[Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

1
Partenogenesi di Britney (in Blu)

La mancanza di sonno stagnava nei miei occhi. Tale che lo sciabordio dei ricordi era attenuato, ma non del tutto: il caschetto di capelli blu; a esaltarne le forme abbondanti, e dannatamente sexy; un tatoo inguinale dalle sembianze di cuore nero; la fissa per i meme di Britney Spears e tutto ciò che non era. Nel profluvio di luce che batteva sul cemento, inondando la strada, l’immagine di Lisa persisteva (ricomponendosi) nei miei pensieri. Esitai nei pressi del frigorifero delle bevande, scelsi una lattina di mango; il gelo dell’alluminio in antitesi con l’odore campestre delle spezie. Abed, il paffuto uomo del mini market, mi fissava comprensivo e quieto, “Hai visto una ragazza dai capelli blu?”, raccolse le monetine, digitò sulla cassa, “tu fai sempre la stessa domanda; non hai bisogno di me, ma di certa gente che conosco e di ciò che ti possono offrire”, “, ma l’hai vista?”, fece spallucce e mi indicò certi vicoli.
Era ieri notte, e forse l’altra ancora quando ogni cosa è iniziata o meglio è ricominciata: l’indeterminatezza del risveglio s’infrangeva nella specificità del presente; Lisa non era ancora tornata, e di lei persistevano, come fuliggine negli occhi, le pieghe sulle lenzuola: a ricordo della sua recente fuga, non prima di dirmi che, “devo andare, altrimenti faccio tardi, amore”. La Lisa che conoscevo io, non lo avrebbe mai detto (amore), ma c’era un prima, senza olanzapina (in compresse da 5 mg) e un dopo, quando il suo doppione irragionevole, era stato stato narcotizzato, in favore di lei nella piena facoltà di essere (irragionevole):
...in un pomeriggio autunnale Lisa poltriva sul divano con lo sguardo rivolto allo schermo del telefono e ridacchiava a quelli che pensavo fossero i soliti meme: le piacevano in particolare quelli in cui una Britney Spears photoshoppata seviziava docili unicorni sovrappeso in differenti pose (quelle foto meritavano anche solo per il suo sguardo spiritato, e per la scritta allusiva: oops i did it again!), invece mi fece vedere altro: un video in cui un tizio disegnava voragini con un pennarello sul pavimento sulla strada e grazie all’illusione prospettica del suo tratto dava al malcapitato di turno l’impressione che fossero reali, creando così smarrimento, paura, vertigine a seconda; “Funziona a questo modo più o meno la mia controparte malata: ci sono degli accadimenti che ovviamente esistono solo nella mia mente, e la cosa che però più spaventosa è una parte di me si rende conto dell’illusione, ma non riesce a prevalere”, le risposi che a dire il vero preferivo i meme di Britney Spears, e Lisa sorrise maliziosa, come se citare la bionda principessa del pop avesse risvegliato in lei istinti ferali tali che non potei fare altro di ritrovarmi appiccicato nel suo sguardo, ai suoi capelli blu, mentre mi obliavo nel suo profumo n°5, quando, infine, con un pennarello, cancellammo lo suoneria del telefono.
Ricordo il battito cardiaco che correva frettoloso lungo certi vicoli, l’attimo in cui quelle sagome mi diedero qualcosa in cambio di altro. Ricordo sopra ogni cosa i flutti d’acqua bluastra cingermi il corpo, mentre il cielo blu sfumava in oro liquefetto e io mi sollevavo dal bordo piscina per lasciarmi ammirare; esattamente come in quella pubblicità di profumo di Tom Ford che infestava le fermate dei bus e voleva essere rappresentazione di un dio impostore e seducente, essenza stessa della sublimazione placida del prodotto luxury. Le nubi furono spazzate da correnti d’aria generate dallo sciamare delle auto, lì a pochi passi passi della fermata dell’autobus, c’era una ragazza dai capelli blu, dallo sguardo languido e luxury, e quando provai ad avvicinarmi a lei con lo sguardo della mente, si allontanò sorridente, non prima di dirmi qualcosa che fu cancellato dal tempestare del traffico. Quelle immagini si dispersero ben presto nel buio del vicolo, nel mio passo incerto, lasciando imperversare altro; figure mutevoli e inafferrabili che lampeggiavano tumultuose e inafferrabili.
Dentro di noi ristagnava rumore transgenico e multiforme: techno, trance, hardgrove, noise giù fino ai recessi di una sorta di funk metamorfico; Dj Cappa. sciamava tra levette e bottoni, quando invece sollevava la mano a sfiorare la cuffia pareva sconfinare verso l’orlo di galassie psichiche.
Mi disse che il Margarita lo trovava più appropriato per serate trance davanti a un barbecue a Juàrez, magari in spiaggia, sempre che da quelle parti ci fosse qualcosa che assomigliasse al mare. La folla gorgogliava, ribolliva, in un fracasso pseudo cosciente. Dj Cappa osservava l’orizzonte sincopato e danzante del Lobo, ma per lo più schiaffeggiava musica. Mentre sotto di noi fluttuavano ricorsive figure lascive, ombre di marionette cangianti. “Ricordi il caschetto blu, i meme, il profumo n°5…sono qui per lei, ricordi?”
Non posso”, il tepore di un pezzo trance, il caleidoscopio paranoico di fasci di luci , una distesa serica brulicava nello sguardo stralunato di DJ Cappa., “Non posso dedicarle una canzone, Lisa, amico, mio... devi fartene una ragione”, rivolsi un cenno d’intesa e quello tornò a schiacciare bottoni, muovere levette, tessendo trame neuronali.
Da giorni non dormivo, da giorni non facevo altro che mettere in scena fantasmi psichici a cui facevo indossare un parrucchino blu, un tatuaggio lavabile e in quel teatro kabuki ci usavamo fino a che il tempo non scadeva... Presi un vinile bianco tra quelli; non recava copertine ed era oltre modo usurato, “nei sei certo?”, gli feci un cenno di cenno d’intesa. La sala dapprima fu attraversata da un crepitio primordiale, quindi una luce lunare cementificò quella danza frenetica: non più esseri senzienti, ma statue saline, e imitando il processo di mimesi delle rane della sabbia misero la testa fuori solo quando la musica si manifestò per poi lanciarsi in una danza scomposta, e allo stesso tempo fluidissima, mentre la musica pulsava come il battito di un cuore gargantuesco; tale che alcuni risalivano lungo le pareti, altri danzavano sul soffitto, per poi crollare armoniosi al suolo.
Scesi tra loro, urlai il nome di lei, come cieco tra zombie, presi ad abbracciare le ragazze, a toccarle sembrandomi che le più assomigliassero a Lisa, per poi esserne deluso, per non dire mortificato, allora urlavo, talvolta anche per il dolore inflittomi dagli schiaffi, dagli spintoni, quando infine finivo disteso al suolo. Come un lemming suicida: persistevo implacabile nella mia conta alla rovescia, 3,2,1, nel rituale osceno e ineluttabile della rievocazione, quando infine i titoli di coda in caratteri neri iniziarono a scorre su uno sfondo nero.
In primo piano, e in una negazione della stesso:
persistono nella mia mente, rimasugli chimici sotto forma di immagini, sogni, allucinazioni,
come riflessi di una memoria ad accesso casuale; il canto di clacson silenziosi, lo sguardo imperscrutabile di un uomo ritto e immobile nella mezzana della carreggiata, che sfida il traffico, e pare volersi prendere una rivincita sul destino. Le auto lo schivano, ma hanno sempre meno margine di errore. In un frame sovrapposto, appare lei; il caschetto blu, uno sguardo sadico che sfida quell’uomo, la scritta in dissolvenza: oops I did it again!
Un fiotto di luce prende la scena come rigurgito del dolore alle vertebre.
In un campo medio:
la porta del cesso. Mi alzo, la spingo, quando una fitta mi costringe a serrare le mascelle. Cerco di scoprire nello specchio quanto di me è rimasto dopo quella notte al Lobo.
Non sono più l’io di poche ore fa, non sono nemmeno dj Cappa., ma una sottrazione di quegli artefatti. Non mi rimane che prendere dalla tasca un pennarello e disegnare Lisa sullo specchio in forme geometriche concatenate tali da generare sommandosi una formula alchemica.
In campo e controcampo:
un caschetto blu, rotondità sexy, un tatoo dalle sembianze di cuore nero. Finalmente sono lei e la rivedo con i miei occhi, scavando nella sua memoria; il mio primo appuntamento, quando mi disse che intendeva saltare la parte melensa del corteggiamento, quella sorta di “cuori alati e palpitanti che battono festosi all’unisono”, per strisciare da subito nel fango reciproco dell’incertezza; per un istante mi pare di comprendere lei e la sua malattia, come elementi simbiotici e parassitari dei suoi io, per un attimo intravedo, come un bagliore estemporaneo, la genesi della sua scomparsa o qualunque cosa sia accaduto a Lisa. Pur avendo le sue sembianze mi sento solo, come fossi l’intruso di un’anima che ha tutte le ragioni di essere lasciata in pace. Prendo il pennarello e provo a tornare indietro, ma ciò che viene generato da un immaginazione voluttuosa non può essere cancellato per semplice censura o capriccio.

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

2
BigWhoop ha scritto: La mancanza di sonno stagnava nei miei occhi. Tale che lo sciabordio dei ricordi era attenuato, ma non del tutto:
Perchè non. Non dormivo da ore, I ricordi, a ondate si stavano attenuando. Ti ho sottolineato ma non del tutto perchè il fatto che si stavano attenuando esprime già il concetto. Non serve ribadirlo.
Ciao @BigWhoop  è la prima volta che leggo un tuo pezzo credo. Ti dico subito che ho dovuto rileggerlo più volte.
BigWhoop ha scritto: il caschetto di capelli blu; a esaltarne le forme abbondanti, e dannatamente sexy; un tatoo inguinale dalle sembianze di cuore nero; la fissa per i meme di Britney Spears e tutto ciò che non era.
Questa frase per esempio, da dove comincia? tutto ciò che non era chi?
BigWhoop ha scritto: Nel profluvio di luce che batteva sul cemento, inondando la strada, l’immagine di Lisa persisteva (ricomponendosi) nei miei pensieri
Quale immagine volevi comunicare? Il cemento di cosa? un marciapiede? una pista di pattinaggio o di un campetto da tennis? L'immagine persisteva o andava ricomponendosi?
Mi fermo qui. Ti cosiglio non elaborare frasi troppo ricercate.
BigWhoop ha scritto: Un fiotto di luce prende la scena come rigurgito del dolore alle vertebre.
Come questa, io non l'ho collocata con il testo, é come se fosse fuori dal racconto. Forse è voluto, ma io penso che un testod eve essre letto e capito al volo, non voglio mai chiedermi cosa voleva dire l'autore?
Usa un lessico più adatto al personaggio. il ragazzo è un adolescente o poco più se ho capito bene,  non credo usi tutti i giorni un parlato simile
BigWhoop ha scritto: Ricordo sopra ogni cosa i flutti d’acqua bluastra cingermi il corpo, mentre il cielo blu sfumava in oro liquefetto e io mi sollevavo dal bordo piscina per lasciarmi ammirare; esattamente come in quella pubblicità di profumo di Tom Ford che infestava le fermate dei bus e voleva essere rappresentazione di un dio impostore e seducente, essenza stessa della sublimazione placida del prodotto luxury. Le nubi furono spazzate da correnti d’aria generate dallo sciamare delle auto, lì a pochi passi passi della fermata dell’autobus, c’era una ragazza dai capelli blu, dallo sguardo languido e luxury, e quando provai ad avvicinarmi a lei con lo sguardo della mente, si allontanò sorridente, non prima di dirmi qualcosa che fu cancellato dal tempestare del traffico. Quelle immagini si dispersero ben presto nel buio del vicolo, nel mio passo incerto, lasciando imperversare altro; figure mutevoli e inafferrabili che lampeggiavano tumultuose e inafferrabili.
Tutti questi paroloni rallentano la lettura, io cercherei di sfoltire e rendere chiare le scene: una persona esce dalla piscina e pensa alle pubblicità di un profumo. All'improviso le nubi vengono disperse da correnti d'aria delle auto in transito vicino a una fermata. Io leggo e dico ma, non stava a bordo piscina? Poi, sempre repentinamente, in un vicolo buio: figure mutevoli e inafferrabili che lampeggiavano tumultuose e inafferrabili.

Seguire la storia è davvero arduo per me. Se posso aiutarti ti consiglio di usare una o al massimo due metafore in un testo cosi breve, non cercare termini troppo aulici e fai parlare i personaggi con voci appropriate all'età, la cultura, il lavoro, lo stato sociale ecc.
Spero di essermi spiegata e di non averti urtato. Non è nelle mie intenzioni.

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

4
@BigWhoop  Ciao!  :)
BigWhoop ha scritto: La mancanza di sonno stagnava nei miei occhi. Tale che lo sciabordio dei ricordi era attenuato, ma non del tutto
Un bell'incipit.
BigWhoop ha scritto: il caschetto di capelli blu; a esaltarne le forme abbondanti, dannatamente sexy; un tatoo inguinale le sembianze di cuore nero; la fissa per i meme di Britney Spears e tutto ciò che non era.
Cominci a descrivere lei nella sua "identità" non determinata, anzi, compromessa da influssi estranei che cerca di imitare.
BigWhoop ha scritto: l’immagine di Lisa persisteva nei miei pensieri.
Ne continui a parlare, giustamente, ma non vedo la necessità delle parole tra parentesi, qui come altrove.
BigWhoop ha scritto: La Lisa che conoscevo io, non lo avrebbe mai detto (amore), ma c’era un prima, senza olanzapina (in compresse da 5 mg) e un dopo, quando il suo doppione irragionevole, era stato stato narcotizzato, in favore di lei nella piena facoltà di essere (irragionevole):
Qui dai altre informazioni sul suo stato. Di nuovo le parentesi. Potresti rielaborare il tutto togliendole e lasciando le stesse informazioni.
BigWhoop ha scritto: per un istante mi pare di comprendere lei e la sua malattia, come elementi simbiotici e parassitari dei suoi io per un attimo intravedo, come un bagliore estemporaneo, la genesi della sua scomparsa o qualunque cosa sia accaduto a Lisa. Pur avendo le sue sembianze mi sento solo, come fossi l’intruso di un’anima che ha tutte le ragioni di essere lasciata in pace. Prendo il pennarello e provo a tornare indietro, ma ciò che viene generato da un immaginazione voluttuosa non può essere cancellato per semplice censura o capriccio.
Prima di questo finale, ben scritto, ho trovato un coacervo di periodi lunghi e macchinosi da leggere, con un lessico ricercato e variegato che dimostra che sai scrivere, sì, ma troppo "ammucchiato", spesso senza attenzione alla punteggiatura: si arriva a fine frase senza fiato.
Usi delle espressioni gergali tipo "lemming suicida" che non penso che il lettore comune conosca, ma addirittura io non ho nemmeno trovato sul Web, per cercarne il significato...

Comunque, spero questi miei appunti ti siano utili, @BigWhoop e sono lieta di averti letto.  :libro:  

P.S.: Chiamo per favore  @Poldo  :sss: se riesce a correggere l'editor delle citazioni in questo post.
Non capisco, forse è a causa dei caratteri usati per questo racconto, ma i richiami al brano li ho fatti allo stesso modo degli altri e questi sono venuti pasticciati.  Grazie se puoi.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

5
@BigWhoop  
Il tuo racconto mi é sembrato un videoclip fatto di immagini e impressioni.
La storia, se ho capito bene, tratta di Lisa, ragazza borderline, e di lui che, a corto di vera esperienza, si lascia sfuggire l'amore della sua vita per affondare in un gorgo di delirante disperazione.
Mi piace come scrivi, mi piacciono le tue immagini, mi piace che siano evocative, che peschino a piene mani nei mass media. È bello come utilizzi gli aggettivi e come costruisci le frasi, trascini il lettore con te. È come se tu dirigessi un'occhio di bue esattamente lí dove succede una briciola di qualcosa mentre il resto ai margini sfuma in una nebbia alabastrina.
La sensazione che mi é rimasta alla fine é stata una lettura di qualitá piú vicino ad un esercizio che ad un vero e proprio racconto. È anche vero che star nella testa del protagonista non é facile. Se racconta troppo, ci si chiede a chi lo racconti; quando é troppo poco, diventa difficile orientarsi nella trama.
Credo che per il tuo personaggio gli 8.000 siano davvero troppo poco, non gli hanno permesso di svilupparsi, di prendere defintivamente coscienza della propria tragica situazione.
Ti ringrazio della buona lettura.

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

6
Ciao @BigWhoop.

Ho letto più volte il testo  sono anche stata tentata di suggerirti qualche correzione. Poi, mi sono detta: No. Ho percepito e, perdonami se sbaglio, che tutto il racconto sia filtrato attraverso lo sguardo di una persona in trip.
Una realtà vissuta fuori dagli schemi ordinari, una sensazione di spaesamento, a tratti euforica, a tratti malinconica (quel blu) Up and down. Ma si vede che il tutto è scritto da un autore che sa dove posare la penna e dove condurre il lettore.
Quindi, non è il genere che preferisco, ma credo che tu abbia fatto un gran lavoro di immedesimazione.  Una realtà aumentata, alterata,  frazionata; un caleidoscopio di sensazioni che fa girare la testa e perdere la coscienza di sé lasciando emergere solo frammenti di ricordi, di emozioni. Come in un trip.


 

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

7
Interessante scelta di campo. Sperimentare la dissoluzione del linguaggio e con quello l'intera trama narrativa.
Ancora acerba perché timorosa di perdersi nel gorgo e dunque aggrappata a un POV che, prima ancora che letterario, sembra autoriale.
Ecco allora l'uso (e l'abuso) di parole ricercate, a partire dal titolo, e disseminate lungo quello che vorrebbe essere un flusso di coscienza,
ma resta una vetrina di intelligenza e cultura
BigWhoop ha scritto: Nel profluvio di luce che batteva sul cemento
BigWhoop ha scritto: l’indeterminatezza del risveglio s’infrangeva nella specificità del presente
BigWhoop ha scritto: come elementi simbiotici e parassitari dei suoi io, per un attimo intravedo, come un bagliore estemporaneo, la genesi della sua scomparsa
Acerba, ma coraggiosa. E dunque meritevole di cura e attenzione.
Ti consiglierei, se non ci hai già pensato, un'immersione nella poetica di Allen Ginsberg e poi giù, fino ai deliri del Pasto Nudo di Burroughs.
Ma senza cintura di sicurezza  ;)
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
https://www.facebook.com/profile.php?id=100063556664392
https://emanuelasommi.wixsite.com/manu

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

8
Il mio racconto è in qualche modo figlio di un periodo in cui mi ero fissato con Nabokov, e il suo  "Lolita", che rimane comunque uno dei miei libri preferiti. In qualche modo devono essermi rimaste incollato addosso quel suo modo di produrre parole forbite, e gonfiate a tal punto da risultare ironiche. Ovviamente le somiglianze finiscono lì, la mia scrittura sopravvive a stento... in qualche vicolo buio :) 

Posso capire che risulti quindi controverso oppure che proprio non piaccia il mio racconto e di certo ci lavorerò ancora, magari asciugando qualcosina, ma non troppo ovviamente. 

@Alba359  "Ricordo il battito cardiaco che correva frettoloso lungo certi vicoli, l’attimo in cui quelle sagome mi diedero qualcosa in cambio di altro.", indica che il nostro personaggio principale ha preso delle sostanze probabilmente illegali e da lì parte il trip e che "giustifica" certe immagini. Così come una certa indeterminatezza di alcuni riferimenti. 

"il caschetto di capelli blu; a esaltarne le forme abbondanti, e dannatamente sexy; un tatoo inguinale dalle sembianze di cuore nero; la fissa per i meme di Britney Spears e tutto ciò che non era." in pratica a Lisa piacciono tutte le cose che non sono, che non esistono, come se fosse un riflesso della sua malattia (bipolarismo?) che la induce a vedere cose che non ci sono, come poi spiego in seguito...


"Seguire la storia è davvero arduo per me. Se posso aiutarti ti consiglio di usare una o al massimo due metafore in un testo cosi breve, non cercare termini troppo aulici e fai parlare i personaggi con voci appropriate all'età, la cultura, il lavoro, lo stato sociale ecc.

Spero di essermi spiegata e di non averti urtato. Non è nelle mie intenzioni." No, non sono d'accordo su nulla, ma di certo un lavoro ulteriore di rifinitura sul test va fatto. In ogni caso qualsiasi commento di critica è ben accetto e mi permette di riflettere su ciò che ho scritto, ma a volte semplicemente bisogna accettare che ognuno ha la propria visione delle cose. :)

@Poeta Zaza terrò in conto anche la tua segnalazione sulla punteggiatura e sulle immagini ammucchiate. Per quanto riguarda invece i lemming (che sono anche i personaggi di un videogioco puoi trovarne menzione in questo link:
 https://rivistanatura.com/la-verita-sul-suicidio-di-massa-dei-lemming/
 grazie mille per tutto il tuo lavoro di critica!

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]@Almissima  l'effetto desiderato per questo racconto è che l'eventuale lettore possa divertirsi in questo gorgo di immagini, che vive di contrasti tra momenti aulici e altri che sono tragi-comici, come quando il tizio viene preso a schiaffi dai tipi in discoteca o assume le sembianze di lei nel bagni della discoteca (ma anche per dire il tipo del mini market che ha degli agganci con gli spacciatori). Ti ringrazio per le belle parole spese e anche per i dubbi espressi (sul fatto che pare non completo), farò tesoro di entrambi! :)[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]non riesco a citare @Monica, ma insomma spero tu legga ugualmente la mia risposta: non ti piace il genere, ma hai apprezzato comunque il testo: sono molto felice della cosa, grazie!!! [/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]@aladicorvo molto interessante e acuta la tua riflessione sul mio testo, che è stato costruito però con meno acume e più istinto rispetto al tuo commento :) Grazie anche per i i tuoi suggerimenti di lettura, recuperò il prima possibile in biblioteca, non appena esco da questa cavolo di influenza[/font]
che pare anche quello un brutto trip....

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

9
Ciao @BigWhoop 

E’ la prima volta (credo) di aver letto qualcosa di tuo, infatti non ho trovato qui altri racconti e non ricordo se già scrivevi in WD, quindi per me è un debutto come tuo lettore.

Il tuo “non racconto” è con evidenza un lavoro di ricerca nella scrittura, la vicenda narrata è ovviamente un pretesto per cimentarti in una prova narrativa mirata a scuotere e destabilizzare la pacata e talvolta sonnolenta attenzione del lettore.
Con un linguaggio postmoderno e un taglio sincopato da sequenza cinematografica sul genere di: "Strage Days” (film di fantascienza del 1995 diretto da Kathryn Bigelow), ti compiacci di usare la penna come un sferza sugli altrui intelletti.

L’affollamento spietato di riferimenti e metafore, creano una rutilante e caotica
giostra simile all’esperienza di un giro sulla “Top Thrill Dragster”, la famosa  montagna Russa, con un’elevazione di 130mt, del parco di Cedar Point negli Usa.
Questa tecnica narrativa applicata all’ambientazione onirico_psichedelica del racconto, genera un disagio e lo straniamento di chi si muove in una dimensione priva di coordinate e riconoscibili punti d’appoggio del significato.
Ti riesce efficacemente di coinvolgere il lettore in questo stato di alterazione dei sensi del protagonista, lo spaesamento che ne deriva ti assolve dall’aver scritto una storia assai ricca di materia emotiva, quanto povera di un reale contenuto di vicenda narrata.

Leggerti mi ha riportato alla mente una delle maggiori opere di Stanislaw I. Witkiewicz: “Insaziabilità”, scritta intorno agli anni ‘30 del secolo scorso e pubblicata in Italia negli anni ‘70, dove il grande autore e filosofo polacco sperimentava la destrutturazione del linguaggi e del senso, con una scrittura impetuosa simile alla tua, portando una feroce critica agli stilemi di una società massificata, dove l'uomo rischia di perdere la propria identità e di divenire un semplice consumatore passivo, sia di beni culturali, o pseudo-culturali, che di consumo.

Mi hai anche ricordato diversi brani dell’opera: “Non si muore tutte le mattine” di Vinicio Capossela.
Anche qui si ricorre all’affollamento narrativo, ma in Caposella si ottengono, al contrario del senso di oppressione, dei godibili picchi di elevata poesia.

Ciao alla prossima.

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

10
@Nightafter  grazie anche per il tuo commento: hai davvero un'ottima capacità analisi! Però devo dire che tutti qui hanno fatto commenti ben articolati (e sorprendenti) che vanno ben oltre le mie capacitò di analisi, infatti davvero mi dispiace se non sono riuscito a dare di più nei commenti ai vostri racconti. 
Hai scritto: "Il tuo “non racconto” è con evidenza un lavoro di ricerca nella scrittura, la vicenda narrata è ovviamente un pretesto per cimentarti in una prova narrativa mirata a scuotere e destabilizzare la pacata e talvolta sonnolenta attenzione del lettore." Malgrado sulle prime non fossi d'accordo, poi invece mi sono convinto che si, il mio racconto è quella cosa lì: l'idea di fare un giro sulle montagne russe della scrittura ad un lettore che magari abituato ad altro, a cose più riflessive, a simpatiche e pacate metafore, si ritrovi a sbattere la testa qua e là, fino a rimanere senza fiato nel finale o almeno spero. 
Mi segno anche [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Stanislaw I. Witkiewicz, 'Insaziabilità' che mi hai parecchio incuriosito. Grazie mille!!! Ciao!!![/font]

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

11
BigWhoop ha scritto: “, ma l’hai vista?”
Via la virgola e lo spazio dopo che apri le virgolette
BigWhoop ha scritto: e la cosa che però più spaventosa è una parte di me si rende conto dell’illusione, ma non riesce a prevalere
Direi "e la cosa che però è più spaventosa è che una parte di me si rende conto dell’illusione" o "e la cosa però più spaventosa è che una parte di me si rende conto dell’illusione"
BigWhoop ha scritto: cancellammo lo suoneria
la suoneria
BigWhoop ha scritto: Dj Cappa.
Il suo nome è con o senza punto? Dopo lo riporti in entrambi i modi
BigWhoop ha scritto: …sono qui per lei, ricordi?
Ci vuole lo spazio dopo i punti di sospensione
BigWhoop ha scritto: [font="Times New Roman", serif]il caleidoscopio paranoico di fasci di [/font][font="Times New Roman", serif]luci [/font][font="Times New Roman", serif],[/font]
C'è uno spazio di troppo prima della virgola
BigWhoop ha scritto: da un immaginazione voluttuosa
Manca l'apostrofo

Boh, mi è piaciuto un botto. Non c'ho capito granché, ma va bene così, ho apprezzato proprio questa confusione. Ci hai fatto davvero entrare nella testa del protagonista e nella sua visione della realtà distorta dal dolore e dall'ansia della ricerca di Lisa. Ho apprezzato anche i vari riferimenti pop e in generale l'ambientazione che costruisci mi ha trascinato dentro da subito.
BigWhoop ha scritto: Per quanto riguarda invece i lemming (che sono anche i personaggi di un videogioco puoi trovarne menzione in questo link:
 https://rivistanatura.com/la-verita-sul-suicidio-di-massa-dei-lemming/
Sulla questione dei lemmings aggiungo una postilla. Sono oggetto di questo mito infondato, ma non sono gli unici roditori ad avere fluttuazioni così forti nella dimensione della popolazione, anzi, è molto comune tra i roditori, a causa delle fluttuazioni interannuali nelle loro fonti alimentari (in particolare in Italia i semi del faggio). Ad esempio, l'anno scorso in Italia c'è stata un'esplosione nel numero di roditori, e per questo quest'anno c'è l'allarme zecche

Tornando al racconto
Mi ha un po' lasciato interdetto il finale, quale rivelazione ottiene il protagonista? Okay con questa realtà onirica, ma un obiettivo che porta avanti la storia c'è (la ricerca di Lisa), è questo che la tiene in piedi, quindi alla fine a che soluzione arriva esattamente il protagonista? Per rispondere a questa domanda, penso che prima sia essenziale avere la risposta a questa domanda: cosa vuoi raccontare con questa storia? Che vuoi dire? Se rispondi a questo, un finale soddisfacente verrà da sé
A presto  :D

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

12
@Mina intanto mille grazie per l'editing, non si finisce mai di sistemare un testo. :) Molto interessante anche quello che dici dei roditori, andrò informarmi ulteriormente. Per quanto riguarda il testo:

Il protagonista solo all'apparenza cerca Lisa e dal testo si evince un'altra cosa: che quella è una ricerca vana (del resto l'uomo del mini market si "lamenta" di come gli venga posta sempre la stessa domanda, ma l'unica risposta sta in quella sostanza illegale e poi c'è dj Cappa che "gli dice di farsene una ragione"). Lui non cerca lei, ma in qualche modo sta cercando di somatizzarne la scomparsa, di uscire da una sorta di buco nero che lo ha lasciato sotto shok, e in questa sua fuga surreale, inizia a perdere pezzi della propria identità, fino a che l'ossessione lo spinge a diventare lei (cosa che avevo anticipato quando raccontavo che faceva travestire delle ragazza come lisa) e qui riprende coscienza,  ora si rende conto di come sono andate le cose, di ciò che è stato. L'identità di lei risveglia l'identità di lui e qui finisce il trip, ma quello che è successo non potrà essere censurato* e le cose incominceranno di nuovo da capo senza soluzione. 

*uso quella parola perchè odio la censura sull'arte e una seconda lettura del testo è proprio questa, l'idea di come la censura malgrado anche oggi venga applicata non è un atto possibile o non dovrebbe esserlo, nella misura in cui ciò che proproniamo manda un messaggio positivo o almeno costruttivo, poco importa quanto estremo sia. Consiglio in tal senso di leggere la postfazione di Lolita, Nabokov avrà delle parole eccelse in tal senso. 

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

13
Anni fa ero molto interessata  a Nabokov, andrò a rileggere la postfazione che ora ricordo poco.
La riproposta in chiave post moderna  mi incuriosiva, ho trovato efficaci alcuni segmenti  e il ritmo filmico.
Pur attratta dalle destrutturazioni del linguaggio, il sovraccarico  ha finito per indurmi a un atteggiamento didattico e  il racconto mi è sembrato una sorta di esercizio, alquanto macchinoso. Un'esile trama nel brulicare di metafore il lettore può disegnarla a suo criterio, però preferisco ci sia, come appunto in Lolita.
Divertente nell'insieme, ma ne scapita il coinvolgimento emotivo. Riprova, ti leggerò volentieri.
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

15
Ciao, @BigWhoop
Piacere di leggerti!
Hai scritto un racconto sperimentale molto interessante. Molto interessanti anche i commenti al tuo testo e le tue risposte. Andrò a cercarmi la postfazione di Nabokov che hai citato, non la conosco e mi hai incuriosita...
Se dovessi fare un commento a caldo, ossia basandomi solo sulla lettura del racconto (come per altro dovrebbe essere, poiché la forza di un testo di solito risiede nel testo in sé e non può contare su altri paratesti) ti direi che il racconto è interessante dal punto di vista della ricerca di un linguaggio pop e nell'affastellamento di immagini psichedeliche che creano una sorta di effetto labirintico nel lettore. Ho trovato però poco chiara la forma, periodi molto lunghi e non sempre coesi, uso abbondante e non sempre efficace di incisi tra parentesi e di punti e virgola. Abbondano anche i termini aulici che, sebbene creino un interessante contrasto con i termini inglesi più legati allo contesto giovanile, non mi sono sembrati ben calibrati e hanno avuto su di me un effetto più di distrazione dal racconto che di immersione nel trip del protagonista. 
Ho l'impressione che se tu riuscissi a rendere più scorrevole la forma, il racconto arriverebbe meglio al lettore nelle sue intenzioni stranianti. 
Capisco che tu abbia voluto renderlo sperimentale anche nella forma, ma il rischio è quello che il lettore si perda e quindi si spazientisca. È un confine molto labile quello che si crea quando si sperimenta con il linguaggio e si rischia quindi di lasciare fuori da questo confine una grande parte di potenziali lettori. Quando l'esperimento è riuscito, a mio avviso, la sperimentazione crea una sorta di nuova norma che è immediatamente riconoscibile al lettore. Per farti un esempio molto ben riuscito ti voglio citare José Saramago. Nei suoi romanzi l'autore usa una punteggiatura molto personalizzata e crea una mimesi con la lingua parlata. Non tutti riescono a leggere Saramago, ma la sua platea di lettori (che è comunque molto ampia) riesce a entrare in sintonia con il suo diverso modo di scrivere con grande immediatezza e naturalezza. Certo, lui è Saramago, un grande autore...
Qui hai la possibilità di farti leggere da pochi lettori ma puoi già farti un'idea statistica di quanto tu riesca a far arrivare le tue intenzioni. Io di solito mi regolo così: se due lettori mi dicono la stessa cosa vuol dire che devo prendere seriamente la critica, se sono più di due è probabile che sia una certezza.
Ad esempio la tua spiegazione sul finale e sulla trama:
BigWhoop ha scritto: non cerca lei, ma in qualche modo sta cercando di somatizzarne la scomparsa, di uscire da una sorta di buco nero che lo ha lasciato sotto shok, e in questa sua fuga surreale, inizia a perdere pezzi della propria identità, fino a che l'ossessione lo spinge a diventare lei (cosa che avevo anticipato quando raccontavo che faceva travestire delle ragazza come lisa) e qui riprende coscienza,  ora si rende conto di come sono andate le cose, di ciò che è stato. L'identità di lei risveglia l'identità di lui e qui finisce il trip, ma quello che è successo non potrà essere censurato* e le cose incominceranno di nuovo da capo senza soluzione. 
per quanto molto interessante, io non sono riuscita a coglierla dalla lettura del testo.
Spero che il mio commento ti possa essere utile. Mi piacerebbe leggere altri tuoi racconti e spero che ci sarà l'occasione in un prossimo contest.
Ciao e grazie per la lettura!

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

16
BigWhoop ha scritto: Il protagonista solo all'apparenza cerca Lisa e dal testo si evince un'altra cosa: che quella è una ricerca vana (del resto l'uomo del mini market si "lamenta" di come gli venga posta sempre la stessa domanda, ma l'unica risposta sta in quella sostanza illegale e poi c'è dj Cappa che "gli dice di farsene una ragione"). Lui non cerca lei, ma in qualche modo sta cercando di somatizzarne la scomparsa, di uscire da una sorta di buco nero che lo ha lasciato sotto shok, e in questa sua fuga surreale, inizia a perdere pezzi della propria identità, fino a che l'ossessione lo spinge a diventare lei (cosa che avevo anticipato quando raccontavo che faceva travestire delle ragazza come lisa) e qui riprende coscienza,  ora si rende conto di come sono andate le cose, di ciò che è stato. L'identità di lei risveglia l'identità di lui e qui finisce il trip, ma quello che è successo non potrà essere censurato* e le cose incominceranno di nuovo da capo senza soluzione. 

*uso quella parola perchè odio la censura sull'arte e una seconda lettura del testo è proprio questa, l'idea di come la censura malgrado anche oggi venga applicata non è un atto possibile o non dovrebbe esserlo, nella misura in cui ciò che proproniamo manda un messaggio positivo o almeno costruttivo, poco importa quanto estremo sia. Consiglio in tal senso di leggere la postfazione di Lolita, Nabokov avrà delle parole eccelse in tal senso. 
Bella lì, quindi il fulcro della narrazione sarebbe il protagonista che cerca di superare questa perdita, giusto? Ci sta
Ah e Lolita spacca  (y)

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

17
@ivalibri l'idea per cui ho pubblicato qui sul forum è proprio quella di avere dei riscontri, anche negativi.  Prendo appunti e valuto: apporterò alcune modifiche, ma dubito che l'estetica del mio racconto finirà per essere stravolta. In fondo come aspiranti scriba dobbiamo seguire il nostro istinto e un pò anche la nostra esperienza. Credo sia complicato guardare le statistiche per farsi un'idea di quanto valido o meno sia un nostro racconto, anche perchè qui mi sembra che qui vi sia una distribuzione al 50% circa, poi alcuni commenti non si sono espressi  del tutto... in ultimo faccio riferimento ad un episodio (non l'unico) occorsomi nel recente passato: invio un mio racconto a diverse riviste (quattro), per altro in tempi diversi, in modo da non evitare sovrapposizioni e ricevo le seguenti risposte, nell'ordine:
1. troppi avverbi, troppi aggettivi, succedono troppe cose alla fine, poche all'inizio (per altro non succede nulla nemmeno alla fine, chissà a che velocità lo hanno letto)
2. è da riscrivere totalmente (però qualcosa gli è piaciuto, lol)
3. non mi rispondono nemmeno, malgrado abbia già pubblicato da quella rivista
4. ci piace, lo pubblichiamo

A 3. il mio ego era distrutto, nel frattempo lo avevo ri-scritto in tre modi diversi, per poi tornare all'originale e corregerlo in alcune parti, anche se continuava a sembrarmi valido. Qui la statistica non funziona un gran che... poi ci sono problemi che posso essere oggettivi, ma scriviamo anche con il nostro ego e cerchiamo nei limiti del buon senso di usarlo come punto di forza. (y)

@Mina  certo è così, superare la perdita... e come colpo di scena ti posso svelare che questo racconto ha un predecessore che racconta la storia di Lisa ed è stato pubblicato su una rivista. Si può dire che Partenogenesi sia una sorta di Lolita in trip da LSD che vola a mach 3 su un F14 senza brevetto per le strade di una città piuttosto afosa, ...poi Lolita, quello di Nabokov, spacca i culi, roba di altro livello.  :)

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

18
Ciao @BigWhoop, sono stata travolta dal tuo racconto, l'ho dovuto leggere più volte. Devo dire che mi è piaciuto, ma ci sono tanti ma...

Pro:
- Ci si trova in breve immersi nell'atmosfera allucinata del racconto
- Il linguaggio ricercato e i termini desueti secondo me concorrono allo straniamento del lettore e, se è questo l'effetto che vuoi creare, va bene
- Ci vedo un buon testo in potenza, secondo me se ci lavori su potrebbe venir fuori un ottimo testo
- Ottima la trovata del pennarello che disegna realtà
- Buona la chiusa che riprende la trovata del pennarello

Contro:
- Non si capisce tutto. Soprattutto non avevo capito ciò che spieghi nei commenti, che il protagonista non è che sta cercando Lisa, ma sta elaborando che non c'è più
- Punteggiatura completamente sballata. Eccesso di 2 punti, parentesi, punto e virgola. Virgole dove non andrebbero. Gli a capo con poco senso. Non è il caso che ti indichi dove, perché ne è disseminato tutto il racconto
- Wall of text, ovvero testo compatto come un muro che scoraggia la lettura


Non so se in tutto questo c'è consapevolezza oppure ingenuità.
Per un pezzo dove impera lo straniamento, questo stile va bene (al netto di un editing importante). Se invece è l'unico modo di scrivere, è troppo pesante. Un pezzo va bene, oltre è pesante.

Mi ha ricordato una serie televisiva di qualche anno fa, non ricordo il nome. Dove il protagonista soffre di sdoppiamenti di personalità, lui è alla ricerca di non si capisce cosa e tutto è molto confuso. All'inizio mi piaceva molto guardare quella serie, mi aveva davvero preso. Ma poi, se il modus rimane solo quello, alla fine stanca. Non so neppure come è finita perché ho smesso di guardarla a metà stagione.
E guarda che di solito vengo attirata da trame complicate e fumose!

Il tema dell'identità è centrato
Il POV in prima persona funziona

Re: [Lab 2] Partenogenesi di Britney (in Blu)

19
@Otta grazie mille, commento super articolato!  :) Di certo, come detto, rivedrò alcune cose, magari rendendo un pò più comprensibile la "trama" e correggendo la punteggiatura. Per il resto: questo racconto rimane per stile un eccezione nel mio modo di scrivere: di solito non faccio uso di espressioni auliche e sono più lineare nella trama. Anche se ho una predilizione per certe immagini filmiche. Davvero, grazie a te e a tutti per i commenti, tutti sempre articolati e costruttivi, anche quando non positivi, ottimo lavoro!!!  (y)
Rispondi

Torna a “Racconti lunghi”