[MI147] L'uomo col tricorno

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Traccia di mezzanotte:
“ La musica, come il sale, conserva meglio.” (Erri De Luca)


Una musica, un accordo di poche note si era installato nell’aria e nessuno sapeva da dove fosse suonato.
Sembrava una giornata come tante, poi, nuvole scure e si ammassarono in cielo e cominciò a piovere. Appresso ai cirri che andavano a frantumarsi sui colli, ombre scure e misteriose calarono sulle case. S'insinuarono dappertutto. Riempirono i tubi delle caldaie, i tombini e i camini. Valle Cornacchia, in breve, appariva avvolta da una nebbia color lavagna.
All’inizio si udirono grida spaventose. Veli neri ammantavano i malcapitati lasciandoli come involucri vuoti. Chiusero i portoni, sbarrano gli infissi, le donne nascosero i figli e tapparono ogni fessura.
Che maledizione era mai questa? Quando era arrivata la monotona musica stridente? Forse poco dopo o appena prima del misterioso straniero? E chi era quell’uomo arrivato insieme alle ombre? Da dietro le imposte, gli abitanti del villaggio spiavano lo straniero e la catastrofe: salvo vedere ogni tanto una casa intera svanire nella coltre nera, null’altro era dato sapere ai cittadini.
Con la prima luce dell’alba, i cittadini si resero conto che erano scomparse alcune case, insieme alle ombre e che era salvo l’intero viale che portava sulla collina: lassù si vedevano ancora, la bandiera, il pennone del circo e le tende che ospitavano saltimbanchi, acrobati, maghi, lanciatori di coltelli, animali esotici, ballerini e decine di altre attrazioni provenienti da mezzo mondo.
Sebbene fosse giorno fatto, poco chiarore sfumava i riverberi indaco sull’orlo della coltre di nubi lontane. Nell’attesa di trovare una soluzione definitiva a quella tragedia, tutti i lavoranti del circo si erano riuniti nel tendone degli acrobati e visto che nulla era venuto fuori dalle indagini, alcuni decisero di mettersi a pregare. A voce alta scandivano bene le parole rivolte al cielo; pregavano forte anche per sovrastare l’incessante e fastidiosa musica.
Belligern, proprietario del Luna Park, aveva passato la notte in bianco per cercare Annalisa e a controllare che le ombre non stessero per attaccare anche il circo. Come un comandante di vascello era rimasto a spiare tutta la notte. Il carrello elevatore del circo, ormai in disuso, rimasto a braccia alzate come un antico guerriero arreso, era diventato per lui un ottimo punto di osservazione e gli tornava utile in molte occasioni. Sopra quel vecchio carrello aveva montato un collettore, dove i cavi erano stati tolti aveva infilato due tubi nei quali aveva montato due lenti enormi. Quella era la macchina del fuoco che gli serviva a provocare incendi mirati nello spettacolo del lunedì, il marchingegno però, serviva anche da cannocchiale. Quella mattina, di nuovo, stava cercando di avvistare Annalisa: la ragazza, con il suo dono, fruttava parecchie boccole che finivano dritte nelle sue tasche, il pensiero di perderla lo mandava fuori di cervello. Invece di Annalisa, però, vide l’immagine dello straniero vicino al suo traballante mezzo come se fosse a due passi da lui.
L’uomo, sopra un lungo spolverino nero, aveva due cinture di cuoio incrociate sul petto. Una bandana gli celava la metà inferiore del volto, un monocolo telescopico gli copriva l'occhio destro. Come unico riparo, contro la pioggia che andava cessando, indossava un tricorno guarnito da decine di strani amuleti.
A Bellingern bastò qualche secondo, poi, staccò lo sguardo dai tubi e gridò:
- Xergos! Vecchio imbroglione, stavolta la pagherai; se non ti mangiano prima le ombre. A quelle grida alcuni si precipitarono fuori dal tendone e, alzati gli occhi verso il carrello, videro Bellinger sbracciarsi e inveire maledizioni.
- È colpa sua! Presto, dobbiamo organizzarci, è Xergos, il mago! E, senza aspettare oltre, scese di corsa verso i lavoranti del circo.
Mortimer Jones, il domatore di leoni, tirò fuori una vecchia canna a reazione.
- Con questa ho abbattuto dieci orsi, andiamo a stanare quel maledetto e le sue schifose creature. Ammazziamolo!
- Vi ricordate di Siela Grande? - Gridò il lanciatore di coltelli - Laggiù c’è chi giura di averlo visto cavalcare una macchina volante, si dice sia lui il responsabile della catastrofe che li ha colpiti. - La donna senza testa uscì dallo scollo dell’abito di scena, - sei uno scemo o cosa? Gli Olmir sono cosa di grandi magi. Xergos, io l’ho conosciuto bene, non sarebbe in grado di una magia cosi grande. È un millantatore. Lui stesso mette in giro voci che lo danno detentore dei poteri che gli si attribuiscono; in realtà non è nessuno. - Le donne ripresero a pregare a voce ancora più alta e tutti rientrarono all’interno per decidere il da farsi.

Xergos, intanto, seguendo le ombre percorse il viale e col suo trabiccolo risalì la collina verso il Luna Park.

La musica diventò assordante, l'isteria stava per avere il sopravvento quando, sulla volta di stoffa colorata, grosse conche pesanti premevano dall’esterno. Le ombre scivolavano oscurando la poca luce che riusciva a filtrare. Sembrava arrivata ormai la fine
Il vecchio marinaio addetto al controllo dei nodi si unì a Mortimer Jones, tirarono fuori gli schioppi e le balestre ad aria compressa. Aprirono le cortine colorate imbracciando le armi, Jones fu il primo a uscire, si arrestò basito sulla terra battuta mista a segatura. L'uomo con il tricorno era lì, davanti a loro.
Su un terrapieno poco lontano dall’ingresso della tenda, Xergos era seduto su uno sgabello pieghevole, davanti a lui aveva montato un grosso treppiede. Con un ingranaggio muoveva due canne di lucido ottone e le puntava verso i circensi sbalorditi.
L'ombra scura, ora gigantesca, dalla stoffa colorata allungava i tentacoli e si dirigeva minacciosa verso gli uomini armati.
Xergos girò una manovella, una ruota dentata scricchiolò, uno sbuffo di denso vapore usci dalla canna più grossa. Spire azzurre si allagarono in cielo, in pochi minuti avvolsero tutta'ombra riducendola in frammenti. Una rotella più piccola girò, dalla seconda canna si sentì solo un plop: mille globi trasparenti volarono nell'aria, rincorrendo i frammenti ne aspirarono fino all'ultimo pezzetto. Fuochi d'artificio al contrario implosero nell'aria fin quando ogni traccia nera non sparì.
Xergos si alzò, con calma smontò le canne, le ruote, le manovelle e il treppiede. Ripose ogni parte in un baule e lo caricò sul trabiccolo, poi, girò una chiavetta alloggiata sul cruscotto, la fastidiosa musica che l’aveva protetto dalle ombre fino a quel momento, spari all'istante. Si voltò verso i circensi increduli, si tolse il tricorno e con un breve inchino, senza dire nulla, si congedò. Salì a bordo del suo triciclo e si allontanò.

Annalisa aveva fatto del tutto per riuscire a entrare nella scatola. Si era coperta la testa con degli stracci e si era sforzata di trovare la posizione più comoda ma, il piccolo mezzo traballava e gli indumenti che si era buttati sulla testa gli solleticavano il naso.
Non riuscì a trattenersi di più: si sfogò con uno starnuto sonoro e la scatola si squartò. Xergos, per lo spavento per poco non finì contro un albero prima di arrestare il veicolo. I capelli sciolti inondarono il piccolo vano, il vestito rosso fuoco, comprese trine e merletti, invase completamente lo spazio che conteneva i pochi averi del mago.
Xergos scese e si diresse sul retro per controllare che l’esplosione, di chissà quale tra i suoi esperimenti, non avesse danneggiato i suoi preziosi strumenti.
Annalisa riemerse da sotto il suo abito e la sua capigliatura sotto gli occhi del giovane mago che, per la sorpresa fece un salto indietro.
- Chi diavolo sei tu?
- Annalisa! Stringendo una scatola d’oro aggiunse - Devo fuggire da qui, posso pagare.
- Sei la ragazza che toglie i rimorsi, vero? Il tuo padrone, che il diavolo lo fulmini, deve pagarmi diversi affronti. Butta via quella mongolfiera che hai addosso se vuoi sederti vicino a me, dobbiamo allontanarci di corsa prima che Bellinger se ne accorga.
Annalisa buttò l’ingombrante abito e cominciò così una nuova vita.
Ma questa è un’altra storia.
Ultima modifica di Albascura il dom mar 28, 2021 10:47 pm, modificato 2 volte in totale.

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ciao @Alba359 e ben ritrovata al MI!
Ti pulcierò un po' per postare.
Go!


"Una musica, un accordo di poche note si era installato nell’aria e nessuno sapeva da dove fosse suonato."
Annotazione un po' nerd, ma nemmeno tanto: una musica può consistere di un solo accordo, ma è inconsueto. Sarebbe una musica ben piatta. Ma a stonarmi mi stona di più che l'accordo sia di poche note, perché è ciò che accade ordinariamente (un accordo parte da due note, ma di solito è di tre: ordinariamente la prima, la terza e la quinta di una scala; più raramente, ma nemmeno tanto, si aggiungono ulteriori sfumature) dunque direi che "un accordo di poche note" è l'ipotesi di base


"Sembrava una giornata come tante, poi (,) nuvole scure e si ammassarono in cielo e cominciò a piovere."

Valle Cornacchia mi piace molto, e mi piace la descrizione del temporale

"Veli neri ammantavano i malcapitati lasciandoli come involucri vuoti." L'ho capita solo in seconda lettura. Metterei i malcapitati come soggetto, altrimenti dai l'impressione che i veli prendano vita propria e agiscano da soli

"Quando era arrivata la monotona musica stridente?"
Ok, monotona musica... forse la mia annotazione di prima era superflua, allora

"Forse poco dopo o appena prima del misterioso straniero? E chi era quell’uomo arrivato insieme alle ombre?"
Allora, secondo me è superfluo e di troppo sia l'aggettivo misterioso che la domanda retorica che poni dopo. Se dici anche solo "forse poco dopo o prima dello straniero" già è misterioso e già non si sa chi è

"Da dietro le imposte, gli abitanti del villaggio spiavano lo straniero e la catastrofe: salvo vedere ogni tanto una casa intera svanire nella coltre nera, null’altro era dato sapere ai cittadini." Ribatti sul fatto che c'è qualcosa di ignoto e che sfugge. Eviterei di farlo, rallenta, ormai è chiaro

"Con la prima luce dell’alba, i cittadini si resero conto che erano scomparse alcune case" Attenta, qui metti due ripetizioni una di seguito all'altra: il termine cittadini lo hai appena usato, e che le case scompaiano pure lo hai appena detto

"Sebbene fosse giorno fatto, poco chiarore sfumava i riverberi indaco sull’orlo della coltre di nubi lontane." Caspita, è complicata! Poi il chiarore sfuma? Non rischiara?



"Belligern, proprietario del Luna Park, aveva passato la notte in bianco per cercare Annalisa e a controllare che le ombre non stessero per attaccare anche il circo. Come un comandante di vascello era rimasto a spiare tutta la notte. Il carrello elevatore del circo, ormai in disuso, rimasto a braccia alzate come un antico guerriero arreso, era diventato per lui un ottimo punto di osservazione e gli tornava utile in molte occasioni. Sopra quel vecchio carrello aveva montato un collettore, dove i cavi erano stati tolti aveva infilato due tubi nei quali aveva montato due lenti enormi. Quella era la macchina del fuoco che gli serviva a provocare incendi mirati nello spettacolo del lunedì, il marchingegno però, serviva anche da cannocchiale. Quella mattina, di nuovo, stava cercando di avvistare Annalisa: la ragazza, con il suo dono, fruttava parecchie boccole che finivano dritte nelle sue tasche, il pensiero di perderla lo mandava fuori di cervello. Invece di Annalisa, però, vide l’immagine dello straniero vicino al suo traballante mezzo come se fosse a due passi da lui. "
Ok, per me il racconto parte da questo momento in poi. Sino ad adesso hai detto poco (che le case scompaiono, e che ciò accade in concomitanza di questa strana e monotona musica) impiegando molte parole. Hai voluto tratteggiare un'atmosfera, e per quanto mi riguarda ci sei anche riuscita, eh... ma andrebbe liofilizzato...


"- Xergos! Vecchio imbroglione"
Quindi svelato l'uomo del mistero


La musica diventò assordante, ( zack - l'isteria stava per avere il sopravvento - zack)

(zack - Sembrava arrivata ormai la fine - zack)
Mmm... a volte ho la sensazione che dici le cose prima con un immagine, ad esempio l'incalzare della musica. Poi però, per timore di non esser stata abbastanza chiara espliciti il concetto. La prima cosa va bene, la seconda no, non serve ;-)


" Fuochi d'artificio al contrario implosero nell'aria fin quando ogni traccia nera non sparì."
questo è suggestivo

Allora, Alba, innanzitutto scusami per questo modo barbaro di commentare, con la nuova piattaforma ancora non ci faccio amicizia, e te ne renderai presto conto quando vedrai come ho violentato il mio racconto nella formattazione.
In secondo luogo perdona la mia capassagine nelle pulci, e non crearti una cattiva idea: il racconto, in verità, mi è piaciuto. Credo che prenda ritmo un po' lentamente, e, come ti dicevo, per quanto funzionale a creare una tmosfera (molto suggestiva) sfronderei la prima parte. Farei proprio il gioco di eliminare caratteri provando a non perdere nulla, secondo me in questo testo è possibile.
Terza osservazione: mi è sembrato un frammento di un lavoro più lungo, dove magari non ha dovuto introdurre i personaggi con tante spiegazioni. Sbaglio?
Della prima parte, che definirei atmosferica, ho amato le sensazioni. Ma meno la scrittura.
Ho preferito la scrittura, la fantasia e il ritmo di quando si passa all'azione.
Insomma, stai scrivendo un fantasy? è così? In tal caso, in bocca al luppolo!

In ultima analisi, racconto evocativo e immaginifico, fatto di colori ora cupi ora vividi, comunque di colori. Puoi rivedere la scrittura, ho come la sensazione che le ipotesi sian due: o stai scrivendo un po' di getto qualcosa di lungo di cui qesto è un estratto, evvabbeh, significa che lo revisionerai, o forse sei un po' fuori allenamento rispetto a quel mi in cui ci siamo tenuti testa fino all'unltimo, fino a quando qualkuno non ci ha scippato i titolo. Vabbé, vecchi rancori da vendicare con le diavolerie di Xergos.
Baci a te <3
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ciao @Alba359
Che musica... e che fantasia.
Ci concordo con Edu che l’incipit appaia un po’ slegato dal resto. Un preludio funzionale a creare l’atmosfera e trasportare il lettore nella dimensione fantastica del racconto.
Il mondo circense è ricco di fascino e tu hai saputo rappresentarlo con immagini coinvolgenti e protagonisti ben caratterizzati.
La storia pare, a tratti, essere estratta da un lavoro più ampio, proprio per la quantità di informazioni e personaggi che entrano in campo. Comunque è deliziosa. Per me ok 👍. La musica ha il proprio ruolo... inquietante anche nel tuo caso.
Piaciuto!

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pm Sembrava una giornata come tante, poi, nuvole scure e si ammassarono in cielo e cominciò a piovere.

Appresso ai cirri che andavano a frantumarsi sui colli, ombre scure e misteriose calarono sulle case.
(Molto espressiva questa immagine)


Nell’attesa di trovare una soluzione definitiva a quella tragedia, tutti i lavoranti del circo si erano riuniti nel tendone degli acrobati e
virgola
visto che nulla era venuto fuori dalle indagini, alcuni decisero di mettersi a pregare.

Come un comandante di vascello
virgola
era rimasto a spiare tutta la notte.
Quella era la macchina del fuoco che gli serviva a provocare incendi mirati nello spettacolo del lunedì,
meglio punto e virgola
il marchingegno però, serviva anche da cannocchiale.
Quella mattina, di nuovo, stava cercando di avvistare Annalisa: la ragazza, con il suo dono, fruttava parecchie boccole
sono monete?
che finivano dritte nelle sue tasche,
meglio punto e virgola, perché stai iniziando un altro concetto nella stessa frase
il pensiero di perderla lo mandava fuori di cervello.

L'ombra scura, ora gigantesca, dalla stoffa colorata allungava i tentacoli e si dirigeva minacciosa verso gli uomini armati.
in pochi minuti avvolsero tutta'ombra
tutta l'ombra
riducendola in frammenti.

Ripose ogni parte in un baule e lo caricò sul trabiccolo, poi,
(ho visto che usi quel "poi" di frequente; ti suggerisco di farlo sempre precedere da un punto e virgola)
girò una chiavetta alloggiata sul cruscotto, ed ecco che la fastidiosa musica che l’aveva protetto dalle ombre fino a quel momento sparì all'istante.
(ti ho tolto la virgola prima di "sparì" per la nuova costruzione che ti suggerisco).

Si voltò verso i circensi increduli, si tolse il tricorno e
virgola
con un breve inchino, senza dire nulla, si congedò. Salì a bordo del suo triciclo e si allontanò.

Annalisa aveva fatto del tutto per riuscire a entrare nella scatola. Si era coperta la testa con degli stracci e si era sforzata di trovare la posizione più comoda ma, il piccolo mezzo
quella virgola dopo "ma" non ci va
traballava e gli indumenti che si era buttati sulla testa gli solleticavano il naso.
Non riuscì a trattenersi di più: si sfogò con uno starnuto sonoro e la scatola si squartò. Xergos, per lo spavento per poco non finì contro un albero prima di arrestare il veicolo. I capelli sciolti inondarono il piccolo vano,
punto e virgola (inizi un altro concetto)
il vestito rosso fuoco, comprese trine e merletti, invase completamente lo spazio che conteneva i pochi averi del mago.
@Alba359 Bentrovata! :)
Sei stata molto brava a mostrare (tanto "show don't tell") e a fare un periodare a tratti poetico e particolare, di spessore, come la frase che ti ho segnalata.
Un buon racconto, anche se personalmente l'avrei preferito integrato con qualche "tell" in più.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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@Alba359 ciao collega di traccia!
Allora sono curiosa anche io come @Edu questo brano è un frammento di un lavoro più consistente?
Se sì mi piacerebbe ci dicessi di più, se no, pensaci per me ne vale la pena.
La musica è protagonista della storia, inquietante come nel mio, quindi ho apprezzato.
L'atmosfera circense è ben tratteggiata, nella lettura ho percepito tutti i colori del caso.
L'incipit forse è troppo slegato dal seguito, anche se immagino abbia la funzione di introdurre i personaggi e faccia da preludio al fantasy che segue.
Il genere lo apprezzo particolarmente.
Nel complesso buona prova, se decidi di articolarla in un lavoro più corposo mi prenoto come beta reader :P (tanto ho quasi finito il malloppo di @Cerusico che cito per dargli fastidio :P
ciao ciao :rosa:

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Insomma, stai scrivendo un fantasy? è così? In tal caso, in bocca al luppolo!
Si, @Edu lo sto scrivendo!
o stai scrivendo un po' di getto qualcosa di lungo di cui qesto è un estratto, evvabbeh, significa che lo revisionerai,
E no, non sto scrivendo di getto, ho un progetto! Cioè, in verità spero che qualcuno si ricorderà di Annalisa Crochet. Lei è apparsa in un contest sul WD e non mi ricordo quale. Xergos invece è uno dei personaggio del mio romanzo Fantasy: ad un certo punto mi serviva per lui un personaggio femmina che lo togliesse dai guai e lo aiutasse in certe circostanze. Quindi, ho da un lato Annalisa che scappa dal suo padrone. Xergos, da solo alle prese con un dilemma che soltanto una donna può sbrogliare; li ho fatti incontrare in modo che una possa aiutare l'altro.
Annalisa Crochet fa parte di una raccolta di racconti, è un personaggio finito ma con molte potenzialità. Ho deciso che diventerà uno dei personaggi principali del romanzo, solo da poco tempo, e mi sembra che tutto si stia allineando. L'episodio accaduto a Valle Cornacchia non so ancora dove inserirlo O_o nella raccolta di racconti o nel romanzo? boh
Ho risposto così anche alla curiosità di @julia1983 , che come te Edu si chiedeva la stessa cosa.
Vi ringrazio entrambi per i consigli e il vostro apprezzamento.

P.S.
o forse sei un po' fuori allenamento rispetto a quel mi in cui ci siamo tenuti testa fino all'unltimo, fino a quando qualkuno
Ah, erano bei tempi quelli. Mi spingieva una voglia diversa e un'aspettativa meno consapevole. Oggi conosco meglio i miei limiti e tengo più alla conoscenza che alla gloria. Ma chissà che non ci ritroveremo un giorno testa a testa? sarebbe bello!

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ma l’atmosfera circense sarà presente anche nel romanzo? Prometto é l’ultimo spoiler che ti chiedo
Ci stavo giusto pensando. Quel Bellinger, non si fara scappare dalle mani Annalisa Crochet: Credo proprio che la seguirà fino in capo al mondo. Anche se resterà ai margini della trama troverò il modo di far sentire a Xergos il suo alito sul collo.
Spero davvero di farcela a terminarlo al più presto. Sarai la prima a saperlo quando accadrà. @julia1983

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ciao @Alba359
Ho letto dalle tue risposte ai commenti che questo racconto è un estratto, un riadattamento di un lavoro più lungo, un fantasy. Talvolta faccio anche io così, sono poi i testi migliori, perché hai già tutta la storia o la massima parte già delineata in bozza o nella mente e i personaggi si muovono al meglio delineandosi plasticamente, realmente dentro la vicenda.
Mi è piaciuto molto l’inizio, la descrizione di questo pacifico paese dove all’improvviso cala la tragedia, sotto forma di questa musica misteriosa fatta di poche note che se aumenti intensità, suono e velocità possono alla fine trascinare, come il Bolero di Ravel. Potresti eventualmente dilungarti a parere mio, nella versione definitiva, sulle descrizioni di questo paese e dei suoi abitanti, sono propedeutiche a scene di grande suggestione sia drammatica che descrittiva. Un paese di case bianche, viuzze e piazzette, la gente, le ombre su di loro, sui giardini…
Il circo alla fine del mortale passaggio delle ombre sembra risaltare come un’isola nella tempesta placata, dopo la distruzione; una bella immagine sulla quale dovresti spendere qualche parola in più, ti assicuro che ne vale davvero la pena. Mi sono venute in mente tante suggestioni dalle tue descrizioni, segno che si tratta di una storia “forte” nel senso che c’è molto materiale, molte idee. Ma naturalmente questo è il tuo mondo e saprai certo come muoverti al meglio, io mi permetto di dire solo quelle che a mio parere sono ulteriori potenzialità.
Mi è piaciuto molto Xergos, l’uomo con il tricorno, un mago millantatore a detta della donna senza testa.
Anche su questo personaggio le possibilità sono immense, dovute proprio alla sua natura di imbroglione, che lo farà sicuramente barcamenare in mille avventure ed episodi. Intriganti gli altri personaggi e i misteriosi marchingegni e armi che nomini e che adoperano. Alla fine, se non ho afferrato male, Xergos fugge con Annalisa, il cui padrone è debitore di diversi affronti nei confronti del mago. Sarebbe bello approfondire, peccato non saperne di più, ma già da questi accenni si prospetta un fantasy avvincente, interessante. Mi è piaciuto il ritmo e le immagini della storia. Coltivala con cura, è un potenziale.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Wow! Bellissima scrittura @Alba359. Capacità di descrivere le situazioni e i personaggi notevole. Il racconto mi sembra un concentrato di tantissimi elementi che avrebbero bisogno di essere più dilatati, di avere più respiro anche per dare qualche pausa al lettore. Immagino che essendo parte di un'opera più lunga le possibilità ci saranno senz'altro.
Forse la musica la avrei sviluppata con più consistenza, non che non lo sia, ma, personalmente, sono stato attratto da altri elementi che si susseguono.
Uno dei tanti passaggi che mi ha colpito è questo:
"Xergos girò una manovella, una ruota dentata scricchiolò, uno sbuffo di denso vapore usci dalla canna più grossa. Spire azzurre si allagarono in cielo, in pochi minuti avvolsero tutta'ombra riducendola in frammenti. Una rotella più piccola girò, dalla seconda canna si sentì solo un plop: mille globi trasparenti volarono nell'aria, rincorrendo i frammenti ne aspirarono fino all'ultimo pezzetto. Fuochi d'artificio al contrario implosero nell'aria fin quando ogni traccia nera non sparì."

"Chiusero i portoni, sbarrano gli infissi, le donne nascosero i figli e tapparono ogni fessura."
Forse è un refuso: sbarrarono

Complimenti e in bocca al lupo per i tuoi progetti

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ciao @Alba359
allora: la storia e le atmosfere (un po' steampunk, con tutte quelle macchine e quei vapori, molto suggestivo) mi sono piaciuti parecchio, così come diverse immagini che hai dipinto a parole. Quello che mi ha convinto meno sono l'abbondanza di ripetizioni dello stesso concetto, come a spiegarlo;  alcune formulazioni di frasi un po' aggrovigliate e involute. Secondo me manca anche qualche tratto in più a delineare Annalisa, perché io me la ricordavo dal racconto del taxi, ma per chi legge solo questo racconto secondo me più che un racconto sembra un capitolo di una storia che non è data sapere. Non dico una biografia, per carità, ma per esempio,  quando il padrone del lunapark si inquieta di lei, potrebbe esserci un passaggio sul fatto che la ragazza sia la più grande attrazione del circo, con i suoi poteri unici. Che teme abbia approfittato dell'oscurità improvvisa per scappare, perché non sopporta più quella vita, ma per lui è una fonte di guadagno e rifiuta di lasciarla partire. Insomma, cosa e come ti pare, ma secondo me una caratterizzazione in più del personaggio e del rapporto tra padrone e Annalisa ci starebbe bene.
@Alba359 ha scritto:Una musica, un accordo di poche note si era installato nell’aria e nessuno sapeva da dove fosse suonato.
trovo che quella frase alla forma passiva suoni cacofonico (per restare in temi musicali): da dove arrivasse, da dove venisse, chi lo suonasse...?
  ha scritto:poi, nuvole scure e si ammassarono in cielo e cominciò a piovere.
ti è scappata una e di troppo
  ha scritto: Valle Cornacchia, in breve, appariva avvolta da una nebbia color lavagna.
questa frase non mi convince: toglierei l'inciso: "Valle Cornacchia appariva avvolta..."
Oppure, se quell'in breve indica che tutto succede in fretta, passerei dall'imperfetto al passato remoto e riformulerei: "in breve tempo Valle Cornacchia apparve avvolta..."
  ha scritto:Chiusero i portoni, sbarrano gli infissi,
refuso: manca una sillaba "ro": siamo al passato
  ha scritto:Che maledizione era mai questa? Quando era arrivata la monotona musica stridente? Forse poco dopo o appena prima del misterioso straniero? E chi era quell’uomo arrivato insieme alle ombre? Da dietro le imposte, gli abitanti del villaggio spiavano lo straniero e la catastrofe: salvo vedere ogni tanto una casa intera svanire nella coltre nera, null’altro era dato sapere ai cittadini.

Con la prima luce dell’alba, i cittadini si resero conto che erano scomparse alcune case, insieme alle ombre e che era salvo l’intero viale che portava sulla collina: lassù si vedevano ancora, la bandiera, il pennone del circo e le tende
questo è già un esempio di passaggio ridondante: più frasi che ribadiscono lo stesso concetto.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmBelligern, proprietario del Luna Park, aveva passato la notte in bianco per cercare Annalisa e a controllare che le ombre non stessero per attaccare anche il circo. Come un comandante di vascello era rimasto a spiare tutta la notte
idem
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmSopra quel vecchio carrello aveva montato un collettore, dove i cavi erano stati tolti aveva infilato due tubi nei quali aveva montato due lenti enormi. Quella era la macchina del fuoco che gli serviva a provocare incendi mirati nello spettacolo del lunedì, il marchingegno però, serviva anche da cannocchiale. Quella mattina
dopo che mi hanno fatto notare il mio abuso di "quel, quello, quella..." li noto molto di più :D
Riformulerei per rendere un po' più facile da leggere il tutto: SUl vecchio carrello aveva installato un collettore, al posto dei cavi aveva montato due enormi lenti. Era la macchina del fuoco con cui accendeva incendi mirati nello spettacolo del lunedì, ma il marchingegno fungeva anche da cannocchiale.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pm- Xergos! Vecchio imbroglione,
Nel finale chiami Xergos "il giovane mago": cambierei l'epiteto. Brutto imbroglione, pulcioso imbroglione, stupido imbroglione... e chi più ne ha più ne metta
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pme inveire maledizioni.
inveire è intransitivo, non regge nessun complemento oggetto. E tanto non serve, perché inveire già vuol dire lanciare imprecazioni, maledizioni, ingiuri verso qualcuno.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmnon sarebbe in grado di una magia cosi grande. È un millantatore. Lui stesso mette in giro voci che lo danno detentore dei poteri che gli si attribuiscono; in realtà non è nessuno.
Qui non solo ripeti più volte la stessa cosa, che però può essere una scelta azzeccata, per sottolineare il risentimento di chi parla, ma in più le frasi sono costruite in modo complesso, un po' innaturale, non capisco la ragione:
"Lui stesso diffonde le voci sui suoi poteri?", "è lui stesso a mettere in giro le voci sui suoi poteri?"
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pme tutti rientrarono all’interno per decidere il da farsi.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmsulla volta di stoffa colorata, grosse conche pesanti premevano dall’esterno.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmsulla volta di stoffa colorata, grosse conche pesanti premevano dall’esterno.
qui non capisco: delle conche che premono? O allora vuoi dire che il tendone forma delle conche a causa della pressione esterna? In questo caso, mi suonerebbe più chiaro: "qualcosa (o l'acqua, o il vento o boh) premeva sulla stoffa colorata, formandovi grosse conche (dando forma a delle conche)" o una formulazione simile, insomma
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmL'uomo con il tricorno era lì, davanti a loro.
Su un terrapieno poco lontano dall’ingresso della tenda, Xergos era seduto su uno sgabello pieghevole, davanti a lui aveva montato un grosso treppiede
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmavvolsero tutta'ombra riducendola in frammenti.
refuso, ti è saltato lo spazio e la l'
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmmille globi trasparenti volarono nell'aria, rincorrendo i frammenti ne aspirarono fino all'ultimo pezzetto. Fuochi d'artificio al contrario implosero nell'aria fin quando ogni traccia nera non sparì.
scusa se ti scoccio con le ripetizioni, ma ce ne sono moltissime (ad esempio, "ombra/ombre" e "nulla" sono assai presenti in tutto il testo) e visto che la scrittura, molto suggestiva e immaginifica, qui è importante quanto ciò che narra, penso che debba essere curata e cesellata con attenzione. (Sì, lo so, che nei tempi del MI è fuori discussione, ti rompo le scatole in vista di una revisione futura :D )
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmRipose ogni parte in un baule e lo caricò sul trabiccolo, poi, girò una chiavetta alloggiata sul cruscotto, la fastidiosa musica che l’aveva protetto dalle ombre fino a quel momento, spari all'istante.
Qui c'è almeno un problema di virgole. Propongo:
Ripose tutto in un baule e lo caricò sul trabiccolo, girò una chiavetta sul cruscotto e la fastidiosa musica, che fino a quel momento lo aveva protetto dalle ombre, sparì all'istante.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmsi tolse il tricorno e con un breve inchino, senza dire nulla, si congedò.
anche qui problema di virgole: ci vorrebbe una virgola prima di "con" per fare l'inciso, ma i due incisi di seguito poi sarebbero strani, magari puoi rigirare la frase: "Senza dire nulla si tolse il tricorno e con un breve inchino si congedò" o "si tolse il tricorno e, con un inchino silenzioso, si congedò" o che so io.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmAnnalisa aveva fatto del tutto per riuscire a entrare nella scatola
aveva fatto del suo meglio? si era ingegnata? si era sforzata?
conosco l'espressione "fare di tutto", non "del", però qui non mi sembra la più adatta.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmSi era coperta la testa con degli stracci e si era sforzata di trovare la posizione più comoda ma, il piccolo mezzo traballava e gli indumenti che si era buttati sulla testa gli solleticavano il naso.
S'era coperta la testa con degli stracci e aveva cercato la posizione più comoda possibile, ma il piccolo mezzo traballava e i cenci le solleticavano il naso.
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmXergos, per lo spavento per poco
anche qui manca la seconda virgola dell'inciso: Xergos, per lo spavento,
Oppure anticipi "per lo spavento": "Per lo spavento, Xergos per poco non..."
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmAnnalisa riemerse da sotto il suo abito e la sua capigliatura sotto gli occhi del giovane mago che, per la sorpresa fece un salto indietro.
anche qui manca la seconda virgola dell'inciso, dopo "sorpresa"
Alba359 ha scritto: dom mar 28, 2021 10:02 pmAnnalisa! Stringendo una scatola d’oro aggiunse - Devo fuggire da qui, posso pagare.
Manca un trattino per separare il dialogo dal tag e una virgola:
— Annalisa! — Stringendo una scatola d'oro, aggiunse: —


Insomma, ti ho rotto un'infinità di scatole, ma perché il racconto mi sembra meritare assai (come Annalisa Crochet, che già mi era piaciuta l'altra volta). Di tutto quello che ho scritto, tieni quello che ti convince, se c'è, e butta il resto :)
Ciao
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ciao @Alba359, racconto interessante (si vede che c’è un progetto!).
Concordo con chi ti ha segnalato la prima parte come un po’ slegata: il testo ci mette un po’ a ingranare, forse basterebbe dargli un’asciugata iniziale. Per il resto molto immaginifica la parte del mago, ho molto apprezzato soprattutto i “fuochi d’artificio al contrario” e l’ambientazione che più che a un fantasy mi ha fatto pensare a uno steampunk.

Buona prova! 

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Ciao @Bef , che bel commento!
Ti ringrazio moltissimo, soprattutto per il tempo che mi hai dedicato.
Sono completamente d'accordo conte riguardo a ogni consiglio che mi hai dato. Sai, io ci impiego molto tempo a fare quello che tu ahi fatto col mio racconto. Sono lenta, sia a scrivere che a correggere: di solito faccio quattro o più  letture  seguendo una lista tipo questa:
correzione ortografica, grammaticale e della sintassi.
Parole sbagliate, accenti, apostrofi e la punteggiatura.
Errori grammaticali, costruzione delle frasi.
Struttura del testo, sviluppo narrativo ecc.
Per me fare tutto questo, in modo naturale, mentre butto giù le idee è molto complicato, Per questo ho apprezzato molissimo il tuo commento.
Grazie!

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Alberto Tosciri ha scritto: mar mar 30, 2021 5:33 pmColtivala con cura, è un potenziale.
Lo farò, Grazie mille per il bel commento. @Alberto Tosciri 
Kasimiro ha scritto: mar mar 30, 2021 6:51 pmComplimenti e in bocca al lupo per i tuoi progetti
Sono contenta che ti sia piaciuto il mio racconto @Kasimiro 
Garrula ha scritto: mer mar 31, 2021 7:39 pmche più che a un fantasy mi ha fatto pensare a uno steampunk.
Si, @Garrula  un pò lo ha fatto pensare anche a me. Peccato, perche il genere non è tra le mie letture. Il tipo di magia che aleggia intorno al mondo che sto creando, non é prorio magia è non e proprio scienza. forse somiglia un pò troppo, ma soltanto in questo racconto/capitolo. Cambierò qualcosa per non lasciare dubbi. Ti ringrazio motissimo per la tua osservazione.

Re: [MI147] L'uomo col tricorno

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Mi ricordo di Annalisa e di sua mamma, se non sbaglio, che ho avuto il piacere di conoscere in un altro racconto.
Anche per me l'incipit é slegato dal resto del racconto, tanto che mi aspettavo che i cittadini facessero qualcosa, non che comparisse un circo con i suoi personaggi a svolgere il ruolo principale.
Superato questo ostacolo però ho trovato la storia molto scorrevole, i personaggi del circo ben delineati. Certo ci sono alcune ripetizioni, ma questo non leva la voglia di saperne di più
Ho apprezzato molto il fatto che del mago si dicesse male, creando un'aspettativa negativa nel lettore, mentre poi si rivela essere un cacciatore di ombre e quindi salvatore del villaggio. Una sorpresa che rende il personaggio molto interessante.
Quello che é mancato a me é stato la chiarezza nella relazione fra Annalisa e il direttore del circo. Lui in effetti sembra più preoccupato della sua scomparsa che della concreta idea di fuga di Annalisa.
Peró mi sembrano anche mancanze banali tenendo in considerazione che questo pezzo é uno stralcio da un progetto più grande.
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