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Re: [Lab 7] Malanimo
2Ciao @Adel J. Pellitteri ho molto apprezzato questo tuo lavoro.
Penso di aver individuato la tua “pistola” qui:
Mi è piaciuto, letterariamente parlando, anche come hai gestito il cambiamento del Fornicelli. La figura di Melisenda è coerente per tutto il brano.
Lei sa bene chi è e cosa vuole. Mi è sfuggita l’aringa rossa, forse quelle “Farfalle” della canzone? Mi dirai…
uso sessuale e non un’accusa (lo avevi già detto che si ricordava di questo episodio) ed è proprio per quello che assolda gli Accardi per la sua assurda vendetta di maschio ferito nell’orgoglio.
Complimenti, mi è piaciuto leggerti.
Penso di aver individuato la tua “pistola” qui:
Adel J. Pellitteri wrote: Gli torna in mente anche qualcosa per abuso sessuale, ma non ricorda bene.Questa informazione torna nella chiusa finale e dà colore (nero) e senso al racconto.
Mi è piaciuto, letterariamente parlando, anche come hai gestito il cambiamento del Fornicelli. La figura di Melisenda è coerente per tutto il brano.
Lei sa bene chi è e cosa vuole. Mi è sfuggita l’aringa rossa, forse quelle “Farfalle” della canzone? Mi dirai…
Adel J. Pellitteri wrote: Fornicelli è andato a cercare tra vecchie denunce e a loro carico ha trovato anche un’accusa per abuso sessuale.Secondo me sarebbe meglio dire che ha trovato l’accusa per ab
uso sessuale e non un’accusa (lo avevi già detto che si ricordava di questo episodio) ed è proprio per quello che assolda gli Accardi per la sua assurda vendetta di maschio ferito nell’orgoglio.
Complimenti, mi è piaciuto leggerti.
Re: [Lab 7] Malanimo
3@@Monica grazie per il tuo commento positivo. Sì, la pistola di Checov sta proprio nelle due figure viste al bar. Per quanto riguarda l'arringa rossa – la falsa pista – sta davvero nelle farfalle di Sangiovanni, eccoti la strofa: Volano farfalle sulle lampadine Attratte come fosse la luce del sole Come me che tra miliardi di persone Vengo verso di te.
Il mio tentativo era di suggerire un innamoramento che invece non si rivelerà tale, tanto vero che se Fornicelli quella notte sente le farfallle, per quelle stesse, dopo, mollerà un ceffone al figlio. Mi sono detta: anche senza conoscere il testo di Farfalle, si sa che queste sono per antonomasia indice di innamoramento. Secondo la mia intenzione volevo portare il lettore a immaginare l'inizio di una storia d'amore che invece si rivelerà tutt'altro. Escamotage estremo? Difficile da cogliere al volo? Può essere, anzi, sicuramente è così, ma ti ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegare la mia scelta.
Sono contenta che tu abbia trovato i personaggi coerenti e non carenti, questo significa molto per me, non sono nemmeno 8.000 caratteri. La chiarezza della trama, l'evoluzione dell'intreccio che risulti appagante e credibile è l'obiettivo finale di ogni mio lavoro breve.
Il mio tentativo era di suggerire un innamoramento che invece non si rivelerà tale, tanto vero che se Fornicelli quella notte sente le farfallle, per quelle stesse, dopo, mollerà un ceffone al figlio. Mi sono detta: anche senza conoscere il testo di Farfalle, si sa che queste sono per antonomasia indice di innamoramento. Secondo la mia intenzione volevo portare il lettore a immaginare l'inizio di una storia d'amore che invece si rivelerà tutt'altro. Escamotage estremo? Difficile da cogliere al volo? Può essere, anzi, sicuramente è così, ma ti ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegare la mia scelta.
Sono contenta che tu abbia trovato i personaggi coerenti e non carenti, questo significa molto per me, non sono nemmeno 8.000 caratteri. La chiarezza della trama, l'evoluzione dell'intreccio che risulti appagante e credibile è l'obiettivo finale di ogni mio lavoro breve.
Re: [Lab 7] Malanimo
4Grazie @Adel J. Pellitteri avevo colto a metà il messaggio delle farfalle, difetto mio perché in realtà il tuo messaggio è chiaro!
Re: [Lab 7] Malanimo
5Adel J. Pellitteri wrote: – Fornicelli virgola oggi sarai di pattuglia con la Melisenda.
Adel J. Pellitteri wrote: – Perché il tuo collega ha mal di denti.Mi stona un po' che il superiore non chiami col cognome il collega, che è sia di lui che di lei.
Adel J. Pellitteri wrote: Pensa che forse la scelta non è casuale, punto e virgola sì, insomma, cominciano a circolare voci sulla distrazione dei suoi colleghi e lui, probabilmente, è l’unico in grado di stare al suo posto pur avendo accanto la Melisenda.il punto e virgola ti dà quella pausa un po' più lunga della virgola e più breve del punto, che ti aiuta ad aprire un discorso articolato.
Adel J. Pellitteri wrote: Le piace il Fornicelli due punti è un uomo a posto, uno che non la fa sentire a disagio.Lì sopra ci vedrei bene i due punti esplicativi. Spiegano chi è il Fornicelli.
Adel J. Pellitteri wrote: Le ore scorrono fissando la vetrina del bar, punto e virgola potrebbero procedere agli arresti solo a vedere le facce
Adel J. Pellitteri wrote: in attesa dell’incarico giusto per fare carriera.forse meglio precisare
Massima aspirazione per la massima carriera: ergastolo.
Adel J. Pellitteri wrote: Quando il turno finisce virgola nessuno saprebbe spiegare perché Fornicelli stia salendo a casa della Melisenda, tra i due c’è un silenzio carico di elettricità. La collega lo ha invitato per una pizza dopo avergli sentito dire alla moglie due punti “Voi voi cenate, non so per quante ore ne avrò ancora.”
Adel J. Pellitteri wrote: I colleghi lo avevano capito virgola Fornicelli no.
Adel J. Pellitteri wrote: È notte e non riesce a dormire, punto e virgola sua moglie, accanto, lo disturba con il suo sonno pesante.sempre per via della lunghezza della pausa che si cerca.
Adel J. Pellitteri wrote: Ma la Melisenda, il giorno dopo virgola lo saluta a stento, e
Adel J. Pellitteri wrote: Mon Mar 20, 2023 11:06 amI fratelli Accardi sono lì, in attesa di qualche incarico, come i manovali di un tempo che aspettavano la chiamata a giornata.
Fornicelli è andato a cercare tra vecchie denunce e a loro carico ha trovato anche un’accusa per abuso sessuale.
Pattuisce con loro lo stupro.
– Tremila euro e buon divertimento – dice mollando il contante al più tracagnotto dei due.

Cara @Adel J. Pellitteri sei stata proprio brava!

P.S.: solo il titolo mi sembra sottotono con il contenuto.

Re: [Lab 7] Malanimo
6@Poeta Zaza credevo di avere risposto al tuo utilissimo commento (anzi sono sicura di averlo fatto, boh!). Per la punteggiatura meriterei le bacchettate sulle mani come gli alunni delle elementari degli anni '60. Ho già corretto il testo sulla base delle tue annotazioni e ti ringrazio a mani giunte. Per gli altri siggerimenti, invece, ti dico Ni. Capisco che il titolo possa sembrarti sottotono, ma l'ho scelto con cognizione di causa; il dizionario, infatti, riporta questa dicitura: Ostilità alimentata da un persistente risentimento.
Sono felice che anche questo racconto ti sia piaciuto, non possiamo mai dare nulla per scontato quindi ogni nuovo testo è un nuovo banco di prova. :rosa:
Sono felice che anche questo racconto ti sia piaciuto, non possiamo mai dare nulla per scontato quindi ogni nuovo testo è un nuovo banco di prova. :rosa:
Re: [Lab 7] Malanimo
7Un finale sicuramente inatteso per questo poliziotto (agente? commissario? mea culpa, non so come sia più corretto) che sembrava tutto d'un pezzo.
@Adel J. Pellitteri complimenti per la caratterizzazione dei personaggi. La Melisenda mi è piaciuta, non è banale. Sa di essere sensuale, le danno fastidio gli sguardi degli uomini, ma allo stesso tempo sa anche come usarla, la propria sensualità, e gode (con diversi significati) nel farlo. Tutto con una propria coerenza, senza contraddizioni. E' un bel personaggio (che sicuramente non si merita il finale!)
Anche Fornicelli è complesso: inconsciamente sa di doversi tenere alla larga dalla tentazione, non se la va a cercare, ma la situazione fortuita fa scattare un lucchetto dentro di lui e niente, si aprono gli abissi. Mi è dispiaciuta un po' la "fretta" con cui è capitolato, penso che avrebbe reso meglio dargli il tempo di inabissarsi in queste nuove emozioni, mentre così il finale è risultato un po' sbrigativo... Mi sarebbe piaciuto se avessi ampliato la scena con il figlio, ad esempio, scena molto bella tra l'altro.
Ecco, su di me non ha funzionato tanto la pistola: quando hai citato l'abuso sessuale, già avevo immaginato che sarebbe servito in seguito. Era messo per sembrare detto (pensato) di striscio, ma per qualche motivo ha al contrario attirato la mia attenzione. Se posso darti un consiglio è quello di mascherarlo un po' di più. Ma magari sono solo io!
@Adel J. Pellitteri complimenti per la caratterizzazione dei personaggi. La Melisenda mi è piaciuta, non è banale. Sa di essere sensuale, le danno fastidio gli sguardi degli uomini, ma allo stesso tempo sa anche come usarla, la propria sensualità, e gode (con diversi significati) nel farlo. Tutto con una propria coerenza, senza contraddizioni. E' un bel personaggio (che sicuramente non si merita il finale!)
Anche Fornicelli è complesso: inconsciamente sa di doversi tenere alla larga dalla tentazione, non se la va a cercare, ma la situazione fortuita fa scattare un lucchetto dentro di lui e niente, si aprono gli abissi. Mi è dispiaciuta un po' la "fretta" con cui è capitolato, penso che avrebbe reso meglio dargli il tempo di inabissarsi in queste nuove emozioni, mentre così il finale è risultato un po' sbrigativo... Mi sarebbe piaciuto se avessi ampliato la scena con il figlio, ad esempio, scena molto bella tra l'altro.
Ecco, su di me non ha funzionato tanto la pistola: quando hai citato l'abuso sessuale, già avevo immaginato che sarebbe servito in seguito. Era messo per sembrare detto (pensato) di striscio, ma per qualche motivo ha al contrario attirato la mia attenzione. Se posso darti un consiglio è quello di mascherarlo un po' di più. Ma magari sono solo io!
Re: [Lab 7] Malanimo
8L'aringa con me non ha funzionato, la pistola sì.
Un racconto ben gestito, complimenti!
L'unica cosa che mi ha stranito è stata la descrizione dell'uomo: un carattere integerrimo, votato alla famiglia che cade così male. Forse funzionava lo stesso senza caricare troppo la sua passione per l'onestà a tutti i costi. Uno così, che all'improvviso comincia a picchiare il figlio e assoldare delinquenti, deve aver avuto per forza qualche scheletro nell'armadio. La descrizione doveva lasciare un dubbio, secondo me. Nella realtà ci sono poliziotti talmente ligi al dovere (e io ne ho un esempio vero che non posso ovviamente citare) da diventare violenti, ma non è il caso del Fornicelli, lui sclera da un giorno all'altro.
Bella storia.
Un racconto ben gestito, complimenti!
L'unica cosa che mi ha stranito è stata la descrizione dell'uomo: un carattere integerrimo, votato alla famiglia che cade così male. Forse funzionava lo stesso senza caricare troppo la sua passione per l'onestà a tutti i costi. Uno così, che all'improvviso comincia a picchiare il figlio e assoldare delinquenti, deve aver avuto per forza qualche scheletro nell'armadio. La descrizione doveva lasciare un dubbio, secondo me. Nella realtà ci sono poliziotti talmente ligi al dovere (e io ne ho un esempio vero che non posso ovviamente citare) da diventare violenti, ma non è il caso del Fornicelli, lui sclera da un giorno all'altro.
Bella storia.

Re: [Lab 7] Malanimo
9@Alba359 grazie per il passaggio e l'apprezzamento. L'idea nasce dall'aver visto uomini perdere letteralmente la testa per una donna quando è scattata tra i due l'attrazione fisica; una passione trasformatasi in ossessione. Al Fornicelli scatta allo stesso modo scoprendo una sessualità fatta di sensi che non aveva mai sperimentato. Ho voluto rappresentare qualcosa di simile allo scoperchiamento del vaso di Pandora. Lo scheletro a cui ti riferisci l'ho disegnato proprio con il rigore del padre. Ho immaginato Fornicelli quale il classico uomo sposato alla ragazza conosciuta nell'adolescenza, senza avere sperimentato la turbolenza giovanile. Non dico che si debba "sperimentare" anzi a volte sperimentare diventa devastante, come in questo caso. Accade con il gioco, con l'alcol e... con le donne. Ma capisco il tuo punto di vista, forse avrei solo dovuto allungare il processo del rifiuto della Melisenda e descrivere altre scene del suo tormento per il desiderio fisico. Grazie per avermi fatto riflettere. 

Re: [Lab 7] Malanimo
10Ciao mia diletta @Adel J. Pellitteri
Questo racconto ha un potenziale da romanzo breve.
Intendiamoci nulla da eccepire, come sempre, sulla qualità della tua scrittura non si discute mai.
Ma proprio per questo mi permetto, se me lo consenti, di dirti alla luce di un mio parere personale, che il racconto per la sua connaturata brevità non affronta ed esaurisce il tema assai complesso che tratta.
La sensazione è che percorra tutta questa delicata vicenda in una modalità troppo rapida, finendo inevitabilmente con alo sfiorare solo superficialmente un dramma dai contorni seri e gravi.
Troppo rapido, e in questo quasi da tempi cinematografici, appare la passione che avvolge i due protagonisti, che finiscono a letto dopo il primo turno di lavoro insieme.
Francamente qualcosa di così rapido, tra due quasi sconosciuti, avviene, (a mia memoria ma ci sono sicuramente altri esempi) nell’incontro tra Marlon Brando e Maria Maria Schneider, nella casa deserta di Ultimo Tango a Parigi.
Così come è troppo rapida, in un uomo “senza grilli per la testa”, di provata serietà professionale e morale, la metamorfosi che lo trasforma da virtuoso padre e marito, in genitore violento e consorte assente e scostante.
Per poi degenerare addirittura in fautore di sex-revenge, per mano di criminali da lui stesso indagati, con una proposta e parole che denotano una violenza e un cinismo eccessivi e poco credibili, in un uomo con le caratteristiche umane che ci hai presentato all’inizio del racconto.
Vorrei dire che anche la figura della seducente Melisenda risulta liquidata, nella sua sfera d’interiorità, con la definizione di donna libera che a cuor leggero “ fa sesso così come fosse la storia d’amore più totalizzante del mondo; è nella sua natura”. In sostanza una sorta di disinvolta mangiatrice di uomini.
Davvero la storia meriterebbe, per dargli respiro e giustizia, uno sviluppo e un approfondimento maggiore.
Una abbraccio e a presto rileggerti.
Questo racconto ha un potenziale da romanzo breve.
Intendiamoci nulla da eccepire, come sempre, sulla qualità della tua scrittura non si discute mai.
Ma proprio per questo mi permetto, se me lo consenti, di dirti alla luce di un mio parere personale, che il racconto per la sua connaturata brevità non affronta ed esaurisce il tema assai complesso che tratta.
La sensazione è che percorra tutta questa delicata vicenda in una modalità troppo rapida, finendo inevitabilmente con alo sfiorare solo superficialmente un dramma dai contorni seri e gravi.
Troppo rapido, e in questo quasi da tempi cinematografici, appare la passione che avvolge i due protagonisti, che finiscono a letto dopo il primo turno di lavoro insieme.
Francamente qualcosa di così rapido, tra due quasi sconosciuti, avviene, (a mia memoria ma ci sono sicuramente altri esempi) nell’incontro tra Marlon Brando e Maria Maria Schneider, nella casa deserta di Ultimo Tango a Parigi.
Così come è troppo rapida, in un uomo “senza grilli per la testa”, di provata serietà professionale e morale, la metamorfosi che lo trasforma da virtuoso padre e marito, in genitore violento e consorte assente e scostante.
Per poi degenerare addirittura in fautore di sex-revenge, per mano di criminali da lui stesso indagati, con una proposta e parole che denotano una violenza e un cinismo eccessivi e poco credibili, in un uomo con le caratteristiche umane che ci hai presentato all’inizio del racconto.
Vorrei dire che anche la figura della seducente Melisenda risulta liquidata, nella sua sfera d’interiorità, con la definizione di donna libera che a cuor leggero “ fa sesso così come fosse la storia d’amore più totalizzante del mondo; è nella sua natura”. In sostanza una sorta di disinvolta mangiatrice di uomini.
Davvero la storia meriterebbe, per dargli respiro e giustizia, uno sviluppo e un approfondimento maggiore.
Una abbraccio e a presto rileggerti.

Re: [Lab 7] Malanimo
11@Nightafter grazie, concordo, ho snellito troppo. Anche Alba359 mi ha fatto notare cosa non arriva bene. Ci lavorerò volentieri. Consigli sempre preziosi. 

Re: [Lab 7] Malanimo
12Adel J. Pellitteri wrote: Altri avrebbero fatto salti di gioia alla notizia; la Melisenda è l’argomento più gettonato da due settimane, ma a Fornicelli la cosa non fa alcun effetto.Non è sbagliato il tempo del condizionale, ma è il primo verbo della narrazione che incontriamo, e secondo me mette confusione sul tempo della narrazione stessa. Riaggiusterei:
La Melisenda è l’argomento più gettonato da due settimane: a[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ltri avrebbero fatto salti di gioia alla notizia,[/font] ma a Fornicelli la cosa non fa alcun effetto.
Adel J. Pellitteri wrote: L’affiatamento tra colleghi è indispensabile quando la tua vita dipende da chi ti lavora a fianco; occorrono stima, fiducia, sapersi capire al volo. In sintesi, un’affinità totale che può scattare subito o non scattare mai, e un comandante, a riguardo, ha la sua grande responsabilità.Asciugherei un po' questa parte di spiegazione:
L’affiatamento tra colleghi è indispensabile quando la tua vita dipende da chi ti lavora a fianco; occorrono stima, fiducia, sapersi capire al volo, e l’affinità può scattare subito o non scattare mai.
Adel J. Pellitteri wrote: Le piace il Fornicelli è un uomo a postoManca una virgola. Inoltre, prima di questa frase non era molto chiaro che il paragrafo in cui ci troviamo stia seguendo il punto di vista della Melisenda. Penso potresti renderlo più esplicito prima, ad esempio:
"La Melisenda sa che l'affiatamento tra colleghi..."
Adel J. Pellitteri wrote: I fratelli AccardiCi vuole la minuscola sull'articolo
Adel J. Pellitteri wrote: e non potrebbero esserlo più di così.Qui la maiuscola ci vuole
Adel J. Pellitteri wrote: I colleghi lo avevano capito Fornicelli no.Manca una virgola
Adel J. Pellitteri wrote: “le dirò anche qualcosa di carinoLe virgolette vanno chiuse
Adel J. Pellitteri wrote: Ma la Melisenda, il giorno dopo lo saluta a stentoNon ci va la virgola tra soggetto e predicato
Adel J. Pellitteri wrote: ma non lo ha mai fatto e poi, non sarebbe stata la stessa cosaLa virgola o non ci va, o ne va un'altra prima del "poi"
Leggendo, inizialmente ho creduto che il racconto sarebbe andato a mostrarci un rapporto di lavoro onesto e positivo tra i due. La direzione che ha preso il tutto mi ha letteralmente travolto


Re: [Lab 7] Malanimo
13Ciao @Adel J. Pellitteri
Un piccolo appunto “tecnico”. Fornicelli e Melisenda escono di pattuglia, si presume la pattuglia un servizio in uniforme su un auto di servizio, con i contrassegni della polizia, ma così è difficile che sia se vanno a compiere un appostamento, per ovvi motivi, davanti a un bar frequentato di massima dalla malavita. Sarebbero visibili da qui all’eternità quindi, a mio parere, dovresti specificare meglio questo punto, far notare l’auto “civetta” con targa civile e soprattutto che i due agenti dovrebbero essere in borghese, fingere di essere una coppia per non farsi notare, magari con scambio di effusioni, volute o meno da entrambi o da uno solo/a e da qui lo svolgersi del tutto andrebbe avanti con una marcia in più. Fornicelli, abituato a vedere la collega in uniforme, rimanendo magari insensibile al suo fascino naturale in nome di un sacco di principi e regole, in abiti borghesi lascia che questi freni inibitori si allentino, si sente “autorizzato” a transigere anche per questo banale motivo che entrambi non indossano l’uniforme (non che questa serva da freno in certi casi, beninteso).
Poi noto un’altra cosa. Melisenda chiede al collega che tipo di servizio devono fare al momento di salire in macchina e questo non è molto plausibile: le pattuglie vengono edotte sul servizio da fare prima di uscire, tanto più che si tratta di un appostamento, quindi non un fatto accaduto all’improvviso mentre pattugliano, ma un evento determinato, pianificato.
Che il bar sia frequentato da elementi della malavita non è una novità che meriti approfondite indagini, molti bar lo sono e non subiscono appostamenti a meno che non ci sia un motivo ben preciso. Qui potrebbe trattarsi dell’indagine su una persona specifica, di cui hanno anche la foto segnaletica, implicata o sospettata di qualcosa di cui è necessario scoprire contatti e frequentazioni particolari con determinate persone. Ma a questo punto oltre ad auto civetta dovrebbero esserci anche agenti all’interno del locale e cimici piazzate dappertutto. Si lasciano perdere i pesci piccoli, irrilevanti per qualsiasi indagine, per arrivare ai pezzi grossi.
Non mi hanno convinto gli “ordini dall’alto” che ordinano a Fornicelli e Melisenda di stare sul posto ancora due ore, l’appostamento non lo giustifica in quanto i due sono lì per una routine e non per una indagine impellente in atto da lungo tempo che sta per giungere all’epilogo e i due poliziotti, già esperti, vengono lasciati sul posto oltre il dovuto a meno che non sia necessario perché sta per avvenire una irruzione in massa delle forze dell’ordine.
Mi rendo conto con queste cose tediose che mi sono saltate all’occhio di aver trascurato il nocciolo della storia, e cioè che i due sono poi andati a letto. Purtroppo succede, non dovrebbe con quel mestiere, (e con tutti gli altri) ma succede. Ci sarei arrivato per gradi a questa conclusione, lavorando su altri segnali, particolari, sensazioni anche alla luce delle piccolezze segnalate prima. Il fatto è avvenuto troppo velocemente. Fornicelli doveva ragionare di più su quello che stava per fare, stava per compromettere la sua vita familiare e la carriera se veniva scoperto, senza considerare i sensi di colpa ma a quanto pare questo pseudo integerrimo non prova sensi di colpa. Lo prova la sua reazione davanti all’amarezza nel sentirsi ignorato dalla Melisenda il giorno dopo. Quindi si rende conto di non essere l’uomo migliore del mondo e la sua vendetta è ben misera.
Penso però che non sarebbe una cosa facile convincere due delinquenti come i fratelli Accardi ad accettare l’incarico di violentare una poliziotta dietro compenso di un suo collega. Non certo per problemi morali e nemmeno di denaro ma di fiducia. Si fidano di Fornicelli? Lo conoscono bene, da molto? Perché dovrebbero fidarsi? Fornicelli li frequenta come confidenti? O forse può chiudere un occhio su qualche loro piccola pendenza se faranno quanto da lui richiesto?
Quest’ultima ipotesi potrebbe essere plausibile, anche cancellare una sospensione di patente per un certo tempo sarebbe una buona paga, nel tal caso potrebbero eseguire il loro compito senza neanche bisogno di essere pagati, Fornicelli risparmierebbe del denaro.Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: [Lab 7] Malanimo
14@Alberto Tosciri grazie infinite, sto già lavorando alla revisione del racconto, e questi tuoi suggerimenti saranno adottati in gran parte. Bellissimo avere la vostra attenzione e i vostri consigli. Per chi non bazzica l'ambiente (in questo caso la polizia) cadere nella superficialità è fin troppo facile. 

Re: [Lab 7] Malanimo
15@Adel J. Pellitteri se ti sono stato d'aiuto sono contento. Io non sono un esperto di indagini di Polizia ma nel passato, nell'Esercito, ho lavorato con le Forze dell'Ordine, con i Carabinieri in particolare e ho assistito a molte delle loro modalità circa varie tipologie di indagini e partecipato a interminabili sedute operative sui vari modus operandi...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)