Traccia di mezzanotte: "Mezzogiorno"
Ploc. Ploc. Ploc.
Il gocciolare ritmico della flebo viene interrotto da un rumore di ruote che sferragliano sul pavimento.
Stoppo immediatamente il video che sto registrando per i nostri follower di Instagram e metto via il cellulare. Lo posterò al più tardi questo pomeriggio. So che ci tengono a essere sempre informati sulle condizioni di salute di Luca.
"Signora, ho portato il pranzo".
La porta si apre e l'inserviente fa entrare il carrello.
"Piano. Mio figlio adesso sta riposando."
La donna, una rumena dai modi spicci, lascia il vassoio con le vivande sul tavolino accanto al letto. Poi trascina il carrello fuori dalla stanza e riprende il giro.
Luca, nonostante tutto, continua a dormire. Sentire il suo respiro regolare mi conforta e mi dà sicurezza. Mi fa capire che mi sto prendendo cura di lui nella maniera migliore possibile.
Non ho bisogno di saturimetri o di altri apparecchi tecnologici per monitorare i parametri vitali.
Una madre sa sempre se suo figlio sta bene oppure no. Una madre lo sente.
Gigliola, una delle infermiere più anziane del reparto, entra con passo da caporale, interrompendo i miei pensieri.
"Alziamo questa tapparella, che facciamo entrare un po' di sole!"
La luce impietosa di mezzogiorno invade la stanza, colpendo in pieno il viso pallido di mio figlio.
"Mamma, mi fanno tanto male gli occhi e la testa…" biascica Luca, ormai sveglio. Eppure ho detto non so quante volte ai medici che soffre di fotosensibilità.
"Ehi signorino" l'infermiera si avvicina al letto di Luca e gli posa la mano su un ginocchio, da sopra le coperte "che ne dici di provare a tirarti un po' su? Ce la facciamo a mangiare qualcosa oggi?” indica il vassoio, ancora intatto sul tavolino.
"Non credo che sia ancora nelle condizioni di alimentarsi da solo. È molto debole e poco fa mi ha detto di avere ancora la nausea. Forse stasera."
Gigliola mi lancia uno sguardo severo.
"Lo so signora, ma bisogna che si sforzi. Mi raccomando lo faccia mangiare almeno un po'."
L'infermiera esce e, subito dopo, sento avvicinarsi dei passi. Il viso preoccupato del dottor Esposito si affaccia alla porta della stanza.
"Posso entrare?" regge in mano la cartella clinica di mio figlio.
"Prego dottore. Ci sono novità?"
"Non buone purtroppo."
"In che senso?"
"La funzionalità renale. Ecco, sembrava che Luca si stesse riprendendo in questi ultimi giorni, tanto che speravo di rimandarlo a casa a breve. Però…"
"È di nuovo peggiorata, vero?"
"Purtroppo sì, e gli è tornata la febbre a quanto leggo qui."
"Sì dottore. Anche stamattina l'aveva a 38.8"
"A essere sincero signora, quello che mi preoccupa di più è che non siamo ancora riusciti a capirne le cause."
"Pensa di trattenerlo ancora per altri accertamenti?"
"Sì signora."
"Quali, di preciso? Una biopsia?"
"Mi dispiace dirglielo così signora, ma sì. Credo che a questo punto un esame istologico sia necessario. Vogliamo essere sicuri di non trascurare nessuna opzione anche se…le neoplasie di questo tipo sono rare in un bimbo così piccolo."
Poi si rivolge a Luca con un sorriso imbarazzato e gli dà un buffetto sulla guancia.
"Tu che ne dici piccoletto? Hai voglia di farti qualche altro giorno di vacanza qui da noi?"
"Eh…" sospiro "è il mio guerriero lui. Sin da quando è nato, prematuro di 32 settimane, ne abbiamo fatti di soggiorni in ospedale. Ormai ci siamo abituati, vero?"
Luca non risponde, come al solito. Soffre di mutismo selettivo e disturbi del linguaggio, e non riesce a parlare con persone estranee alla sua cerchia ristretta di famigliari e conoscenti. Ma questo il dottor Esposito lo dovrebbe sapere. L'ho riportato sulla scheda anamnestica di mio figlio, insieme alle altre patologie di cui soffre, e l'ho fatto presente varie volte al personale sanitario.
Ho l'impressione che prendano il caso di Luca decisamente sotto gamba in questo ospedale.
Devo ricordarmi di farci un post su Facebook, su questo,voglio che si sappia.
"Va bene." Esposito lancia un'occhiata al vassoio sul tavolino, "ti lascio pranzare Luca. Ci vediamo più tardi."
"Signora mi raccomando" mi dice uscendo" è importante che riesca a mangiare da solo. Anche pochi bocconi."
Aiuto Luca a tirarsi un po' su con il busto, porto il tavolino davanti a lui e ci appoggio sopra il vassoio.
"Amore mio, ti va un po' di purè? Proviamo a mandarne giù almeno una cucchiaiata?"
Apro la borsa e prendo la polvere di mercurio. La sbriciolo nella purea mentre mio figlio apre la bocca, in attesa che io lo imbocchi. Senza di me non potrebbe sopravvivere.
[MI170] Una madre premurosa
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Last edited by ScimmiaRossa on Mon Jun 20, 2022 12:08 am, edited 1 time in total.