a mano) ero già oltre 15.000 caratteri e ancora non ero soddisfatto... succede sempre così. Ho dovuto tagliare in fretta.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Alberto Tosciri ha scritto: Gregory provava dolore al suo sguardo di pena. Voleva provare dolore solo per quello sguardo. Pregava che tutto finisse presto.
Molto bello questo passaggio, è la beffa definitiva per lui. Nessuno è dalla sua parte: lo prendono in giro o, peggio, lo compatiscono
Alberto Tosciri ha scritto: Ormai aveva delle tappe fisse Gregory.
Il soggetto a fine frase mi fa strano
Alberto Tosciri ha scritto: Eleonora che lo guardava  allibita e come indignata, sbalordita che Gregory non reagisse.
Secondo me questo è un passaggio chiave, e andrebbe evidenziato un po' di più. È questo sguardo che poi lo porterà ad agire, quindi sposterei il focus dalla reazione di Eleonora alla reazione che Gregory pensa Eleonora abbia. Ad esempio: "lesse in quello sguardo che era sbalordita che lui non reagisse"

Mi è piaciuto parecchio, sei sempre stato bravo a raccontare questo genere di storie. Tragedie che si sentono spesso, purtroppo, ma che sei riuscito a raccontare in modo nuovo e interessante. La fobia che ci leggo qui è la fobia sociale, e la trovo ben resa

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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ciao @Alberto Tosciri .... e dai! ancora storie di bullismo! io avrei visto di buon grado una riscossa di Gregory che dà una bella lezione di originalità e capacità artistiche ai suoi compagni con la zucca, e dopo l'uscita da scuola, la bella Eleonora lo invita a casa per una serata a luci rosse!! :love: prima di averlo messo sotto la doccia per depilarlo e toglierli l'unto dalla testa...  :asd:

Comunque la fobia non è che sia tanto rappresentata, ma comunque quel che basta a dirigere la storia e il suo tragico sviluppo.. ciao a si biri!!
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Ciao @bestseller2020 
Grazie per il piacevole passaggio    :)
Si, in effetti la fobia è diluita in più personaggi, non in uno solo.
Ho anche pensato a un finale più allegro come dici tu ma se vado nell'allegria divento sarcastico... e non mi piaccio tanto perché mi conosco... E poi la storia era in un altra epoca, in un altro mondo... ragionavano diversamente "quelli", compreso Gregory...
Non è mai successo, ma è successo. E io c'ero. Ma io riesco a essere ovunque scrivendo    :)
Sembra bello, ma non proprio;  si ripercorrono a volte strade già calpestate, già  sudate... 
ciao a si biri
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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ciao @Mina  e grazie per la tua lettura e commento.
Hai visto davvero bene quando Gregory se la prende di più quando si sente compatito... Non c'è niente di più pesante che avvertire questo sentimento negli altri verso noi stessi...

Per il soggetto a fine frase hai ragione, mi capita spesso di scrivere così e in italiano non va bene. So che si usa in tedesco, per quel poco che ne ho studiato e di certo si usa in sardo, dove è normale mettere il soggetto alla fine. La forza dell'abitudine, anche se è raro che io parli sardo, specie in questi ultimi periodi...

Ti ringrazio per l'apprezzamento, ricordo ancora con piacere diverse conversazioni che avemmo anni fa nel WD. Dicendo così mi sembra di essere quel samurai giapponese nel film con Tom Cruise "L'ultimo samurai". 
In effetti quel samurai mi assomiglia, non tanto fisicamente o per il maneggio delle armi ma per il suo stupore nell'ammirare la bellezza dei fiori di ciliegio e nel constatare che si poteva spendere un'intera vita nel cercare le forme di un fiore perfetto. E per lui sarebbe stata una vita spesa bene.
Alla fine si è dato la morte sul campo di battaglia, secondo le regole del Bushido. Avrei voluto essere al suo posto.
Ciao.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Bel racconto @Alberto Tosciri . Monocolore, bidimensionale come quel 'deserto degli affetti' evocato da @Poeta Zaza,dove viene piantato e cresce rigoglioso il seme dell'odio. E forse è proprio questo che mi è mancato (probema mio) una maggiore focalizzazione su quella specie di contagio maligno.
Perché nella tua storia non ci sono i Buoni , questa è la sua potenzialità
E l'atto finale, usato come reazione della vittima e dunque un filo déjà vu, viene privato della sua potenza, così come della sua attualità.
Il nodo, intrigantissimo, è nella tua bella domanda: perché perdonare? 
L'avrei visto come un ottimo titolo.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
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Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Alberto Tosciri ha scritto: sentì in fonda all’aula
refuso.
Alberto Tosciri ha scritto:
All’epoca non intervenivano ambulanze, polizia e giornalisti per eventi considerati naturali.
Lo taglierei, mi sembra un commento fuori campo dell'autore che non c'entra nulla con il racconto.
Alberto Tosciri ha scritto: Gregory allungò le mani prese la zucca,
Qui manca una virgola o una congiunzione.
Alberto Tosciri ha scritto:
Gregory uscì con la zucca tra le mani macchiate di rosso, la scaraventò nella tromba delle scale facendola sfracellare.
Valentino non usciva.
— Vai a trovare il tuo gemellino — disse Gregory a Pieter che entrò e subito si mise a urlare con una voce stridula e sgraziata.
Mentre tutti andavano a vedere, Gregory buttò via una spatola in metallo lunga e appuntita che si usava per rifinire le composizioni di argilla.
:o Ti sei joyopizzato! In poche righe finali mi trasformi un racconto così malinconico ma anche dolce in un horror!  :lol:
Ciao @Alberto Tosciri (però io leggo sempre Unius), a parte gli scherzi mi hai spiazzato, mi aspettavo sì una reazione da parte di Gregory (in realtà mi chiedevo se avresti chiuso con un messaggio del tipo "è possibile superare le proprie paure e combattere le ingiustizie", magari con l'aiuto delle persone buone come Eleonora, oppure con una mancata reazione che affossasse ancora di più il giovane protagonista. Ma addirittura questo no. Però ci sta, assolutamente, e devo dire che in ogni caso il finale è fatto bene.
Il racconto mi è piaciuto e mi ha incuriosito, però ti confesso che ho letto tuoi testi scritti molto meglio, mi pare che qui forse la mancanza di tempo e di spazio abbia leggermente compresso la tua immaginazione e l'impegno profuso nel rientrare nei limiti abbia assorbito parecchia energia; è una sensazione e te la comunico così come l'ho percepita (forse anche perché per me in questo caso è capitato così, mi sono ritrovato a tagliare quasi la metà del testo e alla fine credo di averlo in parte snaturato oltre che peggiorato in qualità di scrittura).
Inoltre, negli ultimi tempi provo un po' di fastidio nell'incontro con lo stereotipo del ragazzino sfigato contornato da bulletti di scuola e ragazzine di buon cuore, ma qui non c'entri tu, tu lo hai usato egregiamente, è più un gusto personale. Niente, è sempre un piacere leggerti e rincontrarci. Alla prossima!

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Grazie @aladicorvo , sei stata molto gentile nei confronti di questo racconto.
  ha scritto:aladicorvoPerché nella tua storia non ci sono i Buoni , questa è la sua potenzialità.
Infatti io non credo molto nei buoni. Di sicuro ne sono esistiti, ma quelli forse erano santi.
Gli uomini non sono buoni. Forse lo sono con la loro famiglia, ma non con gli altri. Molto facile così.
Anche perdonare non è facile, va contro la natura umana.  Perdonare è una cosa che esula dalla pura umanità, non è umano e poteva porre questa possibilità solo un essere superiore, non un uomo. Per questo si può pensare che Dio esista. 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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  ha scritto:Joyopi

Lo taglierei, mi sembra un commento fuori campo dell'autore che non c'entra nulla con il racconto.
Lo so. Non ho saputo resistere, volevo dirlo. Oggi allertano i media nazionali se un ragazzino ha mal di testa...

  ha scritto:Joyopi

Qui manca una virgola o una congiunzione.
Più che giusto, grazie.
  ha scritto:Joyopi(però io leggo sempre Unius),
Grazie, penso che lo hai detto con buone intenzioni. Unius tornerà un giorno, non qui e in nessun altro forum letterario però. È  un personaggio di mia invenzione di una saga che ho cominciato a scrivere da ragazzino. Il lavoro è immane. Gli voglio bene.  Realismo magico sudamericano misto a fantasy mediterraneo... 

Ti confesso che anche io non sopporto più di tanto le storie con ragazzini sfigati, sempre americani doppiati in italiano con accento romano, che poi alla fine salvano il mondo, cioè casa loro e poi coronano il loro sogno d'amore... 

Gregory con quell'azione si è rovinato la vita per sempre. Finirà in riformatorio,  ne uscirà appena maggiorenne, ruberà, si pagherà il laser per la miopia, il dentista per i denti e si arruolerà nella Legione Straniera e dopo venti anni tornerà alla sua città e sparerà a uno a uno a tutti i suoi ex compagni e professori, comprese le loro famiglie. Alla fine, circondato da reparti speciali perché un ex legionario non può essere catturato da chi fa le multe in strada, finirà in bellezza facendosi saltare in aria. Assieme a quelli che lo vogliono prendere. Ne ho conosciuto uno così, un uomo di oltre settanta anni, ex legionario, un normale anzianotto in pensione che coltivava l'orto e i vicini gli facevano mille dispetti. Un giorno prese il fucile da caccia a cinque colpi... era un cecchino. Dovettero venire con gli elicotteri a sparargli i gas lacrimogeni per snidarlo. Ma non lo presero. La fece finita. Non poteva andare a  piangere in quei programmi spazzatura a far ridere i boys e le girls...

Grazie anche per le belle parole e i consigli, utilissimi.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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Ciao  @Alberto Tosciri strani ricordi mi tornano anche a me, che ho anche fatto il liceo artistico. In quel caso il bullismo fu più di stampo sociale: un'orda di paninari nella Milano anni ottanta che denigravano tutti quelli che non si potevano permettere certe marche. Personaggi di una povertà assoluta.
Il tuo racconto in un certo senso è più estremo sia nella forma di bullismo che nella reazione conseguente. Un groppo in gola. Ottimamente scritto.
Ciao, a presto

Re: [MI 155] Sensazioni di Gregory

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ciao @Kasimiro 
Grazie per il commento. Anche io ho fatto il liceo Artistico, ma agli inizi degli anni Settanta e non ho bei ricordi dell'atmosfera  che si respirava in quei tempi; il degrado morale della società stava cominciando a dare i suoi frutti in tutti i campi. Io ho avuto la fortuna di far parte di un ambiente che ancora resisteva,  c'erano i valori di un tempo,  che oggi, oltre a non avere la possibilità di essere compresi, sarebbero giudicati valori reazionari e retrogradi da certi personaggi.
Spesso io sono classificato così, pure per le ambientazioni di qualche racconto che scrivo e cerco di non reagire. Talvolta non ci riesco, un mio difetto, da giovane ero piuttosto polemico ma ho poi compreso che il contradittorio aristotelico non lo puoi usare con chi non vuol vedere, non vuol sentire e non vuol capire, ieri come ancora di più oggi.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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