[MI 160] Un bel gessato

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Traccia di mezzanotte
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Nico stava seduto al tavolino di un caffè dei Navigli quando i tre uomini in giacca e cravatta con occhiali da sole vennero verso di lui. Non si mostrò sorpreso nel vederseli davanti. Sollevò appena la testa e guardò l’uomo che stava in mezzo, un tipo robusto, abito gessato, capelli lungi bianchi, mentre gli altri erano giovani, magri, rasati e in abiti di serie.
—C’è solo un’altra sedia ed è per lei— gli disse Nico con un sorriso stanco, atteggiamento dimesso e di scarso interesse.
—Va bene. Non c’è problema— disse il gessato sedendosi e facendo un cenno ai suoi accompagnatori che si discostarono appena.
Nico sorrise. —Scommetto che ce ne sono un’altra dozzina tra qui e l’altra sponda.
—Può darsi, ma non siamo qui per parlare di questo.
—Ma certo. Solo per dirle che sono individuabili.
—La scorta è un mio diritto.
—Ma certo. Anche i miei uomini sono tutti qui intorno. Armati come i suoi. E anche di più. È inutile che guardi. Non li vedrà e nemmeno i suoi li vedranno.
Il gessato sembrava nervoso. Ostentando calma disse
—Si è stabilito questo incontro da ambo le parti.
—Naturalmente. Scusi la mia sgarbatezza se non le offro un caffè.
—Doveva mostrarmi il suo progetto.
—Lo vedrà.  Dobbiamo incontrarci davanti al Duomo.
—Avevate detto qui.
—Esatto. Da qui si parte. Non ci vuole molto in macchina, le strade sono mezzo deserte. Sa, senza corrente non c’è neanche benzina. Ma voi non avete problemi con le vostre auto blu.
Nico si alzò facendo un cenno al cameriere e cominciò a incamminarsi dicendo al gessato, che nel frattempo si era alzato pure lui —Ah! Vediamoci davanti alle palme. Le vedrà subito. Ci tengo.
 
Si trovarono in piazza Duomo. Il gessato e la sua scorta, aumentata di altri due uomini in giacca e cravatta, barbuti e rasati, videro Nico appoggiato alla balaustra di ferro davanti alle palme, dietro la statua di Vittorio Emanuele.
—Non sono qui per giocare a nascondino— disse il gessato— nervoso, guardandosi attorno. C’era poca gente.
—Ma certo. Volevo solo farle notare queste piante del deserto, queste palme di diverse razze, quanto sono belle e intonate nel clima nordico davanti al Duomo. Tipiche del paesaggio.
—Cosa vuol dire?
—Che sono state messe dai suoi amici di governo, come altre belle cose, fra cui l’ultima, la mancanza di corrente.
—Sa bene che la colpa…
—Ohh! La colpa! Già! Siamo tutti figli della colpa!
—Senta: io sto eseguendo ordini. O ha qualcosa da mostrarmi, o me ne vado.
—Ma no, non se ne vada. Mi scusi se non le ho chiesto il nome: non lo voglio sapere. Poi le dirò il motivo. Per vedere il progetto dobbiamo entrare in Duomo.
Nico cominciò a incamminarsi verso la cattedrale.
—Cosa significa?— chiese il gessato.
—Intanto lo ammiri. Guardi le guglie, tutte quelle punte rivolte al cielo, guardi quei ricami intorno, guardi le finestre gotiche, il dipanarsi… il discendere…
—Adesso basta!
Nico si fermò. —Lei, il suo governo, vuol sapere come sia possibile produrre una forma di corrente elettrica gratuitamente e in abbondanza…
—Adesso mi citerà Tesla…
—Non ci penso nemmeno. Tesla sapeva già le cose che so io e che presto saprà anche lei, in modo approssimativo naturalmente. Devo darle la prova che il progetto funziona.
Entrarono in Duomo. Era deserto. Una foresta di colonne andava verso l’altare, i banchi erano stati spostati e lo spazio appariva più grande. Cumuli di tubi in ferro stavano da ambo i lati, dietro le colonne.
L’atmosfera era quasi grigia, a tratti plumbea.
—Non le parlavo di guardare le guglie per provocarla. Non mi permetterei di provocare un affamatore di popolo…
—Non mi offenda, ho il potere…
—Lo so, lo so. Ha il potere.
Si sentì un tonfo. Le porte del Duomo venivano chiuse. Il gessato e i suo quattro uomini si guardarono intorno. Da dietro le colonne erano comparsi una cinquantina di uomini, tutti vestiti in giacca e maglia nera. Capelli rasi, barbe scure di due settimana, atteggiamento tranquillo. Silenziosamente letale.
Gli uomini del gessato misero mano alle pistole.
—Non ve lo consiglio. Non perché sia un posto sacro. Non lo è mai stato in effetti e anche se lo fosse non capireste. Mettete giù le pistole e basta. Sono tutti armati.
Misero le pistole a terra. Alcuni uomini vennero e le raccolsero.
—Ora vi mostrerò come si può avere la corrente elettrica senza carbone, senza centrali nucleari, senza niente. Gratis. Per tutti. Mettetevi al centro. No lei stia al mio fianco— disse Nico al gessato.
—Tutte le cattedrali del mondo, ma non solo, anche la maggior parte dei castelli, templi, palazzi e quant’altro, presenti in tutto il mondo da sempre, con innumerevoli guglie scambiate per ornamenti, in realtà sono ricevitori di energia. L’energia presente naturalmente, da sempre, nell’aria. Basta raccoglierla, convogliarla, utilizzarla. Innumerevoli punte protese al cielo convogliavano l’energia dentro bolle di mercurio. Che erano state tolte e distrutte e stiamo ripristinando. Da qui scendeva attraverso guglie, finestre ad arcata, colonne, balaustre. Apparenti disegni intricati, decorativi, presenti anche sotto tutti gli archi di trionfo del mondo. In realtà bellissimi convogliatori di energia. Tutti avevano l’energia, i ricchi e i poveri. Città del XVII secolo erano illuminate elettricamente con questa energia. Ma anche prima. Da sempre. Tutto è stato occultato. Era più conveniente far pagare la corrente alla povera gente, arricchendo enormemente i pochi che la producevano con mezzi primitivi come avviene oggi.
Prima non ha ammirato l’intrico delle finestre gotiche,  i reticoli di balaustre ricamate che convogliavano l’energia. Dovremo abbattere i vetri istoriati, messi in seguito per spezzare il flusso di energia. Hanno messo con cattiveria la bellezza nei secoli per spezzare il flusso energetico, nascondere, ridurre alla miseria gli uomini. Voi siete la parte finale di questa cattiveria, per quanto non siate in grado di comprenderlo.
—Voi siete pazzi…
—Ci sono foto satellitari che mandano immagini notturne della foresta amazzonica inesplorata, al centro della quale brillano luci di città ignote. Anche i conquistadores trovarono città illuminate e templi e cattedrali. Tutto distrutto, occultato. Nelle città del selvaggio West c’erano templi e cattedrali come le nostre. E intorno baracche di legno. Come hanno fatto a costruirle, con quale tecnica, con i carretti, i cavalli e i badili? Nemmeno oggi saprebbero costruire  templi come il Partenone. Nelle Americhe ce ne sono svariati fin da prima dei conquistadores e, tenete presente, tutte queste costruzioni, in tutto il mondo erano connesse assieme con l’energia. Quella poteva chiamarsi connessione. Ma questo discorso non vi serve. Volete le prove.
Nico fece un cenno. I suoi uomini presero quelli della scorta del gessato e li diressero verso un intrico di tubi metallici dietro i colonnati. Li ammanettarono.
—Stia a guardare. Naturalmente, poiché la corrente manca da due settimane, quello che succederà non sarebbe possibile, se non ci fosse. Dico bien?
Nico fece un cenno verso l’alto, da dove qualcuno rispose con un suono ovattato. Subito dopo i tubi metallici divennero incandescenti come stufette elettriche, gli uomini si agitarono impazziti, folli di terrore e crollarono a terra semi bruciacchiati.  Fulminati. Morti.
—Adesso tocca a lei— disse Nico
Il gessato impallidì e si accasciò al suolo.
—No, vi prego, no! Ho famiglia! Credo a tutto! Riferirò quello che volete! Vi prego! No!
—Prima le ho detto che non volevo sapere chi fosse. Perché siete tutti uguali. Affamatori di popolo, occultatori. Vigliacchi. Non c’è niente da riferire. Vada incontro alla morte perché è il suo dovere verso il mondo, come ordinate a noi di morire di fame per il bene della collettività. Dia l’esempio lei, con la pancia piena.
Lo legarono ai tubi dove giacevano i morti, dai quali si levava un odore di carne bruciata. I tubi divennero incandescenti e l’uomo, si, aveva apparenza di uomo, esplose.
—Peccato— disse Nico accendendosi una sigaretta.
—Aveva un bel gessato. Pulite bene e rimettete i banchi.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Grazie @Almissima
Hai ragione, mi sono lasciato andare e 8000 caratteri non erano sufficienti per una storia del genere, ma penso nemmeno un milione... però era più forte di me, avevo voglia di far qualcosa in questo senso, pure inadeguato, non sono riuscito a trattenermi e non c'entra niente il sacro fuoco della musa ispiratrice fantasy, che in questi casi sta solo ad osservare divertita... molto divertita  :)
Almissima ha scritto: Non ho capito se erano dei vendicatori oppure una sorta di setta segreta distributrice di corrente gratuita.
Vendicatori sarebbe troppo poco, potrebbero essere oltre in effetti... Setta segreta non direi. In tutte le sette c'è sempre un Giuda. I pochi che conoscono davvero seriamente queste storie  ne parlano poco, seguiti talvolta con divertimento dai talk show che li usano come scappati dal manicomio  che fanno ridere nelle serate d'inverno...  
Capirai... se spieghi al mondo che ti hanno fatto sempre pagare qualcosa che nel passato neanche tanto lontano è sempre stato a disposizione di tutti gratis... valli a fermare dopo...  stì scappati dal manicomio :D
  ha scritto:AlmissimaNe sono rimasta affascinata e ne vorrei sapere di piú
Non è difficile, se davvero vuoi. Ma dopo è difficile tornare a pensare come prima. Il mondo ti apparirà diverso. A non tutti piace.

Grazie @Loscrittoreincolore 
Ti do ragione per l'infodump, che a me piace chiamare pomposamente con  "spiegone elisabettiano", dalla mansione che avevano personaggi del teatro inglese del Seicento, magari inseriti nelle commedie che scriveva anche Shakespeare, di spiegare appunto al gentile pubblico fatti e antefatti della commedia che si stava recitando, affinché gli spettatori potessero immaginare  i motivi dei comportamenti  dei vari personaggi...
Non è il mio caso ovviamente. Io con Shakespeare mi incontravo di tanto in tanto in osteria per dargli qualche spunto...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Almissima ha scritto: @Alberto Tosciri  
Mi stai dicendo che hai giá scritto questa storia per intero?
Se cosí fosse, la leggerei volentieri.
Magari... Non ho scritto storie di questo argomento, talvolta ho fatto qualche riferimento qua e là in racconti o discorsi sparsi, ma niente d'importante, anche perché non interessa  nessuno. Ne ho parlato come di un argomento fantasy, ma ti assicuro che di fantasy non c'è niente, per quanto io non sia certo uno studioso competente ma  solo un semplice appassionato...

Ho letto letto qualcosa, trovato del materiale in rete; al netto della moltitudine di pazzoidi megalomani ci sono anche studi seri e prove. Dai  un'occhiata a queste stampe  antiche di cui metto il link sotto. Lo scopersi tempo fa per caso girovagando in rete alla ricerca di cose strane e da li nacque tutto il mio interesse, approfondendo ulteriormente. Scoprii davvero un nuovo mondo, mai sentito prima. Se vuoi ti do anche altri link interessanti di conferenze  e studi; eventualmente mandami un avviso con MP e ti linko altri siti e conferenze sull'argomento.
https://www.nexusedizioni.it/it/CT/le-m ... ecolo-5897
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(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Ciao @Alberto Tosciri  
Del racconto non ho capito perchè il Gessato va a quell'incontro. E se è colpevole, non dovrebbe conoscere la storia che Nico gli racconta?
Comunque è una storia molto avvincente e ben scritta, la mia era soltanto una riflessione. Del resto, il Gessato, potrebbe essere un governante di quelli non ancora iniziati e quindi non ancora al corrente della revisione storica  messa in atto.
Ne avevamo parlato in privato, ti ricordi? leggendo ho capito subito di cosa trattava il tuo racconto.
 


PS
La storia delle cattedrali e dell'illuminazione a quei tempi andrebbe studiata seriamente. Purtroppo nessuno studioso, anche davanti a prove certe, rischierebbe di essere perso per matto. La scienza ufficiale è spietata.
In rete si trovano decine e decine di cose strane, inspiegabili, che nessuno si prende la briga né di smentire né di studiare o chi lo fa sa a cosa va incontro.

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Ciao @Alba359 e grazie.
Alba359 ha scritto: Del racconto non ho capito perchè il Gessato va a quell'incontro. E se è colpevole, non dovrebbe conoscere la storia che Nico gli racconta?
Potrebbe esserci andato perché Nico e i suoi, vista la mancata erogazione di energia elettrica "normale", minacciava innanzi tutto di divulgare e poi riattivare alcuni vecchi modi di produzione di corrente, che se conosciuti avrebbero scatenato una rivolta contro tutti i governi e i poteri consolidati nel mondo.
Non sono sicuro che il Gessato conoscesse poi davvero la storia antica, probabilmente per lui erano fesserie (fake news...) che però minacciavano seriamente il potere, potere che lo aveva mandato a trattare... senza immaginare che dopo generazioni di bugie e falsità generate proprio dai poteri, la Verità sarebbe comunque dovuta venire a galla e la Verità non fa mai sconti.
Alba359 ha scritto: Ne avevamo parlato in privato, ti ricordi? leggendo ho capito subito di cosa trattava il tuo racconto.
Sono contento che ti sei ricordata...  :) sapendo prima, la storia appare più chiara infatti.
Alba359 ha scritto: La storia delle cattedrali e dell'illuminazione a quei tempi andrebbe studiata seriamente. Purtroppo nessuno studioso, anche davanti a prove certe, rischierebbe di essere perso per matto. La scienza ufficiale è spietata.
In rete si trovano decine e decine di cose strane, inspiegabili, che nessuno si prende la briga né di smentire né di studiare o chi lo fa sa a cosa va incontro.
Parole giustissime. La storia  ufficiale ci ha condizionati da sempre e  per sempre e molti vivono e muoiono con in testa i bei disegni patinati dei libri di scuola, i bei racconti, delle favole. La vera storia è stata molto più complessa, terribile e affascinante di quella finta e patinata. E in certi punti anche più giusta. Ma noi sappiamo sempre e solo che i popoli languono, soffrono e anelano la libertà, qualcuno che li salvi. E li governi.
Loscrittoreincolore ha scritto: @Alberto Tosciri no, ma chiaramente avevi bisogno di spiegare e la maledizione degli 8000 caratteri ha colpito! Niente che infici la buona riuscita del racconto!
Ah si...  :D E pensare che personalmente io sono uno che parla pochissimo...  :D
Quasi come Rambo che tornato dalla guerra girovagava per l'America  e stava settimane senza parlare con esseri umani... Io quando scrivo in 8000 sto sempre stretto, per quello poi faccio un sacco di appendici e puntate... :D Spero di non dare noia però, davvero.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
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Re: [MI 160] Un bel gessato

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ciao @Alberto Tosciri .. ah ah ah... che bella storia... anche perché finalmente qualche politico finisce al rogo :P .. però io avrei salvato la scorta   :asd:

Racconto dal ritmo serrato quasi come nel "Il codice da Vinci" di Brown.. La morale che dobbiamo fare un po di piazza pulita con certi politici mi è proprio piaciuta.  Certo, l'idea che traspare sulla energia inesauribile, rende il racconto interessante, considerata l'emergenza del blackout.
Anche gli elementi geografici dell'America latina, quella misteriosa, l'evocare popoli che ancora oggi ci appaiono come possessori di verità e conoscenze exstraterrene, rende più ricco il racconto in quanto la traccia è squisitamente ambientalista, in contrasto con quella politica e futuristica. Ciao a si biri... (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Grazie @bestseller2020 
Più che un politico il Gessato lo intendo come un morto di fame, un villano bene ammanicato nel potere, pieno di soldi e di autorità, specie molto pericolosa quando comanda. Tipo Masaniello, che fece la fine che meritava. La sua scorta? Imperdonabili. Potevano sparare al gessato e gettarlo in un canale fognario. Almeno sfamava i topi.
bestseller2020 ha scritto: Anche gli elementi geografici dell'America latina, quella misteriosa, l'evocare popoli che ancora oggi ci appaiono come possessori di verità e conoscenze exstraterrene,
Per me gli extraterrestri non vengono da altre balle rotanti come la Terra, ma vengono da altre terre che sono sempre nella Terra ma  che non conosciamo, dove quasi tutti noi non possiamo andare. 
Ma qualcuno di loro è venuto da noi.
Così come non sapevamo niente delle Americhe fino alla loro "scoperta", non sappiamo niente delle altre terre oltre la cerchia di Antardide, che nei mappaglobi appare come una macchia bianca e boh.
Immagina di andare oltre Antardide e trovare altri oceani, altre terre, all'infinito...  
Si, si: lo so. È fantasy, certo che è fantasy. Come è fantasy che sono esistiti i giganti in Sardegna, alti da due metri e mezzo a cinque metri, hanno trovato le ossa e le hanno messe in scatola.
Per non disturbare Darwin, sciaradeddu....  :D



Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
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Re: [MI 160] Un bel gessato

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Alberto Tosciri ha scritto: Basta raccoglierla, convogliarla, utilizzarla. Innumerevoli punte protese al cielo convogliavano l’energia dentro bolle di mercurio. Che erano state tolte e distrutte e stiamo ripristinando. Da qui scendeva attraverso guglie, finestre ad arcata, colonne, balaustre. Apparenti disegni intricati, decorativi, presenti anche sotto tutti gli archi di trionfo del mondo. In realtà bellissimi convogliatori di energia. Tutti avevano l’energia, i ricchi e i poveri.
Be', non posso che complimentarmi con te, Alberto: un'idea così non mi sarebbe venuta in mente neppure in mille anni. Da oggi guarderò in altro modo i monumenti. 
Alberto Tosciri ha scritto: Era più conveniente far pagare la corrente alla povera gente, arricchendo enormemente i pochi che la producevano con mezzi primitivi come avviene oggi.
Un argomento che mi fa accapponare la pelle. Come l'ultima bolletta del gas: assurda.
Alberto Tosciri ha scritto: Ci sono foto satellitari che mandano immagini notturne della foresta amazzonica inesplorata, al centro della quale brillano luci di città ignote
Ma è finzione letteraria o davvero ci sono queste foto? Scusa, curiosità.
Alberto Tosciri ha scritto: Vada incontro alla morte perché è il suo dovere verso il mondo, come ordinate a noi di morire di fame per il bene della collettività.
Tocchi nervi scoperti e lo fai con una storia a cui faccio tanto di cappello per l'ingegno con cui l'hai strutturata. Non ti avevo mai letto in questa veste, @Alberto Tosciri: sei una scoperta distopica!
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Grazie @Ippolita
Ippolita ha scritto: Be', non posso che complimentarmi con te, Alberto: un'idea così non mi sarebbe venuta in mente neppure in mille anni.  
Non è una mia idea a dire il vero, sono sincero, io ho solo ripreso imperfettamente e per sommi capi una storia non conosciuta da molti. Nemmeno io ne sapevo niente fino a pochissimo tempo fa, e sto ancora cercando. Dai uno sguardo al link che ho messo ad @Almissima
Ippolita ha scritto: Da oggi guarderò in altro modo i monumenti. 
Le antiche costruzioni hanno delle particolarità, in tutte le città del mondo, che sono oltremodo indicative ma che nessuno nota. E sono sotto gli occhi di tutti, semplicemente non si sa nulla. Sapendo alcune cose, i vecchi palazzi assumono un altro significato.  :)
Ippolita ha scritto:
Ma è finzione letteraria o davvero ci sono queste foto? Scusa, curiosità.
Ci sono, le ho viste anni fa in un sito americano, foto riprese dallo spazio e non sapevano spiegarsi quelle luci in luoghi impenetrabili e privi della nostra civiltà. Non sono più riuscito a ritrovare il sito, ne hanno parlato  di sfuggita su History channel. Ci sono relazioni dell'epoca dei conquistadores,  fatte anche da religiosi, ma sono ambito e competenza di pochi specialisti,  pochissimi divulgatori che divulgano poco, considerati fuori di testa, non sono conosciute.
Ippolita ha scritto: sei una scoperta distopica!
Beh... in fondo mi è sempre sembrato di vivere in una distopia in questo mondo. Il  mio vero mondo mi è stato momentaneamente tolto. 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Ciao @Alberto Tosciri,
Un racconto molto interessante e coinvolgente per il modo in cui l'hai condotto. 
Questo spunto delle cattedrali, delle chiese e dei monumenti le cui guglie e torri puntano verso l'alto convogliando l'energia è molto suggestivo dal punto di vista letterario. Ho visto anche il link che hai postato su questa teoria che non conoscevo. Come sempre c'è sempre da imparare non solo dai tuoi racconti anche dai tuoi commenti. 
Tempo fa ho letto qualcosa che mi ricorda il tuo racconto e che accomuna l'edificazione delle cattedrali (per lo meno le cattedrali europee) nelle Pagine esoteriche di Fernando Pessoa. L'autore si riferiva alla massoneria, nel significato originario del termine  di costruttori di cattedrali. Ora non ricordo benissimo quale fosse la riflessione di Pessoa e non vorrei dire sciocchezze, ma ricordo che c'era un riferimento alla comunanza di questi edifici che mi aveva colpito e che ritrovo in forma diversa  nel tuo racconto. 
Ciao!

Re: [MI 160] Un bel gessato

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@Alberto Tosciri ciao!

Un racconto a metà, per il mio gusto.
La prima parte bella, molto bella. Ti faccio questo complimento: mentre leggevo alcuni passaggi, sentivo nella testa la voce di Gaber che i recitava a mo' di monologo.
Cito per tutti:
Alberto Tosciri ha scritto:
—Cosa vuol dire?
—Che sono state messe dai suoi amici di governo, come altre belle cose, fra cui l’ultima, la mancanza di corrente.
—Sa bene che la colpa…
—Ohh! La colpa! Già! Siamo tutti figli della colpa!
—Senta: io sto eseguendo ordini. O ha qualcosa da mostrarmi, o me ne vado.
—Ma no, non se ne vada. Mi scusi se non le ho chiesto il nome: non lo voglio sapere. Poi le dirò il motivo. Per vedere il progetto dobbiamo entrare in Duomo.
Nico cominciò a incamminarsi verso la cattedrale.
La seconda parte l'ho trovata meno fluida, meno efficace. Come se volessi dire troppe cose per lo spazio a disposizione. E di messaggi ne hai passati assai...

Ciao!

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Alberto Tosciri ha scritto:
Ostentando calma disse
—Si è stabilito questo incontro da ambo le parti.
Ho quasi timore reverenziale a fare le pulci a te, ma qui non dovrebbe esserci un due punti e continuando?



"Non perché sia un posto sacro. Non lo è mai stato in effetti e anche se lo fosse non capireste." Ermetico. Mi piace, e mi piacerebbe, magari esaurito il contest, che esplicitassi il concetto. Posso fare solo ipotesi che magari non colgono la tua idea.

@Alberto Tosciri , la tua visione del mondo, che trasponi sia nel racconto sia nei commenti, è affascinante e in un certo senso non confutabile. La scienza ufficiale sembra contraddirla clamorosamente, e io sono dall'altra parte della barricata, tu questo lo sai. Il racconto è bello, ma trovo sia ingenuo per le ragioni che ti ha fatto notare @Alba359 . La tua è una ricerca talmente eroica e difficile che non può essere condotta da un uomo solo... Noli foras ire, in interiore homine abitat veritas, diceva Sant'Agostino. Ma si riferiva alla realtà propria personale, non al mondo esterno. Ecco, in questo senso io ho il massimo rispetto per il discorso sull'energia, sperimento quotidianamente quanto alcune concezioni più proprie dell'oriente che dell'occidente (fare aikido o meditazione per credere) mettano in condizione di controllare la materia tramite la mente... Ma le verità storiche le lascerei agli storici, e rimarrei ben ancorato a un piano di realtà: un conto è Tesla, altro fantasie poco plausibili. Sorry, mi spiace perché so di cosa sei capace, ma questi temi li affronterei con maggior rigore, e il racconto non mi persuade. Cosa diversa sarebbe un fantasy, ma leggo dalle tue parole che non vuole esserlo, e del resto non ne rispetta i canoni...
Scrittore maledetto due volte

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Ciao @ivalibri 
Ti ringrazio, mi rendo conto che ho messo troppa roba, troppo condensata e non sono riuscito a dire tutto… diciamo che mi sono lasciato andare. Più che una teoria penso siano tracce di qualcosa, dal poco che è rimasto, perché tutto il resto oltre a non essere conosciuto, i pochi che ne sanno davvero qualcosa non hanno interesse a divulgare e gli altri pochissimi come me che sono curiosi  raccattano le poche briciole sparse qua e la, senza costrutto efficace.
 
Ciao @L'illusoillusore 
Grazie, mi è piaciuto molto l’accenno a Gaber, un grande, soprattutto perché fuori dagli schemi.
Concordo che la seconda parte, in pratica il monologo del ribelle è andato a farsi perdere… Concordo.
 
Ciao @Edu e grazie...
Ma quale timore reverenziale… non dirlo neanche scherzando che  mi metti in imbarazzo, non pensare che io sia chissà che… sapessi quante difficoltà che ho nello scrivere… e non solo. Ho molte lacune fra cui quella di interpretare la storia al di fuori degli schemi, cosa che non porta niente di buono negli ambienti che contano, in quelli che sganciano gli sghej (con j salgariana per jungla…)
Gli errori sono errori, la tua osservazione è giustissima e i tuoi consigli e quelli di tutti per me sono oro a profusione.
In quanto a S. Agostino… può essere anche che quelle che io considerò verità siano sempre state dentro me, come dentro tutti. Con la differenza che io ho cercato di affrontarle, di conoscerle… chissà.
Edu ha scritto: la tua visione del mondo, che trasponi sia nel racconto sia nei commenti, è affascinante e in un certo senso non confutabile. La scienza ufficiale sembra contraddirla clamorosamente, e io sono dall'altra parte della barricata, tu questo lo sai.
Eh si che lo so… Tu eri un antico romano, io un sardo che stava con i cartaginesi… Nella guerra di secessione americana tu eri con i nordisti, io con i sudisti, nella 2^ G.M. tu sbarcavi in Normandia con gli Alleati, io ero nei bunker sulla spiaggia…
Scelgo sempre la parte dei perdenti…
(A proposito di perdenti: i romani quando conquistavano un territorio celebravano un solenne trionfo a Roma. Per la Sardegna dovettero celebrarne sette. Non riuscirono mai ad assoggettarla completamente. E io sono originario di quei territori mai conquistati, dove anche il cristianesimo  fece fatica ad avanzare…)
Sono un chiacchierone in effetti…
 
Edu ha scritto: Ma le verità storiche le lascerei agli storici, e rimarrei ben ancorato a un piano di realtà: un conto è Tesla, altro fantasie poco plausibili. Sorry, mi spiace
Edu ha scritto: Sorry, mi spiace perché so di cosa sei capace, ma questi temi li affronterei con maggior rigore, e il racconto non mi persuade. Cosa diversa sarebbe un fantasy, ma leggo dalle tue parole che non vuole esserlo, e del resto non ne rispetta i canoni...
Si per me non è un fantasy e guarda che io il fantasy lo apprezzo... La cosa per me drammatica è che gli storici accademici titolati rifiutano di valutare prove che vanno contro i loro studi accademici e quelle che ci sono vengono ignorate. Questo solo fatto per me implica che vale la pena curiosare. Il mondo non cambierà per così poco. O forse cambierà completamente se altri si uniranno nella ricerca...
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI 160] Un bel gessato

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Edu ha scritto: Ma veramente io sono e fui un sannita, gli unici che ai romani le hanno date di santa ragione. Salvo poi esserne conquistati e finire a fare i gladiatori, o i pupazzi rosa jedi  :omicida:
Ah bene!  Potevo intuirlo ma non volevo esprimerlo. I Sanniti erano fieri nemici dei romani.
Non volevo esprimerlo perché dopo duemilasettecento anni qualcuno oggi potrebbe non ricordare...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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