tento di presentarmi ma nel farlo scorgo mille strade dalle quali possono giungere le parole adatte. devo dunque tradirne molte per sceglierne una e non so se la scelta sarà quella giusta. per scrivere questa presentazione devo tradire molte strade e quale giustizia c'è nel molto tradire?
dunque devo tradire ed esser ingiusto per poter presentarmi. questo nuoce grandemente alla salute del cuore e mette scompiglio nell'ordine morale delle cose. Ma una presentazione è necessaria e dunque iniziamo.
sono un uomo e dunque respiro. respirando ho accesso alla vita e ricevo un nome, ricevendo un nome entro nell'avventura dell'identità e in questa avventura vengo afferrato dalle contingenze della vita .
Chi sono io, un prodotto delle contingenze della vita o qualcosa che sempre le precede? questo è un grande quesito. abbandono la domanda per non essere ferito dalla freccia delle piccole risposte. ma ritorniamo alla questione della presentazione.
che cosa pensi dell'arte? mi chiedo . tutta l'arte è la serva di un cielo stretto che corteggia la bellezza per non incontrarla poichè sa che un tale incontro ha i suoi pericoli . è come vagare in mille bordelli alla ricerca di una vergine.
cerchi la vergine per non incontrarla , questo è il patto segreto di tutta l'arte. l'arte è rumorosa e la Bellezza silenziosa. ma allora che ci vieni a fare qui?
Me lo chiedo .
Re: Dione Cassio
2CassioDione wrote: questo nuoce grandemente alla salute del cuore e mette scompiglio nell'ordine morale delle cose. Ma una presentazione è necessaria e dunque iniziamo.Ma sì, dai. In fondo prendi il nome da uno storico mezzo greco e mezzo romano e di certo l’ordine morale delle cose non tarderà a riorganizzarsi.
Quindi benvenuto tra noi, @CassioDione.
Qui sotto il link al Benvenuto ufficiale:
viewtopic.php?p=873#p873
Buona permanenza!
Re: Dione Cassio
4Benvenuto al forum e buona permanenza, @CassioDione. Nick di un personaggio interessante, oltre che dal punto di vista letterario anche storico: ha visto il tramonto del secolo d'oro e l'inizio di un periodo complesso di imperatori molto diversi tra loro (penso a Eliogabalo ed Alessandro Severo per fare due nomi) poi sfociato nell'anarchia militare.
CassioDione wrote: Eraclito direbbe: Buona impermanenza.Non so cosa direbbe Eraclito perché non lo capisco, ma da quel poco che si può intuire penso che raggiunge profondità come quelle raggiunte dai tuffatori di Delo...

https://www.facebook.com/curiosamate
Re: Dione Cassio
5mettiamo che bww582 si tuffa in un lago. ecco che passa Eraclito e gli dice: Non ci si bagna due volte nelle stesse acque.
se poi ci facciamo un viaggio in Cina osserviamo una scena: un maestro chan osserva il volo di molti uccelli nel cielo. Dopo qualche secondo chiede al suo discepolo dove fossero andati a finire quegli uccelli e il discepolo li indicò in lontananza. Il maestro gli strinse il naso in modo molto energico.
Morale: non si vola due volte nello stesso cielo o, il cielo non può volare due volte negli stessi uccelli.
In altre parole : gli esseri esistono solo come relazioni ma non come degli essenti. qui abita nascosta la vera capacità di amare
se poi ci facciamo un viaggio in Cina osserviamo una scena: un maestro chan osserva il volo di molti uccelli nel cielo. Dopo qualche secondo chiede al suo discepolo dove fossero andati a finire quegli uccelli e il discepolo li indicò in lontananza. Il maestro gli strinse il naso in modo molto energico.
Morale: non si vola due volte nello stesso cielo o, il cielo non può volare due volte negli stessi uccelli.
In altre parole : gli esseri esistono solo come relazioni ma non come degli essenti. qui abita nascosta la vera capacità di amare
Re: Dione Cassio
6CassioDione wrote: ecco che passa Eraclito e gli dice: Non ci si bagna due volte nelle stesse acque.E poi arriva un discepolo di Eraclito che corregge il maestro e dice che, in realtà, non ci si bagna nemmeno una volta nella stessa acqua.
CassioDione wrote: non si vola due volte nello stesso cielo o, il cielo non può volare due volte negli stessi uccelli.Qui leggo dell'inversione topologica...

Il topologo non sa se immergere la ciambella nella tazza o la tazza nella ciambella. (cit.)
Comunque non so se augurarti un buon fine settimana, oppure se augurare al fine settimana un buon transito delle nostre esistenze.

https://www.facebook.com/curiosamate
Re: Dione Cassio
7Ciao @CassioDione e benvenuto al forum anche da parte mia.
Potrà essere interessante.
Come interessante è la presentazione, una sorta di giardino dai sentieri che si biforcano, direbbe Borges.
Uno che cercò a tutti i costi una risposta fu Saulo di Tarso, ma ottenne la risposta da chi sapeva come scagliare le frecce.
Gli uomini hanno costruito brutte case popolari usando come fondamenta le rovine di palazzi imperiali dalle infinite guglie. Ogni tanto si trova un manufatto, ma gli uomini sono molto accurati, e inconsapevoli, nel seppellirlo di nuovo.
Vagare in mille bordelli, divorarsi nella vita cercando l'estinzione per disperazione o disillusione a questo punto, penso io.
Evola diceva che "chi prende l'estinzione come estinzione e, presa l'estinzione come estinzione, pensa all'estinzione, pensa sull'estinzione, pensa 'mia è l'estinzione' e si rallegra dell'estinzione, costui, io dico, non conosce l'estinzione".
Potrà essere interessante.
Come interessante è la presentazione, una sorta di giardino dai sentieri che si biforcano, direbbe Borges.
CassioDione wrote: quale giustizia c'è nel molto tradire?La speranza che possa subentrare una sola forma di giustizia a questo mondo: il desiderio di un eguale ripartizione del dolore.
CassioDione wrote: Chi sono io, un prodotto delle contingenze della vita o qualcosa che sempre le precede? questo è un grande quesito. abbandono la domanda per non essere ferito dalla freccia delle piccole risposte.Domanda interessante, peccato non volere risposte.
Uno che cercò a tutti i costi una risposta fu Saulo di Tarso, ma ottenne la risposta da chi sapeva come scagliare le frecce.
CassioDione wrote: che cosa pensi dell'arte? mi chiedo . tutta l'arte è la serva di un cielo stretto che corteggia la bellezza per non incontrarla poichè sa che un tale incontro ha i suoi pericoli . è come vagare in mille bordelli alla ricerca di una vergine.L’Arte, la Bellezza, un’altra concezione di vita sono state sepolte da alluvioni di fango, figurate e reali.
Gli uomini hanno costruito brutte case popolari usando come fondamenta le rovine di palazzi imperiali dalle infinite guglie. Ogni tanto si trova un manufatto, ma gli uomini sono molto accurati, e inconsapevoli, nel seppellirlo di nuovo.
Vagare in mille bordelli, divorarsi nella vita cercando l'estinzione per disperazione o disillusione a questo punto, penso io.
Evola diceva che "chi prende l'estinzione come estinzione e, presa l'estinzione come estinzione, pensa all'estinzione, pensa sull'estinzione, pensa 'mia è l'estinzione' e si rallegra dell'estinzione, costui, io dico, non conosce l'estinzione".
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Dione Cassio
8Alberto
nell'ultima frase
Evola sta citando il buddhismo di cui non sono sicuro che abbia compreso il senso.
sulle contingenze.
le contingenze hanno spesso delle frecce che sanno penetrare nell'anima con molta forza. tutti cercano di scansarle anche se è impossibile farlo senza comprendere che noi siamo qui proprio per riceverle perchè queste frecce ci dicono chi siamo.
Noi non siamo noi stessi ma la forza con la quale incontriamo queste frecce.
Ogni freccia lanciata dal destino contro di noi ha una punta molto velenosa che non consiste in se stessa ma nell'evocazione che riesce a fare nell'anima del colpito delle seduzioni della resa. resa e forza ci stanno accanto come due angeli custodi che salgono una scala.
il destino colpisce e la sventura avanza sulla scala e ti guarda dall'alto in basso. tu hai accanto resa e forza e devi scegliere bene e salire sulla scala. e così la lotta procede fino a quando giungi ad incontrare il pericolo mortale. allora la resa inizia a danzare ma bisogna ricordare che la forza non dimentica se stessa e sa riordinare la sua forza e salire ancora una volta sulla scala.
qui c'è il punto centrale: di fronte al grande pericolo la forza deve superare l'intimità del corpo. Un cristiano direbbe che Cristo deve diventare più intimo della nostra carne. quando questo accade la Morte diventa un arredo dell'anima ed è costretta a mostrare la bellezza che nasconde dietro i suoi sporchi vestiti.
nell'ultima frase
Evola sta citando il buddhismo di cui non sono sicuro che abbia compreso il senso.
sulle contingenze.
le contingenze hanno spesso delle frecce che sanno penetrare nell'anima con molta forza. tutti cercano di scansarle anche se è impossibile farlo senza comprendere che noi siamo qui proprio per riceverle perchè queste frecce ci dicono chi siamo.
Noi non siamo noi stessi ma la forza con la quale incontriamo queste frecce.
Ogni freccia lanciata dal destino contro di noi ha una punta molto velenosa che non consiste in se stessa ma nell'evocazione che riesce a fare nell'anima del colpito delle seduzioni della resa. resa e forza ci stanno accanto come due angeli custodi che salgono una scala.
il destino colpisce e la sventura avanza sulla scala e ti guarda dall'alto in basso. tu hai accanto resa e forza e devi scegliere bene e salire sulla scala. e così la lotta procede fino a quando giungi ad incontrare il pericolo mortale. allora la resa inizia a danzare ma bisogna ricordare che la forza non dimentica se stessa e sa riordinare la sua forza e salire ancora una volta sulla scala.
qui c'è il punto centrale: di fronte al grande pericolo la forza deve superare l'intimità del corpo. Un cristiano direbbe che Cristo deve diventare più intimo della nostra carne. quando questo accade la Morte diventa un arredo dell'anima ed è costretta a mostrare la bellezza che nasconde dietro i suoi sporchi vestiti.
Re: Dione Cassio
9@CassioDione
Non è rassicurante.
Potrebbe essere la predestinazione? Gli eletti citati nel vangelo di San Matteo, i preconosciuti citati da San Paolo nella lettera ai Romani? Nessuno ha la grazia, nessuno ha la fede, per quanto ci si possa attenere alla legge, si possa sperare e pregare tutta la vita con devozione, nessuno può trovare queste cose da solo. O è scelto o non lo è. Lo Spirito Santo cristiano non lo si acquisisce con la devozione o lo studio, indipendentemente dalla vita che si è condotto.
Si può contemplare, studiare, cercare di addentrarsi per tutta la nostra esistenza nelle Sephirot e alla fine della vita renderci conto che non oltrepasseremo mai Malkuth, che pure dovrebbe esserci congeniale. Ma nulla è congeniale se ci si basa solo sulle dimensioni conosciute, permesse. O poste come condanna, come pena da espiare. Non ci sarebbe da andare lontani per avvicinarci a concetti di paradisi e inferni vari, poi rappresentati nelle tradizioni del mondo con vari arzigogoli.
Abbiamo diversi angoli di speranza in questa Terra. Quasi impossibile aspirare a un’equivalenza chiamata paradiso, esperienza comunque esaurita e fallita in questo mondo per quasi tutti gli esseri umani.
Possiamo aspirare a evitare l’equivalenza di inferno e darci da fare per permanere il meno possibile nell’equivalenza del purgatorio.
Anime che si incarnano e reincarnano all’infinito in infiniti mondi, dove il nostro mondo è solo un dinar gettato nel deserto di Rub’ al-Khali, il Quarto Vuoto, e la nostra condanna o il nostro premio è il pensiero di quanti altri dinar possano essere gettati a fianco del nostro e nei quali dovremo permanere, un'esistenza dopo l'altra.
CassioDione wrote: AlbertoSì, citava il buddismo. Se abbia compreso il senso non sono sicuro nemmeno io. Io, a mio modo, forzando, mi sono addentrato in quel senso. E non sono soddisfatto nè rassicurato da quello che penso di aver capito.
nell'ultima frase
Evola sta citando il buddhismo di cui non sono sicuro che abbia compreso il senso.
Non è rassicurante.
CassioDione wrote: le contingenze hanno spesso delle frecce che sanno penetrare nell'anima con molta forza. tutti cercano di scansarle anche se è impossibile farlo senza comprendere che noi siamo qui proprio per riceverle perchè queste frecce ci dicono chi siamo.Questa forza da dove proviene allora? Ritengo l’uomo non un’entità, materiale e immateriale, autogeneratosi, ma qualcosa con più potenzialità che però non sono state date a tutti indistintamente. La forma a immagine e somiglianza di Dio non è Dio, anche se questa preferenza di forma ha creato non pochi problemi nei miliardi di anni.
Noi non siamo noi stessi ma la forza con la quale incontriamo queste frecce.
Ogni freccia lanciata dal destino contro di noi ha una punta molto velenosa che non consiste in se stessa ma nell'evocazione che riesce a fare nell'anima del colpito delle seduzioni della resa. resa e forza ci stanno accanto come due angeli custodi che salgono una scala.
Potrebbe essere la predestinazione? Gli eletti citati nel vangelo di San Matteo, i preconosciuti citati da San Paolo nella lettera ai Romani? Nessuno ha la grazia, nessuno ha la fede, per quanto ci si possa attenere alla legge, si possa sperare e pregare tutta la vita con devozione, nessuno può trovare queste cose da solo. O è scelto o non lo è. Lo Spirito Santo cristiano non lo si acquisisce con la devozione o lo studio, indipendentemente dalla vita che si è condotto.
Si può contemplare, studiare, cercare di addentrarsi per tutta la nostra esistenza nelle Sephirot e alla fine della vita renderci conto che non oltrepasseremo mai Malkuth, che pure dovrebbe esserci congeniale. Ma nulla è congeniale se ci si basa solo sulle dimensioni conosciute, permesse. O poste come condanna, come pena da espiare. Non ci sarebbe da andare lontani per avvicinarci a concetti di paradisi e inferni vari, poi rappresentati nelle tradizioni del mondo con vari arzigogoli.
CassioDione wrote: Un cristiano direbbe che Cristo deve diventare più intimo della nostra carne. quando questo accade la Morte diventa un arredo dell'anima ed è costretta a mostrare la bellezza che nasconde dietro i suoi sporchi vestiti.L’aspirazione sarebbe questa, anche perché la morte totale, assoluta, definitiva, quella degli atei, non esiste.
Abbiamo diversi angoli di speranza in questa Terra. Quasi impossibile aspirare a un’equivalenza chiamata paradiso, esperienza comunque esaurita e fallita in questo mondo per quasi tutti gli esseri umani.
Possiamo aspirare a evitare l’equivalenza di inferno e darci da fare per permanere il meno possibile nell’equivalenza del purgatorio.
Anime che si incarnano e reincarnano all’infinito in infiniti mondi, dove il nostro mondo è solo un dinar gettato nel deserto di Rub’ al-Khali, il Quarto Vuoto, e la nostra condanna o il nostro premio è il pensiero di quanti altri dinar possano essere gettati a fianco del nostro e nei quali dovremo permanere, un'esistenza dopo l'altra.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)