Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Alberto Tosciri wrote: Alla fine, in questo cimitero che non ricorda certo i Sepolcri del Foscolo e nemmeno i canti di Ossian, cimitero per niente tenebroso intendo ma quasi una sorta di condominio, dove si continuano i ragionamenti tenuti in vita, Margherita attraverso rimandi e collegamenti viene al dunque, trae le sue conclusioni.
Grazie della tua lettura, @Alberto Tosciri :)
Hai centrato il senso della storia. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Macleobond wrote: @Poeta Zaza, un racconto in realtà triste, ma anche frustrante per Margherita che si deve accontertare di un trasloco loculare invece di una bella sfuriata al momento opportuno.
Solo una piccolezza. Sivano è morto, Rosa è morta, Andrea è grande e sta in America. Molto, troppo tempo è passato dal loro primo incontro e parlare di una mountain bike - la cui introduzione commerciale in Italia è abbastanza recente - stona un po'. Fallo cadere da una Bianchi che è lo stesso.
Hai ragione, @Macleobond  :)

Un anacronismo che potevo evitare usando maggiore attenzione.
Grazie del passaggio e dell'attenta lettura.
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o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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ciao @Poeta Zaza . Dato che ho commentato l'ordine dei fatti del tuo racconto e dato che mi hai, giustamente espresso alcune regole, mi spiego ulteriormente meglio. Avrai certamente letto racconti, visto dei film, dove l'inizio è praticamente la fine? nella fine non si danno tutte le spiegazioni, ma queste, in un viaggio a ritroso, vengono pian piano rivelate. Quando poi si arriva alla fine si compie il vero ultimo atto. Dico questo perché avresti potuto sviluppare al meglio l'idea del trasloco del loculo, che era una idea bella e buona. Ciao e ci sentiamo alla prossima. Come sempre è un piacere discutere con te...
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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bestseller2020 wrote: ciao @Poeta Zaza . Dato che ho commentato l'ordine dei fatti del tuo racconto e dato che mi hai, giustamente espresso alcune regole, mi spiego ulteriormente meglio. Avrai certamente letto racconti, visto dei film, dove l'inizio è praticamente la fine? nella fine non si danno tutte le spiegazioni, ma queste, in un viaggio a ritroso, vengono pian piano rivelate. Quando poi si arriva alla fine si compie il vero ultimo atto. Dico questo perché avresti potuto sviluppare al meglio l'idea del trasloco del loculo, che era una idea bella e buona. Ciao e ci sentiamo alla prossima. Come sempre è un piacere discutere con te...
Lo so, condivido quello che scrivi perché in tanti casi va bene fare così. 
Ma non in questo! Che la protagonista sia appollaiata di fronte al loculo del marito non penso vada rivelato subito al lettore, ma alla fine.
Questione di pathos.
Ciao e Buona Pasqua.  :)
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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao @Poeta Zaza 

Delicatissima la poesia di incipit che anteponi al testo del racconto, versi che dicono di parole d’ amante premuroso che, come chi ama di un sentimento assoluto, promette di comandare gli elementi, affinché la persona amata ne sia protetta e goda di ogni privilegio che quell’ amore è in grado di conferirle.

Bella la poesia e bello, nella sottilmente, elegantemente, chiosa finale, il racconto.

La pacata eleganza del racconto è la tua cifra stilistica, che nello sviluppo della narrazione, solo nelle ultime righe rivela il luogo in cui avviene l’azione della protagonista.
Piena di garbata ironia la scelta che, questa moglie tradita, mette in atto per rivalsa nei confronti del defunto consorte.

Riempie di tenerezza la figura di questa donna che ci proponi, ancora piena di nostalgici ricordi dell’uomo amato, del loro piccolo nido d' amore
fatto di lavoro e momenti felici divisi insieme, all’ interno del loro tranquillo quotidiano domestico.

Scatta poi l’ ironia di questa tardiva scoperta d’infedeltà, che non è dramma ma delicata commedia, scritta con una felicità di mano che mi riporta alla mente lo stile forbito e allo stesso tempo salace, della penna di Guy de Maupassat, come è presente ad esempio nei racconti: “La Maison Tellier o in “Boule du Suif”.

Ci fa sorridere il modo in cui la protagonista rivive con la memoria del poi,
quei segni, ingenuamente al tempo non colti, dell’inizio della tresca del consorte con l’avvenente vicina.
Quel prodigarsi del marito nell’ offrire sollecito i propri servizi alla insospettata antagonista, accolta, per altro, nella loro casa come gradita ospite quando capitava, scambiato per generosa cortesia.

Come detto la scoperta della tresca è plateale, ma non suscita drammi, poiché il tempo ha già steso un velo di indulgenza sull’ accaduto, al più c’è una lieve delusione che viene ripianata dal poter a posteriore rompere le
uova nel paniere dei progetti orditi dai due fedifraghi.

La mia consorte non avrebbe mai corso questo rischio perché, saggiamente, per tutta la nostra vita si è ben guardata da introdurre
qualsivoglia mia amicizia femminile tra le nostre mura domestiche.
L’unica ad avere accesso è stata una sua amica con fattezze tali da non rappresentare in alcun modo una minaccia muliebre.
Sarebbe ingiusto infatti paragonarla a un batrace, poiché l’ incolpevole aniuro potrebbe risentirsene gravemente.

Complimenti per il tuo lavoro e a presto rileggerti.
Un caloroso abbraccio :)

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Nightafter wrote: Ciao @Poeta Zaza 

Delicatissima la poesia di incipit che anteponi al testo del racconto, versi che dicono di parole d’ amante premuroso che, come chi ama di un sentimento assoluto, promette di comandare gli elementi, affinché la persona amata ne sia protetta e goda di ogni privilegio che quell’ amore è in grado di conferirle.

Bella la poesia e bello, nella sottilmente, elegantemente, chiosa finale, il racconto.
Grazie mille del tuo favore, caro @Nightafter   :)
Nightafter wrote: La pacata eleganza del racconto è la tua cifra stilistica, che nello sviluppo della narrazione, solo nelle ultime righe rivela il luogo in cui avviene l’azione della protagonista.
Piena di garbata ironia la scelta che, questa moglie tradita, mette in atto per rivalsa nei confronti del defunto consorte.
Le tue note sul mio stile mi fanno bene, grazie.   :)
Nightafter wrote: Scatta poi l’ ironia di questa tardiva scoperta d’infedeltà, che non è dramma ma delicata commedia, scritta con una felicità di mano che mi riporta alla mente lo stile forbito e allo stesso tempo salace, della penna di Guy de Maupassat, come è presente ad esempio nei racconti: “La Maison Tellier o in “Boule du Suif”.
Addirittura mi accosti a Guy de Maupassant! Wow!  :love:  
Nightafter wrote: Come detto la scoperta della tresca è plateale, ma non suscita drammi, poiché il tempo ha già steso un velo di indulgenza sull’ accaduto, al più c’è una lieve delusione che viene ripianata dal poter a posteriore rompere le
uova nel paniere dei progetti orditi dai due fedifraghi.
Hai azzeccato lo spirito e il messaggio del brano. 

Che bello che tu sia passato di qui!  :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Ciao @Poeta Zaza, credo di non sbagliarmi dicendo che questo è il pezzo più bello che tu abbai scritto (almeno tra quelli che ho letto io, ovviamente). Cè dentro una lunga storia, un tradimento scoperto quando nulla poteva più essere chiarito, recuperato, superato, o smantellato del tutto. Il finale è un vero colpo di scena. Il lettore non se lo aspetta, ma non per questo è campato in aria, anzi, è stato ben congegnato. (ho letto l'appunto sulla muntain bike di @Poldo, non sono informata, ma presumo abbia ragione lui).
Che il marito abbia pensato ad avere lamante vicina anche in quel condominio rende lidea dellimportanza che la donna ha avuto per lui. 
La moglie, per questo, rimane senza nemmeno un passato da ricordare se non per ricostruirne levoluzione. Somma uno dopo l'altro i piccoli dettagli ai quali, a suo tempo, non ha prestato attenzione, ed è uno sprofondare nel pantano delle illusioni e delle bugie.

Nella tua narrazione è bello il contrasto tra la dolcezza della primavera con la sua poesia e i suoi fiori e la crudeltà della scoperta, troppo tardiva per avere risoluzione.

Nel paragrafo sotto cè tutto il crescendo della scoperta, gesto dopo gesto. Arriva senza alcuna forzatura, senza esagerazioni né ghirigori. Perfetto.

Sì, era logico che chiedesse un aiuto col giardino a suo marito. No, Silvano non aveva lavorato con terra e siepi quel giorno; le scarpe blu come avevano la suola quella sera? Un flash back a distanza di tanto tempo può essere desolante Sì, era stato normale e spontaneo invitarla a casa loro per un tè quella prima volta. No, lei aveva versato alla nuova vicina la bevanda nella tazza, mentre lui senno di poi come mai le aveva passato sollecito una bustina di zucchero dietetico senza che lei chiedesse? Sì, era stato bello credere che la poesia, trovata nella tasca di lui il primo giorno di primavera di tanti anni prima, fosse per lei, Margherita, così come aveva ammesso lui: parlava della natura che si piegava amorevole e piena di premure intorno alla persona amata. No, era per Rosa.

Ti faccio i miei complimenti per la sintesi del pezzo. Brava, brava, brava.

Re: [MI147] Il primo giorno di primavera

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Adel J. Pellitteri wrote: [font="Segoe UI", sans-serif]Nella tua narrazione è bello il contrasto tra la dolcezza della primavera con la sua poesia e i suoi fiori e la crudeltà della scoperta, troppo tardiva per avere risoluzione.[/font]
@Adel J. Pellitteri Che bella questa considerazione!  :)

Come mi ha fatto piacere tutto il tuo commento. Grazie, cara! 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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