Agenzie letterarie - Schede di lettura da acquistare "obbligatoriamente" e avvento dell'AI

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Come noto, molte agenzie letterarie, incluse quelle rinomate, impongono l'acquisto del servizio editoriale consistente nella fornitura della c.d. "scheda di lettura" dell'inedito, come prerequisito per la valutazione di una possibile rappresentanza autoriale.

In merito a questa prassi, in via generale, concordo con quanto evidenziato da molti utenti nel forum: se paghi per il servizio di lettura, l'agenzia ha già fatto il suo incasso... e se nel complesso, la vendita di servizi editoriali porta a incassi sicuri, perché mai un'agenzia dovrebbe essere incentivata a imbarcarsi nell'incerta prospettiva di guadagno legata alla rappresentanza di esordienti misconosciuti? Si rappresenteranno quindi solo gli autori segnalati dalla propria rete di contatti (dotati perciò del bollino "qualità") e agli altri esordienti si continuerà a offrire il sogno del tentativo dell'invio.

Detto ciò, almeno fino a qualche anno fa, pur conoscendo il meccanismo, si poteva in ogni caso nutrire la remota speranza che il testo - letto sì a pagamento - finisse per piacere agli agenti. 
Infatti, intenti avidi o meno, l'impegno da parte dell'agenzia di consegnare una scheda di lettura comportava in ogni caso che una qualche persona - in qualche modo - correlata all'agenzia leggesse (o più correttamente, "leggiucchiasse", forse) l'inedito o, almeno, parte di esso.

Dell'utilità intrinseca di una tale scheda di lettura se ne potrebbe parlare per ore, ma, in fondo, per l'autore tale acquisto è sempre stato equiparabile al comprare un biglietto della lotteria: esisteva una virtuale speranza, seppur remota, di esser notati.

Ad oggi, con la diffusione capillare dei programmi di intelligenza artificiale, davvero possiamo sperare che i nostri testi siano letti da umani e le relative schede di lettura siano redatte con l'ausilio del solo olio di gomito?

Con un dubbio del genere (lasciatemi dire, più che legittimo) viene meno lo scopo per cui si continuino ad acquistare questi servizi imposti come "tassa all'accesso": esser letti dalle agenzie, e quindi valutati per la rappresentanza.

D'altra parte, non vedo possibili correttivi a questo dilemma ("Spiattelleranno il mio testo su Chatgpt o no?!"), poiché il rapporto di forza tra le parti è totalmente sbilanciato: se un autore si azzardasse a chiedere di mettere per iscritto l'impegno, da parte dell'agenzia, a non utilizzare l'AI nello svolgimento del proprio lavoro, sono quasi certa che la richiesta cadrebbe nel vuoto. Avanti un altro che paghi senza questionare, e fine della faccenda.

Se si riscontrasse invece un pesante calo di vendite di simili servizi, qualcosa potrebbe cambiare. Per questo ritengo importante la diffusione di una certa consapevolezza tra gli aspiranti autori, ed è anche a tale scopo che ho sollevato l'argomento.

Voi che ne pensate? Credete che le agenzie stiano utilizzando le AI per i propri servizi "un tanto al chilo"?

Re: Agenzie letterarie - Schede di lettura da acquistare "obbligatoriamente" e avvento dell'AI

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Ciao, tempo fa ho ricevuto una scheda di lettura gratuita da parte di una nota agenzia letteraria che mi ha chiesto poi 890€ (pagabili in comode rate) per la rappresentanza e per la "correzione del testo".
Leggendo la loro valutazione ho avuto il fortissimo dubbio che la stessa fosse stata generata da un'AI.
Era formalmente corretta e attinente al manoscritto, ma sia il tono che alcune parole sembravano davvero fuori contesto.
Per curiosità ho sottoposto il testo ad uno dei tanti AI detector presenti online e il responso è stato: "95% AI GENERATED"

Posto che questi detector non sono affidabili al 100% a me il dubbio è rimasto...

Re: Agenzie letterarie - Schede di lettura da acquistare "obbligatoriamente" e avvento dell'AI

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EL_ES wrote: Mon Oct 27, 2025 6:49 pm Come noto, molte agenzie letterarie, incluse quelle rinomate, impongono l'acquisto del servizio editoriale consistente nella fornitura della c.d. "scheda di lettura" dell'inedito, come prerequisito per la valutazione di una possibile rappresentanza autoriale.

In merito a questa prassi, in via generale, concordo con quanto evidenziato da molti utenti nel forum: se paghi per il servizio di lettura, l'agenzia ha già fatto il suo incasso... e se nel complesso, la vendita di servizi editoriali porta a incassi sicuri, perché mai un'agenzia dovrebbe essere incentivata a imbarcarsi nell'incerta prospettiva di guadagno legata alla rappresentanza di esordienti misconosciuti? Si rappresenteranno quindi solo gli autori segnalati dalla propria rete di contatti (dotati perciò del bollino "qualità") e agli altri esordienti si continuerà a offrire il sogno del tentativo dell'invio.

Detto ciò, almeno fino a qualche anno fa, pur conoscendo il meccanismo, si poteva in ogni caso nutrire la remota speranza che il testo - letto sì a pagamento - finisse per piacere agli agenti. 
Infatti, intenti avidi o meno, l'impegno da parte dell'agenzia di consegnare una scheda di lettura comportava in ogni caso che una qualche persona - in qualche modo - correlata all'agenzia leggesse (o più correttamente, "leggiucchiasse", forse) l'inedito o, almeno, parte di esso.

Dell'utilità intrinseca di una tale scheda di lettura se ne potrebbe parlare per ore, ma, in fondo, per l'autore tale acquisto è sempre stato equiparabile al comprare un biglietto della lotteria: esisteva una virtuale speranza, seppur remota, di esser notati.

Ad oggi, con la diffusione capillare dei programmi di intelligenza artificiale, davvero possiamo sperare che i nostri testi siano letti da umani e le relative schede di lettura siano redatte con l'ausilio del solo olio di gomito?

Con un dubbio del genere (lasciatemi dire, più che legittimo) viene meno lo scopo per cui si continuino ad acquistare questi servizi imposti come "tassa all'accesso": esser letti dalle agenzie, e quindi valutati per la rappresentanza.

D'altra parte, non vedo possibili correttivi a questo dilemma ("Spiattelleranno il mio testo su Chatgpt o no?!"), poiché il rapporto di forza tra le parti è totalmente sbilanciato: se un autore si azzardasse a chiedere di mettere per iscritto l'impegno, da parte dell'agenzia, a non utilizzare l'AI nello svolgimento del proprio lavoro, sono quasi certa che la richiesta cadrebbe nel vuoto. Avanti un altro che paghi senza questionare, e fine della faccenda.

Se si riscontrasse invece un pesante calo di vendite di simili servizi, qualcosa potrebbe cambiare. Per questo ritengo importante la diffusione di una certa consapevolezza tra gli aspiranti autori, ed è anche a tale scopo che ho sollevato l'argomento.

Voi che ne pensate? Credete che le agenzie stiano utilizzando le AI per i propri servizi "un tanto al chilo"?
Non credo che una diffusa informazione sull'inutilità di spendere soldi per un servizio che non approda a niente corrisponderebbe a un calo delle vendite. Il mercato editoriale è pieno di aspiranti autori disposti a tutto, incluso il foraggiamento dei parassiti che lo affollano, pur di pervenire a una pubblicazione. E i marpioni prosperano.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Agenzie letterarie - Schede di lettura da acquistare "obbligatoriamente" e avvento dell'AI

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Qualche giorno fa mi risponde una responsabile del servizio scouting di una notissima agenzia: sembrava la conversazione che ho avuto dieci anni fa con un editore a pagamento.
L'editoria è in crisi, le persone vanno pagate, fare libri è complicato, noi per fare reclutamento passiamo obbligatoriamente da 900€ di scheda di lettura. Ovviamente non ha nominato i soldi nel corpo della mail, ma solo nell'allegato.
È una agenzia notissima. La più forte, si può dire, nel panorama.
Oltre a questo ha addotto che ormai a livello internazionale tutte le agenzie fanno così.

Riconosco quando qualcuno mi vuole prendere per scemo. 

1) attualmente sto inviando il mio manoscritto tradotto attraverso query tracker a tutte agenzie internazionali e nessuna richiede tasse di lettura, anzi, su alcuni siti è riportato di diffidare di chi chiede soldi all'autore per le proposte, perché "it's skam".

2) se ti reggi in piedi con la vendita di servizi non stai facendo l'agente letterario, ma qualcos'altro, ovvero campi sui servizi.

3) la gente legge tantissimo. È che non legge quello che propongono le CE italiane e gli agenti, o gli scrittori italiani tradizionali, perché sono proposte blande e pesanti. Il self è vivissimo (e più spregiudicato nei contenuti e nelle dinamiche narrative, e meno intellettualmente giudicante) e molti campano con quello. Anche perché se hai Amazon prime molti ebook self sono gratuiti.


Siamo nel 2025. Ci sono tutti i mezzi per sbugiardare il gigante dai piedi di argilla. La filiera editoriale italiana per molti aspetti ne potrebbe avere le caratteristiche.
Ovvio che ormai alcune agenzie potrebbero vendere servizi che coprono con l'ia. Se si sono abituati che siamo polli, perché non spennarci per bene?
@Aleide, secondo me puoi fidarti del riscontro del programma anti ia, e consiglio di tradurre con pazienza il proprio manoscritto e proporlo all'estero, o a quelle pochissime agenzie in italia che non chiedono soldi agli autori e che lavorano con i principi abglosassoni.
Tornando alla traduzione, l'ia permette di avere una buona bozza di partenza che può essere piano piano raffinata e sufficiente per una proposta adeguata.

Re: Agenzie letterarie - Schede di lettura da acquistare "obbligatoriamente" e avvento dell'AI

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@Black01 Assolutamente, concordo, anche io ho avviato la strada di QueryTracker... in realtà ho anche già ricevuto una risposta (volevano il full) ma purtroppo avevo tradotto solo i primi due capitoli e quando ho chiesto tempo per completare la traduzione l'agente è sparito.
Mea culpa, l'avevo fatto un po' per gioco e non credevo di ricevere risposta.
Ora sto procedendo a tradurre il resto, chissà che non mi risponda qualche altro agente...

Re: Agenzie letterarie - Schede di lettura da acquistare "obbligatoriamente" e avvento dell'AI

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@Black01 Ho mandato la proposta a tutti gli agenti che ricercavano la tipologia del mio romanzo: 

- FICTION
- - Literary Fiction
- - Speculative
- - Upmarket
- - Women's Fiction

Credo siano le categorie che meglio si adattano al mio testo. Erano moltissimi, ci ho messo giorni ma alla fine ho inviato a tutti. Ho selezionato solo quelli USA perchè Uk - Australia - Israele ed altri mi sembravano mercati troppo circoscritti. 

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