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by T.D.J. Baw
Ciao @Edu ti chiedo scusa per non aver votato ed essermi attardato con letture e commenti. Congratulazioni per l'esito del contest.
Il tuo racconto è personale, in che modo non lo saprei dire, ma la voce dell'autore è credibile. La struttura è sapiente, non era facile in così poco spazio, eppure ci sei riuscito e funziona anche come sovrapposizione concettuale alla struttura del fiume Sole, che si apre e si richiude abbracciando una città, come la relazione di cui si parla: un abbraccio, un legame è un vincolo, un confine, una scelta stanziale che de-finisce l'orizzonte di tutte le alternative a cui si rinuncia e diventano richiami, sogni, dubbi.
Non userei il diminutivo in "parchetto", dopo aver scritto "chiesetta" (non li userei proprio, ma dipende da me).
Mi unisco anch'io alla richiesta di esplicitare che gli anziani fanno yoga.
Nota - pedanteria in merito alle 50 Ave Maria, quindi salta a pie' pari se non ti interessa : i misteri del Rosario sono 5x3 (5 Gaudiosi, 5 Dolorosi e 5 Gloriosi), in tutto 150 Ave Maria, ma non solo. La sequenza più diffusa è questa quando si recita.
Segno della Croce
1Invocazione (O Dio vieni a salvarmi...)
1Credo
1Padre Nostro
3 Ave Maria
1 Gloria
Fatto questo si prende uno dei 3 Misteri (a seconda del giorno) e si parte con 5 decine di avemaria scandite in questo modo
1 Padre Nostro
10 Ave Maria
1 Gloria
1 Preghiera di Fatima
Alla fine delle 5 decine c'è una Save Regina
Se non volevi dare un'enfasi diversa, puoi rendere "il prezzo dell'essere rimasto" con un più piatto "il prezzo per essere rimasto".
"posare su mondi che non esistono" sarebbe più lineare con la concordanza all'imperfetto "esistevano".
Nel paragrafo che inizia con "Il Sole si getta..." usi tre volte il verbo "traversare". Rifletti se la reiterazione ha un peso specifico o se sia opportuno variare.
Il passaggio che inizia con "Fattosi più vicino..." porta a un climax meraviglioso. Il ritmo si fa incalzante ed è coerente con il centro dell'universo episodico e linguistico. La lingua diventa più lirica, i suoni e la danza del mondo narrativo si fondono. Molto bello.
Ancora complimenti!