viewtopic.php?p=27211#p27211
Era una luminosa e tranquilla giornata di marzo. Alessia stava maturando la consapevolezza che era anche alla ricerca di qualcosa che andasse oltre alla sua grande passione per il grande universo della filosofia. Decise quindi di andare nel vicinissimo convento delle suore domenicane spinta dal semplice intento di capire. Era davvero felice di andarci, anche perché da anni desiderava fermarsi a salutare le dipendenti della piccola libreria del paesino dove aveva fatto uno lungo tirocinio. Ma all’improvviso cambiò idea, non solo perché si accorse che la libreria era chiusa, ma anche perché aveva capito che era importante trovare una risposta alle domande che erano emerse dalle sue numerose esperienze esistenziali.
Mentre camminava, si sentiva leggera come una piuma e aveva la sensazione di osservarsi dall’esterno: era consapevole che tutti i suoi perché stavano finalmente per dissolversi, in modo da riuscire a collocare ogni tassello della sua vita al posto giusto. Sapeva anche che stava per fare un passo molto delicato che necessitava un’attenta e approfondita riflessione, ma tutto quel pensare la portava all’unica conclusione che quella poteva essere la sua strada. Doveva solo aprire il suo cuore e mettere il tutto nelle mani del suo direttore spirituale. Mentre camminava, finiva di ascoltare la sua nuova playlist di canzoni inedite: gestiva un blog e aveva sempre piacere di ascoltare musica nuova. Era l’ennesimo disco che ascoltava e non riusciva a trovare un artista che la soddisfacesse davvero. Non era facile per lei riuscire a trovare un cantante che le affidasse l’ascolto del suo EP, dell’antologia o del singolo che anticipa l’album, perché era risaputo che aveva un gusto incredibile per la stroncatura mediato da una scrittura tesa ma godibilissima. Le sembrò di vivere in un sogno quando si trovò davanti alla porta d’ingresso del chiostro proprio alla fine di una delle canzoni. Il suo cuore batteva forte perché sapeva che aveva preso in mano la sua vita e stava per darle l’importanza che merita.
Proprio in quel momento la porta scorrevole si aprì e apparve suor Barbara.
-Michi! Che bello vederti! Io e le sorelle abbiamo pregato tanto per te. Vuoi venire in cappella con noi?
-C’è Padre Lauro? Sono qui per parlare con lui.
Barbara sorrise e annuì. Quel giorno, Michi entrò in chiesa col cuore che batteva forte: in quel momento, nessuno era più felice di lei. Era in un luogo dove si sentiva a casa: sapeva che in quell’ambiente riusciva a esprimere sé stessa con naturalezza. Appena entrò nella cappella si stupì del fatto che quel luogo era rimasto esattamente come se lo ricordava. Doveva soltanto cercare di ricollocare mentalmente alcune cose che avevano subito dei piccoli spostamenti, ma questo non influì minimamente sulla gioia grande che provava.
Appena la porta si chiuse alle sue spalle, Michi fece il segno della croce e si mise a sedere nei primi banchi. Poi giunse le mani, chiuse gli occhi e disse una splendida preghiera a Colui che amava con tutta sé stessa e che era sempre stato il suo universo sin da quando era piccolissima. Era ancora concentrata nella preghiera, quando si accorse che la Messa stava per iniziare. Fu in quel momento che si sentì accarezzare la spalla destra. Immaginò che potesse trattarsi di Miriam, la ragazza che Michi conosceva da moltissimo tempo. Si ricordò di tutte quelle volte in cui, ai tempi del liceo, passavano gran parte del loro tempo libero a ascoltare, rigorosamente da vinile, gli album più importanti del buon rock progressivo. In quel periodo, Michi era fissata con Close To The Edge degli Yes, e lo riproponeva spesso, perché affermava che l’ascolto di quel disco spiegasse molte cose. Tutto questo la portava a sorridere. Pensò anche che conoscere Miriam poteva essere per lei un motivo di arricchimento spirituale, perché aveva fatto un po’ di strada in più in quel cammino e quindi avrebbe avuto molte cose da insegnarle. Stava riflettendo su tutto questo quando suor Ilenia le si avvicinò.
-Tra poco Padre Lauro sarà qui.
Alessia si limitò ad annuire.
Re: Foglio d'album (titolo provvisorio)
2@Luca Canetti, ciao! Allora, ho letto il racconto (è possibile che tu lo avessi già pubblicato qualche mese fa, o mi ricordo male?) e ho un paio di domande da fare come chiarimento. Per prima cosa, temo di non avere capito questa frase:
Poi, temo di avere fatto un po' di confusione con i nomi. La protagonista, quella che ha la stroncatura facile e va al convento delle suore domenicane, si chiama Alessia o Michi? Oppure ha due nomi?
Detto questo, la parte descrittiva, che riguarda le emozioni della protagonista e la sua ricerca di qualcosa di più profondo, mi pare riuscita molto bene. Anche la leggerezza dei pensieri, una volta che la protagonista ha capito che cosa vuole fare della sua vita, è rappresentata molto bene. Mi piace anche il fatto che il racconto termini in questo modo così sospeso, cioè non si sa quale sarà la scelta definitiva della protagonista. Si può intuire che il suo desiderio sia quello di entrare in convento come novizia, ma è solo una sensazione; non è detto che sia così, anche se mi piace molto l'idea di una novizia a cui piacciono gli Yes!
Il linguaggio mi pare abbastanza chiaro e discorsivo, per cui il racconto si legge velocemente e in modo scorrevole. Forse avrei insistito un po' di più su quali domande si ponga la protagonista. Non perchè questo porti a capire meglio quale sia la risposta, ma semmai perchè mi sembra che la parte introspettiva sia quella più importante nella storia (avvenimenti, alla fine, non ce ne sono), e quindi potrebbe essere bello esplorare meglio questo aspetto. Le premesse, però, sono più che valide, e mi chiedo se ci sia anche un seguito o se ci si fermi qui. Alla prossima e grazie!
Luca Canetti ha scritto: Non era facile per lei riuscire a trovare un cantante che le affidasse l’ascolto del suo EP, dell’antologia o del singolo che anticipa l’album, perché era risaputo che aveva un gusto incredibile per la stroncatura mediato da una scrittura tesa ma godibilissima.Cioè, la protagonista gestisce un blog e ha la stroncatura facile, per cui non è facile che ci sia un artista che le piaccia? Ho capito bene? Perchè in tal caso, forse il verbo "affidasse" non è il più corretto, ma forse ho capito male io. Oppure la playlist di cui si parla è di canzoni scritte dalla protagonista, dato che si parla di canzoni inedite?
Poi, temo di avere fatto un po' di confusione con i nomi. La protagonista, quella che ha la stroncatura facile e va al convento delle suore domenicane, si chiama Alessia o Michi? Oppure ha due nomi?
Detto questo, la parte descrittiva, che riguarda le emozioni della protagonista e la sua ricerca di qualcosa di più profondo, mi pare riuscita molto bene. Anche la leggerezza dei pensieri, una volta che la protagonista ha capito che cosa vuole fare della sua vita, è rappresentata molto bene. Mi piace anche il fatto che il racconto termini in questo modo così sospeso, cioè non si sa quale sarà la scelta definitiva della protagonista. Si può intuire che il suo desiderio sia quello di entrare in convento come novizia, ma è solo una sensazione; non è detto che sia così, anche se mi piace molto l'idea di una novizia a cui piacciono gli Yes!
Il linguaggio mi pare abbastanza chiaro e discorsivo, per cui il racconto si legge velocemente e in modo scorrevole. Forse avrei insistito un po' di più su quali domande si ponga la protagonista. Non perchè questo porti a capire meglio quale sia la risposta, ma semmai perchè mi sembra che la parte introspettiva sia quella più importante nella storia (avvenimenti, alla fine, non ce ne sono), e quindi potrebbe essere bello esplorare meglio questo aspetto. Le premesse, però, sono più che valide, e mi chiedo se ci sia anche un seguito o se ci si fermi qui. Alla prossima e grazie!
Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)
Re: Foglio d'album (titolo provvisorio)
3Innanzitutto ti ringrazio per la risposta. Sì, questo testo l'avevo postato sul forum diversi giorni fa, ma mi era stato chiesto espressamente di lavorarci sopra e di modificarlo, perchè la prima versione era sostanzialmente un mezzo disastro. La frase che mi hai citato, significa che Alessia (detta 'Michi') gestisce un blog in cui scrive di musica, e le risulta sempre più difficile trovare un cantante emergente che le mandi il suo album, la sua antologia, il suo EP che anticipa l'album, e/o il suo merchandise, perchè è risaputo che Alessia ha la stroncatura facile. Devo dirti la verità: sì, mi interessa la parte introspettiva, ma conto di andare oltre, anche perchè questo è solo l'inizio del primo capitolo. Appena possibile, manderò il resto. Tieni conto che il mio mondo narrativo è questo, nel senso che è composto da: ragazze che decidono di entrare in convento; ragazze appassionate di radio e ragazze diplomate in pianoforte.
Re: Foglio d'album (titolo provvisorio)
4Buonasera @Luca Canetti , ho letto il tuo racconto. Ti anticipo subito che non ho la capacità di commentare, né di apportare migliorie ad alcunché, posso solo dirti la mia opinione, premettendo che ho uno stile completamente diverso e anche gli argomenti vertono su altro, però... suonavo la chitarra in chiesa mille anni fa per cui...
Dunque, il personaggio c'è. Mi piace moltissimo questa Michi dalla stroncatura facile che tutti si aspettano canti di continuo Simbolum 77 e ascolti solo canti gregoriani e invece no! Lei ascolta [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Close To The Edge degli Yes, anzi, aspetta che li ascolto anch'io, così, giusto per immergermi nelle sue contraddizioni. [/font](Io ovviamente adoro le contraddizioni).
...Urca Luca, se ce ne sono di contraddizioni qui. Posso immaginare che se te li spari in cuffia senti anche un coro d'angeli :D
Bene, capito meglio il personaggio... ora vorrei saperne di più.
Rileggo tutto da capo con quello che so ora, ma tu intanto, mi spieghi per favore il titolo?
E mi permetti di maltrattarti il testo solo pe farti vedere come farei io?
Io sono una dal taglio facile, se non serve non si scrive, o meglio, si scrive tutto e poi si elimina. Ovviamente è gusto personale.
Beh, siccome non rispondi io ti faccio vedere :
E' evidente che il racconto poi prosegue.
Sì, proprio ora ho letto la risposta che hai dato a pale star e ho capito che questo è solo l'inizio del primo capitolo per cui... non mi resta che aspettare...
Ti auguro una buona serata, scusa per averti maltrattato il racconto, ma voglio pubblicare e mi serviva un commento di senso compiuto, non che questo lo sia, ma è il meglio ch'io sappia fare.
Ciao e alla prossima.
Dunque, il personaggio c'è. Mi piace moltissimo questa Michi dalla stroncatura facile che tutti si aspettano canti di continuo Simbolum 77 e ascolti solo canti gregoriani e invece no! Lei ascolta [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Close To The Edge degli Yes, anzi, aspetta che li ascolto anch'io, così, giusto per immergermi nelle sue contraddizioni. [/font](Io ovviamente adoro le contraddizioni).
...Urca Luca, se ce ne sono di contraddizioni qui. Posso immaginare che se te li spari in cuffia senti anche un coro d'angeli :D
Bene, capito meglio il personaggio... ora vorrei saperne di più.
Rileggo tutto da capo con quello che so ora, ma tu intanto, mi spieghi per favore il titolo?
E mi permetti di maltrattarti il testo solo pe farti vedere come farei io?
Io sono una dal taglio facile, se non serve non si scrive, o meglio, si scrive tutto e poi si elimina. Ovviamente è gusto personale.
Beh, siccome non rispondi io ti faccio vedere :
Luca Canetti ha scritto: Era una luminosa e tranquilla giornata di marzo. Alessia stava maturando la consapevolezza di essere alla ricerca di qualcosa che andasse oltre alla sua grande passione per il grande universo della filosofia. Decise quindi di andare nel vicinissimo convento delle suore domenicane spinta dal semplice intento di capire. Era davvero felice di andarci, anche perché da anni desiderava fermarsi a salutare le dipendenti della piccola libreria del paesino dove aveva fatto uno lungo tirocinio. Ma all’improvviso cambiò idea, non solo perché si accorse che la libreria era chiusa, ma anche perché aveva capito quanto fosse importante trovare una risposta alle domande che erano emerse dalle sue numerose esperienze esistenziali.E quindi non era Miriam ad accarezzarle la spalla? Oppure era Miriam, ma Michi preferisce immaginare e non girarsi? O Michi non può vedere?...
Mentre camminava, si sentiva leggera come una piuma e aveva la sensazione di osservarsi dall’esterno: era consapevole che tutti i suoi perché stavano finalmente per dissolversi, in modo da riuscire a collocare ogni tassello della sua vita al posto giusto. Sapeva anche che stava per fare un passo molto delicato che necessitava di un’attenta e approfondita riflessione, ma sapeva che tutto quel pensare l'avrebbe anche portata la portava all’unica conclusione: che quella poteva essere la sua strada. Doveva solo aprire il suo cuore e mettere il tutto nelle mani del suo direttore spirituale. Mentre camminava, finiva di ascoltare ascoltava la sua nuova playlist di canzoni inedite: gestiva un blog e aveva sempre piacere di ascoltare musica nuova, anche se Era l’ennesimo disco che ascoltava e non riusciva a trovare un artista che la soddisfacesse davvero. Non era facile per lei riuscire a trovare un cantante che le affidasse l’ascolto del suo EP, dell’antologia o del singolo che anticipa l’album, perché era risaputo che aveva un gusto incredibile per la stroncatura , mediato da una scrittura tesa ma godibilissima. Le sembrò di vivere in un sogno quando si trovò davanti alla porta d’ingresso del chiostro proprio alla fine di una delle canzoni. Il suo cuore batteva forte perché sapeva che aveva preso in mano la sua vita e stava per darle l’importanza che merita una svolta importante
Proprio in quel momento la porta scorrevole si aprì e apparve suor Barbara.
- spazio Michi! Che bello vederti! Io e le sorelle abbiamo pregato tanto per te. Vuoi venire in cappella con noi?
- spazio C’è Padre Lauro? Sono qui per parlare con lui.
Barbara sorrise e annuì. Quel giorno, Michi entrò in chiesa col cuore che batteva forte: in quel momento, nessuno era più felice di lei. Era in un luogo dove si sentiva a casa: sapeva che in quell’ambiente riusciva a esprimere sé stessa con naturalezza. Appena entrò nella cappella si stupì del fatto che quel luogo era rimasto esattamente come se lo ricordava. Doveva soltanto cercare di ricollocare mentalmente alcune cose che avevano subito dei piccoli spostamenti, ma questo non influì minimamente sulla gioia grande che provava. Le piaceva che le cose restassero al suo posto, oppure... non sopportava i cambiamenti... o qualcosa del genere
Appena la porta si chiuse alle sue spalle, Michi fece il segno della croce e si mise a sedere nei primi banchi. Poi giunse le mani, chiuse gli occhi e disse una splendida preghiera a Colui che amava con tutta sé stessa e che era sempre stato il suo universo sin da quando era piccolina piccolissima. Era ancora concentrata nella preghiera, quando si accorse che la Messa stava per iniziare. Fu in quel momento che si sentì accarezzare la spalla destra. Immaginò che potesse trattarsi di Miriam, la ragazza che Michi conosceva da moltissimo tempo. Si ricordò di tutte quelle volte in cui, ai tempi del liceo, passavano gran parte del loro tempo libero a ascoltare, rigorosamente da vinile, gli album più importanti del buon rock progressivo. In quel periodo, Michi era fissata con Close To The Edge degli Yes, e lo riproponeva spesso, perché affermava che l’ascolto di quel disco spiegasse molte cose. Tutto questo la portava a sorridere. Pensò anche che conoscere Miriam poteva essere per lei un motivo di arricchimento spirituale, perché aveva fatto un po’ di strada in più in quel cammino e quindi avrebbe avuto molte cose da insegnarle. Stava riflettendo su tutto questo quando suor Ilenia le si avvicinò.
-Tra poco Padre Lauro sarà qui.
Alessia si limitò ad annuire.
E' evidente che il racconto poi prosegue.
Sì, proprio ora ho letto la risposta che hai dato a pale star e ho capito che questo è solo l'inizio del primo capitolo per cui... non mi resta che aspettare...
Ti auguro una buona serata, scusa per averti maltrattato il racconto, ma voglio pubblicare e mi serviva un commento di senso compiuto, non che questo lo sia, ma è il meglio ch'io sappia fare.
Ciao e alla prossima.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.
Re: Foglio d'album (titolo provvisorio)
5@Luca Canetti Ciao Luca è la prima volta che leggo qualcosa di tuo quindi sappi che i suggerimenti che ti darò sono solo frutto di buone intenzioni. Come ti ha detto @paolasenzalai la tua prosa ha bisogno di essere sfrondata. Molte frasi risultano arzigolate, mentre la semplicità e l'immediatezza sono le vie migliori per raggiungere il lettore.
Il tuo personaggio ha una grande passione per la filosofia, per la musica, per il libri, in più gestisce un blog musicale occupandosi di nuovi artisti non risparmiando a questi le critiche. Da tempo ha cominciato a sentire dentro di sé la voglia di andare oltre, di approfondire la propria spiritualità. Per questo motivo si reca in convento sperando di incontrare padre Lauro, sua guida spirituale. Incamminandosi decide di passare da una libreria dove ha fatto tirocinio (di cosa?) per salutare le sue amiche, ma il negozio è chiuso, inoltre sente il bisogno urgente di incontrare il prete. Giunta in convento le viene incontro suor Barbara che l'accoglie affettuosamente e che le confema che padre Lauro è lì. Miki (adesso sappiamo che la chamano così, ma – come ti ha detto@pale star – non si riesce a capire e quindi dovresti anticiparlo per non confondere il lettore) va in cappella e si mette a pregare mentre la Messa sta per cominciare. Assorta nella preghiera una mano si posa sopra la spalla della ragazza che immagina sia Marta, un'amica che prima di lei ha sperimentato la strada del convento e spera possa aiutarla nel cammino che desidera intraprendere.
Come ti ho già detto, il testo risulta contorto (non ho letto la prima versione, ma anche questa ha bisogno di una nuova revisione). Non è facile darti i suggerimenti adeguati, ma ciò che posso dirti è che devi semplificare il più possibile.
Ti riscrivo solo l'incipit per farti un esempio concreto di semplificazione:
Era una luminosa giornata di marzo. Alessia, o Miki come la chiamavano tutti, da tempo era alla ricerca di qualcosa che andasse oltre la sua pur grande passione per la filosofia. Decise quindi di recarsi in convento. Avrebbe sfruttato l'occasione per passare anche dalla libreria del paese, dove aveva fatto tirocinio (specifiva che tipo di tirocinio oppure metti "dove aveva lavorato per qualche tempo") per salutare le dipendenti. La libreria era chusa e fu un bene giacché sentiva il desiderio im pellente di raggiungere il convento. La sue domande smaniose sull'esistenza avevano bisogno di risposte, ed era certa che le avebbe trovate soltanto là.
Perdonami se ho riscritto il pezzo (non c'è nulla di più fastidioso – lo so per esperienza – che vedersi rimaneggare il proprio pezzo), ma è con esempi concreti che si comprendono meglio i suggerimenti. Sono sicura che avrai colto lo spirito della sfrondatura.
Per il tuo personaggio credo tu debba procedere per gradi, ci hai messo al corrente dei tanti interessi che ha, la filosofia, la musica, il blog, scaraventando tutto sulla prima pagina, mentre avresti dovuto mostrare le tante sfaccettature poco alla volta. Inoltre, non ci parli della scintilla che ha fatto scattare il suo grande desiderio di andare oltre, di avere risposte circa l'esistenza. Di solito è un tassello importante.
Spero di esserti stata d'aiuto. Ciao e alla prossima
Il tuo personaggio ha una grande passione per la filosofia, per la musica, per il libri, in più gestisce un blog musicale occupandosi di nuovi artisti non risparmiando a questi le critiche. Da tempo ha cominciato a sentire dentro di sé la voglia di andare oltre, di approfondire la propria spiritualità. Per questo motivo si reca in convento sperando di incontrare padre Lauro, sua guida spirituale. Incamminandosi decide di passare da una libreria dove ha fatto tirocinio (di cosa?) per salutare le sue amiche, ma il negozio è chiuso, inoltre sente il bisogno urgente di incontrare il prete. Giunta in convento le viene incontro suor Barbara che l'accoglie affettuosamente e che le confema che padre Lauro è lì. Miki (adesso sappiamo che la chamano così, ma – come ti ha detto@pale star – non si riesce a capire e quindi dovresti anticiparlo per non confondere il lettore) va in cappella e si mette a pregare mentre la Messa sta per cominciare. Assorta nella preghiera una mano si posa sopra la spalla della ragazza che immagina sia Marta, un'amica che prima di lei ha sperimentato la strada del convento e spera possa aiutarla nel cammino che desidera intraprendere.
Come ti ho già detto, il testo risulta contorto (non ho letto la prima versione, ma anche questa ha bisogno di una nuova revisione). Non è facile darti i suggerimenti adeguati, ma ciò che posso dirti è che devi semplificare il più possibile.
Ti riscrivo solo l'incipit per farti un esempio concreto di semplificazione:
Era una luminosa giornata di marzo. Alessia, o Miki come la chiamavano tutti, da tempo era alla ricerca di qualcosa che andasse oltre la sua pur grande passione per la filosofia. Decise quindi di recarsi in convento. Avrebbe sfruttato l'occasione per passare anche dalla libreria del paese, dove aveva fatto tirocinio (specifiva che tipo di tirocinio oppure metti "dove aveva lavorato per qualche tempo") per salutare le dipendenti. La libreria era chusa e fu un bene giacché sentiva il desiderio im pellente di raggiungere il convento. La sue domande smaniose sull'esistenza avevano bisogno di risposte, ed era certa che le avebbe trovate soltanto là.
Perdonami se ho riscritto il pezzo (non c'è nulla di più fastidioso – lo so per esperienza – che vedersi rimaneggare il proprio pezzo), ma è con esempi concreti che si comprendono meglio i suggerimenti. Sono sicura che avrai colto lo spirito della sfrondatura.
Per il tuo personaggio credo tu debba procedere per gradi, ci hai messo al corrente dei tanti interessi che ha, la filosofia, la musica, il blog, scaraventando tutto sulla prima pagina, mentre avresti dovuto mostrare le tante sfaccettature poco alla volta. Inoltre, non ci parli della scintilla che ha fatto scattare il suo grande desiderio di andare oltre, di avere risposte circa l'esistenza. Di solito è un tassello importante.
Spero di esserti stata d'aiuto. Ciao e alla prossima
Re: Foglio d'album (titolo provvisorio)
6paolasenzalai ha scritto: Buonasera @Luca Canetti , ho letto il tuo racconto. Ti anticipo subito che non ho la capacità di commentare, né di apportare migliorie ad alcunché, posso solo dirti la mia opinione, premettendo che ho uno stile completamente diverso e anche gli argomenti vertono su altro, però... suonavo la chitarra in chiesa mille anni fa per cui...I consigli e le critiche costruttive sono sempre assolutamente benvenute. Per quanto concerne il titolo, ti devo dire che è nato per puro caso: purtroppo non descrive il racconto, ma ha a che fare con la mia attività di pianista classico: infatti il Foglio d'album è un tipo di composizione per pianoforte di struttura libera. Basti pensare, ad es. al Foglio d'album op. 117 di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
Dunque, il personaggio c'è. Mi piace moltissimo questa Michi dalla stroncatura facile che tutti si aspettano canti di continuo Simbolum 77 e ascolti solo canti gregoriani e invece no! Lei ascolta [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Close To The Edge degli Yes, anzi, aspetta che li ascolto anch'io, così, giusto per immergermi nelle sue contraddizioni. [/font](Io ovviamente adoro le contraddizioni).
...Urca Luca, se ce ne sono di contraddizioni qui. Posso immaginare che se te li spari in cuffia senti anche un coro d'angeli :D
Bene, capito meglio il personaggio... ora vorrei saperne di più.
Rileggo tutto da capo con quello che so ora, ma tu intanto, mi spieghi per favore il titolo?
E mi permetti di maltrattarti il testo solo pe farti vedere come farei io?
Io sono una dal taglio facile, se non serve non si scrive, o meglio, si scrive tutto e poi si elimina. Ovviamente è gusto personale.
Beh, siccome non rispondi io ti faccio vedere : E quindi non era Miriam ad accarezzarle la spalla? Oppure era Miriam, ma Michi preferisce immaginare e non girarsi? O Michi non può vedere?...
E' evidente che il racconto poi prosegue.
Sì, proprio ora ho letto la risposta che hai dato a pale star e ho capito che questo è solo l'inizio del primo capitolo per cui... non mi resta che aspettare...
Ti auguro una buona serata, scusa per averti maltrattato il racconto, ma voglio pubblicare e mi serviva un commento di senso compiuto, non che questo lo sia, ma è il meglio ch'io sappia fare.
Ciao e alla prossima.
Re: Foglio d'album (titolo provvisorio)
7Ciao @Luca Canetti
Questo racconto è scritto, a mio gusto, tecnicamente bene.
La scrittura mostra una penna capace di controllare il materiale del racconto con la dovuta perizia.
Affronti il tema della vocazione religiosa di una giovane donna, che la vive una sorta d’illuminazione spirituale.
Quello che si evince dal racconto è lo spirito gioioso con cui la protagonista si avvia a realizzare la propria meta, ovvero prendere i voti per divenire una monaca.
Orbene, nel contesto di una buona e accertata scrittura, vorrei dirti l’impressione, personale, che ne ho ricavato.
Ci presenti un personaggio con una biografia lineare e quasi edulcorata, ci appare un percorso di studi senza ombre o inciampi esistenziali: la protagonista si interessa fervidamente di filosofia e teologia, deduco appassionata di testi efferenti Sant’Agostino d'Ippona, Tommaso d'Aquino, Campanella senza tralasciare Schelling e Kierkegaard.
Queste letture rafforzano in lei, che per altro è anche una raffinata musicofila che possiede un blog specialistico di musica contemporanea, punto di riferimento per appassionati e per artisti debuttanti.
Non a caso ci racconta che ama l’album più mistico che il gruppo degli “Yes” abbia creato nella propria discografia storica.
Al culmine di questi encomiabili aspetti biografici, la fanciulla si reca, un giorno di primavera, presso il vicino convento delle suore domenicane, con l’intenzione di chiarirsi le idee sul suo futuro, dopo aver consultato il suo tutore spirituale.
Il solo trovarsi nell’ambito di quel luogo sacro, è per lei fonte di giubilo interiore, di elevazione dell’anima, di forte sintonia con l’altissimo, al quale recita immediatamente una accorata preghiera, memore di ciò che faceva da piccola nei momenti di raccoglimento spirituale.
La conclusione, con l’imminente incontro con Padre Lauro, ci conforta lasciandoci intuire che alla fine la protagonista realizzerà il suo intento di dedicare a Dio la propria esistenza.
Tutto questo avviene appunto con un percorso lineare che si preannuncia scontato fin dalle prime righe del racconto.
Messa così la storia ha un sapore spiccatamente agiografico, ci hai raccontato una vocazione religiosa liscia come una saponetta su un piano inclinato bagnato.
Non c’è traccia di una scelta meditata e sofferta, di un bagliore di dubbio, di un qualche travaglio interiore che pure è avvenuto nelle conversioni di molti santi.
Questa giovane aspirante suorina, pare essere nata con l’unico obiettivo, nella sua esistenza di votarsi al Signore.
Cosa per altro lodevole ed edificante, soprattutto in tempo di crisi delle vocazioni come quella attuale, ma ahimè, non così eccitante da scriverci un racconto.
Mancano purtroppo quegli elementi narrativi e drammaturgichi che rendono la storia coinvolgente, lasciando così un lettore tiepido per quanto letto.
E questo è un peccato, poiché come ho detto la qualità della scrittura non manca, ma è certo che leggere la biografia di Santa Teresa d'Avila, potrebbe risultare più appassionante e ricca di suspense.
Perdona la franchezza, un saluto e a rileggerci in altre cose. Ciao.
Questo racconto è scritto, a mio gusto, tecnicamente bene.
La scrittura mostra una penna capace di controllare il materiale del racconto con la dovuta perizia.
Affronti il tema della vocazione religiosa di una giovane donna, che la vive una sorta d’illuminazione spirituale.
Quello che si evince dal racconto è lo spirito gioioso con cui la protagonista si avvia a realizzare la propria meta, ovvero prendere i voti per divenire una monaca.
Orbene, nel contesto di una buona e accertata scrittura, vorrei dirti l’impressione, personale, che ne ho ricavato.
Ci presenti un personaggio con una biografia lineare e quasi edulcorata, ci appare un percorso di studi senza ombre o inciampi esistenziali: la protagonista si interessa fervidamente di filosofia e teologia, deduco appassionata di testi efferenti Sant’Agostino d'Ippona, Tommaso d'Aquino, Campanella senza tralasciare Schelling e Kierkegaard.
Queste letture rafforzano in lei, che per altro è anche una raffinata musicofila che possiede un blog specialistico di musica contemporanea, punto di riferimento per appassionati e per artisti debuttanti.
Non a caso ci racconta che ama l’album più mistico che il gruppo degli “Yes” abbia creato nella propria discografia storica.
Al culmine di questi encomiabili aspetti biografici, la fanciulla si reca, un giorno di primavera, presso il vicino convento delle suore domenicane, con l’intenzione di chiarirsi le idee sul suo futuro, dopo aver consultato il suo tutore spirituale.
Il solo trovarsi nell’ambito di quel luogo sacro, è per lei fonte di giubilo interiore, di elevazione dell’anima, di forte sintonia con l’altissimo, al quale recita immediatamente una accorata preghiera, memore di ciò che faceva da piccola nei momenti di raccoglimento spirituale.
La conclusione, con l’imminente incontro con Padre Lauro, ci conforta lasciandoci intuire che alla fine la protagonista realizzerà il suo intento di dedicare a Dio la propria esistenza.
Tutto questo avviene appunto con un percorso lineare che si preannuncia scontato fin dalle prime righe del racconto.
Messa così la storia ha un sapore spiccatamente agiografico, ci hai raccontato una vocazione religiosa liscia come una saponetta su un piano inclinato bagnato.
Non c’è traccia di una scelta meditata e sofferta, di un bagliore di dubbio, di un qualche travaglio interiore che pure è avvenuto nelle conversioni di molti santi.
Questa giovane aspirante suorina, pare essere nata con l’unico obiettivo, nella sua esistenza di votarsi al Signore.
Cosa per altro lodevole ed edificante, soprattutto in tempo di crisi delle vocazioni come quella attuale, ma ahimè, non così eccitante da scriverci un racconto.
Mancano purtroppo quegli elementi narrativi e drammaturgichi che rendono la storia coinvolgente, lasciando così un lettore tiepido per quanto letto.
E questo è un peccato, poiché come ho detto la qualità della scrittura non manca, ma è certo che leggere la biografia di Santa Teresa d'Avila, potrebbe risultare più appassionante e ricca di suspense.
Perdona la franchezza, un saluto e a rileggerci in altre cose. Ciao.