ElleryQ ha scritto: E purtroppo esistono anche editori, sedicenti no EAP, che fanno pagare agli autori 80 euro all'ora per un firmacopie in stand al Salone del Libro. In pratica si pagano lo stand con i soldi degli autori, compiacenti per il solo fatto di trovarsi in una delle più importanti kermesse dell'editoria. E non è tutto, hanno anche "facoltà" di portarsi i libri in precedenza acquistati (facoltativamente) per il firmacopie in standSto ripensando al tuo commento secondo cui bisogna "farci il callo". Ma questa, secondo la mia esperienza e tutte le testimonianze che ho letto, è la situazione media normale per un autore sconosciuto, ed è tutt'altro che accettabile. C'è chi fa pagare la presenza a uno stand, chi non manda i rendiconti, chi non paga gli anticipi stabiliti, chi risparmia su editing e grafica (e mi fermo perché sono OT, anche se potrei continuare all'infinito). Io a Torino ci sono stata, e ho pagato solo il viaggio e l'alloggio, la CE (micro) ha pensato al biglietto e a tutto il resto (e mi è parso normale). Se sedicenti editori e agenzie di servizi vivono sugli scrittori esordienti è perché troppi sono ignari dei loro diritti, o sono disposti a farseli calpestare pur di avere un'ora di "notorietà", magari perché possono spendere di più. È un sistema tarato alla radice, che chi ne ha il potere dovrebbe cercare di raddrizzare.
TaoMao ha scritto: E’ chiaro che c’è sempre il rischio di un buco nell’acqua e dunque è opportuno rivolgersi a librerie o biblioteche o circoli culturali (o altro) che possano dare qualche sostegno organizzativo. Insomma non cambiano la vita di un libro ma lo fanno uscire per un ora dall’anonimato delle centinaia di uscite mensili.Giusto, e interessante il link. Però in pandemia molte librerie, e anche la biblioteca comunale, hanno sospeso questo tipo di eventi. Io ho provato lo scorso anno e quello prima (mi sa che ho beccato proprio il periodo più sfortunato ) e non sono riuscita a organizzarne nessuna.
Ma, per rispondere a @Va.Le , i luoghi migliori sono biblioteche con sale per eventi, librerie (ancora meglio, perché si può far arrivare il libro direttamente, altrimenti devi chiedere le copie in conto vendita all'editore) circoli culturali, ecc. Per i locali privati come i bar (ci sono quelli che organizzano eventi letterari) non so come funzioni. A me pare una buona idea offrire un rinfresco (senza spendere un capitale) sia per attirare più gente che per rendere l'evento redditizio anche per il locale scelto.
Va.Le ha scritto: La seconda domanda potrà suonare ancora più stupida ma... se io sono un'emergente e non ho conoscenze particolari, come faccio a scegliere un relatore?Penso sia la cosa più difficile. Devi per forza trovare un amico, parente o conoscente che ha letto il tuo libro ed è disposto ad aiutarti, e che possibilmente abbia le caratteristiche che ti sono state già indicate (o sappia almeno parlare in un italiano corretto). Come dicevo, non è facile...