[CPQ 25] Remember

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Remember

Leo non saliva sul palco: ci strisciava sopra, come una maledizione.
Luci, fumo artificiale, urla. La folla era un branco di bocche aperte e mani alzate. E bastava il suo sorriso stronzo per farli collassare. Ogni passo era perfetto, ogni nota un gancio al cuore delle fan.
Dietro le quinte, si tolse l’auricolare e davanti allo specchio si sfilò la giacca lucida che gli si stava incollando addosso dal sudore, perché ovviamente la indossava a pelle, lasciando gli addominali in bella vista a beneficio delle ragazzine, ma anche delle loro madri.
«Wow. Hai finito di limonarti il tuo riflesso? Ti serve privacy?»
Chiara si appoggiò alla sua chitarra come fosse un fucile da cecchino, arrotolando su un dito una delle ciocche viola. Chitarrista di supporto, zero filtri, pantaloni larghi, e quella voce da sigaretta, anche se non l’aveva mai vista con una in mano.
Leo non si scosse. «Se vuoi una foto chiedi pure. Autografata costa il doppio.»
«C’è vita oltre la tua faccia, lo sai?»
Lui si voltò, con il sorriso tagliente. «Eppure eccoti qui, a goderti lo spettacolo.»
«No, io qui ci lavoro. Tu sei solo un rumore di sottofondo.»
«Un rumore che paga il tuo cachet, principessa.»
«Già, davvero un peccato che tu non abbia un interruttore per spegnerti ogni tanto.»
Il pubblico ricominciava a gridare. Il manager gli fece cenno. Era il momento del bis.
Leo tornò in scena, tra scintille e flash: l’ego davanti a lui, le emozioni dietro, a rimorchio.
La parte vocale della canzone era terminata, adesso aveva bisogno del fiato per gli ultimi passi, lo stacchetto finale sul refrain: le chitarre continuavano in assolo e la coreografia avrebbe spostato gli altri ballerini sullo sfondo per lasciare al Re l’ultima scena. Registrò quasi nello stesso momento: un cambio di tono nel pubblico, una variazione delle luci e il suono stridulo provenire da una chitarra. 
Un forte impatto lo spinse all’indietro, e infine un dolore acuto alla gamba lo spedì dritto nel buio dell’oblio.

Si svegliò confuso in una stanza bianca, chiaramente di ospedale. La gamba sinistra era completamente ingessata. Cominciò a sudare freddo e a iperventilare: il medico arrivò subito allertato dai monitor.
Leo fece un cenno indicando la gamba. «Cosa è questo?»
«Purtroppo era in condizioni disastrose: abbiamo dovuto ricollegare tendini e nervi, nonché clampare e ricostruire alcune vene, lo schiacciamento è stato importante. Abbiamo dovuto inserire anche alcune placche di sostegno. Con la fisioterapia tornerà a camminare abbastanza bene. Ma se mi sta chiedendo se potrà tornare al lavoro che faceva prima, no, almeno non nel modo in cui lo faceva prima.»
Fece il numero del suo manager. Il telefono squillò diverse volte, poi segnalò l’occupato.
Andò a dare un’occhiata ai social: tutti i fan erano in delirio, il suo incidente era già virale, ma si capiva che gli avvoltoi erano in agguato, e stavano organizzando il prossimo conclave. Chiamò di nuovo Luca, ma ancora, il suo manager non rispose, anche se poco dopo gli arrivò un messaggio: passo in serata.
E così arrivò la sera, senza aver visto nessuno. 
Luca arrivò trafelato. «Scusa, ma ho dovuto gestire qualche problema e bloccare qualche fake news.»
«Quindi, adesso cosa facciamo?»
«Leo, il tuo personaggio prevede il cantante, il ballerino e il sex symbol, tutti nello stesso pacchetto. Se due di queste opzioni vengono a mancare… Sarà molto difficile trovare ingaggi.»
«Ma sono ancora capace di cantare come prima.»
«Sai quanti cantanti ci sono? Luca sospirò.
«Mi stai scaricando?» Leo non poteva crederci.
«Ti consiglio intanto di sfruttare quanto puoi l’onda mediatica che il tuo incidente ha causato. Finita quella, intorno avrai il deserto. La maggior parte degli sponsor si è già ritirata, e anche gli eventi sono tutti cancellati.»
Il giorno dopo arrivò qualche messaggio della band, e quello della modella con la quale stava uscendo in quel momento, formali e stereotipati: visto che non ci sarebbero più state cene, feste, regali e pubblicità, evidentemente ritenevano di non dover sprecare neppure una visita.
Mondo reale-Leo, 1-0.
Quindi fu abbastanza sorpreso del bussare deciso alla porta.
Chiara entrò. Jeans strappati, giubbotto di pelle e la solita aria da "non rompermi il cazzo".
Portava una busta di plastica e una chitarra a tracolla.
«Guarda chi non è morto. Delusione nazionale.»
Leo la guardò di sbieco. «Sei venuta a goderti lo spettacolo?»
«No. Quello lo vedo già in tv. Volevo sincerarmi che l’ego non ti avesse soffocato nel sonno.»
Leo si tirò su a fatica. «Non ho bisogno di visite. Né di pietà. Volevi vedere quanto sono caduto?»
Chiara si sedette su una sedia con lo stesso entusiasmo con cui si entra dal dentista.
«Leo, tu non sei caduto. Sei stato scaricato. Come un sacchetto della spesa sfondato.»
Silenzio.
«Sei gelosa.»
Lei rise. «Di cosa? Delle tue sciocchine che piangerebbero se cambiassi pettinatura, o se ogni tanto ti mettessi una maglietta?»
«Ti dà fastidio che, anche così, ho più attenzione di quanta tu ne avrai mai.»
Chiara si alzò. Lo guardò dritto. «Avresti potuto avere tutto. Invece non hai mai avuto niente. E sai perché? Perché alla fine nessuno ama un riflesso. Nemmeno tu.»
Uscì sbattendo la porta.
Leo rimase lì, in silenzio… e quella cazzo di frase faceva più male di tutte le diagnosi.
Voltandosi verso la finestra si accorse che Chiara aveva lasciato la chitarra e la borsa. Si allungò sforzandosi di arrivarla: dentro c’era un pacchetto di plettri nuovi, un quaderno a righe, un lapis e una gomma. E un biglietto. 
Già che non puoi ballare, prova a usare le dita per qualcosa di utile. Tipo suonare, o scrivere. O grattarti senza lamentarti.
Aveva smesso di provare a scrivere canzoni dopo i primi successi: se le era ritrovate belle che pronte, studiate ad arte per il suo personaggio e la sua voce, perché sforzarsi tanto?
Chiara tornò qualche giorno dopo, mentre Leo imprecava su un accordo che non gli riusciva bene.
«Complimenti, sembri quasi vivo quando ti comporti come i comuni mortali.»
«E tu quasi simpatica quando stai zitta. Lascia perdere, non fa per me. Non ho più niente da dire»
«Magari sarebbe la prima volta che potresti dire qualcosa di vero.»
«E tu, la prima volta che potresti chiudere la bocca.»
«Ma poi chi ti tiene sveglio? Il tuo universo femminile si è fermato ai miagolii.»
Quando ricevette la telefonata di Rinaldi, della RinaldiMusic, rimase ancora più stupito.
«Ricordi la demo di Remember? Pensi sarebbe possibile avere ancora qualcosa del genere?»
Era la sua prima demo: grezza, ora lo sapeva, ma sua. 
«Chi gliel’ha data?»
Rinaldi rise. «Un uccellino viola. Fammi sapere se sei interessato.»
Quando Chiara tornò, il quaderno era scritto per metà. 
«Mi ha chiamato Rinaldi. Come hai avuto la demo?»
«Ero negli stage all’epoca: quando fu scartata mi presi il CD.»
«Pensavo odiassi le mie canzoni.»
«Cercavo di odiare te, per le stronzate di canzoni che stavi facendo adesso. Quella era tutt’altra musica. Tu l’avevi dimenticata, io no.»
Prese la chitarra e iniziò a suonare le prime note lente di Remember, poi all’improvviso il ritmo divenne più deciso e più ricco: Chiara l’aveva completamente riarrangiata e Leo faticava a credere che quella musica così intensa l’avesse davvero scritta lui.
Improvvisamente sentì qualcosa che lo strattonava nella sua testa. Un fastidio latente che lo stava trascinando via da lì. Un brusio lontano pian piano sovrastò la sua musica e si trasformò in voci, e risate.
Aprì faticosamente gli occhi: la nebbiolina era scomparsa, e nella stanza chiacchieravano tranquillamente il suo manager e gli altri componenti della band. In un angolo c’era Chiara con l’espressione cupa.
«Oh, ti sei svegliato! Allora possiamo programmare il rientro e le operazioni di marketing necessarie. Cureremo prima l’immagine post-incidente, poi riprenderemo con quella consueta.»
Leo guardò la sua gamba sinistra: esattamente uguale all’altra sotto il lenzuolo. Era stato davvero solo un sogno? Ma se quel buco allo stomaco era delusione, allora, forse, poteva ancora rimediare.
«Chiara!» Lei si avvicinò, sorpresa e perplessa. Indossava una canottiera, lui notò il braccio fasciato.
Corrugò la fronte. «Mi hai spinto tu, sul palco.» Lei annuì, sospettosa.
«Per caso conosci Remember
«La tua prima demo?» Spalancò gli occhi e si portò una mano alla bocca stupita dall’ammissione fatta. 
«Sì, quella. Hai fatto un arrangiamento, vero?»
Gli occhi si preparavano alla guerra. «Come cazzo lo sai?»
«Non importa. Tutti fuori! Tranne Chiara.»
Il riflettore puntò sulla figura seduta su uno sgabello al centro del piccolo palco. Le prime note struggenti di Remember, uscirono dalla chitarra classica dell’uomo con gli occhi nascosti dal fedora. Poi diventarono più intense e vive, in un crescendo che si fuse nel ritmo gemello della chitarra elettrica che il secondo riflettore illuminò, nelle mani della ragazza con le ciocche viola. Solo allora lui alzò la testa, e strizzò l’occhio al suo futuro.

Re: [CPQ 25] Remember

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Ciao @Sienna, un bel racconto riguardante un mondo che non conosco e non seguo, quindi mi scuso se lo leggo così com'è e magari non colgo qualcosa di banale per gran parte dei lettori.
Trovo azzeccato, nella frenesia e nella giovinezza del racconto e delle tematiche, questo stile frenetico e moderno della narrazione. Secondo me, giusto una cosa
Sienna wrote: Wed Apr 23, 2025 11:08 pmMondo reale-Leo, 1-0.
perché mi sembra quell'affermazione un po' blanda che stona e rimarca qualcosa di chiaro, anche se l'atmosfera e la narrazione sono giovanili (non mi vengono termini migliori, ma spero di aver reso cosa intendo).

Alla prossima lettura. :libro: 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: [CPQ 25] Remember

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Ciao @Sienna, che bello rileggerti.
Ti devo dire che il tuo racconto mi è piaciuto molto. L'ho trovato ispirato e mi è piaciuta la tematica della rinascita raccontata attraverso la musica.
Forse, a mio modestissimo parere, il finale è un po' debole. L'idea del sogno premonitore è un tantino trita e ritrita, inoltre fa perdere di forza alla decisione del protagonista e alla sua vera e propria rinascita.
Quando è più devastante e reale la vita che distrugge i nostri sogni con un evento casuale, mettendoci realmente davanti a ciò che abbiamo perso perché siamo stati sciocchi e arroganti?

Ma questa è un'interpretazione tutta mia, che comunque non ha inficiato la lettura del racconto.

Ti ringrazio per averlo postato e ti segnalo questo piccolo refuso:
Sienna wrote: Wed Apr 23, 2025 11:08 pm
«Sai quanti cantanti ci sono? Luca sospirò.
Inoltre, sebbene opinabile la mia opinione in merito al finale, ti segnalo anche questo passaggio che, secondo me, risulta un tantino confusionario e poco scorrevole:
Sienna wrote: Wed Apr 23, 2025 11:08 pm
«Oh, ti sei svegliato! Allora possiamo programmare il rientro e le operazioni di marketing necessarie. Cureremo prima l’immagine post-incidente, poi riprenderemo con quella consueta.»
Leo guardò la sua gamba sinistra: esattamente uguale all’altra sotto il lenzuolo. Era stato davvero solo un sogno? Ma se quel buco allo stomaco era delusione, allora, forse, poteva ancora rimediare.
Con solo il riferimento alla nebbiolina e alla "gamba sinistra uguale all'altra" non ho ben capito cosa sia successo. Vero che poi scrivi che Chiara l'ha spinto sul palco, ma comunque ho dovuto fare un pochino di sforzo per figurarmi la scena.

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Il riflettore puntò sulla figura seduta su uno sgabello al centro del piccolo palco. Le prime note struggenti di Remember, uscirono dalla chitarra classica dell’uomo con gli occhi nascosti dal fedora. Poi diventarono più intense e vive, in un crescendo che si fuse nel ritmo gemello della chitarra elettrica che il secondo riflettore illuminò, nelle mani della ragazza con le ciocche viola. Solo allora lui alzò la testa, e strizzò l’occhio al suo futuro.
Questo passaggio mi è piaciuto e mi ha ricordato A Star is Born  :P

Re: [CPQ 25] Remember

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Ciao @Claire1987 
Claire1987 wrote: Thu Apr 24, 2025 3:18 pmL'idea del sogno premonitore è un tantino trita e ritrita
Vero, vero :) , ma non ho trovato modo migliore, non volendo far capire subito ai lettori (e a Leo :D ), che non era reale.
Claire1987 wrote: Thu Apr 24, 2025 3:18 pmCon solo il riferimento alla nebbiolina e alla "gamba sinistra uguale all'altra" non ho ben capito cosa sia successo. Vero che poi scrivi che Chiara l'ha spinto sul palco, ma comunque ho dovuto fare un pochino di sforzo per figurarmi la scena.
Chiedo venia: ho scritto il racconto mercoledì e la "nebbiolina" è un refuso di una precedente stesura (ne facevo accenno al primo finto risveglio in ospedale, che poi ho tagliato).
La gamba uguale all'altra, nel senso che non aveva il gesso.
Chiara lo spinge sul palco: molto nascosto, poteva essere introdotto dal "suono stridulo provenire da una chitarra", e "Un forte impatto lo spinse all’indietro" al momento dell'incidente, nonché dallo strano interessamento dell'unica persona che non lo può vedere...

@bwv582 

Sì, in effetti l'ho usato proprio come rafforzativo: mi piaceva nel contesto e poteva dare figurativamente l'idea del contrasto che si stava scatenando tra la vecchia vita di Leo e la sua nuova (falsa) realtà.

:grazie:

Re: [CPQ 25] Remember

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Ciao @Sienna un vero piacere leggerti.


Sienna wrote: Wed Apr 23, 2025 11:08 pm
Già che non puoi ballare, prova a usare le dita per qualcosa di utile. Tipo suonare, o scrivere. O grattarti senza lamentarti.
Aveva smesso di provare a scrivere canzoni dopo i primi successi: se le era ritrovate belle che pronte, studiate ad arte per il suo personaggio e la sua voce, perché sforzarsi tanto?
Quanto è vero! E' così per la stragrande maggioranza. Mi viene in mente la povera Giuni Russo, che dopo cìaver cantato la famosa hit "Un'estate al mare", i discografici pretendevano che continuasse con quelle canzoncine. Per un po' andò avanti ma poi si riufiutò e fu scaricata completamente. Solo dopo molti anni riuscì a far emergere il suo talento e fare quello che sentiva grazie anche a Battiato che ne valorizzò le sue doti.
Un racconto che si legge che è una meraviglia. Mi piace leggere di particolari di questo nuovo fenomeno di Cantanti? Artisti? Beh, se il pubblico va in delirio qualcosa di interessante devono averlo.
Se entriamo in dettagli realistici, In un'epoca in cui non sfugge niente alle immagini. (Ci si accorgerebbe di una lampo abbassata di un cm) risulterebbe impossibile, considerando giustamente che il video è diventato virale, che sia sfuggita la spinta di Chiara al mondo.
Una favola a lieto fine e a me piacciono tanto i lieti finali.
A rileggerti

Re: [CPQ 25] Remember

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È un buon racconto, per certi versi è una fiaba dal finale lieto. UNa fiaba perché hai adoperato tutta una serie di topoi letterari (come le fiabe sanno far benissimo), ma soprattutto cinematografici (il personaggio dello spettacolo che ha smarrito il senso del messaggio artistico e si è adeguato a un mondo in cui si esiste solo se si ha denaro, il mondo dello spettacolo che ormai gira soltanto dietro al trio denaro potere immagine,  l'antagonista che rigetta questo starsystem e che ricompone l'equilibrio ripartendo dal principio e riscattando il protagonista, per citarne alcuni) per catapultare il lettore dentro il momento della rinascita attraverso la morte (metaforica)  del protagonista e la sua resurrezione attraverso un ritorno all'antico riecheggiato da quel brano, che dà titolo al racconto: rembember. Un ricorda che sembra un imperativo. Ricorda! 
Alla fine funzione. E il lettore, che sono io medesima, sembra credere che basti la bravura, che vince il migliore, che l'arte alla fine trionfa, come l'amore.  
Una fiaba perché l'intento è volutamente (beh, là è la traccia che lo pretende) moraleggiante. 
Bel racconto, i miei complimenti.

Re: [CPQ 25] Remember

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Mi è parso un racconto destinato a un target ben preciso e piuttosto circoscritto. 
Secondo il mio modestissimo parere, nonostante tu sappia scrivere e nonostante l'idea perfettamente in tema, vi sono molti stereotipi sparsi qua e là, dialoghi poco spontanei, una certa confusione nella parte finale e un uso del turpiloquio finalizzato al target di cui sopra.
Ti ho letta comunque volentieri, @Sienna, e ti ringrazio. 
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [CPQ 25] Remember

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@Simona M. 
Simona M. wrote: Fri Apr 25, 2025 4:34 pmper certi versi è una fiaba dal finale lieto. 
Esattamente quello che voleva essere. Fondamentalmente sono una sostenitrice della narrativa a scopo ludico: per altre cose ci sono saggi, biografie e cronache.   :grazie:

@Ippolita 

Grazie a te :) . Gli stereotipi ci sono, innegabile e ovvio dato il tipo di traccia, e il turpiloquio, che cerco di limitare al necessario, è in questo caso un rafforzativo adeguato all'ambiente e ai caratteri dei personaggi.
Ippolita wrote: Fri Apr 25, 2025 5:33 pmMi è parso un racconto destinato a un target ben preciso e piuttosto circoscritto. 
Perchè?  :hm: Per l'ambientazione, i personaggi o lo stile di scrittura?
Ippolita wrote: Fri Apr 25, 2025 5:33 pmuna certa confusione nella parte finale
Lieta di approfondire, per capire dove ho sbagliato  :)

Re: [CPQ 25] Remember

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Ciao Sienna, mi piace come scrivi, il tema del racconto mi ha ricordato la diva Julia di Maugham 
Hai mai assaggiato le lumache?
Sì, certo
In un ristorante, intendo

Re: [CPQ 25] Remember

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CIao @Sienna 

Gran bel racconto, ti faccio tutti i miei complimenti.
Ti lascio il mio breve commento, confidando d'aver giustamente compreso i temi del tuo lavoro.


Il tuo racconto si presenta come un’opera che intreccia elementi di narrazione introspettiva, dramma psicologico e riflessione sul mondo dello spettacolo, offrendo uno spaccato della fragilità umana dietro la facciata di successo e celebrità.
Attraverso una struttura narrativa ben articolata, l’autore esplora temi come l’identità, la perdita, il riscatto personale e il conflitto tra autenticità e costruzione mediatica.
Di seguito, analizzerò il testo da diversi punti di vista: struttura, personaggi, temi, stile e impatto emotivo, evidenziando punti di forza e potenziali aree di miglioramento.


Struttura narrativa


Il racconto segue una struttura classica ma efficace, con un arco narrativo che si sviluppa attraverso un evento traumatico (l’incidente sul palco), un momento di crisi (il risveglio in ospedale e l’abbandono da parte del mondo dello spettacolo) e una risoluzione che culmina in un riscatto personale. La narrazione alterna momenti di azione scenica (le performance sul palco, il dialogo serrato) a introspezioni e riflessioni, creando un ritmo dinamico che tiene alta l’attenzione del lettore.
Un elemento particolarmente interessante è l’inserimento di una sequenza onirica, che si rivela solo alla fine come un sogno. Questo espediente narrativo funziona per due motivi: da un lato, amplifica l’introspezione di Leo, permettendo al lettore di esplorare le sue paure e desideri più profondi; dall’altro, offre una svolta sorprendente che invita a rileggere il testo sotto una nuova luce.
Tuttavia, il passaggio dal sogno alla realtà potrebbe risultare leggermente brusco per alcuni lettori, poiché il confine tra i due stati non è sempre netto fino alla rivelazione finale.
Un maggiore utilizzo di indizi sottili (ad esempio, dettagli onirici più marcati) potrebbe rafforzare la transizione e rendere la svolta ancora più efficace.
Il finale, con il ritorno di Leo sul palco in una versione più autentica di sé stesso, è soddisfacente e chiude il cerchio narrativo in modo coerente.
La scelta di un’esibizione più intima, con la chitarra classica e la collaborazione con Chiara, segna un’evoluzione del personaggio e lascia spazio a un’interpretazione aperta sul suo futuro.


Personaggi


I due personaggi principali, Leo e Chiara, sono ben delineati e rappresentano due poli opposti che si completano a vicenda, creando una dinamica interessante.
- Leo: È il prototipo della star pop, un personaggio costruito su misura per il successo commerciale, con un ego smisurato e una dipendenza dall’adorazione del pubblico.
La sua caratterizzazione iniziale lo dipinge come narcisista e superficiale, ma l’incidente e il sogno rivelano la sua vulnerabilità e il desiderio di autenticità.
La sua evoluzione è credibile: il trauma lo spinge a confrontarsi con la fragilità del suo “personaggio” e a riscoprire la sua passione originaria per la musica. Tuttavia, il suo arco potrebbe beneficiare di un approfondimento maggiore nella fase di transizione: il passaggio dalla vanità alla consapevolezza sembra avvenire rapidamente, e qualche scena aggiuntiva che mostri il suo conflitto interiore potrebbe rafforzare l’empatia del lettore.



- Chiara: È il contraltare perfetto di Leo, un personaggio più autentico, diretto e privo di filtri.
La sua ironia tagliente e il suo atteggiamento ribelle la rendono immediatamente memorabile.
Rappresenta la voce della verità, colei che spinge Leo a guardare oltre il suo riflesso e a ritrovare la sua essenza.
La sua decisione di lasciare la chitarra e il quaderno a Leo è un gesto simbolico potente, che sottolinea il suo ruolo di catalizzatore per il cambiamento del protagonista.
Tuttavia, il suo personaggio potrebbe essere ulteriormente esplorato: ad esempio, qualche accenno al suo passato o alle sue motivazioni (perché ha conservato la demo di Leo? Qual è il suo rapporto con il mondo dello spettacolo?) potrebbe darle maggiore profondità.
Gli altri personaggi, come il manager Luca e i membri della band, sono volutamente bidimensionali, funzionali a rappresentare la superficialità del mondo dello spettacolo.
Questa scelta è efficace, ma il rischio è che risultino troppo stereotipati.
Un accenno a una loro motivazione o a un tratto distintivo potrebbe renderli più realistici senza distogliere l’attenzione dai protagonisti.


Temi


Il racconto affronta diversi temi, intrecciati in modo organico:
  1. Autenticità vs. artificio: Leo incarna il conflitto tra l’immagine costruita per il pubblico e il desiderio di autenticità.
    La sua dipendenza dall’adorazione della folla e il successivo abbandono da parte di sponsor e fan sottolineano la natura effimera della fama. La riscoperta della sua prima demo, Remember, rappresenta il ritorno a un’espressione artistica più genuina.
  2. Fragilità umana: L’incidente e il sogno mettono a nudo la vulnerabilità di Leo, mostrando come il successo non lo protegga dalla solitudine e dal rifiuto.
    Questo tema è reso ancora più potente dal contrasto con Chiara, che appare più solida e radicata nella sua identità.
  3. Riscatto e rinascita: La narrazione culmina in un messaggio di speranza, con Leo che sceglie di abbandonare il suo “personaggio” per abbracciare una versione più autentica di sé stesso.
    Questo tema è universale e reso in modo efficace attraverso la metafora della musica.
  4. Critica al mondo dello spettacolo: Il racconto offre una riflessione amara sulla spietatezza dell’industria dell’intrattenimento, dove le persone sono ridotte a “risorse” e scartate quando non più utili.
    Questo tema, già presente nei testi precedenti forniti, si intreccia bene con la storia di Leo, ma potrebbe essere ulteriormente approfondito con dettagli sul funzionamento del sistema (ad esempio, il ruolo degli sponsor o le dinamiche dietro le quinte).

Stile


Lo stile del racconto è vivace, diretto e ricco di immagini evocative. L’autore utilizza un linguaggio che alterna registri colloquiali (soprattutto nei dialoghi) a descrizioni più liriche, creando un equilibrio tra immediatezza e intensità emotiva.
Frasi come “Leo non saliva sul palco: ci strisciava sopra, come una maledizione” o “l’ego davanti a lui, le emozioni dietro, a rimorchio” sono potenti e catturano immediatamente l’attenzione, definendo il tono del racconto.
I dialoghi sono un punto di forza: sono serrati, credibili e pieni di personalità, specialmente quelli tra Leo e Chiara, che trasudano ironia e tensione. Tuttavia, in alcuni punti, il linguaggio potrebbe essere affinato per evitare ripetizioni o espressioni leggermente cliché (ad esempio, “sudare freddo” o “buco allo stomaco”).
noltre, alcune frasi lunghe, soprattutto nelle parti descrittive, potrebbero essere spezzate per migliorare la fluidità.
L’uso della punteggiatura è generalmente corretto, ma ci sono momenti in cui una virgola o un punto e virgola in più potrebbero chiarire meglio la struttura delle frasi.
Ad esempio, nella frase “La parte vocale della canzone era terminata, adesso aveva bisogno del fiato per gli ultimi passi, lo stacchetto finale sul refrain”, una virgola dopo “passi” renderebbe il ritmo più chiaro.

Impatto emotivo


Il racconto riesce a coinvolgere il lettore grazie alla sua capacità di alternare momenti di tensione (l’incidente, il risveglio in ospedale) a scene più intime e riflessive (il dialogo con Chiara, il ritrovamento del quaderno).
La svolta onirica amplifica l’impatto emotivo, poiché il sogno permette di esplorare le paure di Leo in modo viscerale, rendendo il suo risveglio e la sua decisione finale ancora più significativi.
Il rapporto tra Leo e Chiara è il cuore emotivo del racconto. La loro chimica, fatta di battute taglienti e momenti di vulnerabilità, crea un legame che il lettore desidera vedere evolversi.
Il gesto di Chiara di lasciare la chitarra e il quaderno è particolarmente toccante, poiché rappresenta un atto di fiducia nelle capacità di Leo, nonostante il suo atteggiamento arrogante.
Un aspetto che potrebbe essere potenziato è l’esplorazione del dolore di Leo dopo l’abbandono da parte del suo entourage.
Sebbene il racconto trasmetta bene la sua solitudine, un momento di introspezione più profondo (ad esempio, un ricordo personale o un dettaglio sul suo passato) potrebbe rendere il suo percorso emotivo ancora più universale.



Punti di forza


  • Dinamica tra i personaggi: La relazione tra Leo e Chiara è ben costruita e tiene alta la tensione narrativa.
  • Uso del sogno: L’espediente onirico è efficace per esplorare il conflitto interiore di Leo e aggiunge un elemento di sorpresa.
  • Critica sociale: La denuncia della superficialità del mondo dello spettacolo è chiara e ben integrata nella storia.
  • Finale soddisfacente: La chiusura, con il ritorno di Leo alla musica autentica, è ottimistica senza risultare stucchevole.


Aree di miglioramento


  • Chiarezza della transizione sogno/realtà: Alcuni indizi più marcati potrebbero rendere il passaggio meno brusco.
  • Approfondimento dei personaggi secondari: Dare più spessore a figure come il manager o la band potrebbe arricchire il contesto.
  • Rifinitura stilistica: Alcune espressioni potrebbero essere rese più originali, e le frasi lunghe potrebbero essere semplificate per migliorare il ritmo.
  • Contesto del mondo dello spettacolo: Maggiori dettagli sull’industria (ad esempio, il ruolo degli sponsor o le pressioni sul personaggio di Leo) potrebbero rafforzare il tema della critica sociale.

Conclusione


Remember è un racconto coinvolgente che combina introspezione, critica sociale e una storia di riscatto personale in modo efficace.
La forza della narrazione risiede nella dinamica tra Leo e Chiara, nel contrasto tra autenticità e artificio e nell’uso del sogno come dispositivo per esplorare il conflitto interiore del protagonista.
Con qualche rifinitura stilistica e un approfondimento dei personaggi e del contesto, il racconto potrebbe acquisire ancora maggiore profondità e impatto. Nel complesso, è un’opera che lascia il lettore con una riflessione sulla fragilità della fama e sull’importanza di ritrovare sé stessi, accompagnata da un finale che scalda il cuore senza cadere nel sentimentalismo.



Ti invio un caldo saluto e a presto rileggerci <3

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