[CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Traccia:
"Dario scrutò negli occhi la sconosciuta. Del resto era l'unica cosa che poteva vedere di lei, la maschera bianca copriva interamente il suo volto, incluse le labbra. Avrebbe potuto essere bellissima o orrenda; continuare a corteggiarla poteva essere un terno al lotto, ma decise di rischiare."

Boa: Coriandoli.

[CC25] Il raglio non è uno sbaglio

Un paese italiano, nel febbraio 1990.
Nel corso principale della cittadina, quel martedì grasso, si era deciso di fare la sfilata di Carnevale con un carro per ogni regione d'Italia, senza campanilismi per il proprio.
Anzi, erano stati gli abitanti autoctoni a creare ogni carro.
Si erano rivolti alle associazioni turistiche delle altre regioni, coinvolgendole nella realizzazione, chiedendo spunti e offrendo ospitalità per chi fosse venuto a occupare il loro carro. Dopo mesi di lavoro in cooperazione online, scambio di mail e invio scanner e immagini, ecco il gran giorno.

Da paesi poco rinomati ma con una loro bellezza intrinseca unica, i convenuti al raduno sono fieri di rappresentare la propria regione. E ci sono tutte e venti a testimoniare il successo dell'iniziativa.

I carri sono dipinti, cartonati, e con scritte a tema. Ma non sono stati scelti i soggetti più scontati o le classiche maschere di Carnevale. 
Sono tutte creazioni e rievocazioni originali, come il borgo laziale di Campodimele, noto per i suoi arzilli e longevi abitanti, sul carro a rappresentare il loro paese mostrando le specialità culinarie del posto tra le foto in formato gigante del loro paese. 

Tra i tanti, per la regione Sardegna e la regione Liguria, divise da un braccio di mare, la scelta è stata di cartonare i carri con immagini delle mappe di due isole minori: l'Asinara sarda e la Gallinara ligure, e caricarvi a bordo le maschere degli animali autoctoni dei luoghi: l'asinello bianco della Sardegna, e le galline per la Gallinara.
Questi carri sfilano uno dietro l'altro ed hanno in comune il cantare in coro, sul ritmo de "Il cobra non è un serpente" di Rettore, delle originali filastrocche, alternate tra i due carri, zeppi di maschere di galline bianche e di asini bianchi.
Ogni tanto, i carri si vuotano degli occupanti che scendono in strada continuando a cantare mentre ballano con gustose coreografie.
Ad esempio, le galline zampettano come in un cortile, col collo in un ritmico avanti e indietro, e mai laterale.
Una maschera vestita da contadina lancia il suo richiamo: pitte... pitte, mentre sparge coriandoli a terra come fosse mangime e le galline abbassano il capo nel gesto di beccare, ma senza compierlo.
I pulcini, tutti gialli col becco rosso, schiamazzano senza sosta, e l'unico gallo presente li rimbecca e li fa correre mentre si fingono spaventati.

Le due canzoni, oltre alla stessa melodia, si spartiscono il ritornello:
 
Ih oh ih oh
coccodè coccodò

Il raglio non è uno sbaglio
è un richiamo preciso
che tradisce un sorriso...

Sono bianco e sono raro,
sono un docile somaro,
i bambini trasporto
per il loro diporto.
Ma mi adatto alla ruota
anche senza carota.

Ih oh ih oh
coccodè coccodò

Non c'è mamma
più chioccia di me:
coccodò coccodé...
Questa la scritta sul cartello al collo della gallina Bianca attorniata dai pulcini.

A terra, quando scendono dal carro, I coriandoli sono ancora e più volte gettati come mangime tra di loro da un’altra maschera della fattoria.
La gallina Bianca ne appende anche una sacca al collo dell'asinello Dario, con cui ha legato da subito.

La coreografia ligure prevede che Bianca danzi girando intorno al gallo con le altre galline e i pulcini:

Il gallo non è una sveglia.
Con la sua risonanza
si diffonde per l'aia,
con la maschia presenza,
un avviso ai passanti:
qui comanda chi chi?
Chicchirichì.

E a questo punto il gallo lancia il suo richiamo, mentre incede tronfio e fiero.

Dario è sul carro della Sardegna e Bianca su quello della Liguria.
Lui l'ha adocchiata sin da subito per la simpatia. La avvicina e si presenta, galante e spiritoso come crede di essere visto da lei.
Avendo i carri vicini, gli asini e le galline ogni tanto si accompagnano, e Dario usa le migliori battute per fare colpo su di lei.
Dario scruta negli occhi la sconosciuta. Del resto è l'unica cosa che può vedere di lei, la maschera bianca copre interamente il suo volto, incluse le labbra. Risaltano, per contrasto, la crestina rossa sul capo e i bargigli rossi attaccati come barbetta al mento. Potrebbe essere bellissima o orrenda; continuare a corteggiarla può essere un terno al lotto, ma decide di rischiare."

Tanto, cos'ha da perdere?

Tutte le galline, come Bianca, hanno il vestito in panno lenci, con davanti il cuscino incorporato; sulla schiena del polistirolo espanso fa l'effetto sederino all'insù, e davanti l'effetto della pancia prominente sulle gambe in calzamaglia gialla come le scarpe mocassino. Penne finte bianche sono applicate ovunque e in quantità. Le braccia delle ragazze-galline sono spesso infilate tra queste come un manicotto per entrare meglio nella parte.

Lui come asino bianco ha gli zoccoli nei palmi per quando fa il quadrupede sul serio. Le sue orecchie lunghe sono di spugna come i labbroni rosa. Ma preferisce la posizione eretta per scrutare lo sguardo di lei nei suoi occhi chiari come la verità.
Dario è fasciato di panno lenci bianco da capo a piedi.
Lui e Bianca scoppiano a ridere entrambi dello stesso pensiero. Il gallo si avvicina a beccare l'asino sulle orecchie, e gli starnazza d’attorno come a respingerlo, che è quello che vuole.

Quando si leveranno le maschere, alla fine della giornata. Dario e Bianca si riconosceranno come i due ragazzi che avevano imparato a nuotare insieme, nel mare di Albenga, vent’anni prima. Lui, nativo della Barbagia, era ospitato, quell'estate, da lontani parenti.
Ma la loro felicità e il riavvicinamento sono di breve durata.

Dario ha sempre saputo di essere stato affiancato da un altro asino, con nascosta nella sacca dei coriandoli la pistola d'ordinanza.
Infatti, al termine della sfilata, viene preso in carico da una guardia penitenziaria del carcere dell'Asinara: il suo permesso premio è finito.

Sullo sfondo, echeggia il richiamo fuori orario di un gallo felice.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Poeta Zaza wrote: Fri Mar 07, 2025 12:09 pmSono tutte creazioni e rievocazioni originali, come il borgo laziale di Campodimele, noto per i suoi arzilli e longevi abitanti, sul carro a rappresentare il loro paese mostrando le specialità culinarie del posto tra le foto in formato gigante del loro paese. 
Girerei la frase così:
Sui carri, a rappresentare il loro paese, sono tutte creazioni e rievocazioni originali. Su quello del borgo laziale di Campodimele, noto per i suoi arzilli e longevi abitanti, sono mostrate le specialità culinarie del luogo tra le foto in formato gigante del paese.
Poeta Zaza wrote: Fri Mar 07, 2025 12:09 pmdegli animali autoctoni dei luoghi: l'asinello bianco della Sardegna, e le galline per la Gallinara.
degli animali autoctoni dei luoghi: l’asinello bianco della Sardegna e la gallina per la Gallinara
(oppure matti gli asinelli bianchi della Sardegna e le galline per la Gallinara al plurale)
Poeta Zaza wrote: Fri Mar 07, 2025 12:09 pmpanno lenci
pannolenci
Poeta Zaza wrote: Fri Mar 07, 2025 12:09 pmDario è fasciato di panno lenci bianco da capo a piedi.
pannolenci


La tua fantasia è un dono raro @Poeta Zaza ! Racconto molto divertente e ricco di movimento. Sembra davvero di vedere i carri sfilare. Si avverte il clima festoso e danzante. Bello anche il messaggio di accomunare tutte le regioni d’Italia, bello che aderiscano I nostro bei paesi ricchi di tradizione e spesso sconosciuti. Qualche proloco potrebbe “Rubarti” l’idea…  Non mancano le tue rime e il finale a sorpresa, veri marchi di fabbrica firmati Poeta Zaza. Una piacevolissima lettura!

Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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@Monica wrote: Sat Mar 08, 2025 3:45 pmLa tua fantasia è un dono raro @Poeta Zaza ! Racconto molto divertente e ricco di movimento. Sembra davvero di vedere i carri sfilare. Si avverte il clima festoso e danzante. Bello anche il messaggio di accomunare tutte le regioni d’Italia, bello che aderiscano I nostro bei paesi ricchi di tradizione e spesso sconosciuti. Qualche proloco potrebbe “Rubarti” l’idea…  Non mancano le tue rime e il finale a sorpresa, veri marchi di fabbrica firmati Poeta Zaza. Una piacevolissima lettura!
@@Monica  :flower:

Ti ringrazio dei complimenti!  :love:

Sarebbe bello che si facessero dei "gemellaggi regionali" a Carnevale, tramite le Pro loco, aggiornando così le tradizioni (quelle degli ultimi vent'anni), che, per svecchiare Arlecchino e compagnia bella, hanno puntato sulla satira politica che, francamente, ormai annoia quasi tutti.

L'idea è qui, e io la regalo volentieri, C'è una miniera di borghi e di abitanti, persone e animali, usanze e bellezze naturali, da farci scoprire, una regione all'altra,  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Cara @Poeta Zaza che bella storia!
Ma perché hai concentrato tutto alla fine?
Il riconoscersi amici d'infanzia, un ragguagliarsi con gli occhi sugli anni passati e il finale melanconico, ma sincero.
Davvero un peccato che non è stato svolto, quanto avrei voluto leggerne di più.

Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Almissima wrote: Wed Mar 12, 2025 12:41 pmCara @Poeta Zaza che bella storia!
Ma perché hai concentrato tutto alla fine?
Il riconoscersi amici d'infanzia, un ragguagliarsi con gli occhi sugli anni passati e il finale melanconico, ma sincero.
Davvero un peccato che non è stato svolto, quanto avrei voluto leggerne di più.
:aka:  @Almissima 

Ma io ho voluto solo essere ligia alla traccia, che prevedeva l'anonimato facciale sino alla fine!

Leggi bene la traccia:
Poeta Zaza wrote: Fri Mar 07, 2025 12:09 pm
Traccia:
"Dario scrutò negli occhi la sconosciuta. Del resto era l'unica cosa che poteva vedere di lei, la maschera bianca copriva interamente il suo volto, incluse le labbra. Avrebbe potuto essere bellissima o orrenda; continuare a corteggiarla poteva essere un terno al lotto, ma decise di rischiare."
Capisci ora? Sino al momento di togliersi la maschera, non si erano potuti riconoscere! E anche l'asino aveva la maschera.  :si:

Grazie dei complimenti! :flower:
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Cara @Poeta Zaza, stavolta ti sei messa in finestra e ti sei goduta la festa bellissima che scorreva di sotto come un fiume di colori e canzoni. Ti sei sporta un poco sul davanzale e lo sguardo ti è caduto sul bianco di quell’asinello e quella gallina, teneri, intimiditi, eppure irresistibilmente attratti uno dall’altra. Forse avresti dovuto scendere in strada, guardarli, ascoltarli più da vicino e lasciare l’allegro frastuono a far da cornice. Perché la storia è tutta lì, nel loro incontrarsi, nel riconoscersi senza capire perché, nel il rischio insensato di giocarsi l’anima per un momento di felicità. 
Non è una storia d’amore. È la storia dell’Amore, quello che non ha bisogno di nomi, volti o parole, perché una volta che è nato nel cuore, là resta. E nessun gallo, per quanto forte possa cantare, riuscirà mai a sciuparlo.
Credo che solo così la tua chiusa, splendida e commovente, avrebbe avuto quello che le spettava.  <3
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Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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aladicorvo wrote: Wed Mar 12, 2025 7:01 pm Cara @Poeta Zaza, stavolta ti sei messa in finestra e ti sei goduta la festa bellissima che scorreva di sotto come un fiume di colori e canzoni. Ti sei sporta un poco sul davanzale e lo sguardo ti è caduto sul bianco di quell’asinello e quella gallina, teneri, intimiditi, eppure irresistibilmente attratti uno dall’altra. Forse avresti dovuto scendere in strada, guardarli, ascoltarli più da vicino e lasciare l’allegro frastuono a far da cornice. Perché la storia è tutta lì, nel loro incontrarsi, nel riconoscersi senza capire perché, nel il rischio insensato di giocarsi l’anima per un momento di felicità. 
Non è una storia d’amore. È la storia dell’Amore, quello che non ha bisogno di nomi, volti o parole, perché una volta che è nato nel cuore, là resta. E nessun gallo, per quanto forte possa cantare, riuscirà mai a sciuparlo.
Credo che solo così la tua chiusa, splendida e commovente, avrebbe avuto quello che le spettava.  <3
Cara @aladicorvo , credevo di esserci riuscita!  :love:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Ciao @Poeta Zaza


Un racconto fresco, festoso. Hai usato pochi caratteri, a me non sarebbero bastati.
Interessante la sfilata di carnevale con un carro per ogni regione, molto originale. Sarebbe bello se la facessero davvero, un’epopea di contatti, colori e personaggi.
Naturalmente ho fatto caso a Dario (i sardi fanno sempre caso a quello che fanno gli altri sardi, anche se non li conoscono direttamente)  che viene dall’Asinara e che alla fine si scopre essere un detenuto in permesso premio. Forse un po’ plateale, pericoloso, visto che all'Asinara fino a non molto tempo fa venivano rinchiusi detenuti pericolosissimi che non potevano essere liberati. Tra l'altro L'Asinara è stata oggetto di mie  ricerche per un lavoro in quanto nella prima Guerra Mondiale fu adibita a campo di prigionia per prigionieri austroungarici, migliaia di prigionieri e di storie anche dolorose e parecchi prigionieri furono smistati in paesi della Sardegna per i lavori dei campi e delle miniere, anche nel mio paese, e si raccontano ancora delle storie al riguardo, dei contatti, dei legami talvolta che si crearono con la popolazione.
Scusa la digressione, sai come sono...

Nella tua storia il fatto che una guardia penitenziaria debba pedinare un detenuto in permesso premio, sorvegliarlo addirittura travestito anche lui con una maschera simile a quella di Dario e con la pistola d’ordinanza nascosta nei coriandoli mi sembra un po' eccessivo. Non so se sia un loro compito, della peniteziaria intendo. Ma potrebbe. Penso che chi ha un permesso premio sia tenuto a presentarsi a Polizia o Carabinieri del luogo per segnalare la sua presenza, qui viene addirittura pedinato  e con un'arma d'ordinanza a disposizione e non dico che non accada mai, ma ci vogliono dei motivi.
Se proprio c’era un motivo potevano bastare i carabinieri della locale stazione che avrebbero seguito i suoi movimenti in mezzo alla folla, mescolati alle loro normali incombenze.
Avrei colorito maggiormente questo episodio, suscettibile di numerosi risvolti romantici e avventurosi, come anche l’avvicinamento di Dario alla ragazza, Bianca.
Magari poteva scapparci un bacio e Dario poteva guardare imbarazzato verso la maschera/secondino che lo sorvegliava o il carabiniere di servizio, che avrebbe chiuso bonariamente un occhio, non stava facendo nulla di male. Giusto per colorire, descrivere, dettagliare.
Come sempre le poesie caratterizzano i tuoi racconti, le integrano, le arricchiscono, creano quasi una piccola storia parallela, non secondaria, da approfondire, perfezionare e incasellare  con il tuo racconto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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@Alberto Tosciri   :)


Grazie del passaggio! 

Certo il mio è soltanto un racconto di Carnevale, giocato sulla sorpresa del carcerato-asino in licenza  premio con la guardia-asino con tanto di pistola nella sacca dei coriandoli.  :D

Sapendo tutte le informazioni da te citate sul famoso carcere dell'Asinara, ho voluto sfruttare la "location" a fini ludici: tutto qui. 

:libro:  Penso che l'effetto sorpresa abbia colpito molti lettori, ed era il mio intento. Dico anche a te che la traccia mi impediva di far scoprire il volto di lei sino alla fine, per cui i due protagonisti non potevano, causa maschera:
 - riconoscersi; 
- baciarsi; 
- fare discorsi articolati.
Alberto Tosciri wrote: Thu Mar 13, 2025 12:02 pmCome sempre le poesie caratterizzano i tuoi racconti, le integrano, le arricchiscono, creano quasi una piccola storia parallela, non secondaria, da approfondire, perfezionare e incasellare  con il tuo racconto.
Ti ringrazio: mi fa piacere sapere che, in questo contesto, siano state opportune e abbiano dato colore alla sfilata. :saltello:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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A parte l'idea interessante di un carnevale simile che condivido con gli altri, sei stata molto coraggiosa e brava brava a evitare i cliché che la traccia ti avrebbe suggerito, facilitandoti probabilmente anche la narrazione. Hai cercato invece un'alternativa oltremodo fantasiosa, sia nello svolgimento che nel colpo di scena.
Se mi posso permettere qualche appunto:
  wrote:Lui come asino bianco ha gli zoccoli nei palmi per quando fa il quadrupede sul serio. Le sue orecchie lunghe sono di spugna come i labbroni rosa. Ma preferisce la posizione eretta per scrutare lo sguardo di lei nei suoi occhi chiari come la verità.
Sposterei la seconda frase, in quanto la prima e l'ultima sono legate: "Lui ha le orecchie lunghe di spugna come i labbroni rosa. Come asino bianco ha gli zoccoli nei palmi per quando fa il quadrupede sul serio, ma preferisce la posizione eretta, per scrutare lo sguardo di lei nei suoi occhi chiari come la verità."
  wrote:Lui e Bianca scoppiano a ridere entrambi dello stesso pensiero.
Ecco... non ho capito quale pensiero
  wrote:Il gallo si avvicina a beccare l'asino sulle orecchie, e gli starnazza d’attorno come a respingerlo, che è quello che vuole.
Qui mi è sorto un dubbio: "Che è quello che vuole" inteso che è ciò che normalmente fa un gallo per vigilare sul pollaio, oppure non è il gallo ma l'individuo travestito da gallo che vuole allontanare Dario da Bianca?
  wrote:Quando si leveranno le maschere, alla fine della giornata. Dario e Bianca si riconosceranno come i due ragazzi che avevano imparato a nuotare insieme, nel mare di Albenga, vent’anni prima. Lui, nativo della Barbagia, era ospitato, quell'estate, da lontani parenti.
Ma la loro felicità e il riavvicinamento sono di breve durata.
Dario ha sempre saputo di essere stato affiancato da un altro asino, con nascosta nella sacca dei coriandoli la pistola d'ordinanza.
Infatti, al termine della sfilata, viene preso in carico da una guardia penitenziaria del carcere dell'Asinara: il suo permesso premio è finito.
Sullo sfondo, echeggia il richiamo fuori orario di un gallo felice.
Forse un po' faticoso da recepire, quando passi anticipando da un futuro, poi una frase al presente, poi salti a un passato prossimo e poi di nuovo a un presente...

(y)

Re: [CC25] Il raglio non è uno sbaglio

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Sienna wrote: Fri Mar 14, 2025 10:43 amSposterei la seconda frase, in quanto la prima e l'ultima sono legate: "Lui ha le orecchie lunghe di spugna come i labbroni rosa. Come asino bianco ha gli zoccoli nei palmi per quando fa il quadrupede sul serio, ma preferisce la posizione eretta, per scrutare lo sguardo di lei nei suoi occhi chiari come la verità."
Molto meglio così, grazie del suggerimento!
Sienna wrote: Fri Mar 14, 2025 10:43 amEcco... non ho capito quale pensiero
Ho pensato di far capire in questo modo la sintonia immediata tra i due, prima ancora di riconoscersi...
Sienna wrote: Fri Mar 14, 2025 10:43 amQui mi è sorto un dubbio: "Che è quello che vuole" inteso che è ciò che normalmente fa un gallo per vigilare sul pollaio, oppure non è il gallo ma l'individuo travestito da gallo che vuole allontanare Dario da Bianca? 
Sì, è l'individuo travestito da gallo, compaesano di Bianca e innamorato di lei, che lo respinge al modo della sua maschera di gallo.
Però mi hai dato un'idea! In un eventuale rifacimento, porterò sul carro una coppia di pennuti: una gallina e un gallo veri e, chissà, anche un asinello sardo... (no, questo no perché gli asini bianchi dell'Asinara sono una specie protetta). 
Sienna wrote: Fri Mar 14, 2025 10:43 amForse un po' faticoso da recepire, quando passi anticipando da un futuro, poi una frase al presente, poi salti a un passato prossimo e poi di nuovo a un presente...
Hai ragione! @Sienna

Grazie dell'utile commentoe dei complimenti! :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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