Piccola casa editrice

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Buongiorno,
Ho da poco pubblicato con una piccola casa editrice. Non mi ha chiesto né soldi né acquisto copie; però niente editing e niente promozione.
Per quanto riguarda la distribuzione, il libro è ordinabile da qualsiasi libreria d'Italia, oltre ai soliti ibs etc.

Sinceramente, visto quanto poco hanno investito su di me, mi chiedo se debba giudicare questa pubblicazione come una conferma della buona qualità della mia scrittura ( che è ciò a cui tengo di più) oppure come un mero tentativo di guadagno della CE che mi pubblica quasi senza costi, e forse anche senza una valutazione veramente ponderata.

Voi come la vedete? Troppi pensieri inutili? 😃

Re: Piccola casa editrice

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@Sineddoche Aspetti positivi: farsi le ossa con una pubblicazione (se è la tua prima); non aver sborsato soldi; può darsi che la tua opera sia stata effettivamente valutata e selezionata. Aspetti negativi: tutti quelli peculiari per una piccola CE, cioè promozione pari a zero, editing (se c'è)  demandato a collaboratori esterni pagati 50 centesimi a cartella, rischio di non vedere un centesimo di royalties, rischio che la CE chiuda i battenti, eccetera. D'altronde, stando le cose come stanno, per un autore esordiente non esistono molte alternative: quello editoriale è un mercato malato, e le cose, purtroppo, funzionano così. 
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Piccola casa editrice

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Sì esatto, è la mia prima pubblicazione!
È il tuo "può darsi" che mi lascia dei dubbi.
Editing assente, è stata fatta solo una buona correzione bozze.
La ce è una realtà di quasi vent'anni, non credo chiuderà i battenti... ma chissà.
Anche sulle royalties, vedremo.
Anche a me pare l' unica strada concreta.

Re: Piccola casa editrice

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@WalkOnWater hai ragione sul fatto che la differenza sarebbe minima; anzi guadagnerei di più. 

Però il mio obiettivo è un altro: trovare una casa editrice (anche piccola, anche minuscola) con cui avere un confronto serio sul piano dell'editing e più in generale dell'opera. Insomma, rendere il processo di pubblicazione un momento di possibile crescita come scrittore.
Forse è utopistico, vedremo. 

Re: Piccola casa editrice

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Sineddoche wrote: @WalkOnWater hai ragione sul fatto che la differenza sarebbe minima; anzi guadagnerei di più. 

Però il mio obiettivo è un altro: trovare una casa editrice (anche piccola, anche minuscola) con cui avere un confronto serio sul piano dell'editing e più in generale dell'opera. Insomma, rendere il processo di pubblicazione un momento di possibile crescita come scrittore.
Forse è utopistico, vedremo. 
Non è affatto utopistico, io ho fatto proprio questo percorso. Avrei potuto optare per il self ma senza un confronto serio e professionale con addetti ai lavori come si può giudicare la propria opera? 
L'editing, lo ripeterò fino alla nausea, è fondamentale soprattutto per gli esordienti e il confronto deve stimolare l'autore a dare il meglio. Un editor affidabile vale quanto una buona trama. Ciò non toglie che se si hanno soldi da investire editing e self possono coesistere.

Re: Piccola casa editrice

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Brutus wrote:  Ciò non toglie che se si hanno soldi da investire editing e self possono coesistere
Hai ragione, ma mancherebbe comunque una parte che reputo importante: la selezione. Un editor accetterà qualsiasi scritto inviatogli, una c.e. seria farà selezione e lavorerà insieme all'autore su testi in cui crede realmente. 

Re: Piccola casa editrice

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Sono convinto che l'editing ci debba essere, anche se minimo. Un testo che non ha bisogno di editing e che non sia passato precedentemente da un bravo editor, al 99,99% non esiste. Altrimenti provatemi il contrario :D

Ambito promozione, invece, deve esserci, ma comprendo il problema di un piccolo/micro editore. In quel caso, la cosa migliore è cercare di essere da ambo le parti proattivi e aiutarsi a vicenda. Se lasciamo tutto in mano all'autore che non ha una sua community, stiamo solo sprecando tempo e buttando tutto nel cess*.

Poi è chiaro che se la CE punta solo al rientro economico (sacrosanto, ma non unico obiettivo aziendale... ed etico), allora siamo caduti all'interno di un'altra casistica.

Scusa la brutalità. Io non sono un editor e anche se un testo è ben scritto riesco a individuare alcune parti che potrebbero essere sistemate. La correzione di bozze va bene, ma un editing minimo, chissà, magari c'era.
Per avere un vero riscontro dovresti sottoporre il testo a 2-3 editor e vedere cosa ti dicono. Chiaramente sarebbe ottimo fosse gratuito, pertanto credo rimarrai col dubbio :( 

Quanto ti ho scritto te lo detto dal "basso" della mia esperienza con altri autori con cui ho lavorato e che prevedono 2-3 giri di editing minimo e infinite di CDB
Rivista Piegàmi
256 Edizioni

Re: Piccola casa editrice

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effeti wrote: Per avere un vero riscontro dovresti sottoporre il testo a 2-3 editor e vedere cosa ti dicono.
Sai che non ho capito bene cosa intendi? Un riscontro di cosa? 

Re: Piccola casa editrice

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Io penso che la parola finale spetta sempre al lettore, editing o meno, casa editrice o meno.
Io ho fatto editing con professionisti seri, ma ho anche pubblicato senza farlo, lavorandoci sempre con la mia compagna, che non è editor. In onestà piacciono comunque i testi proposti, quindi dire indispensabile no, non lo è.

Re: Piccola casa editrice

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Sineddoche wrote: Sai che non ho capito bene cosa intendi? Un riscontro di cosa? 
All'inizio dici che non sai se ti hanno scelto per la buona qualità del testo o meno, perché di editing non se ne è parlato.
Quindi dico che per avere una risposta più vicina alla realtà, ipoteticamente parlando, se sottoponi il testo a diverse persone, nel caso specifico a editor seri, sapranno dirti se serve lavorarci o meno.
Tutto qui, è una fantasticheria, non che tu lo debba fare, eh :D
Rivista Piegàmi
256 Edizioni

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