Costruttori di Mondi

Da oggi ordinabile in tutti i principali store online, ho aggiornato il primo messaggio.

Conosco autore ed editore. E pure l'editor...
Entrambi (perché sono due soltanto!) sono in gamba. Bravo @Marcello!

E finalmente, dopo due anni, ci si torna a incontrare dal vivo... 


Per chi è in zona e può venire, vi aspetto:

Mercoledì 23 giugno vi aspetto alle 18,00 in spiaggia, per parlarvi del mio nuovo romanzo.
L'evento fa parte del famoso Mystfest di Cattolica, giunto alla quarantesima edizione. 
Sarò in buona e rinomata compagnia...
Trovate tutti gli ospiti qui: https://www.altarimini.it/News148461-mi ... _HgF_uODo8
e il calendario della manifestazione qui: http://www.mystfest.com/documenti/2021- ... ma_Web.pdf

Vi aspetto, eh...

Abbiamo avuto Carlo Lucarelli come guest star... 

L'incipit del romanzo:

Splendida recensione su VCUC: https://www.vuoiconoscereuncasino.it/re ... Ni-22pq7pE.
Grazie infinite a @Adel J. Pellitteri .

@Marcello 
È stato un vero piacere leggerti

Come sempre per le festività natalizie mi travesto da Babbo Natale e allestisco la slitta postale... .
- spedizione gratuita
- segnalibro personalizzato
- dedica, se gradita
Di alcuni titoli la disponibilità è limitata: non tardate a ordinarli, anche perché la slitta postale è lenta... .
Scrivetemi in privato .

- Il killer dei camerieri (Le inchieste di Gretije de Witt 1)
- Il segreto di Groningen (Le inchieste di Gretije de Witt 2)
- La pista portoghese (Le inchieste di Gretije de Witt 3)
- Un'inchiesta sordida (Le inchieste di Gretije de Witt 4)
- Siamo in ballo. Storie di tormento e di speranza (antologia di racconti)
#olanda #amsterdam #gretije #martin #polizieschi #gialli #janluijkenstraat #pchooftstraat #leidseplein #ristorantiitaliani #maxeuweplein #hollandcasino #cattolica #gabiccemare #tobias #weteringschans #vondelpark #hermitageamsterdam #alcheringa #beltenebroso #fiammingo #nieuweprinsengracht #romagna #marche #lijnbaansgracht

Un agente della squadra di Gretije è impegnato nel pedinamento di un sospetto all'uscita della stazione di Amsterdam (tutta l'area descritta in questo breve estratto sarà oggetto di un grande intervento di rinnovamento urbano, iniziato proprio in questi giorni):

"Rens Martinsen  scese le scale e camminando senza fretta si avviò verso l'uscita principale di Stationsplein. Girò a sinistra tagliando il piazzale e una volta giunto su Prins Hendrikkade lo attraversò, oltrepassò la Schreierstoren e svoltò in Gelderskade. Guus lo seguiva a qualche passo di distanza, senza preoccuparsi di mascherare la propria presenza: la zona era affollata e confondersi tra la gente era fin troppo facile. D'altro canto il giovane non si era girato nemmeno una volta e quindi non sospettava di certo che qualcuno lo seguisse..." Nella foto: Prins Hendrikkade e sulla sinistra la Schreierstoren, la Torre delle piangenti, cosiddetta perché le donne dei marinai si radunavano in quel luogo per salutare i loro uomini che partivano per viaggi quasi sempre lunghi e pericolosi. Oggi ospita un caffè alla moda: https://www.facebook.com/Schreierstoren 

Troppe piste da seguire all'inizio dell'inchiesta: Gretije è costretta a inviare sul campo anche il giovane analista informatico Mathias, che avrebbe preferito rimanersene seduto al suo computer.

"Mathias sbirciò l'orologio per l'ennesima volta: erano quasi due ore ormai che si aggirava attorno alla fermata del tram, quel suo primo incarico sul campo si stava rivelando di una noia mortale. Decise che avrebbe lasciato passare ancora una decina di minuti prima di chiamare Gretije per chiederle il permesso di rientrare in ufficio.
Quando rialzò lo sguardo la vide: cappotto nero, stivali di pelle, occhiali da sole, Sandrijn Appelman avanzava a capo scoperto e con passo baldanzoso sul marciapiede opposto.
Mathias sentì una scarica di adrenalina attraversargli il petto. Si precipitò per attraversare e costrinse un ciclista a schivarlo all'ultimo momento.
Piano, stupido, si disse.
Il taxi, parcheggiato a due passi nella Dapperstraat, di fronte alla scuola di Debora, si mosse. Ma la Appelman non pareva intenzionata a servirsi della propria auto; proseguì per un centinaio di metri in direzione di Muiderpoort Station e quando fu ovvio che intendeva prendere un mezzo pubblico, Mathias fece un cenno d'intesa all'autista, che accelerò e scomparve. Avrebbe poi inviato la fattura al distretto, in base agli accordi stabiliti.
L'avvocato prese il treno per Rotterdam, ma scese alla Amstel Station e da lì prosegui con la metro fino a Nieuwmarkt. Un quarto d'ora più tardi Mathias la stava seguendo in mezzo alla piazza; la donna camminava svelta e sembrava dirigersi verso la Waag, forse con l'intenzione di pranzare nel ristorante. Concentrato sul suo obiettivo, il giovane analista si stava chiedendo se seguirla all'interno o attenderla fuori, quando si sentì afferrare per un braccio..."

Nella foto: Nieuwmarkt e la storica Waag, ex pesa pubblica, che oggi ospita un ristorante.

Martin torna in Italia per aiutare il padre che ha avuto un infarto, ma si trova coinvolto in un pericoloso inseguimento notturno lungo la spiaggia di Cattolica...  

“Era sudato e sollevò il cappuccio della felpa per proteggersi dall'umidità. Si diresse verso il lungomare, con l'idea di fermarsi a bere un caffè da qualche parte. Il proposito si rivelò ben presto difficile da mettere in pratica, perché i pochi esercizi aperti in quella stagione avevano già abbassato le serrande. Fu solo dopo aver abbandonato la passeggiata a mare ed essersi spostato in via Carducci che intravide l'insegna accesa di un bar. Affrettò il passo, ma ancor prima di attraversare si rese conto che il locale era già chiuso. Due uomini si stavano affaccendando accanto a un'entrata secondaria, intenti a trasportare all'esterno i sacchi dell'immondizia.
Sbuffò per la delusione e, fatti pochi passi, si fermò per accendere una sigaretta. Era l'ultima: tutto congiurava contro la decisione di tirar tardi. Accartocciò il pacchetto e si guardò attorno in cerca di un cestino dove gettarlo. Dalla sua parte non ce n'erano, così lanciò un'occhiata verso il marciapiede opposto.
I dipendenti del bar avevano terminato le loro operazioni e si erano avviati, trascinando due pesanti sacchi neri. C'era un cassonetto a pochi metri di distanza dal locale, eppure non lo avevano degnato di uno sguardo: che stranezza, chissà dove intendevano gettare i rifiuti. Il più basso dei due, un piccoletto che non aveva l'aria di essere italiano, lo sta osservando.
“Un giovane di carnagione scura, basso di statura, lineamenti andini, jeans logori, una maglietta a righe...”
Porca puttana, altro che dipendenti!
D'istinto iniziò ad attraversare per raggiungerli.
Il cileno gridò qualcosa. I due mollarono i sacchi e iniziarono a correre.
Martin frugò nelle tasche in cerca del cellulare. Non c'era, doveva averlo lasciato nei pantaloni che aveva usato per il servizio. Dopo un attimo di sconcerto si gettò all'inseguimento.
Giunti all'altezza del Victoria Palace Hotel, i due attraversarono la strada e si infilarono nello stradello che correva sul lato dell'albergo e conduceva al camminamento su cui si affacciavano gli stabilimenti balneari. Distaccato di una cinquantina di metri, Martin fece in tempo a vedere che si erano divisi: l'andino a destra e l'altro a sinistra. Si buttò dietro al secondo, più difficile da identificare.
Con il capo coperto da un berretto di lana e fasciato da un impermeabile scuro che lo rallentava, l'uomo iniziò a perdere terreno e scartò a destra, tra una fila di docce e un tavolo da ping-pong. Martin si fermò. Con solo uno spicchio di luna a illuminarla, la spiaggia era buia; cabine, giochi per bambini e gazebo: ogni luogo era adatto per nascondersi. Avanzò guardingo.
Poi un inconfondibile odore dolciastro gli arrivò alle narici: hashish.”

Gretije sta tornando a casa, ma non si può mai stare tranquilli quando c'è un assassino in circolazione...

"... non si accorse subito delle urla alle sue spalle. Poi udì i passi affrettati e si volse; l'agente di colore che poco prima aveva annunciato la visita di Hennis le stava correndo incontro sbracciandosi.
«Commissario!»
«Che succede?» urlò anche lei, contagiata dalla sua ansia.
«Al telefono, presto! Un'altra coppia di ragazzi uccisa, in Archimedeslaan!»
...
La zona era illuminata a giorno. Un furgone della Scientifica era parcheggiato di traverso e un manipolo di tecnici era già all'opera al comando di van Torsten; una vasta area che si estendeva dalla casetta fin quasi alla strada era stata protetta con teli impermeabili che formavano un enorme gazebo al cui riparo si agitavano le tute bianche degli addetti. Proprio in quell'istante un secondo mezzo si affiancò al primo: ne scese un altro gruppo di tecnici capitanato dal vicecomandante Rensing. La strada era stata sbarrata in entrambe le direzioni e la folla di curiosi era stata fatta arretrare fino al marciapiede opposto. I balconi delle abitazioni erano pieni di gente e c'era chi tentava di riprendere la scena con lo smartphone. Al di là dello sbarramento, posto all'intersezione con Galileïplantsoen, un primo mezzo della televisione di stato era già arrivato e gli operatori si disponevano a iniziare le riprese."

Un furgone ultramoderno della Polizia Scientifica:

Uno dei sospettati si è dato alla macchia; la squadra di Gretije lo scova a Roermond, nel Limburgo olandese. È lui l'assassino o si tratta dell'ennesima falsa pista in un'inchiesta dai contorni inquietanti?


«Forse lo abbiamo trovato, merito di Mathias. Ha continuato a setacciare le poche informazioni che avevamo sulla famiglia, finché ha scoperto che possedevano un capanno da pesca nel Maasplassen.»
«Che cos'è?»
«Un grande bacino collegato alla Mosa, alla periferia di Roermond: più di tremila ettari di stagni grandi e piccoli, un paradiso per gli amanti della pesca e degli sport acquatici.»
«E loro avevano un capanno da quelle parti?»
«Il bello è che potrebbero averlo ancora... Risulta che lo hanno acquistato nel 1974 da un pescatore del luogo ed è intestato a sua madre, Tecla Lootens: è per quello che lo abbiamo scoperto solo ora. Non risulta che sia mai stato venduto o affittato ad altri. Se esiste ancora, all'atto pratico è di proprietà della signora.»
«Che ha ottant'anni e vive in un pensionato ad Amburgo...»
«Esatto. Vuoi che mi metta in contatto con lei?»
«Per carità! Capace che ci mettiamo due giorni per parlare con una che non ricorda nemmeno il suo nome. Cercami invece il numero della polizia di Roermond, dobbiamo agire subito.»

Non c'è in versione kindle?

mutantboy wrote: Non c'è in versione kindle?

No, mi spiace. Io leggo soltanto su carta e non ho dispositivi di lettura elettronica, per cui non faccio pressione all'editrice perché realizzi la versione in e-book    .
Tutto quello che posso fare è spedirti il romanzo cartaceo, con segnalibro personalizzato, dedica nel caso la desiderassi e senza spese di spedizione.
Di più non posso, perdono.

Dal momento che ho ricevuto apprezzamenti per la raccolta di foto e brevi estratti relativi all'ultimo romanzo, desidero fare qualcosa di simile per il precedente, un libro a cui tengo molto e che ha avuto la sfortuna di uscire in piena pandemia. 

Dai capitoli 1 e 2:
"La luce al neon si insinua attraverso le palpebre socchiuse.
La sento bruciare e non ho il coraggio di aprire gli occhi.
Un crepitio di mitragliatrice mi arriva dalla stanza delle docce, ma è soltanto lo zampillio di qualche rara goccia sulle piastrelle del pavimento.
Misto a un'essenza di muschio, l'afrore di corpi nudi mi stordisce; lo spogliatoio ne è saturo. Lo inalo e mi sento soffocare.
Tutti i miei sensi sono acuiti, dilatati.
Spero ancora che sia soltanto un incubo. Non voglio vedere. Ma devo.
Lei ha lo sguardo fisso, ancora incredulo.
Lui giace due passi più in là. Il ciuffetto di peli tra le natiche sta assumendo una colorazione rossastra.
...
La palestra si trovava nella Helmholtzstraat, una tranquilla via nel Watergraafsmeer.
La volante si arrestò al centro della strada, perché i parcheggi su entrambi i lati erano occupati. Gretije congedò l'autista con un cenno: c'erano già troppi mezzi della polizia e mancava ancora il furgone della Medicina Legale. Quello della Scientifica invece era posteggiato davanti all'entrata. Nonostante l'ora tarda, sul marciapiede opposto si era già radunato un folto gruppo di persone."
Foto:
La Helmholtzstraat  

Fino a Natale, salvo esaurimento delle mie scorte: 
prezzo speciale: 12€
spedizione gratuita in piego di libri
segnalibro personalizzato
Ordinate via mp, accludendo il vostro recapito.

Mentre Bas Gelder presenzia alla cerimonia funebre del povero Khaled, barbaramente ucciso assieme alla sua ragazza, l'ispettore Marco Van Duren gli dice di correre all'entrata del cimitero: Gretije ha bisogno di lui per andare a interrogare un professore dagli atteggiamenti non proprio irreprensibili...

"In quel momento il cellulare gli vibrò nella tasca del giubbotto: con un sms Marco gli diceva di affrettarsi a raggiungerlo al cancello su Kruislaan.
«Vai all'angolo con Middenweg» gli disse il fiammingo non appena Bas l'ebbe raggiunto, «Gretije sta per arrivare in auto. Andrete a casa del professor Verhoeven, quello delle mail.»
«Che succede?»
«Non c'è tempo, spicciati! Ti racconterà lei gli sviluppi.»
...
Superata la graziosa parrocchia in miniatura di Sint Petrus, Gretije rallentò e si preparò a svoltare a sinistra, in uno stretto viale a senso unico.
«Dovrebbe essere qui, leggi il nome se riesci» disse.
«Ouddiemerlaan» sillabò Bas.
«Ok, ci siamo.»
...
Verhoeven li attendeva sulla soglia.
Statura media, corporatura esile, accenno di barba rossiccia, il professore indossava un maglioncino elegante su una camicia a righine, jeans e mocassini. Con un gesto della mano e un sorriso appena accennato li invitò ad accomodarsi in un piccolo salotto, arredato con cura e molto accogliente. Dalla portafinestra entrava una luce diretta, che nella bella stagione doveva inondare la stanza. Una parete era occupata quasi per intero da una libreria in legno massello sulla cui sommità troneggiavano coppe e trofei, vinti in competizioni scacchistiche.
Furono il naso arrossato, forse a causa di un banale raffreddore, e un impercettibile tremolio del labbro superiore, che poteva essere un semplice tic, a spingere Gretije ad attaccare.
«Posso offrirvi qualcosa? Un caffè, una bibita...»
«No, grazie» disse, rifiutando l'invito ad accomodarsi sulle seggiole disposte attorno a un tavolo, moderno ma elegante. «Mi scuserà se vengo subito al sodo. Come le ho detto al telefono abbiamo avuto modo di leggere la sua corrispondenza con Khaled.»
Costretto a rimanere in piedi, lui sembrò accusare il colpo. Gretije notò che fletteva le gambe in avanti, non sapendo che posizione assumere.
«Un normale scambio di pareri tra insegnante e allievo, non vedo come...»
«A tutti i suoi alunni lei chiede dove amano incontrarsi con la propria ragazza per fare sesso, professore?»
Verhoeven sbiancò e il tremolio del labbro si fece evidente.
«Sediamoci» disse, «ieri è stata una giornata pesante.»
Gretije non si mosse. Alle sue spalle le giungeva il respiro accelerato di Bas, teso come una molla.
Il professore era riuscito quantomeno ad appoggiare le mani sulla spalliera della sedia e quel semplice gesto sembrò averlo rinfrancato.
«Temo che abbiate frainteso completamente il tono delle mail» disse in tono risoluto. «Vede, nella nostra professione occorre guadagnarsi la fiducia degli studenti se si desidera ottenere dei risultati. Io cerco di fare in modo che si aprano, perché solo così diventano collaborativi; l'adolescenza è un'età difficile e i ragazzi...»
«Prima di venire qui ho parlato al telefono per un'ora con la direttrice Martina Becker.»
Se lo avesse preso a schiaffi forse non sarebbe riuscita a ottenere una reazione del genere. Gabriel Verhoeven ora tremava in tutto il corpo; le spalle si alzavano e abbassavano come se fosse nel pieno di una crisi di pianto. Da pallido, il viso si fece paonazzo in pochi istanti; pareva che non riuscisse a respirare, tanto che infilò due dita nel colletto della camicia per allargarlo.
«Non so cosa...» tentò di dire.
Ci rinunciò e si lasciò cadere sulla sedia.
Dovette rendersi conto subito di avere commesso un errore madornale: adesso Gretije e Bas incombevano su di lui. Doveva sentirsi del tutto indifeso di fronte a quegli sguardi indagatori che lo schiacciavano contro la spalliera, ma ora non poteva più arretrare.
«Dove ha trascorso la serata di martedì ventinove gennaio?» lo incalzò.
...

Nella foto l'entrata del cimitero Nieuwe Ooster