Alba359 wrote: Non è finita qui, c’è dell’altro. Io non mi sono svegliato da solo, qualcuno mi ha svegliato.Questa è la frase più d'impatto del racconto, ti lascia un grosso punto interrogativo e leggerei il seguito anche solo per ottenere una risposta! Chi lo ha svegliato? Cosa intendeva?
Alba359 wrote: Potresti tornare dalla missione e non trovare nessuno a festeggiare.Questa frase sono indecisa come considerarla. Se voleva essere "solo" un modo per spaventarlo e dire qualcosa ad effetto, non mi convince. Se invece è parte del mistero (cosa succederà se andranno avanti con il programma? letteralmente non ci sarà nessuno, capiterà qualcosa all'umanità?) allora wow, figo e si inserisce bene nella trama. Insomma, dipende tutto da come si svilupperà quel punto.
L'idea dello psicologo mi piace, è un bel escamotage. Mi piace anche come analizza di volta in volta il carattere del comandante, come sceglie le frasi per ottenere l'effetto giusto, come rimane lucido nonostante il suo stato mentale tutt'altro che sereno. Quello che mi convince meno, proprio perché è uno psicologo e proprio perché lo hai mostrato abile nel gestire le proprie e le altrui emozioni, è il modo in cui si dilunga prima di arrivare al punto. Ci sta che sotto sotto abbia la mente nel caos e non riesca a decidersi a dirlo, ma stona con la lucidità che poi mostri nelle sue riflessioni. Se fossi al posto del comandante, andrei in ansia e/o mi irriterei ancora prima di ascoltare cosa ha da dire, anche solo per quanto ci gira attorno

Come altri ti hanno già segnalato, un altra cosa che mi convince poco è il passaggio al "tu". In un ambiente formale come quello militare, considerando il tipo di rapporto professionale che hanno e l'argomento che stanno affrontando, mi sembra improprio. Un altro discorso è se fossero anche amici, aldilà dei loro ruoli. Ma a questo non si fa mai accenno e da come è impostato il dialogo, non sembra.
E niente, sono mooooolto curiosa del seguito! Lo aspetterò con piacere!