Re: [Caronte] La prima notte

26
Eccomi qua @Edu
grazie grazie! Anche per gli appunti sulla forma. La frase su Anselmo che va a un binario non saprei come cambiarla, però. Come si può dire? Boh... Il brulichio invece ricorda il mormorio, giusto, non ci avevo pensato.
Ciao e grazie ancora!

Re: [Caronte] La prima notte

27
@ivalibri ciao. Chiedo scusa per il ritardo, per l'inaempienza del voto e per arrivare così tardi al mio feedback.

Il racconto mi è molto piaciuto, riesce a ripercorrere e a tracciare la rotta di una deriva. Lo fa meglio con la scelta preziosa di momenti salienti e meno bene con alcuni slanci linguistici che, con l'intento di sorreggere immagini potenti, indeboliscono la forza del racconto stesso.

La tensione foglietto e stazione come non-luogo, il parallelismo tra la donna spezzata e la paura di trascinare nel baratro il fratello, le ambivalenze tra persone in rovina e profughi, senzatetto disumanizzati e rudi che difendono l'appropriazione di uno spazio che non appartiene a nessuno e altri che anche solo per avere una relazione con un cane, sanno ancora riconoscere l'altro.

Questi aspetti impreziosiscono e danno sostanza ad un racconto che coglie e trasmette il salto verso l'angoscia di un limite vitale.

Vi sono alcune cose a cui rimetterei mano, semplificando. Sono aspetti in sé apprezzabili, ma che nell'economia di questo testo, lo soffocano, come troppi ceppi sul fuoco.

Le similitudini creano immagini, nel tuo caso animali mitologici. Se è questa la tua intenzione ci sei riuscita, ma se non è questa forse vale la pena usare un'immagine per volta. Ti proto due esempi, trovati all'inizio.
La frase d'esordio:
È un uccello enorme che si spiega in volo, ma è silenzioso e ha il passo felpato di un felino
Leggendo mi immagino qualcosa che "cala", è un uccello... che plana, no, "si spiega in volo", va bene, ma è silenzioso, quindi non batte le ali... no, ha il passo di un felino... quindi non plana, non è un uccello... è più un felino, un puma, nero, che scende da una cinchona.
Nella frase successiva la luce ha una "arroganza vigorosa" e "offende", è quasi una prosopopea.

Scrivere in questo modo è molto pericoloso quando si usa un narratore onniscente. Se fosse un personaggio a narrare è uno stile pregevole (e direi anzi che il tuo è molto evocativo, potente... sei bravissima in questo), il connubio tra eventi e percezione degli stessi da parte del narratore che è anche personaggio. Ma il narratore onniscente o attribuisce queste immagini a qualche personaggio con il setaccio della coerenza, o rischia di far crollare i piani.
L'operazione potrebbe anche essere semplice: iniziando con "Anselo si fruga le tasche [lanciando un'occhiata al cielo]". In questo modo le "impressioni" su quanto sta accadendo possono essere una sua percezione dove tutto è possibile.

Alcune osservazioni opinabilissime, ma te le annoto qui. Probabilmente ci hai già riflettuto.
Un brulichio di gente suggerisce l'ora di cena imminente
Il brulichio di gente "suggerisce" moltissime cose. Forse è il "brulichio a quell'ora", ma non sono convinto nemmeno di questo: le abitudini sono molto diverse, possiamo dire che si cena dalle 18.00 alle 21.00? Dipende.
penetra addosso
so che è più banale ma sostituirei "addosso" con "dentro" come suggerisce il verbo penetrare.
una locomotiva sbuffa di tanto in tanto, come un animale morente
Qui sono un po' incerto: la locomotiva che sbuffa per me è la locomotiva a vapore. Oggi ci sono motrici elettriche e se si sente sbuffare sono gli impianti frenanti pneumatici ad aria compressa. Può essere che il treno sbuffi e stantuffi, ma meglio scrivere "il terno" perché l'impianto è collegato su tutti i vagoni.

Altro dubbio tutto personale: il Cottolengo non era un'istituzione che accoglieva le persone sofferenti di disagio psichico? Si è convertito in rifugio per senzatetto? Magari ti sei già informata, quindi questo mio dubbio non ha senso d'esistere.

Ecco direi che, anche con alcuni accomodamenti necessari per dare integrità al tono, il tuo racconto sarebbe stato uno dei tre a cui avrei dato il mio voto. Un motivo in più per scusarmi con te.

Re: [Caronte] La prima notte

28
Ciao @T.D.J. Baw
grazie per essere passato a commentare! Mi hai lasciato un commento molto approfondito e interessante. Oltre ad aver colto alcuni aspetti del racconto che mi fa piacere siano arrivati al lettore, le tue osservazioni sulle immagini che ho usato mi sono utilissime. Alcune cose me le hanno segnalate anche altri, ad esempio che l'immagine dell'incipit è strana o che la locomotiva che sbuffa ricorda la locomotiva a vapore (a proposito, grazie per avermi spiegato a cosa si deve quel rumore caratteristico che fanno i treni fermi!), ma la tua osservazione sul narratore onnisciente mi pare un ottimo consiglio. Grazie!
Quanto al Cottolengo, attualmente accoglie solo persone disabili, è vero, ma una volta dava anche rifugio per una notte ai senzatetto.
Grazie ancora per i consigli e anche per il voto virtuale!
Alla prossima!

Return to “Racconti”