Re: [H23] Le vite altrui

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L'Illusoillusore ha scritto: dom nov 12, 2023 4:49 pm@Stregone :-) 

Non riesco a non immaginarti su una comoda poltrona vicino alla finestra, con una coperta sulle gambe e un gattone accoccolato sopra. La luce di un dolce tramonto che accende i narcisi sul davanzale e tra le mani una tazza di tè fumante. Ovviamente con un po’ di miele, mentre per casa si diffondono le note del concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky… sbaglio????
Non mi piace rispondere quando sono evocato. Ciò potrebbe dare la falsa impressione che io abbia la malsana abitudine di leggere ciò che scrivete (a parte i vostri raccontucoli, cicuta che sono stato obbligato a sorbirmi).
Ma tu hai una fantasia malata, @L'illusoillusore e qualcuno deve pur dirtelo...

Re: [H23] Le vite altrui

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Ciao, @L'illusoillusore ,
mi spiace condividere anche solo una parte del senso di ciò che voleva dire lo @Stregone , ma:
L ha scritto: dom nov 05, 2023 11:18 pmRiguardo al discorso su quando Walnus debba lasciare il corpo ospite (non ci credo che lo sto scrivendo!), quello è proprio il punto debole del suo piano
sei proprio un mollaccione! ;) 

Non dovevi spiegarlo nelle tue risposte ai commenti!
Va bene, ti è stato fatto notare come difetto della trama, capisco che la cosa ti faccia venire più di qualche dubbio sulla tua scelta.
Ma, secondo me, proprio no: prima di "rinnegare" le proprie scelte, prima di dare ragione al lettore (anche se qui non si tratta di semplici lettori, ma di commentatori appassionati e anche piuttosto competenti) l'autore ci deve pensare su ben bene!
 
Vedo che hai dato la tua interpretazione originaria, che tra l'altro è più che plausibile.

Io, ti dirò, me n'ero fatta un'altra (che mi ha pienamente soddisfatto e che non mi pare, neppure questa, una forzatura, anzi, la considero un vero plus di questo racconto): chi mai arriverà a sconfiggere la Morte, avrà firmato la propria condanna a una noia... mortale!
D'accordo: i primi anni saranno di giubilo (e spernacchiamenti alla Nera Signora), i primi secoli di piena soddisfazione. 
Ma, alla lunga? Cosa può ancora far provare la voglia di vivere a chi non ha altra alternativa al vivere in eterno? 
Io credo: "un po' di brivido". Un nuovo e continuo sfidare la Morte, rimettendosi - come dire? - in gioco. Portandosi il più possibile al limite del precipizio.
Io vedo l'agire di Walnus proprio come un "frenare all'ultimo istante": correre spericolato su un'auto di grossa cilindrata per provare a sentire ancora un brivido di paura.
Non un pensiero tattico, non un fine calcolo del momento migliore per ridare un corpo esanime al legittimo proprietario che a quel punto non avrà più la forza di distruggere (o far distruggere) il quadro, bensì lo sfiorare di nuovo la morte, sentirne l'alito addosso, per rinnovare il gusto della suprema vittoria che, altrimenti, verrebbe dimenticato (svelando la condanna). 
C'è un senso profondo di vera potenza, secondo me, nel dimostrare (e dimostrarsi) che la si può far finita quando si vuole (solo se e quando si vuole) e che lo stato d'immortalità non è... irreversibile.
Ecco: questo per me è il senso di questo tuo racconto. E mi ha reso appagante la lettura. 
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