[Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Prendete il vostro AB Blade edizione glamour. Notate la raffinatezza della confezione argentata. Apritela e afferrate con cautela la lama. Guardatela, così sottile e affilata: è tecnologia giapponese!
Immergetela nell’apposita boccetta di kajal, sfilatela e fate sgocciolare il trucco in eccesso. Stirate la palpebra con il polpastrello e applicate piano...così. Attenzione, ci vuole un gesto deciso, ma morbido, c’è rischio di tagliarsi.
Un ultimo ritocco e il vostro eyeliner AB Blade è pronto. Guardate, dona allo sguardo quell'aria misteriosa che solo una lama di tale manifattura sa dare. Non vi sembro proprio una diva del cinema?”


Laura mise in pausa il tutorial: era la terza volta che provava quel maledetto eyeliner e si era procurata solo dei fastidiosi taglietti sulle palpebre. Stavolta però il tratto risultava quasi perfetto. Giusto un ultimo ritocco...
«Ahia, cazzo!» lanciò lo stiletto, che tintinnó sul pavimento. Una ferita impercettibile e dolorosissima iniziò a stillare sangue rigandole la guancia. «Ma chi me lo fa fare!»
«Non è successo niente» disse Mara, stesa sul letto e assorbita dal cellulare, con lo sguardo annoiato e le dita frenetiche che battevano sui tasti. «Disinfetta con l’acqua ossigenata e poi ripassa la ferita con l’eyeliner normale, così non si vede».
Laura si voltò a guardarla con un occhio solo, l'altro lo tamponava con il cotone. Le tette di Mara, strizzate in un toppino arancione, non cedevano alla gravità.
Tornò a specchiarsi. Il viso era truccato a metà e si poteva vedere lo stacco del fondotinta sul collo. Curvò le labbra in una smorfia.
«Potrei evitare di metterlo, tanto neanche mi nota»
«Laura, non attiri la sua attenzione se non ti valorizzi»

L'AB Blade era arrivato una settimana prima e Laura lo aveva subito nascosto in un cassetto.
«Cosa c'è in quel pacco?» aveva chiesto sua madre.
«Roba di scuola»
«E non puoi comprarla in cartoleria?»
Laura aveva sorriso, rassicurante.
«Su internet costa tutto la metà, mamma»
La madre aveva annuito ed era tornata in salone senza far troppe domande, grazie a sua figlia aveva capito che i tempi cambiano e i ragazzini sono più abili dei genitori nel gestire le novità, ne aveva preso atto in silenzio.
Quella stessa sera alla televisione parlarono dell’AB Blade come l’ultima folle moda adolescenziale che aveva reso cieche già molte ragazzine. La madre aveva scosso la testa con disapprovazione.
«Quando ero adolescente io» aveva detto al marito appisolato sul divano «Non ci si truccava. La prima volta che ho messo un rossetto avevo diciott’anni e mio padre mi ha tirato una sberla. Ti ricordi? L’avevo messo per il nostro primo appuntamento»
Il marito aveva mugugnato qualcosa in risposta, ma lei aveva continuato, incrociando le braccia.
«E Laura si è anche arrabbiata con me che non le ho comprato la trousse per Natale. Ha solo quindici anni. Ma da grande mi ringrazierà»

Laura si sedette sul letto di Mara, pensierosa. «Sai che alla tv hanno detto che l’AB Blade ha reso cieche già dieci ragazze?»
Mara sbuffò.
«Anche tu con questa storia. La giornalista del servizio è la stessa che va a farsi le iniezioni di botox allo studio di mio zio, e ha il coraggio di criticare un eyeliner. Comunque» guardò Laura negli occhi, maliziosa «Marco mi ha mandato un messaggio: stasera c’è».
Laura ebbe un tuffo al cuore.
«Allora, ci facciamo belle sì, o no?» insistette l'amica.
Si voltò verso lo stiletto che la osservava dall’angolo della stanza. Luccicava, beffarda.
Sbuffò, tanto valeva ritentare. Si alzò e raccolse la piccola lama che nella sua sottigliezza rifletteva tutto, dal pavimento agli occhi di lei.
Passò la lametta nel cotone imbevuto di disinfettante.
«Ok, però questa volta mi trucchi tu, sei più brava».
Mara sorrise, battendo le mani. Si affrettò a prenderle lo stiletto e con meticolosità chirurgica le stirò le palpebre, cominciò a tagliuzzare e tamponare, tra gli ahia e le risatine. Soffiò per far asciugare il trucco e l'alito al mentolo arrivò come un vento fresco su quei graffi vivi. Le porse lo specchio.
«Ecco, sei perfetta, tra un po’ il rossore sparirà»

Quella sera arrivarono in discoteca in ritardo, la sala era piena di ragazzini e la musica hip hop era assordante, il pavimento era illuminato da led verdi che si accendevano spegnevano a suon di bassi e Laura sentiva quel ritmo pulsarle nelle palpebre.
«Guarda» disse Mara, tirandole la mano: Marco, in giacca nera, maglietta e jeans stava pagando un cocktail al bar. Si accorse di loro e le salutò agitando una mano, facendo cenno alle ragazze di aspettarlo. Cominciò a farsi strada tra la calca e Laura sentì il battito aumentare e le mani diventare sudaticce.
"Ora lo saluto, ma faccio la vaga e non lo guardo negli occhi" pensò, spiandolo con la coda dell'occhio.
Una ragazza, ballando, per sbaglio urtò Marco con la spalla e metà del suo cocktail le si rovesciò sui capelli. Marco cominciò a barcamenarsi in quello che dal labiale sembrava un vago e bonario tentativo di scuse. Le chiese dei fazzoletti e iniziò a tamponarle il viso, alla fine fece una battuta che le strappò una risata. Si allontanarono insieme verso il piano bar.
Laura si voltò verso Mara che chiacchierava con il bodyguard, un uomo nerboruto sulla trentina.
«Ma non ci ha neanche salutate. Se ne è andato con quella!» le frignó nell’orecchio.
«Allora facciamolo ingelosire» sentenziò Mara, liquidò il bodyguard con un sorriso, le sistemò la scollatura e la tirò con sé al centro pista.
Cominciarono a bere e dopo poco l'alcool iniziò a fare effetto. Le luci e la musica si confusero.
Un ragazzo si avvicinò, era carino, le sorrise, Laura ricambiò, lui le cinse la vita, lei iniziò a ballare, gli diede le spalle, si scompigliò i capelli, si voltò, lui cerco di baciarla e lei si spostò, ridacchiando.
"Ma sì, chi se ne importa di Marco"
La musica era stordente, il sorriso di quel ragazzo, pure.
Ballarono, ogni tanto lui cercava un contatto più stretto, le cingeva la vita, accarezzava il top di lustrini che Laura aveva nascosto nello zaino e indossato a casa di Mara. Sua madre le impartiva di vestirsi moderata, di non truccarsi, ma aveva visto che vita difficile avevano le altre ragazzine, quelle che non si vestivano alla moda, che non si truccavano, che non baciavano, che non ammiccavano?
In quella giostra di luci e musica guardò negli occhi la sua nuova conquista, afferrò il viso con entrambe le mani e lo baciò con trasporto.
In quello stesso momento aprì gli occhi e Mara ammiccava, soddisfatta, sullo sfondo Marco, al bancone del bar, si era fermato ad osservare la scena.
Laura ripensò al tutorial di quella stessa sera.
"Sarete le regine della festa!" diceva.
Sorrise tra sé, Laura, con le labbra ancora incollate a quelle dello sconosciuto. Quel tutorial, a quanto pare, aveva ragione.

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka, bentrovata, comincio a riconoscere il tuo stile. Qua vedo la stessa precisione dei dialoghi del racconto su cui mi hai permesso di lavorare, ma estesa a tutto il racconto, una precisione chirurgica impressionate visto dove scorrono queste lame e che per questo da i brividi, almeno a me.

La parte che hai aggiunto sulla famiglia, con la madre davanti al televisore è perfetta, un quadro. L'amica pure, tanto che verrebbe voglia di legarle le mani.

Direi che è una "extension" veramente efficace. Complimenti.

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka :)
Luccicava, beffarda.
credo che questo ti sia scappato, non so perché sia al femminile, si riferisce allo stiletto, giusto?
È un bel racconto, ma poco bilanciato, secondo me: la parte iniziale sull'eyeliner e le ragazze accecate è troppo lungo rispetto a tutto il resto, mi aspettavo succedesse qualcosa di sovrannaturale, o che il mascara venisse usato per accecare Marco che non la guarda nel modo giusto. Invece non succede niente, nemmeno con Marco.
Hai dato troppa importanza al sangue, alla difficoltà di mettersi una cosa tanto complicata e pericolosa; se avessi voluto sottolineare che le adolescenti fanno di tutto per farsi notare, avresti potuto usare altro, invece hai scelto qualcosa di molto molto particolare e questo ha sviato l'attenzione sull'oggetto, portandolo al centro della scena e facendomi credere che fosse ben più importante e significativo di quello che invece è.
Dà anche l'idea di essere un estratto da qualcosa di più lungo, questo è l'interludio, poi la protagonista uscirà dalla discoteca seguendo Marco che sta accompagnando a acasa la tizia a cui a versato il drink addosso e lo pugnalerà in un vicolo. Insomma, niente, vedo sangue e eyeliner ovunque.
che Laura aveva nascosto nello zaino e indossato a casa di Mara. Sua madre le impartiva di vestirsi moderata, di non truccarsi, ma aveva visto che vita difficile avevano le altre ragazzine, quelle che non si vestivano alla moda, che non si truccavano, che non baciavano, che non ammiccavano?
questa parte è da spostare, non è il suo spazio quello dove lo hai sistemato. La protagonista balla, desidera il ragazzo che non la guarda, è ubriaca, si diverte, amoreggia con uno sconosciuto, questa spiegazione risulta fuori luogo in un contesto del genere. Credo che tu possa aggiungere qualcosa nella parte prima, quando si racconta della mamma.
Nel finale Laura è soddisfatta di sé, io invece ci sono rimasta male, perché oltre ai morti di eyeliner mi aspettavo che Marco cadesse ai suoi piedi e invece è rimasto al bar, da vero fesso. Per tirare le somme, la trovo una buona storia, ma incompleta.
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Linda e la montagna di fuoco

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka
L'idea nel primo racconto era rimasta coerentemente legata al tema di quel eyeliner inquietante che ricorda certe tragiche provocazioni nate da internet a danno di adolescenti, per concludersi quasi bruscamente mettendo l'accento sulle aspettative della protagonista.
Questo secondo racconto sposta gradualmente in focus dalle aspettative agli agiti.
Entrambi sono imperniati sul tema tipico dell'adolescenza, dove la rassicurazione narcisistica relativa al dubbio sulla propria identità diventa prioritaria rispetto a qualsiasi relazione autentica. In fondo va bene uno sconosciuto qualsiasi purché la protagonista si senta la regina della festa.
Tutta la mia simpatia va al nonno della ragazza che aveva dato un ceffone alla madre quando si era messa il rossetto. Magari ha esagerato ma per lo meno si è comportato da genitore, mentre alle giovani adolescenti sembra mancare qualsiasi altra figura di riferimento se non la voce del tutorial.
Il tema che hai trattato non è per nulla semplice o banale, purtroppo ho la sensazione che sia rimasto un po' troppo compresso e un po' slegato tra la parte dove riprendi il racconto originale e la seconda parte che si svolge in discoteca. Forse sarebbe stato meglio cambiare decisamente il titolo e proseguire senza tornare indietro.
Alla prossima

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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@Kiarka in questo racconto emerge il rischio terribile che molte adolescenti corrono: fidarsi delle mere assurdità presentate sui social per darsi un'identità (essere le reginette della festa).
Ti è stato detto quali sono i punti deboli, ma è anche vero che hai ben presentato le due adolescenti.
L'amica (di norma a quell'età) è una coetanea che sa sempre cosa e come fare: le mette l'eyeliner, le dice di fare ingelosire Marco... insomma la imbecca in ogni cosa. Molte ragazzine si lasciano manipolare da amiche senza cervello, solo perché in apparenza più audaci, capaci, informate, esperte e quant'altro, mentre rispondono a un solo aggettivo: incoscienti.
Per me hai toccato un tasto particolare dell'adolescenza che vive di pericoli capaci di rovinare la vita, e non solo alle dirette interessate.

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka
L'idea dell'eyeliner/coltello è molto azzeccata. Nella prima versione ne è uscito un lampo (un racconto che mi ricorda le tematiche di @lauram... eh, vabbé, @Indaco McInd ) che mi è piaciuto davvero molto.
Questa revisione è un po' inconsueta: in genere i racconti in revisione dimagriscono, il tuo è decisamente ingrassato andando a parare altrove. Concordo con le osservazioni già fatte: ne viene fuori qualcosa di meno coerente, in cui l'eyeliner non è più così centrale, ma comunque è un elemento ingombrante rispetto al prosieguo della storia. L'uscita in discoteca diventa preponderante rispetto all'idea del trucco, ma è un'idea meno originale... Insomma, forse preferivo il primo racconto: dritto al punto.

"Sua madre le impartiva di vestirsi moderata, di non truccarsi, ma aveva visto che vita difficile avevano le altre ragazzine, quelle che non si vestivano alla moda, che non si truccavano, che non baciavano, che non ammiccavano?"
Eviterei interventi del genere: le motivazioni della protagonista e il suo sentire sono sufficientemente chiari. Zack!

Ho apprezzato invece il taglio della parte in cui la youtuber fa riferimento alle questioni legali, che era l'unica che mi aveva stonato nella prima versione.

Comunque brava. A rileggerci :-)
Scrittore maledetto due volte

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka, mi sono piaciuti tutti e due i racconti: il primo, essenziale, puntuale e lascia più spazio all'immaginazione; il secondo più narrativo, coinvolgente, si percepisce una certa tensione che può anche prefigurare risvolti tragici. Mi sembra scritto molto bene e analizzi in modo coinvolgente aspetti e tormenti di un'età complessa. Forse un colpo di scena ci sarebbe stato bene, nel finale magari, giusto per trovare un pelo nell'uovo.

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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ogni tanto lui cercava un contatto più stretto, le cingeva la vita, accarezzava il top di lustrini che Laura aveva nascosto nello zaino e indossato a casa di Mara.
Se per te è importante precisare che si è vestita sexy di nascosto dalla madre questo pezzo dovresti metterlo altrove. Prima che arrivino alla serata, forse. O allora se lo lasci qui devi staccare. Tipo "accarezzava il top di lustrini. Laura aveva dovuto infilarlo a casa di Mara, dopo averlo nascosto in borsa per uscire di casa senza che mamma lo notasse" o una cosa del genere. In ogni caso non inserito così perché leggendo sembra che lui accarezzi il top che la ragazza ha dentro la borsa. Dopo il senso si capisce, ma dapprima fa un effetto buffo.
Sua madre le impartiva di vestirsi moderata, di non truccarsi, ma aveva visto che vita difficile avevano le altre ragazzine, quelle che non si vestivano alla moda, che non si truccavano, che non baciavano, che non ammiccavano?
In quella giostra di luci e musica guardò negli occhi la sua nuova conquista, afferrò il viso con entrambe le mani e lo baciò con trasporto.
In quello stesso momento aprì gli occhi e Mara ammiccava,
Credo che non sia necessario ripetere il verbo esatto per far passare il messaggio. E condivido il parere di @Edu sul fatto che la prima parte sia superflua, già si capisce il conflitto tra le regole della madre e il bisogno di sentirsi popolare. Anzi, direi che condivido più o meno in toto il commento di Edu. La seconda parte prende molto spazio ed è un po' meno riuscita della prima, forse puoi cercare un equilibrio migliore tra le due o restare concentrata sulla prima e sfumare di più la seconda.
La forma mi sembra molto valida.
Mi ricordo che volevi commenti cattivi, spero di non averti troppo deluso ;)
Ciao.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Bef ha scritto: mar feb 02, 2021 4:39 pm Se per te è importante precisare che si è vestita sexy di nascosto dalla madre questo pezzo dovresti metterlo altrove. Prima che arrivino alla serata, forse. O allora se lo lasci qui devi staccare. Tipo "accarezzava il top di lustrini. Laura aveva dovuto infilarlo a casa di Mara, dopo averlo nascosto in borsa per uscire di casa senza che mamma lo notasse" o una cosa del genere. In ogni caso non inserito così perché leggendo sembra che lui accarezzi il top che la ragazza ha dentro la borsa. Dopo il senso si capisce, ma dapprima fa un effetto buffo.

Credo che non sia necessario ripetere il verbo esatto per far passare il messaggio. E condivido il parere di @Edu sul fatto che la prima parte sia superflua, già si capisce il conflitto tra le regole della madre e il bisogno di sentirsi popolare. Anzi, direi che condivido più o meno in toto il commento di Edu. La seconda parte prende molto spazio ed è un po' meno riuscita della prima, forse puoi cercare un equilibrio migliore tra le due o restare concentrata sulla prima e sfumare di più la seconda.
La forma mi sembra molto valida.
Mi ricordo che volevi commenti cattivi, spero di non averti troppo deluso ;)
Ciao.
Sei stata troppo buona :sss:
Comunque sto leggendo piano piano i commenti, il punto è che mi sono decisa a far leggere la prima versione della storia a un'amica e mi disse che risultava incompleta, quindi l'ho continuata anche se non sapevo proprio come continuarla, perché il punto focale della storia non è la relazione tra Laura e Marco, ma la voglia di Laura di ricevere attenzioni, il desiderio di sentirsi bella e integrata, ma non sapere bene come farlo. L'eyeliner simboleggia tutto questo. Chissene di Marco :P
Però davvero, non so come continuarla in maniera efficace e credo che o taglio la seconda parte e termino la storia a quando Laura si fa mettere l'eyeliner dall'amica, oppure sì, sposto il punto focale. In sintesi, un punto interrogativo gigantesco.
Grazie, comunque :)

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Kikki ha scritto: lun feb 01, 2021 7:42 am Ciao @Kiarka :)

credo che questo ti sia scappato, non so perché sia al femminile, si riferisce allo stiletto, giusto?
È un bel racconto, ma poco bilanciato, secondo me: la parte iniziale sull'eyeliner e le ragazze accecate è troppo lungo rispetto a tutto il resto, mi aspettavo succedesse qualcosa di sovrannaturale, o che il mascara venisse usato per accecare Marco che non la guarda nel modo giusto. Invece non succede niente, nemmeno con Marco.
Hai dato troppa importanza al sangue, alla difficoltà di mettersi una cosa tanto complicata e pericolosa; se avessi voluto sottolineare che le adolescenti fanno di tutto per farsi notare, avresti potuto usare altro, invece hai scelto qualcosa di molto molto particolare e questo ha sviato l'attenzione sull'oggetto, portandolo al centro della scena e facendomi credere che fosse ben più importante e significativo di quello che invece è.
Dà anche l'idea di essere un estratto da qualcosa di più lungo, questo è l'interludio, poi la protagonista uscirà dalla discoteca seguendo Marco che sta accompagnando a acasa la tizia a cui a versato il drink addosso e lo pugnalerà in un vicolo. Insomma, niente, vedo sangue e eyeliner ovunque.

questa parte è da spostare, non è il suo spazio quello dove lo hai sistemato. La protagonista balla, desidera il ragazzo che non la guarda, è ubriaca, si diverte, amoreggia con uno sconosciuto, questa spiegazione risulta fuori luogo in un contesto del genere. Credo che tu possa aggiungere qualcosa nella parte prima, quando si racconta della mamma.
Nel finale Laura è soddisfatta di sé, io invece ci sono rimasta male, perché oltre ai morti di eyeliner mi aspettavo che Marco cadesse ai suoi piedi e invece è rimasto al bar, da vero fesso. Per tirare le somme, la trovo una buona storia, ma incompleta.
Ciao Kikki, grazie per il commento, in realtà per me il punto focale della storia è l'eyeliner e la volontà degli adolescenti (ma non solo) di sentirsi belli e accettati, a volte anche cercando relazioni frivole o facendosi del male. E il centro della storia era proprio questo eyeliner e Marco è un ragazzino qualunque, un personaggio molto marginale, perché volevo far intendere che ci facciamo male per chi non ci merita.
In realtà volevo trasmettere una certa delusione, perché Laura si agghinda, si fa del male con questo eyeliner, nutre tante aspettative nella serata, ma poi non succede nulla, tanto rumore per nulla.
Lo so che forse sono stata troppo focalizzata sul sangue, forse potrei eliminare certi particolari (tipo i tagli reiterati, il sangue che le pulsa nelle palpebre) e rendere tutto più soft. Ho deciso di pubblicare questa storia in Caronte proprio perché la trovo super problematica, non so come gestirla, l'idea di base mi piace, ma devo svilupparla ancora...
Grazie per i tuoi consigli :)

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao, @Kiarka. Bentrovata. Ho letto con curiosità e grande interesse entrambe le versioni di Eyeliner. Nonostante la brevità, trovo la prima più incisiva come messaggio. Nella seconda, il focus sull'eyeliner e sulla pericolosità a cui le adolescenti vanno incontro si sposta sulla frivolezza di una serata in discoteca e secondo me, forse anche a causa di uno sbilanciamento tra le parti, si perde un po' di incisività. Tra l'altro, visto il titolo, l'eyeliner dovrebbe essere il protagonista assoluto, ma una volta visto il tutorial e messo, con tutte le conseguenze del caso, non se fa più menzione. Ho pensato che ci sarebbe stata una svolta nel finale, dopo la scena con Marco che non se la fila, che ne so tirare fuori dalla borsetta ab blade e dargli un colpo o una roba del genere. Ma niente. In ogni caso, il racconto è ben scritto e si legge con piacere. Con qualche aggiustatina, e magari in uno spazio più ampio se decidi di allungarlo, potrebbe venire fuori un signor racconto.
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka
A me il tuo racconto é piaciuto molto sia nella prima che nella seconda versione.
L'unica cosa che davvero mi ha disturbato é stato il topo di lustrini nello zaino. Anch'io avrei messo quel pezzo da un'altra parte, perché leggendo mi sono chiesta come faceva a mettere le mani nello zaino.
Trovo i personaggi che i personaggi siano coerenti e da mamma ammeto che l'michetta furba mi mette molto ansia.
Il tuo é un racconto molto tranquillo, senza grandi colpi di scena, magari potevi farle cadere la palpebra incisa dall'eye-liner mentre baciava lo sconosciuto. Ma questo é solo il mio gusto per l'orrido che ogni tanto prende il sopravvento. ;)

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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ciao @Kiarka . Argomento al femminile e quindi starò alla larga da fare certi commenti: però uno lo devo fare, se no sto male: è purtroppo vero che voi donne vi fate torturare ben volentieri da estetisti e affini. Detto questo, hai fatto una riscrittura abbondante e giustamente ti sei dovuta allargare, dato che traghettavi un flash, quasi uno spot televisivo. Benché non mi attraggano certe ambientazioni rilegate alla nostra società basata sull'apparire, dal punto della scrittura ho trovato il racconto leggibile. ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka a me è piaciuto molto il racconto, piaciute le due amiche e il finale tristissimo, di lei che si butta via con il primo venuto che magari è pure un figo spaziale, ma non è quello che le fa battere il cuore.
Mi è piaciuto il modo in cui lo hai raccontato, con i preparativi di una sera.
Non credo imparerò a truccarmi da queste due.
Brava! (y)
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka, non avevo letto il racconto traghettato e non l'ho letto neppure adesso, inutile far paragoni.

Sai che alla tv hanno detto che l’AB Blade ha reso cieche già dieci ragazze?

Anch'io mi aspettavo qualcosa legata alla pericolosità dell'affare, ma alla fine mi è andata bene così. Da promesso horror, insomma, non mi è dispiaciuto essere "traghettato" in una normalità abbastanza squallida e comune. Insomma, sono contento che nessuno di è fatto male e ho trovato il racconto ben descrittivo di una realtà giovanile che non conosco, ma immagino bene. Per equilibrare, nel prossimo racconto vedi di far fuori qualche influencer.
Se leggi bene questa riga non hai bisogno degli occhiali da vista

Re: [Caronte] Eyeliner [rivisitato]

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Ciao @Kiarka ,

divertente questo racconto sulle torture a cui sottoponiamo il nostro corpo noi donne.

Una piccolissima osservazione:
Kiarka ha scritto: «Disinfetta con l’acqua ossigenata e poi ripassa la ferita con l’eyeliner normale, così non si vede».
:eek: l'acqua ossigenata negli occhi? vabbeh, sì, non proprio sugli occhi ma molto vicino. Questa è la tortura suprema. xD

Comunque il racconto è ben scritto, niente da dire, anche se avrei preferito tu avessi continuato a insistere sulla tematica delle "mortificazioni" del corpo a scopi estetici piuttosto che la deriva dell'amore adolescenziale che il testo ha assunto dalla seconda metà. Non che sia poco piacevole, ma rende il brano con una tematica più "leggera" ed io preferivo quella iniziale.

Talia :happy-sunny:
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